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Appunti ed Esercizi di Fisica Tecnica e ... - Valentiniweb.com

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Cap. 2. Termo<strong>di</strong>namica degli stati<br />

affermare che l’applicabilità o meno del modello <strong>di</strong> gas ideale <strong>di</strong>pende dal grado <strong>di</strong> precisione<br />

con cui si vogliono ottenere i risultati.<br />

Il criterio più generale consiste nel calcolare il fattore <strong>di</strong> <strong>com</strong>primibilità Z facendo uso delle<br />

tabelle o <strong>di</strong> un programma <strong>di</strong> calcolo: il suo scostamento dal valore unitario ci dà l’idea della<br />

precisione con cui il modello <strong>di</strong> gas ideale è accettabile. In<strong>di</strong>cativamente, si può ritenere<br />

accettabile un valore <strong>di</strong> Z superiore a 0.95.<br />

L’uso del <strong>di</strong>agramma generalizzato <strong>di</strong> Fig.11 ci mostra che per T r > 2 il valore <strong>di</strong> Z si<br />

manitiene sempre superiore a 0.95: questo in<strong>di</strong>ca che quando la temperatura supera il doppio<br />

della temperatura critica il modello <strong>di</strong> gas ideale è <strong>com</strong>unque applicabile (tale affermazione<br />

cade però in <strong>di</strong>fetto per pressioni molto alte, in<strong>di</strong>cativamente per p r > 10).<br />

Inoltre, si v<strong>ed</strong>e dalla stessa Fig.11 che tutte le curve tendono ad 1 al <strong>di</strong>minuire della pressione<br />

ridotta: quin<strong>di</strong> il modello <strong>di</strong> gas ideale risulta <strong>com</strong>unque applicabile per p r < 0.01 (ma questo<br />

limite aumenta al crescere del valore della temperatura ridotta).<br />

Infine, un aiuto in<strong>di</strong>cativo ci può venire dall’esame dei <strong>di</strong>agrammi <strong>di</strong> stato T-s, h-s e p-h nelle<br />

zone <strong>di</strong> tali <strong>di</strong>agrammi dove le isoterme tendono a <strong>di</strong>ventare anche isoentalpiche (e viceversa)<br />

si può pensare che il fluido abbia un <strong>com</strong>portamento prossimo a quello del gas ideale.<br />

Generalmente si può <strong>di</strong>re che i gas che costituiscono l’aria (azoto più ossigeno) in con<strong>di</strong>zioni<br />

<strong>di</strong> temperatura ambiente o superiore (300 K) possono essere considerati gas ideali. Lo<br />

stesso non vale per il vapore acqueo nelle con<strong>di</strong>zioni <strong>di</strong> pressione e temperatura tipiche<br />

all’ingresso in turbina (p ≈ 10 MPa e T ≈ 500°C). Invece, il vapore acqueo nelle con<strong>di</strong>zioni in<br />

cui si trova <strong>di</strong>sperso nell’aria atmosferica, avendo una pressione parziale molto bassa (0.002<br />

MPa) può essere considerato un gas ideale. Ovviamente, per qualunque sostanza in<br />

con<strong>di</strong>zioni bifasiche il modello <strong>di</strong> gas ideale è inapplicabile, per non parlare delle sostanze<br />

allo stato liquido.<br />

Da notare infine che il fatto che il modello <strong>di</strong> gas ideale sia applicabile non implica<br />

assolutamente che c p possa essere considerato costante: quest’ultima è un’ipotesi<br />

ulteriormente restrittiva e può essere applicata se le variazioni <strong>di</strong> temperatura non sono alte<br />

(in<strong>di</strong>cativamente, inferiori a 100 K). Anche in questo caso, la decisione <strong>di</strong>pende dal grado <strong>di</strong><br />

accuratezza dei risultati desiderato.<br />

CALCOLO DELLE VARIAZIONI DI ENTALPIA<br />

Come v<strong>ed</strong>remo in seguito, per poter portare a termine i calcoli correlati al bilancio <strong>di</strong> energia,<br />

è molto spesso necessario determinare la variazione <strong>di</strong> entalpia nella trasformazione <strong>com</strong>piuta<br />

dal fluido. Ovviamente, lo stato iniziale e finale della trasformazione devono essere fissati,<br />

ovvero (per sistemi bivarianti, quali sono tutti quelli che noi consideriamo) deve essere noto il<br />

valore <strong>di</strong> due variabili <strong>di</strong> stato in<strong>di</strong>pendenti, che <strong>di</strong> solito sono pressione e temperatura.<br />

Tuttavia, se il fluido si trova nello stato <strong>di</strong> vapore saturo, tali variabili non sono in<strong>di</strong>pendenti e<br />

occorre sostituirne una con il titolo x od un’altra variabile specifica (v,u,s) da cui si può<br />

ricavare il titolo con le note relazioni del vapore saturo.<br />

Una volta fissato lo stato del sistema, le variazioni <strong>di</strong> entalpia possono essere determinati con<br />

i seguenti meto<strong>di</strong>:<br />

• tramite tabelle, specifiche per il fluido considerato;<br />

• con il calcolatore, tramite appositi co<strong>di</strong>ci <strong>di</strong> calcolo;<br />

• graficamente, tramite <strong>di</strong>agrammi, specifici per il fluido considerato;<br />

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