cgil provinciale di pesaro e urbino - Biblioteca Archivio Vittorio ...
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dendoli ari<strong>di</strong> e improduttivi, ma alimentava uno sviluppo demografico ed economico<br />
che faceva dei paesi vicini alla “buga” veri e propri avamposti <strong>di</strong> modernità in un<br />
contesto ancora prevalentemente rurale. Insieme alle antiche osterie, si erano moltiplicati<br />
spacci, negozi alimentari e altri servizi commerciali, dove si acquistava spesso<br />
saldando il conto mensilmente, dopo la paga. L’espansione demografica aveva stimolato<br />
la presenza <strong>di</strong> scuole e <strong>di</strong> attività educative ed assistenziali rivolte ai bambini,<br />
come le colonie estive al mare, promosse dalla stessa Montecatini. Quasi tutti questi<br />
centri minerari vantavano una banda musicale, una prestigiosa squadra <strong>di</strong> calcio (il<br />
Perticara raggiunse, nel suo massimo splendore, la serie C), una filodrammatica, ospitavano<br />
eventi sportivi o teatrali, organizzavano feste che scan<strong>di</strong>vano la vita collettiva<br />
(prima <strong>di</strong> tutto la festa <strong>di</strong> santa Barbara, patrona dei minatori e degli artificieri), <strong>di</strong>sponevano<br />
<strong>di</strong> locali da ballo e <strong>di</strong> una sala cinematografica. Intorno a queste attività, l’alta<br />
concentrazione operaia aveva favorito, fin dalla fine dell’800 (come nella miniera <strong>di</strong><br />
Boratella, in comune <strong>di</strong> Mercato Saraceno) la nascita <strong>di</strong> associazioni operaie e la <strong>di</strong>ffusione<br />
<strong>di</strong> idee socialiste o repubblicane, collocando questi territori al centro delle<br />
cronache e dell’attenzione delle autorità <strong>di</strong> governo e <strong>di</strong> polizia, preoccupate per le<br />
pulsioni sovversive e facinorose che si insinuavano fra i lavoratori.<br />
Alla metà del XX secolo le miniere <strong>di</strong> zolfo <strong>di</strong> Cabernar<strong>di</strong> e <strong>di</strong> Perticara erano<br />
ancora, <strong>di</strong> gran lunga, le principali attività industriali della provincia, le sole che concentrassero<br />
un numero importante <strong>di</strong> operai. La prima irra<strong>di</strong>ava il suo indotto in un<br />
territorio che comprendeva i comuni <strong>di</strong> Pergola, Arcevia, Sassoferrato, San Lorenzo in<br />
Campo, la seconda, collocata sul crinale <strong>di</strong> confine fra la Romagna e le Marche, influenzava<br />
la vita socio-economica dei comuni <strong>di</strong> Novafeltria, Sant’Agata Feltria, Sogliano<br />
al Rubicone, Mercato Saraceno, Sarsina. La solfara <strong>di</strong> Cabernar<strong>di</strong> era la più importante:<br />
nel 1939, alla vigilia della seconda guerra mon<strong>di</strong>ale, occupava più <strong>di</strong> 1.600 operai,<br />
nello stesso anno Perticara ne impegnava 1.450 233 . La produzione era drasticamente<br />
scesa a causa degli eventi bellici, soprattutto negli anni più <strong>di</strong>fficili del conflitto e del<br />
passaggio del fronte, ma era rapidamente risalita nel dopoguerra, già dal 1946. Con la<br />
caduta del fascismo erano state acquisite anche importanti conquiste sindacali: la possibilità<br />
<strong>di</strong> organizzare il sindacato nell’azienda, tramite le commissioni interne, alcuni<br />
aumenti salariali, l’attivazione <strong>di</strong> servizi <strong>di</strong> trasporto per i lavoratori più lontani (una<br />
conquista fino a quel momento insperata e importantissima. In precedenza i minatori si<br />
recavano alla “buga” a pie<strong>di</strong>, percorrendo <strong>di</strong>stanze anche <strong>di</strong> <strong>di</strong>versi chilometri).<br />
Nel 1950 la miniera <strong>di</strong> Cabernar<strong>di</strong> estraeva più <strong>di</strong> 43.000 tonnellate <strong>di</strong> zolfo greggio<br />
e occupava più <strong>di</strong> 1.600 operai, Perticara produceva 30.000 tonnellate con più <strong>di</strong><br />
1.400 <strong>di</strong>pendenti. Il 2 luglio dello stesso anno si tenne la prima conferenza <strong>di</strong> produzione<br />
a Cabernar<strong>di</strong>, indetta dal Consiglio <strong>di</strong> gestione e dalla Commissione interna<br />
della miniera, per mettere a punto una serie <strong>di</strong> proposte per il potenziamento dell’atti-<br />
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233 Pedrocco, Zolfo e minatori nella provincia <strong>di</strong> Pesaro e Urbino, cit.