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Supplemento al n. 37 vol. II - MONETE E MEDAGLIE. Scritti di ...

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BdN suppl. <strong>al</strong> n. <strong>37</strong>.2 (2004)<br />

Il gabinetto numismatico del Museo Nazion<strong>al</strong>e Romano <strong>di</strong> Roma<br />

niente d<strong>al</strong>la Siria, <strong>di</strong> 261 denari romani da Nerone a Giulia Domna 38 ; infine quello <strong>di</strong> Monte Cassino, <strong>di</strong><br />

29 tarì arabo-normanni 39 , quasi unica presenza nel Medagliere <strong>di</strong> questa particolare serie me<strong>di</strong>oev<strong>al</strong>e it<strong>al</strong>iana.<br />

Da ricordare ancora il dono fatto d<strong>al</strong> Dattari <strong>al</strong> Museo <strong>di</strong> ca. 1770 monete imperi<strong>al</strong>i <strong>al</strong>essandrine,<br />

che permise <strong>di</strong> poter rappresentare degnamente nelle raccolte del Medagliere anche questa particolare<br />

serie <strong>di</strong> monete romane imperi<strong>al</strong>i.<br />

Nel 1923 si ebbe l’avvenimento più importante nella vita del Medagliere del Museo Nazion<strong>al</strong>e<br />

Romano: l’acquisto da parte dello Stato It<strong>al</strong>iano della collezione <strong>di</strong> monete romane <strong>di</strong> Francesco Gnecchi.<br />

L’acquisto avvenne dopo lunghe e laboriose trattative tra gli ere<strong>di</strong> <strong>di</strong> Francesco Gnecchi da una<br />

parte e la Cesano e il Soprintendente <strong>al</strong>le G<strong>al</strong>lerie <strong>di</strong> Milano Ettore Mo<strong>di</strong>gliani d<strong>al</strong>l’<strong>al</strong>tra e la collezione<br />

fu destinata d<strong>al</strong> Ministero della Pubblica Istruzione <strong>al</strong> Museo Nazion<strong>al</strong>e Romano. La collezione Gnecchi<br />

è troppo nota a tutti i Numismatici perché io mi soffermi a lungo su <strong>di</strong> essa 40 : ricorderò soltanto che essa<br />

comprendeva complessivamente più <strong>di</strong> 20.000 monete romane d<strong>al</strong>l’aes grave <strong>al</strong>la caduta dell’Impero<br />

romano d’Occidente, tra le qu<strong>al</strong>i si contavano quasi 500 medaglioni <strong>di</strong> bronzo, circa 100 medaglioni <strong>di</strong><br />

argento e 9 d’oro. Tra questi ultimi il famoso medaglione <strong>di</strong> Teodorico, pezzo eccezion<strong>al</strong>e sotto tutti i<br />

punti <strong>di</strong> vista, per la rarità, la conservazione, lo straor<strong>di</strong>nario v<strong>al</strong>ore storico e artistico, rinvenuto nel<br />

<strong>di</strong>cembre 1894 in una tomba presso Senig<strong>al</strong>lia e acquistato fortunatamente da Francesco Gnecchi 41 .<br />

L’acquisto della collezione Gnecchi si può considerare il provve<strong>di</strong>mento più importante preso d<strong>al</strong>lo<br />

Stato It<strong>al</strong>iano a favore della numismatica. Con l’ingresso della collezione Gnecchi, il Medagliere del<br />

Museo <strong>di</strong>veniva la più importante collezione pubblica it<strong>al</strong>iana <strong>di</strong> monete romane e assumeva una posizione<br />

<strong>di</strong> rilievo in campo internazion<strong>al</strong>e.<br />

Tra gli acquisti minori compiuti nei primi decenni <strong>di</strong> vita del Medagliere, anteriormente <strong>al</strong> 1925,<br />

segn<strong>al</strong>o qui <strong>al</strong>cuni dei pezzi o gruppi <strong>di</strong> pezzi più interessanti: ca. 390 monete greche <strong>di</strong> bronzo <strong>di</strong> Creta<br />

