Supplemento al n. 37 vol. II - MONETE E MEDAGLIE. Scritti di ...
Supplemento al n. 37 vol. II - MONETE E MEDAGLIE. Scritti di ...
Supplemento al n. 37 vol. II - MONETE E MEDAGLIE. Scritti di ...
Create successful ePaper yourself
Turn your PDF publications into a flip-book with our unique Google optimized e-Paper software.
BdN suppl. <strong>al</strong> n. <strong>37</strong>.2 (2004)<br />
La numismatica a Firenze<br />
In una lettera <strong>al</strong>lo stesso Rucellai scritta prima del 1492 da Filippo Red<strong>di</strong>to abbiamo notizia forse<br />
del primo trattato <strong>di</strong> numismatica purtroppo perduto, il “Commentariolus de priscis nummis” che il<br />
Red<strong>di</strong>to annuncia <strong>di</strong> star compilando per Lorenzo il Magnifico. Non possiamo conoscere cosa il trattato<br />
del Red<strong>di</strong>to contenesse <strong>di</strong> preciso, se lo stu<strong>di</strong>o delle monete fosse limitato <strong>al</strong>la parte metrologica e antiquaria<br />
o si estendesse anche <strong>al</strong>la parte iconografica, ma certamente esso precede <strong>di</strong> parecchi anni an<strong>al</strong>oghi<br />
trattati <strong>di</strong> numismatica it<strong>al</strong>iani e non it<strong>al</strong>iani, qu<strong>al</strong>e quello del 1499 <strong>di</strong> Giacomo Aurelio Questenberg,<br />
un tedesco impiegato presso la Curia romana, o quello del vicentino Leonardo Da Portis del 1515<br />
De pecuniis ponderibus mensuris antiquis libri duo o il De asse <strong>di</strong> Guillaume Budé, pubblicato a Parigi<br />
nel 1514, che supera per perfezione scientifica tutti i precedenti conosciuti. Non posso non accennare <strong>al</strong><br />
fatto che la traduzione it<strong>al</strong>iana dell’opera del Budé è dovuta a Giovanni Bernardo Gu<strong>al</strong>an<strong>di</strong> e fu pubblicata<br />
a Firenze nel 1562.<br />
La conoscenza delle monete era cosí familiare che troviamo tipi <strong>di</strong> monete romane imitate dagli<br />
artisti sulle medaglie. Una medaglia <strong>di</strong> Bertoldo <strong>di</strong> Giovanni del 1478 per Lorenzo dei Me<strong>di</strong>ci connessa<br />
forse con la congiura dei Pazzi reca <strong>al</strong> rovescio la leggenda OB CIVES SERVATOS propria delle monete<br />
<strong>di</strong> Augusto e come tipo una figura maschile corazzata stante <strong>di</strong> fronte appoggiata <strong>al</strong>l’asta e con la spada<br />
nella sinistra avente ai suoi pie<strong>di</strong> una figura <strong>di</strong> prigioniero e due fiumi reclinati. Il tipo è copiato integr<strong>al</strong>mente<br />
d<strong>al</strong> sesterzio <strong>di</strong> Traiano, che reca <strong>al</strong> rovescio la leggenda ARMENIA ET MESOPOTAMIA IN<br />
POTESTATEM POPULI ROMANI REDACTAE. Un’<strong>al</strong>tra medaglia <strong>di</strong> Niccolò <strong>di</strong> Forzore Spinelli,<br />
noto come Niccolò Fiorentino, fusa per Silvestro Daziari vescovo <strong>di</strong> Chioggia tra il 1480 e il 1487, presenta<br />
<strong>al</strong> rovescio un globo su un cippo quadrato imitato d<strong>al</strong> tipo delle monete <strong>di</strong> bronzo <strong>di</strong> Costantino<br />
con la leggenda BEATA TRANQUILLITAS. D’<strong>al</strong>tra parte introdurre medaglie come elemento decorativo<br />
nelle pitture era cosa frequente: è a tutti noto il ritratto <strong>di</strong> giovane <strong>di</strong> Botticelli, ora agli Uffizi, che<br />
tiene in mano la medaglia <strong>di</strong> Cosimo, <strong>di</strong> cui conosciamo degli esemplari tuttora esistenti (fig. 1). Farsi<br />
riprodurre con una moneta o una medaglia in mano doveva essere una moda <strong>di</strong>ffusa anche <strong>al</strong>l’estero, ma<br />
proveniente probabilmente da Firenze, se è vero, secondo una recente ipotesi <strong>di</strong> un insigne stu<strong>di</strong>oso da<br />
poco scomparso, Robert Weiss, che il personaggio ritratto da Hans Memling nel <strong>di</strong>pinto ora <strong>al</strong> Museo <strong>di</strong><br />
Anversa, personaggio identificato anche con Niccolò Fiorentino, sia un membro della famiglia fiorentina<br />
dei Neroni, che avevano attività mercantili in Fiandra. Comunque sia, t<strong>al</strong>e tipo <strong>di</strong> ritratto, che ostenta<br />
quasi la moneta o medaglia che sia con il protenderla verso lo spettatore perché ne veda il tipo e ne<br />
osservi la leggenda, ben <strong>di</strong>verso d<strong>al</strong>le figure <strong>di</strong> cambiav<strong>al</strong>ute o esattori dell’arte fiamminga, che si piegano<br />
avidamente sulle monete considerate lì solo fonte <strong>di</strong> guadagno, t<strong>al</strong>e tipo <strong>di</strong> ritratto <strong>di</strong>cevo, è forse<br />
l’in<strong>di</strong>zio piú significativo del rapporto uomo-moneta che si era stabilito a Firenze nell’ambiente umanistico,<br />
<strong>al</strong> <strong>di</strong> fuori o t<strong>al</strong>ora nell’ambito della cerchia <strong>di</strong> banchieri e mercanti.<br />
La notizia vasariana <strong>di</strong> un Lorenzo Ghiberti che si <strong>di</strong>lettava <strong>di</strong> contraffare monete antiche va forse<br />
interpretata in questo spirito, per cui contraffazione sta per imitazione a fine <strong>di</strong> esercizio, <strong>di</strong> stu<strong>di</strong>o e non<br />
<strong>di</strong> frode.<br />
Tanto interesse per le monete non solo da parte <strong>di</strong> eru<strong>di</strong>ti e <strong>di</strong> umanisti, ma anche da parte <strong>di</strong> artisti,<br />
il riferimento ad esse in opere del carattere piú vario, filosofico-mor<strong>al</strong>e, antiquario, archeologico, non si<br />
spiegherebbero né sarebbero sufficienti a darci un panorama completo del fervore umanistico nella<br />
Firenze del XV secolo, se non tenessimo presente l’<strong>al</strong>tro aspetto della Numismatica, quello collezionistico.<br />
Anche in questo campo Firenze ha un posto <strong>di</strong> primo piano, anzi per un periodo tenne il primato<br />
255<br />
http://www.numismaticadellostato.it