08.01.2015 Views

Supplemento al n. 37 vol. II - MONETE E MEDAGLIE. Scritti di ...

Supplemento al n. 37 vol. II - MONETE E MEDAGLIE. Scritti di ...

Supplemento al n. 37 vol. II - MONETE E MEDAGLIE. Scritti di ...

SHOW MORE
SHOW LESS

Create successful ePaper yourself

Turn your PDF publications into a flip-book with our unique Google optimized e-Paper software.

BdN suppl. <strong>al</strong> n. <strong>37</strong>.2 (2004)<br />

La tecnica monetaria <strong>al</strong>tome<strong>di</strong>ev<strong>al</strong>e<br />

Diversa la situazione nella G<strong>al</strong>lia: qui erano in funzione nel V secolo le zecche <strong>di</strong> Lugdunum, Treviri,<br />

Arelate, la cui attività fu però in questo periodo intermittente. Più probabile che nella G<strong>al</strong>lia, come<br />

in <strong>al</strong>tre regioni dell’Europa occident<strong>al</strong>e fuori d’It<strong>al</strong>ia, le prime monete dei nuovi stati siano state battute<br />

da ex lavoranti delle zecche romane imperi<strong>al</strong>i rimasti senza lavoro e postisi <strong>al</strong> servizio dei nuovi padroni.<br />

Possiamo anche fare l’ipotesi che costoro abbiano insegnato il mestiere ad <strong>al</strong>tri fino a che la tecnica<br />

della coniazione, sostanzi<strong>al</strong>mente semplice, come si è visto, non si <strong>di</strong>ffuse largamente contribuendo a<br />

quella moltiplicazione delle zecche che è caratteristica della monetazione merovingia.<br />

Con l’occupazione longobarda dell’It<strong>al</strong>ia si ruppe definitivamente l’organizzazione romana delle<br />

zecche che era sopravvissuta con i Goti e con i Bizantini. I Longobar<strong>di</strong> aprirono le loro officine monetarie<br />

in città come Pavia, dove la zecca era chiusa da tempo, o in luoghi che non avevano mai avuto zecca<br />

precedentemente.<br />

Non starò qui a <strong>di</strong>ffondermi sulla questione delle zecche longobarde, che da sola richiederebbe<br />

un’intera lezione. Mi basterà osservare ai fini del nostro tema che, in<strong>di</strong>pendentemente d<strong>al</strong> luogo della<br />

coniazione, i Longobar<strong>di</strong> si trovarono costretti a dover organizzare praticamente d<strong>al</strong> nulla la loro monetazione,<br />

non potendo avv<strong>al</strong>ersi dell’opera delle maestranze esperte che avevano lavorato prima <strong>di</strong> loro.<br />

Il lavoro della coniazione fu così improvvisato e probabilmente affidato a quegli artigiani che potevano<br />

avere qu<strong>al</strong>che esperienza nella lavorazione dei met<strong>al</strong>li preziosi. Gli effetti <strong>di</strong> questa improvvisazione e<br />

dell’inesperienza dei nuovi artefici li ve<strong>di</strong>amo sulle monete stesse. Basta confrontare le belle monete<br />

gotiche o bizantine <strong>di</strong> zecche it<strong>al</strong>iane con le monete longobarde perché risulti evidente come, in<strong>di</strong>pendentemente<br />

d<strong>al</strong> fatto stilistico, ci troviamo <strong>di</strong> fronte a due prodotti <strong>di</strong> <strong>di</strong>versa tra<strong>di</strong>zione.<br />

Il prof. Lopez in due documentatissimi articoli, pubblicati in “Stu<strong>di</strong> in onore <strong>di</strong> Gino Luzzatto” 1950<br />

e nella rivista “Speculum” del 1953 36 e infine nel <strong>di</strong>scorso <strong>di</strong> apertura <strong>di</strong> questa Settimana, ha trattato con<br />

grande abbondanza <strong>di</strong> dati dei monetari nell’<strong>al</strong>to Me<strong>di</strong>oevo. Io non posso né saprei aggiungere <strong>al</strong>tro. Mi<br />

limiterò a qu<strong>al</strong>che osservazione e a porre dei problemi senza presumere <strong>di</strong> poterli risolvere del tutto.<br />

Oggi noi usiamo il termine “monetiere” in<strong>di</strong>fferentemente per in<strong>di</strong>care sia il funzionario responsabile<br />

della zecca sia l’operaio che lavora. Ma i monetieri <strong>di</strong> cui ci parlano i documenti citati d<strong>al</strong> Lopez<br />

chi erano i, per così <strong>di</strong>re, soprintendenti <strong>al</strong>la zecca, coloro che presiedevano <strong>al</strong> lavoro e se ne assumevano<br />

la responsabilità o i lavoranti oppure si intende che le stesse persone facevano l’una e l’<strong>al</strong>tra<br />

cosa Io credo che questa <strong>di</strong>stinzione occorra farla anche per comprendere meglio il significato dei<br />

documenti.<br />

La storia dei magistrati monetari nell’antichità è varia e complessa in Grecia, unitaria a Roma, dove si<br />

passa d<strong>al</strong> magistrato senatori<strong>al</strong>e <strong>al</strong> funzionario imperi<strong>al</strong>e. Ma per quanto possiamo sapere sia per la Grecia<br />

sia per Roma, dove la documentazione epigrafica e letteraria è un po’ più abbondante, le due funzioni, tecnica<br />

<strong>di</strong> esecuzione e <strong>di</strong>rettiva, sono state sempre <strong>di</strong>stinte ed è logico che fosse così. Esisteva sì una familia<br />

monet<strong>al</strong>is, che comprendeva tutti gli impiegati e operai della zecca spesso legati da interessi comuni, come<br />

per esempio nella famosa ri<strong>vol</strong>ta dei monetari della zecca <strong>di</strong> Roma <strong>al</strong>l’epoca <strong>di</strong> Aureliano guidati d<strong>al</strong> ration<strong>al</strong>is<br />

Felicissimus, <strong>di</strong> cui ci parla l’Historia Augusta, ma tutte le fonti sia letterarie sia epigrafiche ricordano<br />

36<br />

R.S. LOPEZ, Continuità ed adattamento nel Me<strong>di</strong>o Evo: un millennio <strong>di</strong> storia delle associazíoni <strong>di</strong> monetieri nell’Europa meri<strong>di</strong>on<strong>al</strong>e,<br />

in Stu<strong>di</strong> in onore <strong>di</strong> Gino Luzzatto, Milano 1950, <strong>II</strong>, p. 74 ss.; ID., An Aristocracy of money in the early middle ages, in Speculum 1953, n. 1, p.<br />

1 ss.<br />

53<br />

http://www.numismaticadellostato.it

Hooray! Your file is uploaded and ready to be published.

Saved successfully!

Ooh no, something went wrong!