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cgil provinciale di pesaro e urbino - Biblioteca Archivio Vittorio ...

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nautica, in servizio nei pressi <strong>di</strong> Cesena alla data dell’8 settembre 1943, era finito<br />

nell’organizzazione Todt durante i lavori <strong>di</strong> fortificazione della linea Gotica. In quel<br />

momento era avvenuto l’incontro decisivo con Giuseppe Ubalducci e con un gruppo <strong>di</strong><br />

partigiani che organizzavano i sabotaggi contro la linea Gotica. Nella sua memoria<br />

l’impegno sindacale, aveva assunto i connotati <strong>di</strong> un vero e proprio battesimo verso<br />

una nuova vita, il coagulo <strong>di</strong> una vera e propria rinascita.<br />

Dopo la guerra [...] mi sono de<strong>di</strong>cato ai problemi del mondo del lavoro. Anzitutto<br />

ho cercato <strong>di</strong> rinascere perché, io <strong>di</strong>co sempre, che finita la guerra io ero vecchio.<br />

Ero vecchio perché? Perché avendo avuto un’educazione, durante il fascismo,<br />

con il credere obbe<strong>di</strong>re combattere e...a scuola (quarta elementare) l’educazione<br />

era il libro e moschetto. Andavo a casa, che aravo la terra, sapevo che era l’aratro<br />

che tracciava il solco ma era la spada poi che lo <strong>di</strong>fendeva secondo l’ottica <strong>di</strong><br />

Mussolini, quin<strong>di</strong> finita la guerra, finito tutto, torno a casa, ero fuori dal<br />

mondo...perché trovo un io che non era quello che ero io...E lì comincio a rivivere.<br />

A rivivere come? Partecipando alle lotte sindacali. Capivo che il mondo conta<strong>di</strong>no<br />

doveva essere riformato, doveva cambiare qualcosa, non poteva andare<br />

avanti così com’era 39 .<br />

Anche nella famiglia <strong>di</strong> Elio Della Fornace (1920), <strong>di</strong> formazione cattolica come molte<br />

altre famiglie conta<strong>di</strong>ne, l’antifascismo si coniugava con un prudente atteggiamento<br />

<strong>di</strong> rassegnazione. Per il poco più che ventenne Elio, che aveva frequentato, come quasi<br />

tutti i giovani della sua generazione, il premilitare del “sabato fascista” traendone la<br />

possibilità <strong>di</strong> uno svago dalle fatiche dei campi e l’opportunità <strong>di</strong> sperimentare la guida<br />

<strong>di</strong> un’automobile (“Un elemento <strong>di</strong> fascino per quel momento lì era che chi voleva<br />

poteva frequentare un corso per la patente automobilistica...Io quin<strong>di</strong> allora, potete<br />

immaginare, quando tutta Pesaro aveva 10 automobili, sapere <strong>di</strong> potere guidare un’automobile<br />

era come adesso potere guidare un’astronave...”) 40 , la scelta avvenne in<br />

concomitanza con l’8 settembre del 1943 e fu favorita, come per altri, da “una grande<br />

fortuna”. L’8 settembre Della Fornace, arruolato nel 1940, era infatti in licenza (“una<br />

licenza sospesa non so quante volte”) da pochissimi giorni e avrebbe dovuto rientrare<br />

in ottobre al reparto a Ro<strong>di</strong>. L’annuncio dell’armistizio lo colse perciò a casa, a San<br />

Pietro in Calibano.<br />

Era <strong>di</strong>ciamo l’occasione per prendere imme<strong>di</strong>atamente contatto col movimento<br />

partigiano che già stava sorgendo un po’ dappertutto, con l’ambiente antifascista...e<br />

quin<strong>di</strong> presi subito parte a questo, soprattutto in primo luogo per non ripartire più<br />

a fare il militare 41 .<br />

______________________<br />

39 Testimonianza <strong>di</strong> Umberto Palmetti, a cura dell’autore, 28 giugno 1994.<br />

40 Testimonianza <strong>di</strong> Elio Della Fornace, a cura dell’autore, 11 febbraio 1994.<br />

41 Ivi.<br />

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