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Supplemento al n. 37 vol. II - MONETE E MEDAGLIE. Scritti di ...

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BdN suppl. <strong>al</strong> n. <strong>37</strong>.2 (2004)<br />

IL CORPUS NUMMORUM ITALICORUM<br />

E IL SUO COMPLETAMENTO *<br />

Il mio compito è quello <strong>di</strong> parlare del completamento del Corpus Nummorum. Parlerò tuttavia anche<br />

del Corpus Nummorum perché mi sembra molto <strong>di</strong>fficile, quasi impossibile parlare del suo completamento<br />

senza parlare <strong>di</strong> t<strong>al</strong>e opera. Inoltre gli oratori che mi hanno preceduto e che ho ascoltato con molto interesse,<br />

mi hanno dato <strong>al</strong>cuni spunti che io inserirò via via nel corso della trattazione che avevo preparato.<br />

Il primo <strong>vol</strong>ume del Corpus Nummorum It<strong>al</strong>icorum de<strong>di</strong>cato <strong>al</strong>le monete dei Savoia, finito <strong>di</strong> stampare<br />

nel <strong>di</strong>cembre 1910, appare agli inizi del 1911; l’ultimo <strong>vol</strong>ume, il XX, de<strong>di</strong>cato <strong>al</strong> <strong>II</strong> periodo della<br />

zecca <strong>di</strong> Napoli porta la data del 1943. In re<strong>al</strong>tà ne uscirono solo pochissime copie <strong>al</strong>cune settimane<br />

prima degli eventi che scon<strong>vol</strong>sero l’It<strong>al</strong>ia, e il <strong>vol</strong>ume rimase pressoché introvabile fino a quando<br />

<strong>al</strong>l’inizio degli anni Settanta, e precisamente nel 1971, fu eseguita la ristampa anastatica <strong>di</strong> tutta l’opera<br />

d<strong>al</strong>l’e<strong>di</strong>tore Forni <strong>di</strong> Bologna, e quin<strong>di</strong> anche del XX <strong>vol</strong>ume. Chiunque si è occupato <strong>di</strong> monete<br />

dell’It<strong>al</strong>ia meri<strong>di</strong>on<strong>al</strong>e sa quanto rare erano le copie in circolazione del XX <strong>vol</strong>ume: esse si vendevano a<br />

quei tempi <strong>al</strong> prezzo <strong>di</strong> una moneta rarissima, nonostante che ve ne fossero presso l’e<strong>di</strong>tore Colombo,<br />

che era il tipografo degli ultimi <strong>vol</strong>umi del Re, ben 800 copie che aspettavano solo che si stampassero le<br />

ultime 80 pagine e fossero rilegate. Questo non lo <strong>di</strong>co per sentito <strong>di</strong>re, ma perché ho visto io person<strong>al</strong>mente<br />

le copie del XX <strong>vol</strong>ume ammucchiate e coperte da un telone: mi riferisco a cose <strong>di</strong> più <strong>di</strong><br />

vent’anni fa e non so queste 800 copie che fine abbiano fatto. T<strong>al</strong>e <strong>vol</strong>ume, dunque, si vendeva a prezzi<br />

esagerati, finché fu fatta la ristampa anastatica <strong>di</strong> cui si è detto: però anche questa, a parer mio, si vende<br />

ora a prezzi molto elevati.<br />

Nell’arco <strong>di</strong> tempo <strong>di</strong> 32 anni d<strong>al</strong> 1911 <strong>al</strong> 1943 si s<strong>vol</strong>ge la grande impresa del Corpus, un’impresa<br />

che sembra quasi impossibile sia stata re<strong>al</strong>izzata da un uomo solo, senza appoggio <strong>di</strong> nessuna Accademia<br />

o Istituzione scientifica, anche se l’Autore si v<strong>al</strong>se della collaborazione dei segretari che ebbe <strong>di</strong><br />

<strong>vol</strong>ta in <strong>vol</strong>ta. Abbiamo sentito il Dr. Pesce che ha parlato del Colonnello Ruggero, il qu<strong>al</strong>e, mi sembra,<br />

fu sostituito d<strong>al</strong> barone Cugnetti (non so se fra i due ci sia stato un interv<strong>al</strong>lo); poi, <strong>al</strong>la fine, ultimo fu il<br />

Comm. Oddo. Non tutti furono <strong>di</strong> ugu<strong>al</strong>e capacità e preparazione: questo tengo a sottolinearlo (permettetemi<br />

<strong>di</strong> non fare i nomi <strong>di</strong> quelli meno preparati).<br />

Il metodo <strong>di</strong> lavoro <strong>di</strong> Vittorio Emanuele è noto: la base del Corpus era la collezione privata<br />

dello stesso sovrano, una collezione che non ha ugu<strong>al</strong>i, essendo <strong>di</strong> gran lunga superiore a qu<strong>al</strong>unque<br />

collezione <strong>di</strong> monete it<strong>al</strong>iane in It<strong>al</strong>ia e <strong>al</strong>l’estero. Vittorio Emanuele inseriva poi tutte le monete<br />

*<br />

Da: Memorie dell’Accademia It<strong>al</strong>iana <strong>di</strong> Stu<strong>di</strong> Filatelici e Numismatici, <strong>II</strong>I, fasc. 2, 1987, pp. 97-102.<br />

321<br />

http://www.numismaticadellostato.it

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