09.06.2013 Views

N. 3 - 21 aprile 2001 - Giano Bifronte

N. 3 - 21 aprile 2001 - Giano Bifronte

N. 3 - 21 aprile 2001 - Giano Bifronte

SHOW MORE
SHOW LESS

You also want an ePaper? Increase the reach of your titles

YUMPU automatically turns print PDFs into web optimized ePapers that Google loves.

96<br />

linee parallele erano il simbolo della vita vegetale, di un'energia<br />

organica e biologica di grado inferiore; le quadrettature oblique e le<br />

losanghe indicavano la vita animale; le linee verticali e orizzontali, la<br />

vita umana; le piramidi, complessi energetici di assorbimento, accumulo<br />

e distribuzione di energia.<br />

Ma le incisioni che più interessarono Cabrera, proprio per il fatto di<br />

essere medico e chirurgo, furono quelle della serie sulla medicina e<br />

sulla chirurgia, Su pietre di enormi dimensioni - circa 90 centimetri di<br />

diametro e quasi 500 chili di peso - vide illustrate le varie fasi di parti<br />

naturali e di parti con taglio cesareo; molti tipi di anestesia - compresa<br />

quella per agopuntura - operazioni di asportazione di tumori, di<br />

trasfusioni di sangue e, impensabili in quegli anni (Christian Barnard<br />

non aveva ancora compiuto il suo primo trapianto di cuore), operazioni<br />

di trapianti di cuore, appunto, oltre che di fegato, di reni e addirittura di<br />

emisferi cerebrali.<br />

Notò che gli individui impegnati in attività importanti portavano dei<br />

copricapo apparentemente fatti di piume - ma che a un più attento<br />

esame capì che erano foglie - mentre altri esseri ne erano sprovvisti,<br />

quasi a suggerire la presenza di vari tipi con caratteristiche diverse.<br />

Fu proprio la foglia a fornirgli la prima chiave di lettura di quel<br />

linguaggio ermetico. Aveva contato più di cento posizioni in cui la<br />

foglia era collocata all'interno delle composizioni, evidentemente per<br />

suggerire differenti interpretazioni a seconda di come era accostata ai<br />

vari elementi.<br />

Cabrera si chiese se la costante presenza di foglie non indicasse una<br />

funzione particolare. Esaminando una serie di incisioni in cui dei raggi<br />

di sole si insinuavano fra le foglie dei copricapo dei personaggi<br />

importanti, e terminavano alla base delle loro teste, arrivò a puntare la<br />

sua attenzione sulla ghiandola pineale, o epifisi, presente alla base del<br />

cervello, in prossimità della nuca.<br />

Dell'epifisi la scienza sa poco, perché solo recentemente ha<br />

cominciato a interrogarsi sulla sua funzione. Oggi sappiamo che<br />

produce la melatonina, un ormone legato al sistema delle endorfine, che<br />

presiede ai ritmi del sonno e della veglia, e quindi all'alternanza<br />

energetica senza la quale un organismo non può reggere. Benché si<br />

trovi all'interno della scatola cranica, riceve la luce del sole attraverso<br />

un circuito nervoso che trasmette la luce dalla retina fino alla ghiandola.<br />

Più di venti anni fa, quando l'epifisi veniva ancora definita inutile,<br />

Javier Cabrera rilasciò queste dichiarazioni alla rivista argentina "El

Hooray! Your file is uploaded and ready to be published.

Saved successfully!

Ooh no, something went wrong!