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Supplemento al n. 37 vol. II - MONETE E MEDAGLIE. Scritti di ...

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BdN suppl. <strong>al</strong> n. <strong>37</strong>.2 (2004)<br />

<strong>MONETE</strong> ITALIANE DEL RINASCIMENTO *<br />

A chi voglia prendere in esame le monete it<strong>al</strong>iane del Rinascimento da un punto <strong>di</strong> vista storico e<br />

artistico considerandole come un gruppo omogeneo con caratteristiche proprie <strong>di</strong>fferenziate da quelle<br />

delle monete che precedono o seguono, il primo problema che si presenta <strong>al</strong>l’attenzione è quello dei termini<br />

cronologici. La stessa denominazione “monete del Rinascimento”, come tutte le partizioni storiche,<br />

non dà un’esatta delimitazione cronologica e può far sorgere degli equivoci, in quanto la moneta, per sua<br />

natura conservatrice, non sempre si adegua imme<strong>di</strong>atamente agli sviluppi della grande arte, ma spesso<br />

subisce un’azione ritardatrice. Dovendo però fissare una data inizi<strong>al</strong>e <strong>al</strong>le monete it<strong>al</strong>iane del Rinascimento<br />

ritengo che essa si possa stabilire <strong>al</strong> 1450, quando appare il primo ritratto monet<strong>al</strong>e sui ducati <strong>di</strong><br />

Francesco Sforza nella zecca <strong>di</strong> Milano. Il ritratto del Signore non è certo l’unica caratteristica della<br />

moneta it<strong>al</strong>iana del Rinascimento, ma ne è senza dubbio la manifestazione più significativa. Perciò ho<br />

scelto come termine d’inizio delle monete del Rinascimento l’apparizione su <strong>di</strong> esse della prima effigie.<br />

È questa una conquista del XV secolo, che possiamo affermare non ha precedenti nella monetazione<br />

dei secoli anteriori. In Occidente da secoli non appariva più un ritratto sulla moneta: le rarissime<br />

eccezioni che presto vedremo non si possono considerare ritratti veri e propri. La tra<strong>di</strong>zione classica <strong>di</strong><br />

riprodurre sulla moneta i tratti fisionomici del sovrano era sopravvissuta in parte in Oriente con le<br />

monete bizantine e, per quanto riguarda la penisola, nell’It<strong>al</strong>ia meri<strong>di</strong>on<strong>al</strong>e dove, attraverso la monetazione<br />

bizantina e quella longobarda del ducato <strong>di</strong> Benevento, era passata agli Svevi e agli Angioini.<br />

Sono noti a tutti gli august<strong>al</strong>i <strong>di</strong> Federico <strong>II</strong>, coniati dopo il 1231 nelle zecche <strong>di</strong> Brin<strong>di</strong>si e <strong>di</strong> Messina,<br />

che giustamente sono considerati la più bella moneta del Me<strong>di</strong>oevo. Al dritto essi presentano l’effigie<br />

laureata <strong>di</strong> Federico <strong>II</strong>, ma il busto raffigurato sulla moneta non si può considerare come un vero<br />

ritratto <strong>di</strong> Federico: esso rappresenta piuttosto un’immagine ide<strong>al</strong>izzata dell’imperatore.<br />

Il tipo del ritratto deriva d<strong>al</strong> ritratto monet<strong>al</strong>e romano dell’epoca augustea e, sebbene non si<br />

possa escludere che contenga <strong>al</strong>cuni tratti in<strong>di</strong>vidu<strong>al</strong>i, tuttavia non è un ritratto secondo il concetto<br />

che ne abbiamo noi moderni o anche ne avevano gli uomini del XV secolo. Altrettanto si può <strong>di</strong>re<br />

dell’immagine che appare sui grossi <strong>di</strong> Bergamo, imitazione più fiacca dell’effigie raffigurata<br />

sull’august<strong>al</strong>e, o <strong>di</strong> quella rappresentata sui grossi <strong>di</strong> Como ove è riprodotto un busto drappeggiato e<br />

coronato con scettro gigliato appoggiato sulla. sp<strong>al</strong>la e un fiore o un globo nella mano. Anche<br />

quest’ultima vuol riprodurre l’effigie <strong>di</strong> Federico <strong>II</strong>, ma in re<strong>al</strong>tà rappresenta solamente l’immagine<br />

imperi<strong>al</strong>e.<br />

*<br />

Da: <strong>II</strong>N, Cat<strong>al</strong>ogo della Mostra per il Congresso Internazion<strong>al</strong>e <strong>di</strong> Numismatica, Roma, 11-16 settembre 1961, pp. 5-65.<br />

163<br />

http://www.numismaticadellostato.it

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