N. 3 - 21 aprile 2001 - Giano Bifronte
N. 3 - 21 aprile 2001 - Giano Bifronte
N. 3 - 21 aprile 2001 - Giano Bifronte
You also want an ePaper? Increase the reach of your titles
YUMPU automatically turns print PDFs into web optimized ePapers that Google loves.
262<br />
Alcune delle osservazioni di Baldini, mi trovano pienamente<br />
consenziente; questo mi ha creato qualche incertezza nell'individuare<br />
dove possa situarsi l'origine di quella diversità di vedute invece così<br />
netta in ordine ad altri passi del suo ragionamento. Ma veniamo a ciò<br />
che, pur se con diversa angolazione, condivido: nella Carboneria, il<br />
processo di parassitismo distruttivo, operato da estranei al mestiere, è<br />
stata una realtà che ha avuto analogo ma meno deleterio svolgimento<br />
anche in Massoneria.<br />
In entrambi i casi, la continuità non fu però compromessa, con la<br />
differenza che la situazione della Carboneria, nel XIX sec., era ormai<br />
lontanissima dalla partecipazione dei membri ad una consapevolezza<br />
iniziatica dell'organizzazione d'appartenenza.<br />
In Massoneria, l'aggressione profaneggiante fu operata dai fondatori<br />
della Gran Loggia speculativa del 1717 (i Moderns) ma la tradizione era<br />
ben conservata dai maggioritari Antients. In ogni caso, sebbene<br />
mancanti, sia negli intenti, sia nella conservazione del patrimonio<br />
rituale, non si poteva rimproverare agli Speculativi una soluzione di<br />
continuità nella trasmissione. Questo vulnus non c'è mai stato in alcuna<br />
delle due parti: tutti loro erano già stati iniziati massoni ancorché<br />
Anderson e Desaguliers lo fossero nelle forme limitate che ho<br />
specificato in Mysteria Latomorum. Diverso sarebbe stato il discorso se,<br />
da profano, qualcuno si fosse inventato la cosa, leggiucchiando magari<br />
qua e là, per poi decidere di darsi un travestimento muratorio, come<br />
avrebbe potuto anche preferirne un qualsiasi altro; per l'appunto, quello<br />
pastorale. Infine, nel 1813, con la fondazione della United Grand Lodge<br />
of England (UGLE), fu deciso d'emendare gran parte delle<br />
manchevolezze provenienti da quel settore parallelo, grazie ad un<br />
paziente lavoro di ricucitura, affidato ad un'apposita Lodge of<br />
Reconciliation. Questa, quattro anni dopo ossia nel 1817, portò a<br />
termine un lavoro non facile ma che, in linea di massima, è rimasto<br />
immutato sino ad oggi.<br />
Non vedo quindi in qual modo si possa fare ironia sulla continuità e<br />
sulla discendenza da un'origine, collocabile in illo tempore, della<br />
Massoneria giunta sino ai nostri giorni. Si può invece concordare su<br />
un'eterogeneità dei fini, ben espressa dal denunciato<br />
dal Baldini; superfetazione però che si deve sempre intendere parziale,<br />
limitata a gruppi, correnti e individui e, quasi mai, disgiunta dalla<br />
consapevolezza di ciò che, di difforme, si stava facendo. Inoltre, anche<br />
il pleonasmo laicizzante e politico di alcune Obbedienze dei paesi<br />
cattolici non è imputabile alla UGLE, che sempre lo ha condannato con