cgil provinciale di pesaro e urbino - Biblioteca Archivio Vittorio ...
cgil provinciale di pesaro e urbino - Biblioteca Archivio Vittorio ...
cgil provinciale di pesaro e urbino - Biblioteca Archivio Vittorio ...
You also want an ePaper? Increase the reach of your titles
YUMPU automatically turns print PDFs into web optimized ePapers that Google loves.
industria del mobile a incontrare le con<strong>di</strong>zioni <strong>di</strong> sviluppo più favorevoli. Nel 1965 si<br />
contavano già trecentocinquanta unità produttive in questo settore. Si trattava in massima<br />
parte <strong>di</strong> piccoli mobilifici che, con un impetuoso quanto inatteso sviluppo, erano<br />
stati capaci <strong>di</strong> assorbire una quota rilevante della manodopera liberata dalle campagne,<br />
per lo più lavoratori giovani e donne: una forza lavoro composta all’incirca da<br />
seimila addetti a metà degli anni sessanta che sarebbero <strong>di</strong>ventati do<strong>di</strong>cimila già al<br />
principio del decennio successivo. Lo sviluppo dell’industria mobiliera, peraltro, aveva<br />
anche favorito la nascita <strong>di</strong> un primo indotto, che coinvolgeva soprattutto aziende<br />
meccaniche a <strong>di</strong>mensione familiare, o poco più gran<strong>di</strong>, alle quali veniva richiesta la<br />
produzione dei particolari in acciaio o in metallo dei mobili.<br />
Ma la fase <strong>di</strong> avvio del comparto mobiliero non era stata delle più semplici e già al<br />
principio degli anni sessanta era stata segnata da una lunga serie <strong>di</strong> agitazioni sindacali<br />
e <strong>di</strong> scioperi il cui successo finale era stato tra le cause dell’aumento <strong>di</strong> iscritti alla Cgil<br />
negli anni successivi. Tra il 1961 e il 1963 si registrava, infatti, una lunga serie <strong>di</strong><br />
astensioni dal lavoro, alcune delle quali arrivarono a prolungarsi per molti giorni consecutivi<br />
(oltre venti nel caso più estremo), mirate a ottenere il rinnovo del contratto,<br />
l’aumento delle retribuzioni e quello delle indennità speciali per i lavori nocivi. Le<br />
lotte ebbero successo, nonostante le sigle sindacali non si fossero presentate unite al<br />
tavolo delle trattative. A partire dal 1964, però, la crisi congiunturale che aveva investito<br />
l’intero sistema produttivo aveva aperto una nuova emergenza, un nuovo fronte<br />
<strong>di</strong> lotta sindacale anche nel settore del legno.<br />
Probabilmente sorprese dalla velocità con cui i piccoli mobilifici stavano coprendo<br />
il territorio della provincia e, spiazzate dalla mancanza <strong>di</strong> una tra<strong>di</strong>zione produttiva<br />
tale da giustificare la specializzazione industriale verso cui sembrava incamminarsi il<br />
<strong>di</strong>stretto pesarese del mobile, le istituzioni sindacali avevano mostrato inizialmente un<br />
atteggiamento piuttosto <strong>di</strong>ffidente <strong>di</strong> fronte allo sviluppo <strong>di</strong> questo settore. Così a metà<br />
degli anni sessanta, nello stesso momento in cui si tentava <strong>di</strong> salvare l’istituto mezzadrile,<br />
nella fatua speranza che presto avrebbe potuto ricominciare a camminare con le<br />
proprie gambe, il congresso della Camera del Lavoro <strong>di</strong> Pesaro nella sua mozione<br />
conclusiva definiva l’industria del legno «un settore sviluppatosi sotto l’insegna delle<br />
cambiali e del cre<strong>di</strong>to che alla prima stretta economica è destinato a crollare» 9 . A ben<br />
guardare questa affermazione poteva essere considerata tanto esatta, se misurata sull’imme<strong>di</strong>ato,<br />
quanto miope, se riferita al me<strong>di</strong>o o lungo periodo. Appena la crisi fece<br />
sentire i suoi morsi, infatti, le oltre trecentocinquanta aziende del settore entrarono in<br />
<strong>di</strong>fficoltà, soprattutto a causa della restrizione del cre<strong>di</strong>to operato dalle banche. Alcune<br />
<strong>di</strong> esse chiusero imme<strong>di</strong>atamente i battenti, molte <strong>di</strong> più ridussero drasticamente i<br />
volumi della produzione e, con essi, la manodopera occupata. Così nel breve volgere<br />
______________________<br />
9 <strong>Archivio</strong> della Camera del Lavoro <strong>di</strong> Pesaro, b. 20, f. 1/65, 1965. Mozione conclusiva del VI<br />
Congresso della Camera Confederale del Lavoro <strong>di</strong> Pesaro – Urbino, 13-14 marzo 1965.<br />
333