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cgil provinciale di pesaro e urbino - Biblioteca Archivio Vittorio ...

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30<br />

Allo stesso modo che i commercianti tutelano i loro legittimi interessi nella Camera<br />

<strong>di</strong> commercio ed i piccoli proprietari <strong>di</strong> terre nel consorzio agricolo, le<br />

leghe <strong>di</strong> miglioramento della provincia debbono costituire la Camera del lavoro<br />

per stu<strong>di</strong>are e risolvere i problemi del lavoro. Come avviamento alla istituzione<br />

della Camera del lavoro la quale richiede mezzi economici che scarseggiano dove<br />

è debole l’organizzazione, potrebbe sorgere un Segretariato del popolo con funzioni<br />

<strong>di</strong> propaganda e <strong>di</strong> coor<strong>di</strong>namento tra le varie leghe. È urgente ad ogni<br />

modo consacrare alla vita economica del proletariato le nostre forze migliori. Gli<br />

insuccessi e le delusioni non debbono fiaccare le nostre energie. Se anche non si<br />

raggiungeranno gran<strong>di</strong> risultati, si riuscirà tuttavia a migliorare e ad educare moralmente<br />

l’operaio sollevandolo dalla palude stagnante dell’apatia e del malcontento<br />

ove oggi languisce, ai puri e luminosi orizzonti della solidarietà e della<br />

giustizia sociale 19 .<br />

Di lì a pochi giorni al Congresso <strong>provinciale</strong> socialista <strong>di</strong> Fossombrone anche l’avvocato<br />

Giuseppe Filippini riba<strong>di</strong>va come «la mancanza dell’industrialismo e del proletariato<br />

tipico» fossero le cause principali della mancante organizzazione operaia. Di qui<br />

la necessità <strong>di</strong> dare impulso, oltre che alle leghe operaie e alle cooperative artigiane<br />

esistenti, soprattutto a quelle conta<strong>di</strong>ne. Anche Augusto Ra<strong>di</strong>, forsempronese, insisteva<br />

sulla propaganda fra i conta<strong>di</strong>ni «che [proprio] a Fossombrone hanno cominciato a<br />

riunirsi in numero d’oltre quattrocento nelle leghe <strong>di</strong> miglioramento», mentre Alfredo<br />

Faggi sottolineava la «necessità <strong>di</strong> fondare una Camera del lavoro <strong>provinciale</strong> perché<br />

l’organizzazione economica sia continua, intensa, coor<strong>di</strong>nata» 20 .<br />

La vittoria del blocco clerico-moderato nelle elezioni del 1905 aveva quin<strong>di</strong> rafforzato<br />

gli appelli all’organizzazione sindacale e tra il 1905 e il 1907 continui sono gli<br />

incitamenti che provengono dal «Progresso» a costituire una Cdl e a organizzare le<br />

<strong>di</strong>verse leghe operaie. Queste, seppur in maniera stentata e con vita breve, riescono<br />

parzialmente ad organizzarsi. Agli stessi lavoratori d’altra parte, sor<strong>di</strong> alla propaganda<br />

socialista, veniva attribuita la maggiore responsabilità della mancata organizzazione,<br />

alla pari con l’assetto economico della provincia:<br />

La colpa è tutta quanta del proletariato stesso che non sa andare d’accordo coi<br />

compagni <strong>di</strong> sventura per opporre al capitalismo, al blocco borghese una resistenza<br />

pari o maggiore alla sua. [...] La lotta economica non si potrà fare se i<br />

lavoratori non si organizzeranno in leghe <strong>di</strong> resistenza, in leghe <strong>di</strong> mestiere, in<br />

______________________<br />

19 «Il Progresso», 16 settembre 1905.<br />

20 «Il Progresso», 23 settembre 1905. Sulle agitazione del 1905 a Fossombrone cfr. F. Dal Pozzo, Le<br />

leghe conta<strong>di</strong>ne (dalle origini alla prima guerra mon<strong>di</strong>ale), in Pesaro – Urbino dalla Unità alla Resistenza.<br />

Momenti e figure, Argalia, Urbino 1975. Più generalmente sulle con<strong>di</strong>zioni economiche delle<br />

Marche in questi anni e in particolare della mezzadria si rinvia ai <strong>di</strong>versi saggi de La storia d’Italia<br />

dall’Unità a oggi. Le Marche, a cura <strong>di</strong> S. Anselmi, Einau<strong>di</strong>, Torino 1987.

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