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cgil provinciale di pesaro e urbino - Biblioteca Archivio Vittorio ...

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250<br />

o reazionari” 134 . Sono solo alcuni fra gli innumerevoli episo<strong>di</strong> <strong>di</strong> protesta che si susseguirono<br />

senza soluzione <strong>di</strong> continuità nella provincia marchigiana nella crisi del dopoguerra.<br />

Nel 1947 furono complessivamente 2.153 i lavoratori della provincia a recarsi<br />

all’estero. Gran parte <strong>di</strong> essi erano minatori (oltre 1.300), gli altri quasi tutti manovali.<br />

Il principale Paese <strong>di</strong> destinazione era il Belgio e in subor<strong>di</strong>ne la Francia. Nel 1948<br />

emigrarono complessivamente 1.596 persone, anche stavolta prevalentemente verso il<br />

Belgio e, in misura minore, in Francia o ancora più marginalmente in Svizzera o Argentina<br />

135 .<br />

Questo Ufficio - annotò Filippo Bossi nella primavera 1948 - non vede come sia<br />

possibile eliminare del tutto la <strong>di</strong>soccupazione fra la grande massa amorfa della<br />

manovalanza generica, altrimenti che favorendo al massimo l’emigrazione all’estero<br />

e istituendo contemporaneamente numerosi corsi professionali <strong>di</strong><br />

specializzazione e qualificazione 136 .<br />

Posto che la <strong>di</strong>soccupazione e la miseria assumevano, allo sguardo dei fautori dell’armonia<br />

sociale, minacciosi risvolti <strong>di</strong> or<strong>di</strong>ne pubblico, l’emigrazione e la conservazione<br />

del mondo rurale contro le illusioni della modernità urbana, rappresentavano due<br />

fra i possibili argini per contenere la straripante protesta sociale. In questa impostazione<br />

ideologica, che introitava, non sappiamo quanto consapevolmente, strategie del<br />

ventennio fascista, l’emigrazione, da dura necessità, poteva assumere i connotati positivi<br />

dell’emancipazione sociale ed economica, <strong>di</strong> nostalgia, ma anche <strong>di</strong> nazionalismo<br />

strapaesano, <strong>di</strong> sacrificio, ma anche <strong>di</strong> orgoglio <strong>di</strong> stirpe laboriosa e intelligente 137 .<br />

Cap. 4. La crisi del sindacato unitario<br />

4.1. Il primo congresso della Cgil (1947)<br />

Il I congresso <strong>provinciale</strong> della Cgil del 22-24 aprile 1947, in preparazione del congresso<br />

nazionale <strong>di</strong> Firenze dal 1° al 7 giugno, fu l’occasione, come abbiamo visto, per<br />

tracciare un primo bilancio del livello raggiunto dall’organizzazione. Ma fu anche il<br />

primo congresso in cui le forze politiche misurarono il loro effettivo consenso fra gli<br />

______________________<br />

134 UpdL - Sezione statistica, in AUpdL, b. 9 (1947), fasc. III/I.6/c.<br />

135 AUpdL, b. 16 (1949), fasc. III/P.3. Un trend analogo si avrà nei primi mesi del 1949. Non<br />

abbiamo dati per i perio<strong>di</strong> successivi.<br />

136 UpdL, Relazione provvisoria mese <strong>di</strong> aprile 1948, in AUpdL, b. 14 (1948), fasc. III/N.1.<br />

137 Si veda il reportage Propositi e nostalgie delle ragazze marchigiane che lavorano nel più vasto<br />

cotonificio inglese, pubblicato su «Il Giornale dell’Emilia» del 26 maggio 1950 sull’esperienza delle<br />

ragazze pesaresi emigrate in Inghilterra.

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