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cgil provinciale di pesaro e urbino - Biblioteca Archivio Vittorio ...

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zione del Segretario Pino Monal<strong>di</strong> alla riunione del Comitato <strong>di</strong>rettivo della Camera del<br />

Lavoro in preparazione del Congresso rappresenta forse ancora oggi, a oltre trent’anni <strong>di</strong><br />

<strong>di</strong>stanza, uno dei documenti più drammatici e al tempo stesso più rappresentativi dello<br />

strappo consumatosi in quei mesi tra le due anime della Cgil. L’occasione contingente<br />

dello scontro era stata data dalla gestione dei cortei nelle manifestazioni unitarie: da<br />

parte delle segreterie provinciali della Cisl e della Uil era stato pronunciato un rifiuto a<br />

partecipare a cortei in cui fossero utilizzati slogan e simboli inneggianti alla rivoluzione.<br />

Nello slancio impetuoso a sostegno della politica <strong>di</strong> unità sindacale, Monal<strong>di</strong>, pur esprimendo<br />

un giu<strong>di</strong>zio negativo nei confronti delle altre due sigle sindacali, accusava <strong>di</strong><br />

settarismo i compagni della sinistra e <strong>di</strong>fendeva la linea della segreteria:<br />

Allora compagni, per parlarci chiari, pur non con<strong>di</strong>videndo la esasperazione fatta<br />

dalla Cisl e dalla Uil sulla condotta dei cortei e delle manifestazioni, io <strong>di</strong>co che<br />

se un corteo o una manifestazione unitaria non si può fare, come sta avvenendo<br />

dal 29 novembre in qua, perché la Cisl e la Uil non vogliono quelle parole d’or<strong>di</strong>ne,<br />

che pure noi stessi abbiamo condannato, dobbiamo riba<strong>di</strong>re il nostro impegno<br />

pubblico a gestire le manifestazioni sulla base delle regole che unitariamente<br />

si concorda[no], senza peraltro appiccicare l’etichetta a chi fa parte della segreteria<br />

della federazione <strong>di</strong> calare continuamente le braghe. Tra parentesi è bene anche<br />

<strong>di</strong>rci che criticare è facile, ma costruire è più <strong>di</strong>fficile. Infatti le critiche alla<br />

federazione sono molte e forse molte <strong>di</strong> queste critiche sono anche giuste, ma la<br />

realtà poi ha <strong>di</strong>mostrato che al <strong>di</strong> fuori <strong>di</strong> questo organismo non si è stati in grado<br />

<strong>di</strong> costruire una sola iniziativa <strong>di</strong> rilievo.<br />

Dopo queste considerazioni <strong>di</strong> or<strong>di</strong>ne generale, la relazione passava all’attacco frontale<br />

del gruppo dei <strong>di</strong>ssidenti.<br />

Da due anni in qua – continuava Monal<strong>di</strong> – nella nostra Camera del Lavoro è in<br />

atto uno scontro che investe la linea sindacale e la condotta dei compagni. Ci<br />

sarebbe[ro] quelli della linea dura e quelli della linea morbida, quelli che resistono<br />

e quelli che mollano. Giungere ad alcune intese con la Cisl e la Uil per questi<br />

compagni, se non passa tutto quello che vogliamo noi, vuol <strong>di</strong>re mollare e quin<strong>di</strong><br />

è meglio non fare nulla […].<br />

I compagni [...] hanno espresso sempre forti critiche a queste intese, impegnando<br />

per più sedute gli organismi <strong>di</strong>rigenti. Ma fin qui non ci sarebbe alcuno scandalo:<br />

la critica è un <strong>di</strong>ritto che nella Cgil può esercitare ogni compagno. Ma nella Cgil<br />

ha sempre vissuto un costume, quello cioè <strong>di</strong> rispettare le decisioni della maggioranza<br />

[…]. Oggi questo costume viene insi<strong>di</strong>osamente intaccato, cioè se non si<br />

riesce a far prevalere la propria opinione negli organismi <strong>di</strong>rigenti, allora si riporta<br />

il <strong>di</strong>scorso alla base creando così inevitabilmente due linee nell’ambito del<br />

Sindacato.<br />

La conclusione drastica e al tempo stesso amara della relazione del Segretario non<br />

cercava composizioni o compromessi:

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