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Supplemento al n. 37 vol. II - MONETE E MEDAGLIE. Scritti di ...

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BdN suppl. <strong>al</strong> n. <strong>37</strong>.2 (2004)<br />

La medaglia barocca in It<strong>al</strong>ia e in Europa<br />

vamente pochi gli scultori. Ora la medaglia <strong>di</strong>venta invece una speci<strong>al</strong>izzazione e <strong>di</strong>rei quasi un monopolio<br />

degli scultori. È un fatto <strong>di</strong> cui dobbiamo tener conto nella v<strong>al</strong>utazione critica della medaglia barocca.<br />

Nel nostro periodo il medaglista lavora quasi sempre, <strong>al</strong>meno a Roma e a Firenze, anche per la<br />

zecca come incisore uffici<strong>al</strong>e del principe. Anche nel Rinascimento molti medaglisti hanno preparato i<br />

coni per le monete ma come fatto accident<strong>al</strong>e e raramente con carattere <strong>di</strong> continuità come il medaglista<br />

barocco. Perciò dobbiamo sempre tenere presente nella v<strong>al</strong>utazione dell’opera <strong>di</strong> questi artisti anche le<br />

monete da essi prodotte, sempre che siano sicuramente in<strong>di</strong>viduabili, e non è detto che la produzione<br />

monetaria sia inferiore a quella medaglistica: basti pensare a certi ritratti sugli scu<strong>di</strong> d’argento pap<strong>al</strong>i.<br />

L’artista barocco è più legato a una sede dell’artista rinasciment<strong>al</strong>e. Quest’ultimo gira <strong>di</strong> città in<br />

città, chiamato dai Signori o attratto da possibilità <strong>di</strong> lavoro. L’artista del Sei-Settecento invece s<strong>vol</strong>ge<br />

gener<strong>al</strong>mente la sua attività in un solo luogo o che sia la sua città nat<strong>al</strong>e o la città ove ha trovato lavoro.<br />

Lunghe soste in <strong>al</strong>tre città sono rare a meno che non si tratti <strong>di</strong> viaggi d’istruzione come per il Soldani<br />

Benzi che, giovane, fu inviato d<strong>al</strong> Granduca prima a Roma, poi a Parigi a stu<strong>di</strong>are scultura e a impratichirsi<br />

nell’arte della medaglia e nell’incisione dei coni. Il fatto è che l’artista barocco, in molti casi,<br />

anche se con le dovute eccezioni, lavora <strong>al</strong> servizio dei Principe, che non è più un semplice committente,<br />

seppure <strong>di</strong> <strong>al</strong>to rango, ma un datore <strong>di</strong> lavoro, che offre <strong>al</strong>l’artista un impiego continuo con tutti i<br />

vantaggi economici che ciò può comportare. Natur<strong>al</strong>mente questa posizione non esclude che l’artista,<br />

assolti i suoi doveri verso il principe, non lavori anche per <strong>al</strong>tri committenti, che anzi verranno numerosi<br />

a farsi fare la medaglia da colui che lavora per il Papa o per il Granduca. Diversa la posizione degli artisti<br />

milanesi, data l’assenza <strong>di</strong> un principe a Milano, ma evidentemente le con<strong>di</strong>zioni soci<strong>al</strong>i e cultur<strong>al</strong>i<br />

della città consentivano un lavoro continuo agli artisti.<br />

I COMMITTENTI: l’ambiente in cui si <strong>di</strong>ffonde la medaglia è <strong>di</strong>venuto molto più ampio. Ora si fanno<br />

ritrarre in medaglia con molta maggiore frequenza non solo membri della nobiltà o <strong>al</strong>ti prelati o condottieri,<br />

ma funzionari <strong>di</strong> governo letterati, poeti artisti, scienziati, professori. La medaglia è un mezzo più<br />

economico e <strong>al</strong>la portata <strong>di</strong> molte borse rispetto a un ritratto in scultura o in pittura ed offre la possibilità<br />

<strong>di</strong> essere eseguito in molti esemplari e <strong>di</strong> avere una maggiore <strong>di</strong>ffusione.<br />

Non solo, ma ora gli artisti producono una serie <strong>di</strong> medaglie commemorative per loro conto e le<br />

mettono in ven<strong>di</strong>ta, come risulta abbiano fatto il Selvi e il Veggelli per la serie me<strong>di</strong>cea, un fatto questo<br />

impensabile nel Rinascimento.<br />

LA TIPOLOGIA: è scomparsa l’ispirazione classica che aveva caratterizzato la medaglia del Rinascimento<br />

<strong>al</strong>meno fino <strong>al</strong>la metà del 1500 e che aveva indotto molti artisti ad ispirarsi <strong>al</strong>le monete romane<br />

<strong>al</strong>le opere della glittica antica o a rilievi romani. Quei rari motivi classici che si incontrano t<strong>al</strong>ora sulla<br />

medaglia barocca, figure <strong>di</strong> <strong>di</strong>vinità, templi antichi, non mostrano una derivazione <strong>di</strong>retta da monete o<br />

da rilievi romani o greci ma sono piuttosto espressione <strong>di</strong> motivi cultur<strong>al</strong>i entrati ormai nell’uso comune<br />

o che l’artista riproduce con piena libertà. Mentre l’artista del Rinascimento mostrava <strong>di</strong> conoscere le<br />

monete antiche e gli <strong>al</strong>tri monumenti e partecipava con entusiasmo <strong>al</strong>la scoperta dell’antichità classica,<br />

l’artista barocco è ormai in<strong>di</strong>fferente ai tipi che derivano d<strong>al</strong> mondo antico.<br />

Predomina ora un simbolismo accentuato, spesso <strong>di</strong> <strong>di</strong>fficile comprensione specie quando non si<br />

conosca il personaggio riprodotto, un simbolismo in cui il più delle <strong>vol</strong>te è assente la figura umana. Non<br />

appare più sul rovescio la figura del personaggio effigiato <strong>al</strong> dritto, come t<strong>al</strong>ora avveniva nella medaglia<br />

del Rinascimento.<br />

***<br />

219<br />

http://www.numismaticadellostato.it

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