28.05.2013 Views

cgil provinciale di pesaro e urbino - Biblioteca Archivio Vittorio ...

cgil provinciale di pesaro e urbino - Biblioteca Archivio Vittorio ...

cgil provinciale di pesaro e urbino - Biblioteca Archivio Vittorio ...

SHOW MORE
SHOW LESS

You also want an ePaper? Increase the reach of your titles

YUMPU automatically turns print PDFs into web optimized ePapers that Google loves.

178<br />

analfabetismo, ma leggere e scrivere è un obiettivo a cui tendono quasi tutti i membri<br />

del nucleo familiare. È il capoccia, in particolare che alimenta il suo personale prestigio<br />

- riferito principalmente alle competenze lavorative e gestionali - con la conoscenza<br />

<strong>di</strong> detti popolari, a volte <strong>di</strong> elementari nozioni me<strong>di</strong>che connesse all’uso <strong>di</strong> rime<strong>di</strong><br />

naturali e soprattutto con alcune abilità elementari <strong>di</strong> tipo intellettuale (come appunto<br />

leggere e scrivere) che gli consentono <strong>di</strong> sostenere, così, una precisa immagine personale<br />

e quin<strong>di</strong> familiare e sociale.<br />

Il parlar sobrio, la modestia, il rispetto delle tra<strong>di</strong>zioni e dei rituali, una certa<br />

<strong>di</strong>ffidenza verso gli estranei e le novità, la solidarietà con i vicini, il rispetto e la salvaguar<strong>di</strong>a<br />

della roba, il rifiuto della violenza, il peculiare sentimento religioso, un ritmo<br />

<strong>di</strong> vita ricalcato sui cicli naturali dei giorni e delle stagioni, sono alcuni degli elementi<br />

che compongono la cultura conta<strong>di</strong>na che, in questo senso, si allarga a comprendere<br />

non soltanto i mezzadri - che pure nelle Marche sono la maggioranza dei lavoratori<br />

della terra - ma anche le altre figure del mondo agricolo: i piccoli proprietari coltivatori<br />

<strong>di</strong>retti, gli affittuari, i braccianti.<br />

Rispetto a queste ulteriori categorie professionali e ad una sud<strong>di</strong>visione territoriale<br />

che tenga conto anche della morfologia (non bisogna <strong>di</strong>menticare che nelle Marche,<br />

pur prevalendo la collina, vi sono estensioni non irrilevanti <strong>di</strong> territorio montuoso),<br />

occorre aggiungere che <strong>di</strong> fatto in tutte le province marchigiane - con una leggera<br />

accentuazione del fenomeno nelle province <strong>di</strong> Ascoli Piceno e <strong>di</strong> Pesaro - è dato<br />

riscontrare un numero abbastanza elevato <strong>di</strong> piccoli proprietari proprio in concomitanza<br />

con l’approssimarsi delle aree poste a ridosso dell’Appennino Umbro-Marchigiano.<br />

Siamo in presenza <strong>di</strong> una proprietà polverizzata e estremamente ridotta, che non riesce<br />

a volte ad assicurare neppure l’autosufficienza alimentare. Tanto che è qui molto<br />

<strong>di</strong>ffusa l’emigrazione stagionale (soprattutto in Toscana e nel Lazio). Prevalgono<br />

dunque con<strong>di</strong>zioni <strong>di</strong> sostanziale povertà. Le colture principali sono il grano (che<br />

però dà basse rese), il foraggio e la patata. Ma la risorsa principale è costituita dall’allevamento<br />

del bestiame, sia bovino che ovino. Nel corso degli anni Trenta, pur con un<br />

forte incremento dell’emigrazione e nonostante i <strong>di</strong>sagi provocati dall’asprezza del<br />

territorio, dalla mancanza <strong>di</strong> vie <strong>di</strong> comunicazione, dalla scarsa fertilità dei terreni (e<br />

quin<strong>di</strong> dalle basse rese agricole), la montagna marchigiana è ancora assai densamente<br />

abitata.<br />

I dati strutturali che delineano il quadro complessivo della campagna marchigiana<br />

nella prima metà del Novecento, dunque, richiederebbero probabilmente <strong>di</strong> essere ulteriormente<br />

verificati con lo stu<strong>di</strong>o <strong>di</strong> altri elementi <strong>di</strong> connotazione del mondo conta<strong>di</strong>no,<br />

indagando soprattutto quei fattori <strong>di</strong> natura culturale che, più <strong>di</strong>fficili da raggiungere,<br />

risultano però particolarmente utili per spiegare meglio determinati comportamenti<br />

e determinati eventi. Si intende far riferimento, ad esempio, al rapporto tra immaginario<br />

collettivo conta<strong>di</strong>no e scelte effettuate in concomitanza con avvenimenti<br />

importanti della vita conta<strong>di</strong>na, oppure all’in<strong>di</strong>viduazione e al peso <strong>di</strong> strutture psicosociali<br />

profonde e costitutive della mentalità, della cultura, del modo <strong>di</strong> essere del<br />

mondo conta<strong>di</strong>no. Elementi <strong>di</strong> connotazione che certo si intrecciano ed entrano in

Hooray! Your file is uploaded and ready to be published.

Saved successfully!

Ooh no, something went wrong!