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N. 3 - 21 aprile 2001 - Giano Bifronte

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122<br />

NOTE PER UNA FENOMENOLOGIA<br />

DEL POSTMODERNO<br />

(Giovanni Stelli)<br />

"Possiamo auspicare la costruzione di un ordine mondiale il cui modello<br />

sia un bazaar circondato da molti club privati esclusivi": secondo<br />

Richard Rorty, è questo l'esito inevitabile, e in parte già realizzato,<br />

dell'attuale irriducibile proliferare di idee, dottrine, concezioni in<br />

conflitto e molto spesso incommensurabili. Nel bazaar sono ammassate<br />

alla rinfusa e senza ordine le merci più diverse e vi si incontrano le<br />

persone più differenti e con le idee più disparate, gradevoli e anche<br />

sgradevoli, e nonostante ciò si contratta in continuazione e in modo<br />

proficuo: "tutto ciò che serve è la capacità di controllare le proprie<br />

emozioni quando le persone che vi appaiono irrimediabilmente<br />

differenti si mostrano al municipio, ai mercati ortofrutticoli, o al bazaar.<br />

Quando ciò accade, fate un gran sorriso, fate i migliori affari che potete<br />

e, dopo un duro giorno di contrattazioni, ritiratevi nel vostro club." 1<br />

Idee, dottrine e concezioni sono quindi merci che ognuno può<br />

scegliere in base al suo gusto soggettivo e alla sua sensibilità: il loro<br />

valore è determinato dalle preferenze del consumatore e non ha alcuna<br />

base oggettiva. Dal punto di vista della produzione delle idee, delle<br />

merci che vengono portate nel bazaar per essere vendute, è evidente che<br />

non ha senso preoccuparsi di una loro presunta "verità", ma piuttosto<br />

badare a che esse siano nuove e originali. 2 Nella filosofia e nella scienza<br />

dobbiamo abbandonare l'ideale arcigno del rigore, parente stretto della<br />

"verità", e mirare invece al "trionfo del vago", della "metafora". La<br />

metafora, lungi dall'avere una funzione meramente ornamentale, sta<br />

sullo stesso piano della percezione e della inferenza; è anzi la fonte di<br />

credenze più importante, perché non lascia inalterato il repertorio del<br />

nostro linguaggio, ma lo trasforma e lo modifica di continuo in modo<br />

creativo. Dobbiamo abbandonare l'idea, caratteristica della tradizione<br />

filosofica, che la storia della cultura sia l'espressione di una "razionalità<br />

nascosta" e che "ragione", Vernunft, sia "il nome di qualcosa che esiste<br />

da sempre, piuttosto che il nome di alcune semplici metafore<br />

recentemente letteralizzate". 3<br />

Le analisi rortyiane costituiscono la più chiara descrizione<br />

filosofica del postmoderno, categoria che, per quanto discussa e

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