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Supplemento al n. 37 vol. II - MONETE E MEDAGLIE. Scritti di ...

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BdN suppl. <strong>al</strong> n. <strong>37</strong>.2 (2004)<br />

La monetazione delle città umbre nell’età dei Comuni<br />

<strong>al</strong>tri documenti che a Perugia erano assunti come mezzo <strong>di</strong> pagamento i denari lucchesi e mi sembra a<br />

questo proposito significativo che i primi app<strong>al</strong>tatori della zecca fossero due citta<strong>di</strong>ni <strong>di</strong> Lucca. Non è<br />

questo il solo caso che nei documenti vengono citate come mezzo <strong>di</strong> pagamento monete che non trovano<br />

il corrispondente nei pezzi a noi noti. Il problema è <strong>di</strong> vasta portata e interessa anche <strong>al</strong>tre zecche <strong>al</strong><br />

<strong>di</strong> fuori dell’Umbria e non possiamo esaminarlo in questa breve comunicazione.<br />

Dopo il 1266 non si conoscono <strong>al</strong>tre notizie sulla zecca. La moneta perugina è ricordata però in<br />

vari contratti e documenti nell’Umbria anche fuori <strong>di</strong> Perugia. Probabilmente perciò la zecca continuò a<br />

funzionare anche se a perio<strong>di</strong> intermittenti.<br />

Nel 1315 e nel 1317 abbiamo <strong>di</strong> nuovo notizia <strong>di</strong> coniazione <strong>di</strong> piccoli e <strong>di</strong> moneta grossa e minuta<br />

d’argento. Probabilmente si era avuta un’interruzione <strong>di</strong> vari anni se è vero quanto riferisce lo storico<br />

<strong>di</strong> Perugia Pompeo Pellini 4 , che cioè il Comune chiese a Firenze <strong>di</strong> inviargli gli aiuti necessari per<br />

impiantare la zecca <strong>vol</strong>endo far battere moneta d’argento grossa e minuta. Forse in questa occasione<br />

possiamo supporre che siano stati battuti i grossi riprodotti <strong>al</strong>le figure 2-3, simili a quelli sopra descritti,<br />

eccetto per un motivo ornament<strong>al</strong>e nell’occhiello della P e per i simboli inseriti nella leggenda del<br />

dritto e del rovescio 5 .<br />

Si tratta solo <strong>di</strong> un’ipotesi ma in ogni modo per il tipo più ornato delle lettere e per i simboli t<strong>al</strong>i<br />

monete mi sembrano senza dubbio posteriori <strong>al</strong>le precedenti e databili molto probabilmente <strong>al</strong> XIV<br />

secolo.<br />

La quarta moneta che si presenta <strong>al</strong> nostro esame è un quattrino <strong>di</strong> mistura del peso <strong>di</strong> ca. gr<br />

0,50-0,60:<br />

D/ + D’ PERVSIA; grande P fra tre globetti<br />

R/ S’ ERCVLAN Croce patente<br />

CNI, p. 198, 88, tav. XIV, 10 (Fig. 4)<br />

Potrebbe trattarsi <strong>di</strong> uno <strong>di</strong> quei piccioli la cui coniazione fu or<strong>di</strong>nata nel 1315 o nel 1340 6 ; non<br />

possiamo però specificare <strong>di</strong> più in mancanza <strong>di</strong> <strong>al</strong>tri elementi.<br />

Ricordo che una variante <strong>di</strong> questa moneta presenta la croce del rovescio accantonata da trifoglio o<br />

da rosette.<br />

La coniazione dovette durare più anni ed essere ripresa più <strong>vol</strong>te dato che si tratta della moneta più<br />

richiesta per il piccolo commercio quoti<strong>di</strong>ano.<br />

Un pezzo ricordato d<strong>al</strong> Vermiglioli e non <strong>al</strong>trimenti conosciuto - per quanto io sappia -, non posseduto<br />

neppure d<strong>al</strong>la collezione <strong>di</strong> Vittorio Emanuele, ci mostra:<br />

D/ DE PERVSIA Croce patente<br />

R/ S ERCV LANVS Il Santo nimbato e mitrato, stante <strong>di</strong> fronte, bene<strong>di</strong>cente e con pastor<strong>al</strong>e<br />

CNI, p. 196, 69, tav. XIV, 2 (Il Corpus riporta il pezzo d<strong>al</strong> Vermiglioli)<br />

4<br />

P. PELLINI, Dell’Historia <strong>di</strong> Perugia, I, Venezia 1664, p. 414.<br />

5<br />

CNI, p. 196, 70 ss., tav. XIV, 3-4. Il Corpus riporta <strong>al</strong>meno 5 varietà con simboli inseriti nelle leggende e numerose emissioni. Ciò<br />

significa che la coniazione <strong>di</strong> questi grossi non si esaurì in breve ma ebbe una note<strong>vol</strong>e durata.<br />

6<br />

VERMIGLIOLI, op. cit., pp. 33, 40; Appen<strong>di</strong>ce, p. 6 ss., n. 11.<br />

87<br />

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