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Supplemento al n. 37 vol. II - MONETE E MEDAGLIE. Scritti di ...

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BdN suppl. <strong>al</strong> n. <strong>37</strong>.2 (2004)<br />

Francesco Panvini Rosati<br />

Con il <strong>di</strong>ffondersi in strati sempre più vasti del collezionismo e degli stu<strong>di</strong> numismatici si avverte<br />

l’esigenza <strong>di</strong> opere <strong>di</strong> carattere gener<strong>al</strong>e. E’ pubblicata una nuova e<strong>di</strong>zione in lingua it<strong>al</strong>iana dei Di<strong>al</strong>oghi<br />

<strong>di</strong> Antonio Agustín (Roma 1736); il padre Pompeo Berti ci dà una nuova traduzione it<strong>al</strong>iana <strong>di</strong> un<br />

libro <strong>di</strong>venuto famoso, La science des medailles del p. Louis Jobert (La scienza delle medaglie antiche e<br />

moderne, Venezia 1756; I e<strong>di</strong>z. it<strong>al</strong>. Venezia 1728). Il p. Berti non si limita a una semplice traduzione,<br />

ma esprime delle osservazioni critiche sull’opera del Jobert e aggiunge qu<strong>al</strong>che annotazione a completamento<br />

dell’e<strong>di</strong>zione francese. Opera origin<strong>al</strong>e invece quella <strong>di</strong> Francesco Antonio Zaccaria, Istituzione<br />

antiquario-numismatica o sia Introduzione <strong>al</strong>lo stu<strong>di</strong>o delle antiche medaglie (Roma 1772). Vi sono<br />

trattati tutti gli argomenti relativi <strong>al</strong>la moneta: met<strong>al</strong>lo, tecnica, nomin<strong>al</strong>i, tipi del dritto e del rovescio,<br />

leggende, città e popoli che hanno coniato moneta, f<strong>al</strong>sificazioni etc. Anche se l’opera contiene qu<strong>al</strong>che<br />

ingenuità, per esempio sull’origine della moneta, tuttavia siamo <strong>di</strong> fronte a un note<strong>vol</strong>e tentativo <strong>di</strong><br />

offrire un quadro riassuntivo della <strong>di</strong>sciplina.<br />

La più importante caratteristica degli stu<strong>di</strong> numismatici it<strong>al</strong>iani del sec. XV<strong>II</strong>I è lo svilupparsi, nel<br />

corso del secolo, soprattutto nella seconda metà, degli stu<strong>di</strong> <strong>di</strong> numismatica me<strong>di</strong>oev<strong>al</strong>e ad opera princip<strong>al</strong>mente<br />

<strong>di</strong> un gruppo <strong>di</strong> dotti emiliani, Ludovico Antonio Muratori, Filippo Argelati, Vincenzo Bellini,<br />

Guido Antonio Zanetti, cui è da aggiungere l’istriano Gian Rin<strong>al</strong>do Carli Rubbi.<br />

Nel 1715 appare a Roma una delle prime <strong>di</strong>ssertazioni sulla moneta pontificia: Saverio Scilla,<br />

Breve notizia delle monete pontificie antiche e moderne. Vi sono esaminate le monete da Clemente V<br />

fino <strong>al</strong> XV anno <strong>di</strong> Clemente XI con notizie sulle zecche, sui ritratti dei pontefici, sugli incisori, sui<br />

legati, vescovi, governatori e <strong>al</strong>tri personaggi che hanno posto il loro nome o armetta sulle monete, etc.<br />

Sullo stesso argomento Benedetto Fioravanti pubblica a Roma nel 1738 Antiqui Romanorum pontificum<br />

denarii a Bene<strong>di</strong>cto XI ad Paulum <strong>II</strong>I. T<strong>al</strong>ora anche la ragione politica influisce sugli stu<strong>di</strong>; così Giacomo<br />

Acami scrive un breve opuscolo, Dell’origine e dell’antichità della zecca pontificia (Roma 1752)<br />

per confutare coloro che mettevano in dubbio il potere tempor<strong>al</strong>e dei Papi. L’Autore si avv<strong>al</strong>e dei documenti<br />

e delle monete per sostenere la sua tesi. L’interesse verso la storia della Chiesa, non esente da<br />

riflessi anche politici, attira sulle monete pap<strong>al</strong>i l’attenzione degli eru<strong>di</strong>ti.<br />

Ma la base degli stu<strong>di</strong> <strong>di</strong> numismatica me<strong>di</strong>oev<strong>al</strong>e it<strong>al</strong>iana è posta da L. A. Muratori con due <strong>di</strong>ssertazioni<br />

pubblicate nelle Antiquitates It<strong>al</strong>iae: De moneta sive de iure cuden<strong>di</strong> nummos e De <strong>di</strong>versis<br />

pecuniae generibus quae apud veteres in usu fuere. Il grande storico modenese offre un vasto quadro<br />

delle zecche e delle monete it<strong>al</strong>iane conosciute e raccoglie una vasta serie <strong>di</strong> documenti tra l’V<strong>II</strong>I e il<br />

X<strong>II</strong>I sec. per illustrare le monete in corso durante quei secoli. Egli ci dà la prima storia della moneta<br />

me<strong>di</strong>oev<strong>al</strong>e it<strong>al</strong>iana con un’acutezza critica nell’esame dei documenti e una conoscenza delle monete<br />

non comuni.<br />

Filippo Argelati s<strong>vol</strong>ge piuttosto che opera origin<strong>al</strong>e un’attività <strong>di</strong> stimolo e <strong>di</strong> pubblicazione dei<br />

lavori <strong>al</strong>trui. Il suo De monetis It<strong>al</strong>iae variorum illustrium virorum <strong>di</strong>ssertationes (Milano 1750-1759),<br />

raccoglie in sei <strong>vol</strong>umi le <strong>di</strong>ssertazioni <strong>di</strong> vari dotti, a cominciare da quelle del Muratori, su <strong>di</strong>versi argomenti<br />

relativi <strong>al</strong>le zecche it<strong>al</strong>iane. Scarso è il contributo person<strong>al</strong>e dell’autore. Di più ampio respiro e <strong>di</strong><br />

maggiore approfon<strong>di</strong>mento critico è l’opera <strong>di</strong> G. R. Carli Rubbi, Delle monete e dell’instituzione delle<br />

zecche d’It<strong>al</strong>ia (<strong>vol</strong>. I-IV, L’Aia, Pisa, Lucca, 1754-1760). Il Carli Rubbi è una delle person<strong>al</strong>ità più vive<br />

negli stu<strong>di</strong> monetari <strong>di</strong> questo periodo. Il suo interesse è <strong>vol</strong>to non solo <strong>al</strong>la monetazione me<strong>di</strong>oev<strong>al</strong>e ma<br />

anche ai problemi della monetazione contemporanea, come <strong>di</strong>mostrano <strong>al</strong>tri suoi lavori qu<strong>al</strong>i Osservazioni<br />

preventive <strong>al</strong> piano intorno <strong>al</strong>le monete <strong>di</strong> Milano (Milano 1766). Molti degli stu<strong>di</strong> sulla moneta­<br />

290<br />

http://www.numismaticadellostato.it

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