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N. 3 - 21 aprile 2001 - Giano Bifronte

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di circolazione attorno al Sole e sono formati da materia che possiede<br />

comunque una sua corporeità.<br />

3. Sulla causa della gravità<br />

L'articolo al quale Leibniz faceva riferimento in conclusione del<br />

Tentamen, quello ove spiegò finalmente la sua concezione della gravità,<br />

venne pubblicato quindici mesi dopo, nel maggio del 1690, sempre<br />

sugli Acta Eruditorum. Il titolo era eloquente: De causa gravitatis... . In<br />

questa sede Leibniz diede una chiara spiegazione di come il fluido<br />

potesse trasmettere una sollecitazione; utilizzerò qui la descrizione<br />

dell'esperimento ideato dall'autore per esporre il suo pensiero.<br />

"Si prenda un tubo orizzontale lunghissimo, chiuso ovunque e pieno di<br />

mercurio, nel quale, appresso all'estremo [più lontano] V sia, nel luogo<br />

G, il globo vitreo G, il quale sia fatto da materia meno densa o meno<br />

solida del mercurio, né possa essere corrosa da questo. Se quindi il tubo<br />

cilindrico è fatto ruotare attorno all'altro estremo T immobile, in modo<br />

che rimanga nel medesimo piano orizzontale, allora il mercurio tenta di<br />

recedere dal centro e tende verso V, spingendo dunque il globo, e il<br />

medesimo è obbligato a tendere verso T senza alcuna ascensione."<br />

T V<br />

Già da queste prime spiegazioni si può intuire che la ragione di questo<br />

effetto è di tipo dinamico. Il fluido etereo, alla pari del mercurio, viene<br />

concepito dotato di una qualche solidità, anzi di una maggiore solidità<br />

rispetto ai corpi che contiene, ("...fluidum aliquod ex partibus<br />

solidioribus constans..."), e quindi, una volta messo in rotazione,<br />

subisce la cosiddetta forza centrifuga. Poiché l'etere è più denso della<br />

materia che vi si trova immersa, tende a sostituirsi a quest'ultima verso<br />

le parti più esterne del vortice producendo l'apparenza della gravità.<br />

Ma torniamo alle parole dell'autore. "Infine, anche se il tubo fosse un<br />

poco inclinato sulla orizzontale, così che l'estremo T sia più basso di V,<br />

tuttavia, con una forza di circolazione sufficientemente rapida, può<br />

essere fatto [in modo] che il globo, diversamente galleggiante nel

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