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cgil provinciale di pesaro e urbino - Biblioteca Archivio Vittorio ...

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dare risposta al rientro dei reduci. Con il decreto legislativo del 4 agosto 1945, le <strong>di</strong>tte<br />

private con più <strong>di</strong> venti <strong>di</strong>pendenti e gli enti pubblici furono obbligate a riservare il<br />

50% delle nuove assunzioni ai mutilati, ai reduci della guerra 1940-43, ai combattenti<br />

partigiani, ai patrioti, agli ex prigionieri, ai deportati, alle vedove e agli orfani dei<br />

caduti 115 . Anche questo provve<strong>di</strong>mento innescò forti motivi <strong>di</strong> contrasto, intrecciandosi<br />

con il tema delicato dell’epurazione. Posto che i reduci fossero tutti meritevoli <strong>di</strong> un<br />

risarcimento e incolpevoli vittime della guerra fascista, chi doveva lasciare loro il<br />

posto <strong>di</strong> lavoro? In primo luogo, ovviamente, per una ragione <strong>di</strong> giustizia, i fascisti e,<br />

in particolare, coloro che sino all’ultimo avevano sostenuto Mussolini, aderendo alla<br />

Repubblica sociale italiana. Ma l’epurazione procedette in maniera molto lacunosa e i<br />

suoi effetti furono molto circoscritti. L’esigenza <strong>di</strong> fare posto ai reduci, si tradusse<br />

quin<strong>di</strong> in forme più o meno istituzionali o velate <strong>di</strong> pressione per l’estromissione della<br />

manodopera femminile.<br />

Una circolare del prefetto, datata 16 agosto 1945, sollecitò un censimento sull’occupazione<br />

femminile avventizia negli uffici dei principali istituti della provincia (Provve<strong>di</strong>torato,<br />

Poste, Consorzio agrario, Genio civile, istituti <strong>di</strong> cre<strong>di</strong>to ecc.) 116 . L’eventuale<br />

sostituzione <strong>di</strong> donne non capo famiglia con personale attinto dalle liste dei reduci<br />

e delle altre categorie protette venne delegato a una commissione appositamente<br />

istituita dal prefetto (decreto del 29 agosto 1945), presieduta dal vice prefetto e composta<br />

da rappresentanti dell’Ufficio del lavoro, del sindacato, delle associazioni interessate.<br />

Anche in questo caso, la vicenda ha risvolti che, dal punto <strong>di</strong> vista storiografico,<br />

offrono una stimolante chiave <strong>di</strong> lettura dei percorsi <strong>di</strong> emancipazione femminile all’interno<br />

della società pesarese del dopoguerra. La documentazione conservata nel carteggio<br />

dell’Ufficio <strong>provinciale</strong> del lavoro non consente <strong>di</strong> seguire fino in fondo l’esito del<br />

provve<strong>di</strong>mento prefettizio, se non per in<strong>di</strong>zi e aneddoti. Da una parte vi erano le pressioni<br />

delle associazioni reducistiche e della prefettura; dall’altra, il carteggio rivela le<br />

numerose resistenze degli enti interessati, che reagirono alla richiesta <strong>di</strong> revisione del<br />

personale femminile, negando la possibilità <strong>di</strong> sostituire le loro <strong>di</strong>pendenti, sulla base <strong>di</strong><br />

ragioni organizzative interne e <strong>di</strong> specifiche competenze professionali. Sui due piatti<br />

della bilancia pesavano, in modo contrad<strong>di</strong>ttorio, princìpi <strong>di</strong> equità, <strong>di</strong>fesa <strong>di</strong> <strong>di</strong>ritti<br />

acquisiti, necessità <strong>di</strong> corrispondere alle pressioni dei <strong>di</strong>soccupati (specialmente <strong>di</strong> quelli<br />

a cui la collettività sentiva <strong>di</strong> riconoscere particolare gratitu<strong>di</strong>ne), interessi <strong>di</strong> classe e<br />

affermazione/negazione <strong>di</strong> un accresciuto ruolo pubblico della donna, che, come nel<br />

primo conflitto mon<strong>di</strong>ale, la guerra aveva contribuito ad esaltare 117 . In quella fase <strong>di</strong><br />

______________________<br />

115 Il testo del decreto è conservato anche in AUpdL, b. 21 (1945), fasc. V/A.1/b.<br />

116 Le pratiche relative a questa vicenda sono conservate, sia pure in modo frammentario e<br />

presumibilmente incompleto in AUpdL, b. 21 (1945), fasc. V/A, vari sottofascicoli.<br />

117 Per un approccio a queste tematiche, A. Bravo (a cura), Donne e uomini nelle guerre mon<strong>di</strong>ali,<br />

Laterza, Roma-Bari 1991.<br />

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