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N. 3 - 21 aprile 2001 - Giano Bifronte

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Thompson nell'introduzione al loro monumentale studio ricco di dati e<br />

di informazioni "Archeologia proibita: la storia segreta della razza<br />

umana": "Il mondo accademico tradizionale ha soppresso o<br />

intenzionalmente ignorato molte testimonianze, per evitare che le teorie<br />

scientifiche ufficiali fossero messe in crisi. Un vero e proprio<br />

insabbiamento".<br />

E così è stato anche per questa scoperta, assolutamente casuale, forse<br />

perché i cosiddetti archeologi accreditati non se ne potevano attribuire il<br />

merito.<br />

Cosa era successo? Verso la fine del 1961, nei mercatini di souvenir<br />

di Ica, il capoluogo di una regione del sud del Perù, cominciarono a<br />

essere vendute, in gran quantità, delle pietre con incise strane figure di<br />

omuncoli, di animali sconosciuti, di scene enigmatiche. Ma il 1961<br />

segnò solo l'inizio del commercio semiclandestino. In realtà quel tipo di<br />

pietre doveva essere già conosciuto da tempo se un cronista indio del<br />

16° secolo, Juan de Santa Cruz Pachacuti Llamqui, ne aveva dato una<br />

descrizione precisa - le aveva chiamate piedras manco, ossia "pietre di<br />

potere" - e aveva scritto che durante il regno del re inca Pachacutec<br />

facevano parte del corredo funerario dei nobili, secondo un'antica<br />

tradizione.<br />

Herman Buse, un noto studioso peruviano, nel suo libro "Introducción<br />

al Perù", sostenne che quel gran numero di pietre, comparse<br />

improvvisamente, doveva essere messo in relazione con l'inondazione<br />

che aveva sconvolto la vallata del rio Ica in quello stesso anno. Infatti<br />

aveva notato che avevano cominciato a portarle in città i contadini di<br />

Ocucaje, un villaggio a una trentina di chilometri più a valle, dove era<br />

stata costruita una vasca di raccolta delle acque per l'irrigazione. Buse<br />

era convinto che le ruspe usate per i lavori di scavo dovevano aver<br />

intaccato la copertura di un deposito sconosciuto, e che l'impeto della<br />

piena aveva portato in superficie le pietre.<br />

Ocucaje è un agglomerato di poche casupole al centro di un deserto<br />

considerato il paradiso degli archeologi da quando, all'inizio del 1900,<br />

furono scoperte vastissime necropoli delle culture Nasca e Paracas<br />

(datate fra il 400 a.C. e il 400 d.C.) contenenti centinaia di mummie<br />

avvolte nei famosi mantos e circondate da bellissime ceramiche e da<br />

oggetti d'oro.

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