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Supplemento al n. 37 vol. II - MONETE E MEDAGLIE. Scritti di ...

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BdN suppl. <strong>al</strong> n. <strong>37</strong>.2 (2004)<br />

La monetazione delle città umbre nell’età dei Comuni<br />

Il Vermiglioli lo classifica come grosso, ma lo stesso autore nutriva dei dubbi sull’esattezza sia del<br />

tipo sia del modulo che effettivamente è maggiore <strong>di</strong> quello <strong>di</strong> <strong>al</strong>tri grossi. Se il <strong>di</strong>segno riproduce esattamente<br />

il tipo potrebbe trattarsi <strong>di</strong> un grosso agontano caratterizzato appunto d<strong>al</strong>la figura del Santo<br />

stante front<strong>al</strong>e.<br />

Nel 1326 lo zecchiere Mucciolo <strong>di</strong> Tancre<strong>di</strong> chiedeva che fosse <strong>di</strong>minuito il v<strong>al</strong>ore delle monete <strong>di</strong><br />

Ancona e <strong>di</strong> Rimini promettendo <strong>di</strong> coniare lui stesso monete del tipo degli agontani 8 . Possiamo avanzare<br />

con molta cautela l’ipotesi che il grosso <strong>di</strong> cui il Vermiglioli riproduce il <strong>di</strong>segno corrispondesse ad<br />

uno dei grossi agontani coniati da Mucciolo. Dovette trattarsi in ogni modo <strong>di</strong> una coniazione limitata<br />

forse neppure giustificata da motivi economici.<br />

Negli ultimi decenni del XIV secolo compaiono tra le emissioni della zecca perugina anche dei<br />

bolognini:<br />

D/ DE PERVSI Grande A con quattro stellette<br />

R/ S ERCVLANVS <strong>II</strong> Santo a mezzo busto, mitrato con le braccia nascoste d<strong>al</strong> pivi<strong>al</strong>e<br />

CNI, p. 190, 20 ss., tav. X<strong>II</strong>I, 20 (Fig. 5)<br />

Altro esemplare con il dritto simile <strong>al</strong> precedente:<br />

R/ S ERCVLANVS <strong>II</strong> Santo a mezza figura, <strong>di</strong> fronte nimbato e mitrato in atto <strong>di</strong> bene<strong>di</strong>re e con<br />

pastor<strong>al</strong>e<br />

CNI, p. 188, 1 ss., tav. X<strong>II</strong>I, 14-19 (Fig. 6)<br />

Da un lungo contratto stabilito nel 1395 tra il Comune <strong>di</strong> Perugia e Filippo <strong>di</strong> Pellolo, cambista fiorentino<br />

9 risulta che fu concessa la zecca a Filippo per cinque anni e che lo stesso doveva coniare bolognini,<br />

<strong>di</strong> cui il contratto stabilisce anche il tipo del dritto e del rovescio, tipo corrispondente <strong>al</strong> secondo<br />

dei bolognini ora descritti, quello con S. Ercolano bene<strong>di</strong>cente. Però già nel 1<strong>37</strong>4 è riferito d<strong>al</strong> Pellini 10<br />

che la zecca fu <strong>di</strong> nuovo aperta e che furono battuti bolognini, quattrini e <strong>al</strong>tre monete piccole.<br />

La coniazione dei bolognini, quin<strong>di</strong>, si deve riportare in<strong>di</strong>etro <strong>di</strong> 20 anni rispetto <strong>al</strong> 1395 e probabilmente<br />

la prima emissione <strong>di</strong> bolognini è quella con il solo busto <strong>di</strong> S. Ercolano.<br />

Gli <strong>al</strong>tri patti del 1395 descrivono le <strong>al</strong>tre monete che si devono coniare:<br />

Piccoli: D/ DE PERVSIA Tra due stellette, P<br />

R/ S ERCVLANVS Busto del Santo<br />

Sestini, con gli stessi tipi eccetto che S. Ercolano nasconde le braccia sotto il pivi<strong>al</strong>e. I piccoli suddetti<br />

trovano riscontro in monete riportate d<strong>al</strong> CNI 11 mentre i sestini non sono conosciuti, forse non furono coniati.<br />

Negli stessi patti sono descritti i fiorini d’oro recanti <strong>al</strong> dritto il grifone con un compasso e la leggenda<br />

EVLISTEE PERVSIA e <strong>al</strong> rovescio S. Ercolano in abiti pontific<strong>al</strong>i e la leggenda S ERCVLANVS<br />

7<br />

VERMIGLIOLI, op. cit., p. 152, tav. I, 10.<br />

8<br />

VERMIGLIOLI, op. cit., p. 41.<br />

9<br />

VERMIGLIOLI, op. cit., p. 53 ss., Appen<strong>di</strong>ce, p. 25 ss., n. X<strong>II</strong>.<br />

10<br />

PELLINI, op. cit., p. 1135.<br />

11<br />

CNI, p. 197, 82 ss., tav. XIV, 7.<br />

89<br />

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