N. 3 - 21 aprile 2001 - Giano Bifronte
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tradizione razionalistica. 13 Nella socialità postmoderna assume un ruolo<br />
centrale il sentimento, inteso come partecipazione affettiva conglobante<br />
non razionale, come esplicita regressione alle forme più elementari<br />
radicate "nello slancio vitale della vita vegetale". In questo nuovo<br />
ordine confusionale il soggetto tradizionale, fondato sul principio di<br />
individuazione, si dissolve per confondersi nel tutto e nell'indiviso: il<br />
nuovo "soggetto" non domina se stesso, non progetta nel tempo e non<br />
progetta il tempo, ma vive l'istante e in esso si esaurisce in un ciclo<br />
senza fine.<br />
Si starebbe già configurando una nuova etica sociale fondata sul<br />
godimento improduttivo, che rifiuta l'utilitarismo e il linearismo storico<br />
di tipo teleologico, le separazioni artificiose e limitatrici stabilite dalla<br />
tradizionale logica amministrativa della ratio: Prometeo, che ha ormai<br />
realizzato il suo compito, è divenuto anacronistico e cede alla rivincita<br />
di Dioniso, lascia il passo ad un mutamento di valori profondo e<br />
positivo: "la fine di un certo senso della Storia, le "rovine del senso", il<br />
fallimento del politico o la stanchezza dell'economia non rinviano<br />
necessariamente al catastrofismo. [...] La saturazione dei valori<br />
prometeici che hanno trionfato per un periodo [...] nel nostro ambito di<br />
civiltà, non implica minimamente una qualunque apocalisse"; al<br />
contrario, si sviluppano "reticoli di solidarietà che testimoniano la<br />
perduranza del voler-vivere collettivo", emerge una sorta di<br />
"umanesimo antropologico che può far dire: "Niente di ciò che è infraumano...<br />
mi è estraneo"", le cui manifestazioni più significative sono "la<br />
relativizzazione della morale del lavoro, l'accentuazione del corpo,<br />
l'erranza polimorfa, il disimpegno ideologico, i gruppi puntuali di<br />
consumo, i reticoli di cameratismo amoroso, l'importanza<br />
dell'abbigliamento e della cosmetica". 14 Emerge di fatto una nuova<br />
socialità, fondata su una sorta di originaria "simpatia universale" che ha<br />
superato il principio di individuazione e tende all'autopienezza, all'unità<br />
contraddittoriale delle origini, e che ha come segno emblematico la<br />
bisessualità. 15 L'idea di una struttura originaria anteriore a separazioni e<br />
gerarchie richiama ciò che Freud aveva tentato di esprimere nella<br />
nozione, assai discutibile se non aporetica, di "narcisismo primario", di<br />
uno stadio della vita psichica anteriore alla costituzione dell'Io e a<br />
qualsiasi investimento oggettuale. È quindi nel segno della ripetizione e<br />
dell'amplificazione di una sorta di "narcisismo primario" che dovrebbe<br />
costruirsi la nuova socialità postmoderna.<br />
La problematicità di queste "nuove" categorie etiche e sociali è<br />
evidente. Ma, anche a volerle assumere provvisoriamente senza critica,