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Supplemento al n. 37 vol. II - MONETE E MEDAGLIE. Scritti di ...

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BdN suppl. <strong>al</strong> n. <strong>37</strong>.2 (2004)<br />

MONETAZIONE BIZANTINA IN ITALIA *<br />

La monetazione bizantina it<strong>al</strong>iana ha inizio con la fine del regno gotico nel 552 e la conquista<br />

dell’It<strong>al</strong>ia da parte degli eserciti bizantini. Non si possono infatti considerare emissioni bizantine quelle<br />

in oro e in argento coniate dai Goti con il nome e l’effigie dell’imperatore <strong>di</strong> Costantinopoli a imitazione<br />

delle monete bizantine.<br />

A <strong>vol</strong>er stu<strong>di</strong>are la monetazione bizantina in It<strong>al</strong>ia occorre tenere presenti <strong>al</strong>cune considerazioni<br />

preliminari. Le emissioni coniate dai Bizantini in It<strong>al</strong>ia fanno parte del più vasto sistema monetario<br />

bizantino, cioè le zecche aperte d<strong>al</strong>le autorità imperi<strong>al</strong>i nella penisola o in Sicilia sono praticamente succurs<strong>al</strong>i<br />

della zecca <strong>di</strong> Costantinopoli, funzionanti per i bisogni della circolazione in It<strong>al</strong>ia e per le necessità<br />

dell’amministrazione e dell’esercito. Il che porta a due conseguenze: le zecche it<strong>al</strong>iane non presentano<br />

un ritmo costante <strong>di</strong> lavoro, ma la loro attività è in relazione <strong>al</strong>la situazione politica ed economica<br />

della regione nella qu<strong>al</strong>e operano; le emissioni coniate in It<strong>al</strong>ia mostrano gener<strong>al</strong>mente le stesse caratteristiche<br />

tipologiche e ponder<strong>al</strong>i delle contemporanee emissioni <strong>di</strong> Costantinopoli.<br />

Sono rare le variazioni ponder<strong>al</strong>i o met<strong>al</strong>liche o <strong>di</strong> nomin<strong>al</strong>i che la monetazione it<strong>al</strong>iana presenta<br />

rispetto <strong>al</strong>le emissioni orient<strong>al</strong>i dello stesso periodo. Le princip<strong>al</strong>i <strong>di</strong>fferenze consistono nell’abbondante<br />

coniazione <strong>di</strong> nomin<strong>al</strong>i minori d’argento con il segno del v<strong>al</strong>ore nella zecca <strong>di</strong> Ravenna del VI secolo,<br />

nella coniazione <strong>di</strong> frazioni <strong>di</strong> solido sia nelle zecche del continente sia in quelle siciliane e nell’abbassamento<br />

ponder<strong>al</strong>e e <strong>di</strong> lega del solido nell’V<strong>II</strong>I e IX secolo.<br />

La conquista longobarda provoca una frattura nella monetazione della penisola non solo per quanto<br />

concerne le zecche e le maestranze che in esse operano, ma anche rispetto <strong>al</strong> sistema monetario. Sebbene<br />

i Longobar<strong>di</strong> sia della Tuscia che della Padania imitino in un primo tempo tipi bizantini, il loro sistema<br />

monetario è basato esclusivamente sul tremisse d’oro; assai rare e <strong>di</strong> un tipo particolarissimo sono le<br />

loro emissioni d’argento, coniate da Pertari e forse dai suoi successori, e per quanto riguarda il bronzo<br />

non conosciamo nessuna moneta sicuramente longobarda in t<strong>al</strong>e met<strong>al</strong>lo. Invece la monetazione bizantina<br />

si basa essenzi<strong>al</strong>mente sul solido e sul follis e presenta anche in vari perio<strong>di</strong> emissioni d’argento <strong>di</strong><br />

vario tipo, mentre sotto l’aspetto tipologico il <strong>di</strong>vario tra monete bizantine e monete longobarde si <strong>al</strong>larga<br />

con l’introduzione nel corso del V<strong>II</strong> secolo dei nuovi tremissi longobar<strong>di</strong> della Tuscia col nome della<br />

città e con l’inizio sotto Cunicperto del tipo nazion<strong>al</strong>e dell’arcangelo Michele nella monetazione della<br />

Padania e il fondersi successivamente <strong>di</strong> tipi esclusivamente epigrafici. Ciò non significa che l’It<strong>al</strong>ia<br />

bizantina e l’It<strong>al</strong>ia longobarda siano state d<strong>al</strong> punto <strong>di</strong> vista monetario due compartimenti stagni ma, a<br />

*<br />

Da: I Bizantini in It<strong>al</strong>ia, Collana <strong>di</strong> Stu<strong>di</strong> sull’It<strong>al</strong>ia antica ‘Antica Madre’, a cura <strong>di</strong> G. Pugliese Carratelli, Milano 1982, pp. 655-669.<br />

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