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Supplemento al n. 37 vol. II - MONETE E MEDAGLIE. Scritti di ...

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BdN suppl. <strong>al</strong> n. <strong>37</strong>.2 (2004)<br />

Francesco Panvini Rosati<br />

del Borghesi, che metteva sempre senza restrizioni e <strong>di</strong>rei quasi con gioia la sua dottrina e la sua esperienza<br />

a <strong>di</strong>sposizione <strong>di</strong> chi gliene facesse richiesta, senza aver riguardo a <strong>di</strong>spen<strong>di</strong>o <strong>di</strong> energie o a per<strong>di</strong>ta<br />

<strong>di</strong> tempo. In una lettera del 1844 leggiamo: “È più <strong>di</strong> un anno che non ho potuto dettare due righe <strong>di</strong><br />

mia elezione e nemmeno terminare molte cose incominciate, assorbendomi tutto il tempo questo mio<br />

troppo esteso carteggio e lo stu<strong>di</strong>o necessario per <strong>al</strong>imentarlo”. Credo che sarebbe <strong>di</strong>fficile trovare un<br />

<strong>al</strong>tro epistolario che possa reggere il confronto con quello del Borghesi e certamente se si potessero esaminare<br />

attentamente una per una le sue lettere si scoprirebbe quanto debbano <strong>al</strong> Borghesi nelle loro<br />

opere i dotti a lui contemporanei.<br />

D<strong>al</strong>la nuova sede <strong>di</strong> San Marino il Borghesi inizia nel 1821 la pubblicazione delle <strong>di</strong>ciassette deca<strong>di</strong><br />

<strong>di</strong> “Osservazioni Numismatiche”, che continua per circa venti anni fino <strong>al</strong> 1840 e che costituisce la<br />

sua maggiore opera come numismatico. Nei centosettanta articoli che compongono le deca<strong>di</strong>, <strong>al</strong>cuni <strong>di</strong><br />

poche pagine soltanto, <strong>al</strong>tri più lunghi, il Borghesi affronta con la consueta dottrina e con l’acume a lui<br />

proprio le più svariate questioni inerenti <strong>al</strong>la monetazione romana repubblicana (identificazione <strong>di</strong><br />

magistrati monetari, problemi cronologici, interpretazione <strong>di</strong> tipi), estendendo la sua ricerca anche nel<br />

campo della monetazione provinci<strong>al</strong>e e coloni<strong>al</strong>e, quando questo era utile <strong>al</strong>la identificazione <strong>di</strong> un<br />

magistrato o <strong>al</strong>la ricostruzione della sua carriera. Ne risulta un insieme <strong>di</strong> stu<strong>di</strong>, <strong>di</strong> brevi ricerche o <strong>di</strong><br />

lunghe <strong>di</strong>ssertazioni, <strong>di</strong> precisazioni critiche, nelle qu<strong>al</strong>i viene passata in rassegna quasi tutta la monetazione<br />

romana repubblicana e che hanno lasciato lunga e profonda traccia negli stu<strong>di</strong> numismatici posteriori.<br />

Ed ancora oggi, dopo un secolo <strong>di</strong> stu<strong>di</strong> numismatici, possiamo affermare senza esagerazione che<br />

nelle “Deca<strong>di</strong>” il Borghesi pone le basi della numismatica moderna per quanto concerne la monetazione<br />

repubblicana, <strong>di</strong>staccandosi nettamente dagli autori che lo avevano preceduto, come il Morell, l’Orsini,<br />

il Vaillant, l’Avercamp, e d<strong>al</strong>lo stesso Eckhel, che i numismatici considerano come il fondatore della<br />

loro scienza, ma <strong>al</strong> qu<strong>al</strong>e il Borghesi rimproverava <strong>di</strong> aver trattato con scarso approfon<strong>di</strong>mento il periodo<br />

repubblicano. Il Borghesi aprì la strada che poi percorsero feconda <strong>di</strong> risultati gli stu<strong>di</strong>osi che seguirono,<br />

Henry Cohen, Teodoro Mommsen, Ernesto Babelon, Harold Grueber e molti <strong>al</strong>tri.<br />

Non è possibile, data la mole delle “Deca<strong>di</strong>”, riferire su tutte le numerose questioni sulle qu<strong>al</strong>i il<br />

Borghesi ha detto una parola nuova, ha proposto una nuova soluzione, molte <strong>vol</strong>te accettata dagli stu<strong>di</strong>osi<br />

posteriori: per citare solo <strong>al</strong>cuni esempi sono dovute a lui l’identificazione del questore M. Barbatius,<br />

che firma le monete del triumviro M. Antonio, o l’attribuzione <strong>al</strong>la gens Vettia anziché <strong>al</strong>la Veturia<br />

del monetario P. Sabinus, il cui nome appare su un vittoriato; la spiegazione <strong>di</strong> vari tipi qu<strong>al</strong>e la figura<br />

della vest<strong>al</strong>e Emilia sull’aureo <strong>di</strong> L. Livineius Regulus e M. Aemilius Lepidus, o le quattro corone riferite<br />

a Pompeo Magno sul denario coniato da Faustus Cornelius Sulla, il figlio del <strong>di</strong>ttatore; l’interpretazione<br />

della Vittoria che c<strong>al</strong>pesta uno scettro e spezza un <strong>di</strong>adema, raffigurata sul denario <strong>di</strong> Servilius<br />

Casca Longus e <strong>di</strong> Bruto, messa in relazione con l’uccisione <strong>di</strong> Cesare e l’abbattimento della sua <strong>di</strong>ttatura,<br />

o la spiegazione del tripode e del granchio riferiti <strong>al</strong>l’isola <strong>di</strong> Coo sulle monete <strong>di</strong> Cassio. Natur<strong>al</strong>mente<br />

non tutte le interpretazioni proposte d<strong>al</strong> Borghesi nelle “Deca<strong>di</strong>” sono rimaste; mentre <strong>al</strong>cune<br />

sono ancora v<strong>al</strong>ide, come, per fare un esempio, la spiegazione delle monete restituite da Traiano, <strong>al</strong>tre<br />

sono state respinte d<strong>al</strong>la critica moderna o superate da nuove scoperte epigrafiche.<br />

L’attività numismatica del Borghesi non si esaurì nelle “Deca<strong>di</strong>”; <strong>al</strong>tri scritti ci rimangono ancora<br />

<strong>di</strong> lui; tra tutti voglio citarne uno <strong>di</strong>retto <strong>al</strong>l’abate Celestino Cavedoni, conservatore del Medagliere<br />

Estense <strong>di</strong> Modena e da questo pubblicato nella sua opera “Numismatica Biblica” (Modena 1850). Lo<br />

228<br />

http://www.numismaticadellostato.it

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