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cgil provinciale di pesaro e urbino - Biblioteca Archivio Vittorio ...

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64<br />

inizia la propria relazione deplorando l’assenza <strong>di</strong> molti rappresentanti delle leghe e<br />

del bilancio non esaltante. La Cdl ha sì promosso incontri e <strong>di</strong>scussioni, ma è rimasta<br />

pressoché immobile nel numero delle leghe aderenti e ad<strong>di</strong>rittura in regresso nel numero<br />

totale <strong>di</strong> lavoratori rappresentati e ha proclamato due soli scioperi: quello dei<br />

fornaciai della fornace Ceccolini e quello dei braccianti della ferrovia, oltre che aver<br />

aderito agli scioperi generali durante la settimana rossa. Conclude rassegnando le proprie<br />

<strong>di</strong>missioni (in parte per questioni che definisce politiche, ma la principale, <strong>di</strong>chiara<br />

essere l’impossibilità <strong>di</strong> mantenere il doppio incarico con quello <strong>di</strong> <strong>di</strong>rigente del<br />

Segretariato dell’emigrazione) che vengono respinte non all’unanimità, ma da parte <strong>di</strong><br />

alcune leghe, in particolare <strong>di</strong> quella <strong>di</strong> Colbordolo. Dopo la riconferma <strong>di</strong> Ricci nel<br />

proposito <strong>di</strong> <strong>di</strong>mettersi la commissione esecutiva ne prende atto e la segreteria Ricci si<br />

conclude con un voto <strong>di</strong> plauso e <strong>di</strong> ringraziamento per il segretario. Se la segreteria <strong>di</strong><br />

Ricci ha così termine, continuano invece i soliti appelli all’organizzazione:<br />

Vi sono molti lavoratori che intendono l’organizzazione come…un fiammifero,<br />

che si adopera quando ne ha bisogno per accendere il sigaro, e poi si butta via. Si<br />

vuol aumentare le paghe? C’è bisogno <strong>di</strong> resistere alle prepotenze <strong>di</strong> un industriale?<br />

Si stringono in lega, fanno lo sciopero, vincono, e poi…gettano via il fiammifero.<br />

C’è un lavoro da fare, un appalto da prendere? Improvvisano una Cooperativa,<br />

messa insieme su due pie<strong>di</strong>, per l’occasione: e finito il lavoro, si spartiscono<br />

quei pochi sol<strong>di</strong>, e lasciano andare la Cooperativa. Spesso, costituita la Società,<br />

si affrettano a far la ban<strong>di</strong>era e il banchetto d’inaugurazione; ma trascurano il<br />

resto. La società c’è <strong>di</strong> nome e non <strong>di</strong> fatto. Sarebbe come se uno aprisse l’ombrello<br />

quando piove, e poi tornato il sereno, lo buttasse nel pozzo. […] Operai,<br />

coltivate e nutrite tutto l’anno le vostre organizzazioni se volete che vi procaccino<br />

veri, continui progressi, e durature vittorie! 141<br />

Il 5 giugno 1915 si comunicava però ufficialmente al Ministero dell’Interno lo scioglimento<br />

della Camera del lavoro 142 .<br />

4. Un intenso, breve, dopoguerra<br />

La prima organizzazione che sorge nel dopoguerra per affrontare le controversie del<br />

mondo del lavoro è l’Ufficio <strong>provinciale</strong> del lavoro che viene costituito nel <strong>di</strong>cembre<br />

1918, <strong>di</strong> cui assume la presidenza Pietro Fonti. L’istituzione era stata formalizzata con<br />

una delibera del Consiglio <strong>provinciale</strong> nella seduta del 7 giugno 1918 e iniziava a<br />

______________________<br />

141 «Il Progresso», 19 settembre 1914.<br />

142 <strong>Archivio</strong> centrale dello Stato, Ministero dell’Interno, Dipartimento generale <strong>di</strong> Pubblica sicurezza,<br />

G1, b. 147.

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