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N. 3 - 21 aprile 2001 - Giano Bifronte

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EFFICERE DEOS<br />

La forma religiosa come volontà e rappresentazione teurgica<br />

(Bruno d'Ausser Berrau)<br />

Nella mentalità attuale, tra i fatti e le idee intercorre un salto di qualità a<br />

tutto favore dei primi: dalla parte di questi la realtà, da quella delle altre<br />

la vaghezza di tutto quanto attiene alla psiche. Un'entità quest'ultima,<br />

che nella società contemporanea, caratterizzata da un fortissimo<br />

individualismo, trova sempre più spazio ma il cui status,<br />

scientificamente inteso, si riduce a mero accidente della fisiologia;<br />

anche lo sviluppo e l'importanza accordata alle discipline che la<br />

concernono non deve trarci in inganno su di una loro effettiva<br />

autonomia: una cosa è, infatti, lo studio e l'interpretazione dei fenomeni,<br />

altra la spiegazione della genesi del loro insieme, riservata questa alle<br />

scienze biologiche. Inoltre, al campo del mentale, è oggi ricondotto<br />

anche l'intelletto che, appartenendo invece all'universale e non<br />

all'ordine individuale come appunto la psiche, era, nella visione<br />

tradizionale, posto invece al vertice delle facoltà 1 .<br />

La tripartizione dunque dell'essere umano - corpo, anima, spirito o<br />

intelletto - era poi un riflesso della suddivisione dell'essere totale nei<br />

molteplici stati della struttura cosmica, che (concetto da tenere presente<br />

per capire le antiche cosmologie) non conteneva soltanto il mondo<br />

sensibile in tutta la sua indefinita estensione ma anche parte dei mondi<br />

superiori. Per meglio intenderci: da questo punto di vista, le qualità<br />

costitutive della φυσις comprendono, sia la manifestazione formale<br />

ovvero quella oggetto, in parte, dei nostri sensi ordinari, sia la<br />

manifestazione informale 2 . È bene precisare che la manifestazione<br />

formale, s'estende sino alle modalità attinenti la materia subtilis ossia<br />

comprende quelli che potremmo chiamare i "prolungamenti" 3 del<br />

mondo grossolano. Per legge d'analogia, all'intelletto corrisponde<br />

invece il non manifestato, vale a dire il platonico dominio delle idee.<br />

Le idee: il senso primo di questo termine (ιδεα), uscendo<br />

dall'approssimazione contemporanea, si precisa allora come<br />

l'identificativo della specie (ειδος) unica, intuibile tra una molteplicità<br />

di forme. Per questo, è appunto sovraformale o informale che dir si<br />

voglia ma il concetto trova piena espressione soltanto al più alto livello<br />

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