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cgil provinciale di pesaro e urbino - Biblioteca Archivio Vittorio ...

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In tale contesto, la lotta alla miseria costituì il terreno su cui si misurarono i limiti della<br />

continuità e le aspettative <strong>di</strong> rinnovamento, le tentazioni dell’in<strong>di</strong>vidualismo e le spinte<br />

alla solidarietà, le scelte politiche del liberalismo e la volontà <strong>di</strong> attribuire un forte<br />

protagonismo nella sfera socio-economica agli Enti pubblici, la cultura tra<strong>di</strong>zionale<br />

del paternalismo e il rilancio del conflitto <strong>di</strong> classe. Anche gli atteggiamenti della<br />

popolazione civile tra guerra e dopoguerra oscillarono fra in<strong>di</strong>vidualismo e solidarietà,<br />

fra <strong>di</strong>ffidenza nei confronti delle nuove Istituzioni democratiche e impegno civile.<br />

Di fronte al prolungamento della normativa sugli approvvigionamenti e sugli ammassi<br />

obbligatori, ben oltre la fine della guerra, la reiterazione <strong>di</strong> strategie in<strong>di</strong>viduali e collettive<br />

<strong>di</strong> elusione degli obblighi sulla <strong>di</strong>sciplina dei consumi, costituirono un sintomo<br />

ambivalente <strong>di</strong> continuità rispetto al regime <strong>di</strong> guerra 112 . L’impegno solidaristico, implicito<br />

in manifestazioni come la “settimana del <strong>di</strong>soccupato” o nelle <strong>di</strong>mostrazioni<br />

sindacali unitarie, rappresentava un terreno particolare <strong>di</strong> confronto e <strong>di</strong> maturazione<br />

democratica, ma dai contorni tutt’altro che univoci. Diversa e significativa era invece<br />

l’ispirazione alla base della costituzione delle cooperative socialcomuniste <strong>di</strong> consumo,<br />

alla fine del 1944, o la donazione delle regalie mezzadrili alla popolazione citta<strong>di</strong>na<br />

o l’azione civile dell’Unione donne italiane, rispetto al significato simbolico dei<br />

pacchi dono degli Alleati o, ancora, alla tra<strong>di</strong>zione dell’assistenzialismo e del<br />

solidarismo cattolico. Il sindacato svolse da questo punto <strong>di</strong> vista un’importante funzione<br />

pedagogica, perseguendo per via democratica quella nazionalizzazione delle masse<br />

che il fascismo aveva tentato <strong>di</strong> costruire per via autoritaria.<br />

I primi atti concreti delle amministrazioni locali furono la riorganizzazione degli<br />

Enti comunali <strong>di</strong> assistenza (soppressi durante la Repubblica sociale italiana), l’istituzione<br />

<strong>di</strong> mense municipali per i poveri e <strong>di</strong> asili per l’infanzia, la costituzione <strong>di</strong> un<br />

Ente comunale dei consumi con il compito <strong>di</strong> gestire l’approvvigionamento dei generi<br />

<strong>di</strong> prima necessità combattendo la speculazione degli interme<strong>di</strong>ari. Si trattava <strong>di</strong> provve<strong>di</strong>menti<br />

che attuavano quell’idea <strong>di</strong> protagonismo delle Istituzioni pubbliche, finalmente<br />

sottratte al controllo delle forze economicamente egemoni.<br />

Si trattò <strong>di</strong> scelte travagliate, che i partiti rappresentati dapprima nel Cln, poi nelle<br />

amministrazioni locali, assunsero fra molti contrasti, specialmente quando le iniziative<br />

adottate dalla sfera assistenzialista sconfinarono in quella <strong>di</strong> un timido controllo<br />

dell’economia. Tali strumenti non erano del resto impermeabili <strong>di</strong> fronte alle interferenze<br />

delle varie forze politiche e alla competizione che ben presto si sviluppò fra i<br />

vari partiti. La vicenda dell’Ufficio <strong>provinciale</strong> del Lavoro è, al riguardo, emblematica,<br />

______________________<br />

112 M. Pinotti, Pesaro tra la linea gotica e il pane <strong>di</strong>fficile, in Linea Gotica 1944, cit. Per un confronto<br />

con la realtà romagnola, Massimo Lodovici, La tessera della fame. La popolazione civile nell’economia<br />

<strong>di</strong> guerra, in A. Daltri (a cura), Cesena e Forlì dalla guerra alla ricostruzione, Società e<strong>di</strong>trice «Il<br />

Ponte Vecchio», Cesena 1995. Un quadro <strong>di</strong> riferimento nazionale sul tema dell’alimentazione nella seconda<br />

guerra mon<strong>di</strong>ale, è tratteggiato da M. Legnani, Consumi <strong>di</strong> guerra. Linee <strong>di</strong> ricerca sull’alimentazione<br />

in Italia nel 1940-43, in AA.VV., Guerra vissuta, guerra subita, Clueb, Bologna 1991.

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