(acquisto Borgna), 10 monete d’oro della Cirenaica (acquisto Serafini), 22 monete d’oro <strong>di</strong> Pio VI e <strong>di</strong><br />

Pio V<strong>II</strong> (acquisto Bruzzi), 24 monete greche e romane (acquisto Castellani), uno statere d’oro <strong>di</strong> Cirene<br />

e un aureo <strong>di</strong> Adriano (acquisto Gilli), 28 monete imperi<strong>al</strong>i romane fra cui 17 aurei (acquisto Cahn), 26<br />

monete della Sicilia, Magna Grecia e Cartagine, fra cui due pezzi d’oro siracusani da 100 litre con il<br />

tipo <strong>di</strong> Ercole che strozza il leone (acquisto De Ciccio).<br />

Negli anni successivi fino <strong>al</strong>l’inizio della seconda guerra mon<strong>di</strong><strong>al</strong>e il Medagliere incrementa ancora<br />

le sue raccolte con acquisti numerosi, anche se per la maggior parte dei casi non così rilevanti come<br />

quelli dei decenni precedenti. Ne ricordo i più significativi: 5 darici d’oro, 1 emidramma d’oro <strong>di</strong> Cirene<br />

38<br />

S.L. CESANO, Nuovi ripostigli <strong>di</strong> denari <strong>di</strong> argento dell’impero romano, in AM<strong>II</strong>N V, 1925, pp. 57-72.<br />

39<br />

S.L. CESANO, Monetazione aurea dei Normanni d’It<strong>al</strong>ia e <strong>di</strong> Sicilia. Ripostiglio <strong>di</strong> Monte Cassino, in AM<strong>II</strong>N V, 1925, pp. 88-101.<br />

40<br />

Sulla collezione Gnecchi si veda la relazione, schematica ma sufficientemente in<strong>di</strong>cativa, della straor<strong>di</strong>naria importanza della raccolta<br />

<strong>di</strong> S.L. CESANO, La collezione <strong>di</strong> monete romane Francesco Gnecchi, in AM<strong>II</strong>N V, 1925, pp. 193-208. D’<strong>al</strong>tronde lo Gnecchi, con iniziativa<br />

veramente encomiabile e piuttosto rara tra i collezionisti, pubblicò sempre i suoi nuovi acquisti, quando essi potevano presentare qu<strong>al</strong>che interesse,<br />

in una serie <strong>di</strong> articoli prima sulla Gazzetta Numismatica <strong>di</strong> Solone Ambrosoli (1882-1886), poi in una serie <strong>di</strong> Appunti <strong>di</strong> Numismatica<br />

romana, ben 114, sulla RIN d<strong>al</strong> I <strong>vol</strong>ume nel 1888 fino <strong>al</strong> 1917 (un suo CXV appunto errata corrige fu pubblicato postumo dai figli). Sulla attività<br />

scientifica <strong>di</strong> Francesco Gnecchi espresse un giu<strong>di</strong>zio molto critico L. LAFFRANCHI, L’attività numismatica <strong>di</strong> Francesco Gnecchi, in RIN<br />

1919, pp. 151-204), che vedeva nello Gnecchi più che uno stu<strong>di</strong>oso un <strong>vol</strong>garizzatore della <strong>di</strong>sciplina, che sapeva trasfondere negli <strong>al</strong>tri l’entusiasmo<br />

<strong>di</strong> cui era pervaso. Il giu<strong>di</strong>zio del Laffranchi ci sembra però troppo severo; comunque rimangono in<strong>di</strong>scutibili i meriti dello Gnecchi<br />

come collezionista e come patrocinatore e organizzatore <strong>di</strong> opere <strong>di</strong> vasto respiro.<br />

41<br />

Sul medaglione ve<strong>di</strong> MARIA R. ALFÖLDI, Il medaglione d’oro <strong>di</strong> Teodorico, in RIN 1978, pp. 133-142 con la bibliografia precedente.<br />

345<br />

http://www.numismaticadellostato.it

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