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cgil provinciale di pesaro e urbino - Biblioteca Archivio Vittorio ...

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nel <strong>di</strong>cembre 1944, a liberazione avvenuta, ma con la guerra ancora in pieno svolgimento<br />

poche decine <strong>di</strong> chilometri più a nord, le leghe conta<strong>di</strong>ne esortarono i mezzadri<br />

a non consegnare ai proprietari le regalie e a devolverle alla citta<strong>di</strong>nanza, eventualmente<br />

attraverso le Cooperative del popolo. Proprio in occasione delle festività natalizie<br />

(ma non solo) innumerevoli generazioni <strong>di</strong> conta<strong>di</strong>ni avevano salito le scale della<br />

casa padronale per consegnare il pollame più pregiato. Alla vigilia del Natale 1944, il<br />

primo dopo la liberazione, un simile gesto infrangeva una tra<strong>di</strong>zione secolare e assumeva<br />

dunque un particolare significato <strong>di</strong> solidarietà fra i lavoratori e <strong>di</strong> rivolta contro<br />

quella sorta <strong>di</strong> dono alla rovescia fatto dal povero a favore del benestante. Il perio<strong>di</strong>co<br />

comunista «La Verità» enfatizzò la portata dell’evento, stimando con sod<strong>di</strong>sfazione<br />

“oltre 200 capi <strong>di</strong> pollame ed un notevole quantitativo <strong>di</strong> uova” sottratti alle regalie e<br />

consegnati gratuitamente all’ammasso nelle sole zone <strong>di</strong> Urbino, Cantiano, Schieti e<br />

Villa Fastiggi 53 .<br />

I <strong>di</strong>rigenti sindacali erano consapevoli dell’importante valore simbolico delle<br />

regalie: rifiutarsi <strong>di</strong> consegnarle equivaleva a un atto aperto <strong>di</strong> sfida e <strong>di</strong> ribellione<br />

contro una con<strong>di</strong>zione <strong>di</strong> sud<strong>di</strong>tanza sociale e psicologica, prima ancora che contrattuale.<br />

Ma le famiglie conta<strong>di</strong>ne non sempre coglievano o con<strong>di</strong>videvano questo sentimento<br />

<strong>di</strong> <strong>di</strong>sobbe<strong>di</strong>enza e i loro atteggiamenti, <strong>di</strong> fronte alle esortazioni a non consegnare<br />

i doni al padrone, si collocarono in un’ampia gamma <strong>di</strong> sfumature, fra la sfida<br />

aperta e liberatoria nei confronti del padrone e l’incapacità o l’impossibilità <strong>di</strong> portare<br />

fino in fondo una scelta che determinava una frattura con una consuetu<strong>di</strong>ne profondamente<br />

se<strong>di</strong>mentata nelle loro coscienze. Tanto più che il valore effettivo delle regalie<br />

non era così rilevante, rispetto ad altre clausole contrattuali, da giustificare una tale<br />

sfida al padrone, con cui era necessario mantenere buoni rapporti, come ricordava<br />

Sandro Severi, testimone e protagonista <strong>di</strong> quella fase <strong>di</strong> lotte:<br />

I conta<strong>di</strong>ni non hanno mai detto: No noi vogliamo continuare a portare le regalie,<br />

non l’hanno mai detto...però <strong>di</strong>cendo no a rotta <strong>di</strong> collo contro le regalie, poi la<br />

sera al buio portavano le regalie al padrone...perché il capoccia non aveva la<br />

forza <strong>di</strong> rompere questo cordone ombelicale <strong>di</strong> servaggio nei confronti del padrone,<br />

non ce l’aveva. [...] Sulle questioni <strong>di</strong> principio, per il cappone...non lo sentivano,<br />

non gli davano questa grande importanza. Il rapporto umano loro con il<br />

padrone lo dovevano conservare, lo conservavano col cappone o con il pollo, hai<br />

capito, e quin<strong>di</strong> non...per loro non era determinante portare o non portare il cappone<br />

al padrone 54 .<br />

Intorno a queste tematiche, prese corpo, sulla spinta delle forze politiche ciellenistiche,<br />

nei mesi imme<strong>di</strong>atamente successivi alla liberazione della provincia pesarese, la<br />

______________________<br />

53 Spirito <strong>di</strong> fraternità dei conta<strong>di</strong>ni, «La Verità», giornale del Partito comunista italiano per la<br />

provincia <strong>di</strong> Pesaro-Urbino, 7 gennaio 1945.<br />

54 Testimonianza <strong>di</strong> Sandro Severi, a cura dell’autore, 23 febbraio 1994.<br />

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