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cgil provinciale di pesaro e urbino - Biblioteca Archivio Vittorio ...

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della famiglia e che, soprattutto, indeboliva la volontà conflittuale del colono esponendolo<br />

al timore <strong>di</strong> “rappresaglie” da parte del padrone. Di particolare importanza,<br />

sotto il profilo simbolico, oltre che economico, era la richiesta <strong>di</strong> abolizione delle<br />

regalie, definite “avanzo <strong>di</strong> usanze feudali”.<br />

La ricostituita Cgil costruì, in questa fase delicata <strong>di</strong> ricostruzione materiale e<br />

morale del Paese, il suo consenso e la sua cre<strong>di</strong>bilità fra i lavoratori delle campagne (e,<br />

analogamente, come vedremo, fra quelli degli altri settori produttivi) facendo leva su<br />

questo duplice campo <strong>di</strong> azione: promuovere miglioramenti concreti dei livelli <strong>di</strong> vita<br />

dei lavoratori, stimolare processi <strong>di</strong> emancipazione sociale, <strong>di</strong> identità, <strong>di</strong><br />

autoaffermazione e <strong>di</strong> partecipazione.<br />

A scorrere la stampa coeva, e segnatamente «La Falce», si coglie con evidenza<br />

questo sforzo del sindacato <strong>di</strong> promuovere e accompagnare la maturazione politicosindacale<br />

delle masse conta<strong>di</strong>ne, <strong>di</strong> offrire punti <strong>di</strong> riferimento ai lavoratori delle campagne,<br />

in modo da coinvolgerli, fin dalle origini, nella neonata democrazia. Il fascismo<br />

aveva perseguito con grande energia l’obiettivo della nazionalizzazione delle masse<br />

con gli strumenti totalitari del controllo sociale e della sacralizzazione della politica 51 .<br />

Nello sforzo <strong>di</strong> costruzione dell’“uomo nuovo” fascista, in nome dell’ossessione<br />

mussoliniana <strong>di</strong> “fare gli italiani”, le masse erano state mobilitate nella liturgia politica<br />

della nuova patria in camicia nera. Nuovi miti si erano innestati sulla rielaborazione o<br />

fascistizzazione <strong>di</strong> tra<strong>di</strong>zioni più antiche. La rappresentazione <strong>di</strong> un’Italia rurale, <strong>di</strong> un<br />

mondo a <strong>di</strong>mensione conta<strong>di</strong>na, i cui valori tra<strong>di</strong>zionali venivano rappresentati come<br />

le fondamenta dello Stato fascista aveva offerto, da questo punto <strong>di</strong> vista, un terreno<br />

molto variegato <strong>di</strong> elaborazioni ideologiche e propagan<strong>di</strong>stiche. Basti pensare alle<br />

numerose festività rurali enfatizzate o reinventate dal Partito fascista, come la festa<br />

dell’uva, la festa dell’albero, quella del grano, le celebrazioni della fecon<strong>di</strong>tà e della<br />

nuzialità, o al mito <strong>di</strong> Mussolini conta<strong>di</strong>no, le cui icone a torso nudo, in cima a carri <strong>di</strong><br />

grano o trebbiatrici, popolavano i giornali del periodo. Attraverso queste parole d’or<strong>di</strong>ne<br />

- che pure confliggevano con le scelte <strong>di</strong> politica economica, favorevoli alla grande<br />

industria, e con la reazione antisindacale che aveva accompagnato l’ascesa al potere<br />

del fascismo - il regime aveva cercato, non sappiamo ancora con quanto successo, <strong>di</strong><br />

far sentire partecipi le masse conta<strong>di</strong>ne della missione storica che il destino aveva<br />

affidato a Mussolini e all’Italia della nuova era fascista.<br />

Il rischio che l’universo conta<strong>di</strong>no restasse appartato o spettatore rispetto al “secondo<br />

risorgimento” nazionale era tutt’altro che inconsistente. Già dal 1943-44, quando<br />

ancora Pesaro era occupata dai nazifascisti, poi nell’imme<strong>di</strong>ato dopoguerra, la Cgil<br />

si propose quin<strong>di</strong> come un’organizzazione in grado <strong>di</strong> catalizzare le spinte democrati-<br />

______________________<br />

51 Si vedano, fra gli altri: E. Gentile, Il culto del littorio. La sacralizzazione della politica nell’Italia<br />

fascista, Laterza, Roma-Bari 1993; Id., La via italiana al totalitarismo. Il partito e lo Stato nel regime<br />

fascista, La Nuova Italia scientifica, Roma 1995; P. G. Zunino, L’ideologia del fascismo. Miti, credenze<br />

e valori nella stabilizzazione del regime, Il Mulino, Bologna 1985.<br />

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