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N. 3 - 21 aprile 2001 - Giano Bifronte

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Ci è sembrato interessante proporre il caso di Sheguiandah fin dalle<br />

prime righe di questa recensione - che, essendo tanto più proposta da<br />

chi non può vantare alcuna competenza in materia, vuole avere come<br />

unico obiettivo quello di invitare alla lettura di un libro certamente<br />

"scomodo" - perché appare emblematico per i retroscena e per lo stesso<br />

"finale" della storia. Per i quali, meritano di essere riportati per intero i<br />

seguenti brani dal testo:<br />

"Lo scopritore dell'insediamento fu cacciato dalla sua posizione nel<br />

Servizio Civile e per molto tempo gli venne rifiutato qualsiasi lavoro; i<br />

canali di pubblicazione letteraria furono tagliati; e le prove furono<br />

distorte da diversi famosi scrittori...; le tonnellate di reperti svanirono<br />

nei bidoni usati come deposito del Museo Nazionale del Canada; per<br />

essersi rifiutato di licenziare lo scopritore, lo stesso direttore del Museo<br />

Nazionale, che aveva proposto di far pubblicare una monografia sui<br />

reperti, fu licenziato dal governo; il prestigio e il potere dei funzionari<br />

ufficiali furono ampiamente utilizzati per entrare in possesso dei sei<br />

reperti di Sheguiandah che non erano stati destinati al Museo, e il luogo<br />

dell'insediamento è stato trasformato in una località turistica...".<br />

"Sheguiandah" - queste le eloquenti parole conclusive - "avrebbe<br />

costretto i bramini dell'antropologia a confessare di non essere<br />

onniscienti. E avrebbe necessariamente portato a riscrivere quasi tutti i<br />

libri presenti sul mercato. Doveva essere eliminato. Ed è stato<br />

distrutto".<br />

La rassegna dei casi "inspiegabili", per molti dei quali peraltro è stata<br />

definitivamente cancellata ogni prova, è impressionante. E se sulla<br />

valutazione di reperti come orme o ossa e sulla relativa datazione si<br />

possono in effetti registrare valutazioni discordanti, se per tanti singoli<br />

casi si sono scontrati pareri diversi ed opposti, certo si rimane<br />

sconcertati di fronte alla notizia del ritrovamento - avvenuto nelle<br />

miniere del Sud Africa - di centinaia di sfere di metallo in un deposito<br />

minerale del Precambriano datato 2,8 milioni di anni, o delle statuette di<br />

argilla rinvenute nell'Idaho o in Europa in giacimenti di milioni di anni<br />

fa! Tra i reperti "impossibili", troviamo il muro di mattoni rinvenuto in<br />

una miniera durante l'estrazione di carbone risalente al Carbonifero<br />

(1928, Texas), tubi metallici in formazioni di gesso del Cretaceo (1968,<br />

Francia), un'iscrizione in un blocco di marmo estratto ad una profondità<br />

di venti metri (1830, Filadelfia). "Certamente" - scrivono gli autori in

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