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cgil provinciale di pesaro e urbino - Biblioteca Archivio Vittorio ...

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In ottobre, in pieno sciopero degli statali, fu costituito il Libero sindacato dei <strong>di</strong>pendenti<br />

degli enti pubblici, “per non permettere ai comunisti della Cgil <strong>di</strong> trascinare nel<br />

campo demagogico e politico l’agitazione in corso” 168 .<br />

La costituzione, sempre in ottobre, della Libera confederazione italiana dei lavoratori<br />

(L<strong>cgil</strong>), affidata alla guida <strong>di</strong> Giulio Pastore, aprì una fase nuova del sindacalismo<br />

italiano, che portò alla configurazione dei tre organismi confederali <strong>di</strong> ispirazione politica<br />

<strong>di</strong>versa. Il 4 giugno 1949, in seguito alla scissione dalla Cgil delle componenti<br />

socialdemocratica e repubblicana, nascerà infatti la Federazione italiana dei lavoratori<br />

(Fil). Il 5 marzo 1950 sarà costituita l’Unione italiana del lavoro (Uil). Vi confluiranno<br />

elementi socialisti facenti capo a Romita espulsi dalla Cgil e gruppi della Fil contrari<br />

all’unione con i sindacalisti cattolici. Il 1° maggio 1950, infine, dalla fusione della<br />

L<strong>cgil</strong> con la maggioranza della Fil nascerà la Confederazione italiana sindacati lavoratori<br />

(Cisl). Il 24 marzo dello stesso anno era stata istituita la Confederazione italiana<br />

sindacati nazionali lavoratori (Cisnal) <strong>di</strong> ascendenza missina.<br />

Cap. 5. La Cgil dopo la scissione<br />

5.1. La guerra fredda nelle campagne<br />

Al <strong>di</strong> là delle polemiche e delle accuse reciproche, la scissione della corrente cristiana,<br />

nettamente minoritaria nella provincia marchigiana, non produsse nel breve periodo<br />

contraccolpi <strong>di</strong> rilievo nella strategia della Cgil, che continuò ad oscillare fra tentazioni<br />

alla ra<strong>di</strong>calizzazione delle lotte e istanze <strong>di</strong> me<strong>di</strong>azione e <strong>di</strong> moderazione <strong>di</strong> un<br />

sindacato che, più che mai, aspirava ad accre<strong>di</strong>tarsi come “il sindacato <strong>di</strong> tutti i lavoratori”.<br />

Assemblee <strong>di</strong> “chiarificazione”, in cui venne stigmatizzata la scissione democristiana,<br />

si svolsero in autunno in tutti i centri della provincia. Fu in primo luogo il<br />

Partito comunista a farsi promotore dell’esigenza <strong>di</strong> una “maggiore attività <strong>di</strong> controllo<br />

e <strong>di</strong> rior<strong>di</strong>namento amministrativo” delle sezioni mandamentali, nonché <strong>di</strong> una più<br />

intensa politicizzazione <strong>di</strong> tutto l’organismo sindacale, che superasse l’approccio esclusivamente<br />

riven<strong>di</strong>cativo.<br />

Il nostro Partito nelle sue istanze periferiche, non ha ancora compreso appieno<br />

l’importanza del lavoro sindacale <strong>di</strong> Partito. In poche Sezioni esiste la Commissione<br />

<strong>di</strong> lavoro sindacale e <strong>di</strong> massa. Ancora non si compie quel lavoro <strong>di</strong> mobilitazione<br />

<strong>di</strong>fferenziata per categoria, secondo le <strong>di</strong>rettive del Partito, che si è <strong>di</strong>mostrato<br />

il solo suscettibile <strong>di</strong> buoni risultati. [...] D’altra parte i problemi sinda-<br />

______________________<br />

168 «Il Giornale dell’Emilia», 17 ottobre 1948.<br />

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