Supplemento al n. 37 vol. II - MONETE E MEDAGLIE. Scritti di ...
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BdN suppl. <strong>al</strong> n. <strong>37</strong>.2 (2004)<br />
Francesco Panvini Rosati<br />
Santo protettore o un simbolo sacro. Notiamo che la raffigurazione del Santo protettore sui sigilli avviene<br />
in concomitanza dell’apparizione del Santo protettore sulle monete, ma su queste ultime il Santo è rappresentato,<br />
come ho già notato, in maniera schematizzata, senza caratteri <strong>di</strong>fferenzi<strong>al</strong>i tra una città e l’<strong>al</strong>tra.<br />
Altre città hanno sul sigillo la veduta <strong>di</strong> mura o <strong>di</strong> castelli, che simboleggiano, <strong>al</strong>meno <strong>al</strong>l’inizio,<br />
l’in<strong>di</strong>pendenza della città. Infatti i Comuni cominciano ad adottare i sigilli quando si rendono autonomi<br />
d<strong>al</strong>l’autorità imperi<strong>al</strong>e, nella seconda metà del X<strong>II</strong> secolo. E questa data coincide per molte città anche<br />
con l’inizio della monetazione, segno anch’essa <strong>di</strong> autonomia, anche se sulla moneta è in<strong>di</strong>cato ancora il<br />
nome dell’imperatore. È questo uno dei pochi tratti caratteristici che hanno in comune la moneta e i sigilli.<br />
Ma i sigilli presentano anche qu<strong>al</strong>ità stilistiche t<strong>al</strong>ora note<strong>vol</strong>i e spesso superiori a quelle delle<br />
monete, la cui produzione affrettata e, come ho già rilevato, subor<strong>di</strong>nata a esigenze economiche non<br />
sempre permetteva un adeguato lavoro.<br />
Conosciamo qu<strong>al</strong>che nome <strong>di</strong> autore <strong>di</strong> sigilli, tutti orafi, soprattutto senesi, perché i più stu<strong>di</strong>ati 30 :<br />
Giano <strong>di</strong> Filippuccio eseguì il sigillo per la Repubblica <strong>di</strong> Siena; lo stesso sigillo fu rinnovato da Guccio<br />
Mannaia nel 1298 e, posteriormente, <strong>al</strong>meno <strong>al</strong>tre tre <strong>vol</strong>te, fra cui, nel 1341, da Michele <strong>di</strong> San<br />
Memmo che <strong>al</strong>cuni anni più tar<strong>di</strong> preparò anche il sigillo per i Nove con la lupa romana e i gemelli. Il<br />
primo sigillo della fine del X<strong>II</strong> secolo recava la veduta della città con il motto “Vos veteris Sene signum<br />
noscatis amene”. Intorno <strong>al</strong> 1250 questa immagine fu sostituita da <strong>al</strong>tra che raffigurava la Vergine in<br />
trono con il Bambino, in pie<strong>di</strong> su un drago; ai lati, due Angeli 31 : il <strong>di</strong>segno fu riprodotto da Simone Martini<br />
nella cornice della sua Maestà nella S<strong>al</strong>a del Mappamondo del P<strong>al</strong>azzo Pubblico <strong>di</strong> Siena.<br />
Sempre a Siena, Vivo <strong>di</strong> Lando fece più sigilli per uffici pubblici tra il 13<strong>37</strong> e il 1340; Cecco <strong>di</strong><br />
B<strong>al</strong>do lavorò nel 1322 e nel 1341 per il Camerlengo <strong>di</strong> Biccherna.<br />
Non abbiamo invece nessuna notizia degli incisori <strong>di</strong> monete nel Me<strong>di</strong>oevo, quin<strong>di</strong> non sappiamo<br />
se, come avviene t<strong>al</strong>ora in epoca più tarda, per esempio col Cellini, vi siano casi in cui lo stesso artista<br />
abbia inciso la matrice del sigillo e inciso, o <strong>al</strong>meno <strong>di</strong>segnato, il conio della moneta. Dai raffronti con<br />
le monete <strong>di</strong>rei che questa eventu<strong>al</strong>ità, <strong>al</strong>meno per la Toscana, sia da escludere: qu<strong>al</strong>che rara coincidenza<br />
tipologica, che possiamo riscontrare tra la moneta e il sigillo, come per esempio il caso <strong>di</strong> Pisa sopra<br />
ricordato, penso sia dovuta <strong>al</strong>la circostanza che la città aveva adottato lo stesso emblema uffici<strong>al</strong>e per<br />
entrambi. Comunque la mancanza <strong>di</strong> documentazione e <strong>di</strong> ricerche approfon<strong>di</strong>te caso per caso, sia nelle<br />
collezioni <strong>di</strong> sigilli dei musei così poco conosciute, sia negli archivi fa sì che il problema resti aperto,<br />
tanto per le monete quanto per gli stessi sigilli, dato che anche per essi la documentazione oggi nota<br />
sugli artisti che vi hanno lavorato è scarsissima, del tutto insufficiente per trattare una storia d<strong>al</strong> punto <strong>di</strong><br />
vista artistico <strong>di</strong> questi piccoli oggetti che oggi spesso suscitano curiosità, ma che per gli uomini del<br />
Me<strong>di</strong>oevo rappresentavano il segno <strong>di</strong> garanzia anche in un solenne atto pubblico.<br />
Il materi<strong>al</strong>e è vastissimo, ad<strong>di</strong>rittura enorme, impossibile sintetizzarlo. Mi limiterò quin<strong>di</strong> a presentare<br />
una scelta <strong>di</strong> sigilli toscani tratti d<strong>al</strong>le collezioni Corvisieri, Pasqui, Tagliavini del Museo <strong>di</strong> P<strong>al</strong>azzo<br />
Venezia in Roma, <strong>di</strong> cui la collezione Corvisieri è la maggiore, anzi una delle più ricche in It<strong>al</strong>ia 32 . Poi<br />
30<br />
Cfr. A. LISINI, Notizie <strong>di</strong> orafi e <strong>di</strong> oggetti <strong>di</strong> oreficeria senese, in Bull. Senese Storia Patria 1904, p. 5 ss.<br />
31<br />
BASCAPÉ, op. cit., p. 147 s., 211.<br />
32<br />
Per la collezione Corvisieri esiste un cat<strong>al</strong>ogo sommario redatto nel 1911: Inventario dei sigilli Corvisieri, Roma 1911. Ad esso si riferisce<br />
il numero della Collezione citato tra parentesi dopo la descrizione del sigillo. Ringrazio vivamente la gentile collega prof. Maria Vittoria<br />
Brugnoli, <strong>di</strong>rettrice del Museo <strong>di</strong> P<strong>al</strong>azzo Venezia, per avermi permesso la pubblicazione dei sigilli descritti nel testo e per avermi concesso le<br />
fotografie. Un sentito grazie anche <strong>al</strong>la dott. Silvana B<strong>al</strong>bi de Caro che mi ha aiutato nelle ricerche relative ai sigilli.<br />
116<br />
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