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Appunti ed Esercizi di Fisica Tecnica e ... - Valentiniweb.com

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Cap.7 - I cicli termici delle macchine motrici<br />

ma hanno trovato scarsissima applicazione pratica. Per una descrizione più approfon<strong>di</strong>ta <strong>di</strong><br />

tali cicli semplici si v<strong>ed</strong>a Jones & Dugan, Engineering Thermodynamics, Prentice-Hall,<br />

Cap.5.<br />

La <strong>di</strong>fficoltà <strong>di</strong> realizzare cicli semplici è strettamente connessa a quella <strong>di</strong> realizzare<br />

trasformazioni isoterme. Al contrario, è possibile costruire macchine in cui avvengono<br />

trasformazioni che con ottima approssimazione (a meno delle inevitabili per<strong>di</strong>te termiche e<br />

per attrito) possono essere considerate isobare, o a<strong>di</strong>abatiche, o isovolumiche. I cicli termici<br />

delle macchine reali sono dunque basati su tali tipi <strong>di</strong> trasformazioni, <strong>com</strong>e risulta dalla<br />

Tabella 1. I flui<strong>di</strong> adottati sono quelli largamente <strong>di</strong>sponibili e <strong>di</strong> basso costo, ovvero l’aria e<br />

l’acqua: nessuna alternativa valida è stata a tutt’oggi trovata, sebbene in alcuni cicli a gas si<br />

adotti l’elio o l’anidride carbonica.<br />

Ciclo Descrizione sommaria Fluido Combustione<br />

Principali<br />

applicazioni<br />

Rankine/Hirn due a<strong>di</strong>abatiche e due isobare acqua/<br />

vapore<br />

esterna Propulsione navale.<br />

Centrali termoelettriche.<br />

Joule/Brayton due a<strong>di</strong>abatiche e due isobare aria interna Propulsione aeronautica<br />

Centrali termoelettriche<br />

elio o CO 2 esterna<br />

Combinato ciclo Brayton e ciclo Rankine aria e vapore interna Centrali termoelettriche.<br />

(riscaldato dai gas <strong>di</strong> scarico<br />

del Brayton) in cascata<br />

Otto<br />

due a<strong>di</strong>abatiche e due<br />

isovolumiche<br />

aria interna Motori alternativi per<br />

autotrazione.<br />

Generatori elettrici <strong>di</strong><br />

Diesel<br />

due a<strong>di</strong>abatiche, una isobara e<br />

una isovolumica<br />

bassa potenza.<br />

aria interna Motori alternativi per<br />

autotrazione.<br />

Propulsione navale.<br />

Tabella 1: Principali caratteristiche dei cicli più usati nelle macchine termiche motrici.<br />

Nel seguito, verranno illustrate le caratteristiche dei cicli Rankine/Hirn e <strong>di</strong> quello<br />

Joule/Brayton. Si tratteranno inoltre i cicli <strong>com</strong>binati, che uniscono i due prec<strong>ed</strong>enti in un<br />

unico impianto <strong>di</strong> maggiore ren<strong>di</strong>mento e rappresentano gli impianti <strong>di</strong> maggiore interesse nel<br />

futuro prossimo. Si esporranno quin<strong>di</strong> brevemente i cicli Otto e Diesel, caratteristici dei<br />

motori alternativi per trazione, e dei generatori elettrici <strong>di</strong> limitata potenza.<br />

Nel corso <strong>di</strong> questo stu<strong>di</strong>o, faremo spesso riferimento a cicli endoreversibili, ovvero<br />

considereremo sistemi al cui interno non sono presenti irreversibilità. Stu<strong>di</strong>eremo<br />

separatamente l’effetto delle irreversibilità interne al ciclo.<br />

Bisogna tenere conto che saranno <strong>com</strong>unque presenti delle irreversibilità esterne, dovute<br />

principalmente al fatto che sono necessarie <strong>di</strong>fferenze <strong>di</strong> temperatura finite per prelevare<br />

calore dalla sorgente calda e restituirlo alla sorgente fr<strong>ed</strong>da: la temperatura inferiore del fluido<br />

<strong>di</strong> lavoro sarà quin<strong>di</strong> lievemente maggiore <strong>di</strong> quella ambiente, e la temperatura superiore del<br />

fluido <strong>di</strong> lavoro sarà inferiore (in taluni casi anche largamente) a quella della sorgente calda.<br />

Questo implica una riduzione <strong>di</strong> ren<strong>di</strong>mento rispetto a quello che si avrebbe utilizzando<br />

<strong>com</strong>pletamente il salto <strong>di</strong> temperatura <strong>di</strong>sponibile. Per ridurre tali <strong>di</strong>fferenze al minimo,<br />

aumentando il salto termico (tra le temperature m<strong>ed</strong>ie <strong>di</strong> scambio superiore <strong>ed</strong> inferiore)<br />

P.Di Marco – <strong>Appunti</strong> <strong>ed</strong> <strong>Esercizi</strong> <strong>di</strong> <strong>Fisica</strong> <strong>Tecnica</strong> e Macchine Termiche 7-3

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