Supplemento al n. 37 vol. II - MONETE E MEDAGLIE. Scritti di ...
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BdN suppl. <strong>al</strong> n. <strong>37</strong>.2 (2004)<br />
Francesco Panvini Rosati<br />
avanzata da Gariel e da Völckers 7 , <strong>di</strong> un’attribuzione <strong>al</strong>la zecca <strong>di</strong> Sens in Francia. Quin<strong>di</strong> per trovare<br />
una monetazione certa <strong>di</strong> una zecca marchigiana dobbiamo arrivare <strong>al</strong>la seconda metà del X<strong>II</strong> secolo o<br />
agli inizi del X<strong>II</strong>I, quando iniziano a coniare Ancona e poi, in una successione che non è molto chiara,<br />
Ascoli, Camerino e Fermo.<br />
Mancano per le zecche marchigiane, come d’<strong>al</strong>tronde per la maggior parte delle <strong>al</strong>tre zecche it<strong>al</strong>iane,<br />
monografie moderne che ci <strong>di</strong>ano il corpus delle monete e le fonti relative <strong>al</strong>la monetazione, stu<strong>di</strong>ata<br />
nei suoi problemi cronologici, ponder<strong>al</strong>i, tipologici. La base delle nostre ricerche è ancora il Corpus<br />
Nummorum It<strong>al</strong>icorum, opera fondament<strong>al</strong>e che ci fornisce sì il cat<strong>al</strong>ogo delle emissioni ma le cui cronologie<br />
non sono sempre del tutto accettabili. A parte il CNI gli unici stu<strong>di</strong> v<strong>al</strong>i<strong>di</strong> sull’argomento che ci<br />
interessa sono quelli <strong>di</strong> Giuseppe Castellani pubblicati in Stu<strong>di</strong>a Picena del 1924 e 1935 8 .<br />
Ben poche sono anche le notizie sui ritrovamenti monet<strong>al</strong>i, che spesso risultano <strong>di</strong> grande utilità<br />
non solo per lo stu<strong>di</strong>o della circolazione monetaria ma anche per la cronologia delle emissioni. Le ricerche<br />
sulla circolazione monetaria sono uno degli argomenti più trattati nella Numismatica in questi ultimi<br />
decenni, ma hanno interessato essenzi<strong>al</strong>mente la moneta antica e quasi del tutto trascurati sono stati<br />
invece gli stu<strong>di</strong> sui ritrovamenti <strong>di</strong> moneta me<strong>di</strong>oev<strong>al</strong>e. Sicché molto scarse e spesso assolutamente<br />
insufficienti sono le notizie che noi posse<strong>di</strong>amo sui rinvenimenti <strong>di</strong> moneta me<strong>di</strong>oev<strong>al</strong>e sia in gruzzoli o<br />
ripostigli sia come ritrovamenti spora<strong>di</strong>ci, interessanti questi ultimi, anche se spesso in cattiva conservazione,<br />
perché come è noto, ci forniscono un’idea più imme<strong>di</strong>ata e genuina della circolazione monetaria.<br />
Nei ritrovamenti monetari gioca sempre l’elemento imponderabile della casu<strong>al</strong>ità: casu<strong>al</strong>ità nella<br />
scoperta che non può essere in <strong>al</strong>cun modo programmata o comunque prevista; non sappiamo quanta<br />
parte delle monete nascoste o perdute nell’antichità o in epoche più recenti siano finora sfuggite <strong>al</strong>le<br />
nostre ricerche e appariranno forse casu<strong>al</strong>mente in avvenire. Casu<strong>al</strong>ità anche nei gruzzoli occultati<br />
<strong>vol</strong>ontariamente: la scelta delle monete da parte del nascon<strong>di</strong>tore è causata spesso da motivi contingenti<br />
che a noi sfuggono e che pertanto sarebbe grave errore <strong>vol</strong>er oggi ricostruire, e per quanto riguarda i<br />
ritrovamenti spora<strong>di</strong>ci è chiaro che la per<strong>di</strong>ta <strong>di</strong> una o più monete non <strong>di</strong>pende certo d<strong>al</strong> loro possessore<br />
ma è assolutamente fortuita. A tutto ciò si aggiunga che non pochi ritrovamenti sono andati, e vanno tuttora,<br />
in parte o completamente <strong>di</strong>spersi e quin<strong>di</strong> sfuggono <strong>al</strong>le nostre ricerche o sono scarsamente utilizzabili.<br />
Da quanto si è detto deriva che lo stu<strong>di</strong>oso deve usare la massima cautela nel v<strong>al</strong>utare i ritrovamenti<br />
monetari, specie quando i ritrovamenti stessi siano scarsi. Un gruzzolo, considerato isolatamente, non<br />
costituisce una base sicura per lo stu<strong>di</strong>o della circolazione monetaria ma rappresenta solo un elemento<br />
da confrontare con <strong>al</strong>tri. Esistono anche gruzzoli <strong>di</strong> tipo particolare, nascosti presumibilmente da soldati<br />
o da mercanti o pellegrini e che pertanto per la loro composizione eterogenea non possono offrire elementi<br />
utili per lo stu<strong>di</strong>o della circolazione monetaria. Queste brevi considerazioni <strong>di</strong> carattere gener<strong>al</strong>e<br />
sono necessarie per intendere i ristretti limiti entro i qu<strong>al</strong>i lo stu<strong>di</strong>oso spesso é costretto ad operare quando<br />
tratta <strong>di</strong> questioni <strong>di</strong> Numismatica me<strong>di</strong>oev<strong>al</strong>e, specie <strong>di</strong> regioni come le Marche, per le qu<strong>al</strong>i i dati a<br />
<strong>di</strong>sposizione sono ancora più scarsi.<br />
7<br />
E. GARIEL, Les monnaies roy<strong>al</strong>es de France sous la race carolingienne, I, Strasbourg 1883, p. 58 s., tav. <strong>II</strong>I; <strong>II</strong>, 1884, tav. X, 133;<br />
VÖLCKERS, op. cit., loc. cit.<br />
8<br />
CASTELLANI, Numismatica Marchigiana, cit.; IDEM, La moneta del Comune <strong>di</strong> Ancona, in Stu<strong>di</strong>a Picena XI, 1935, p. 1 ss.<br />
148<br />
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