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Supplemento al n. 37 vol. II - MONETE E MEDAGLIE. Scritti di ...

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BdN suppl. <strong>al</strong> n. <strong>37</strong>.2 (2004)<br />

LA MONETAZIONE COMUNALE IN ITALIA *<br />

Tra la metà del secolo X<strong>II</strong> e la metà del X<strong>II</strong>I assistiamo nell’It<strong>al</strong>ia centro-settentrion<strong>al</strong>e ad una ricca<br />

fioritura <strong>di</strong> zecche, che riempiono in breve tempo delle loro emissioni le regioni del Nord e del centro<br />

della penisola, <strong>al</strong>cune destinate a durare per secoli, <strong>al</strong>tre invece ad esaurire la loro attività nel breve spazio<br />

<strong>di</strong> pochi decenni. Esse sono nella maggior parte, eccetto poche che derivano d<strong>al</strong>l’autorità vescovile o<br />

feud<strong>al</strong>e, un’emanazione dei nuovi organismi politici sorti in It<strong>al</strong>ia dopo il Mille, i Comuni, anche se<br />

spesso mostrano nella leggenda il nome dell’imperatore.<br />

Scopo della presente lezione è <strong>di</strong> esaminare nel loro complesso queste zecche, illustrandone l’origine<br />

e lo sviluppo e ponendo in rilievo le caratteristiche comuni e quelle invece che le <strong>di</strong>fferenziano in<br />

vari gruppi. Abbiamo limitato la trattazione <strong>al</strong> periodo tra il X<strong>II</strong> e il XIV secolo, quando più intensa è<br />

l’attività monetaria dei Comuni. Sono inoltre escluse quelle emissioni che apertamente, attraverso la<br />

leggenda o il tipo, o velatamente me<strong>di</strong>ante elementi accessori rivelano già il sorgere <strong>di</strong> un dominio<br />

signorile nella vita politica citta<strong>di</strong>na.<br />

Dato il carattere del lavoro daremo solo un’in<strong>di</strong>cazione sommaria dei pezzi citati, per i qu<strong>al</strong>i riman<strong>di</strong>amo<br />

ai <strong>vol</strong>umi del Corpus Nummorum It<strong>al</strong>icorum 1 ; inoltre non potremo scendere in dettagli<br />

nell’esame delle singole monetazioni, rinviando per queste <strong>al</strong>le monografie esistenti sulle varie zecche.<br />

Mancano purtroppo non soltanto lavori <strong>di</strong> insieme sulla numismatica me<strong>di</strong>oev<strong>al</strong>e it<strong>al</strong>iana, ma anche,<br />

s<strong>al</strong>vo pochissime eccezioni, stu<strong>di</strong> moderni sulle zecche più importanti. Dovremo basarci pertanto su<br />

quanto finora è stato pubblicato.<br />

Non è possibile comprendere il fiorire delle zecche comun<strong>al</strong>i se non si esamina la situazione monetaria<br />

dell’It<strong>al</strong>ia centro-settentrion<strong>al</strong>e agli <strong>al</strong>bori del X<strong>II</strong> secolo 2 . A quest’epoca troviamo in funzione cinque<br />

zecche, che coniano a nome dell’imperatore: Pavia, Milano, Verona, Venezia, Lucca; delle qu<strong>al</strong>i tre,<br />

Pavia, Milano, Lucca, attive fin d<strong>al</strong> tempo dei Longobar<strong>di</strong>: conservate da Carlo Magno esse hanno<br />

coniato d<strong>al</strong>l’inizio della conquista franca, senza interruzione o quasi, come zecche imper<strong>al</strong>i. La zecca <strong>di</strong><br />

Verona si apre invece verso la metà del X secolo e sostituisce la zecca <strong>di</strong> Treviso, già in funzione<br />

<strong>al</strong>l’epoca dei Longobar<strong>di</strong> e sotto i primi carolingi e poi chiusa con Lotario I, circa un secolo prima.<br />

*<br />

Da: Quaderni della Scuola <strong>di</strong> P<strong>al</strong>eografia ed Archivistica dell’Archivio <strong>di</strong> Stato <strong>di</strong> Bologna, V, Bologna 1963, pp. 5-24.<br />

1<br />

Il CNI rimane tuttora, nonostante <strong>al</strong>cuni suoi <strong>di</strong>fetti <strong>di</strong> impostazione e <strong>al</strong>cune sue lacune, opera fondament<strong>al</strong>e per gli stu<strong>di</strong> <strong>di</strong> numismatica<br />

it<strong>al</strong>iana e in<strong>di</strong>spensabile per ogni ricerca. Poiché le monete citate nel testo sono tutte largamente note, non ho ritenuto necessario dare la<br />

loro riproduzione fotografica. Il lettore potrà trovarle tutte illustrate nei relativi <strong>vol</strong>umi del CNI.<br />

2<br />

Tr<strong>al</strong>asciamo l’It<strong>al</strong>ia meri<strong>di</strong>on<strong>al</strong>e poiché in questa regione, per la presenza <strong>di</strong> una forte monarchia accentratrice, non assistiamo <strong>al</strong> moltiplicarsi<br />

delle zecche comun<strong>al</strong>i caratteristico del Nord e del centro. Le zecche attive precedentemente <strong>al</strong>l’affermarsi del regno normanno, si<br />

esauriscono in breve tempo e continuano la loro opera solo le zecche uffici<strong>al</strong>i dello Stato.<br />

63<br />

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