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N. 3 - 21 aprile 2001 - Giano Bifronte

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Il primo commento possibile alle teorie fisiche partendo<br />

dall'applicazione del rasoio democratico è che esse sono fondate anche<br />

sul fatto, soggettivo, di un principio democratico: ciò che è plausibile è<br />

maggiormente condivisibile se la maggioranza lo accetta.<br />

Il secondo commento è che le teorie fisiche sono fondate su un altro<br />

fatto soggettivo, il cosiddetto principio estetico: ciò che piace alla<br />

maggioranza è accettato. Nella scienza l'unione del principio estetico<br />

con quello democratico è umanamente invincibile e può essere vinto,<br />

con pazienza, solo dalle prove sperimentali inequivocabili, Galilei<br />

docet! Ovvero un sistema della fisica le cui teorie siano il risultato<br />

dialettico di tale unione non può, e non deve, essere vinto<br />

soggettivamente con puri ragionamenti umani ma può esser sconfitto<br />

oggettivamente con esperimenti.<br />

In comune le teorie fisiche hanno un desiderio, in senso latino di<br />

rimpianto, di semplicità.<br />

Il terzo commento è , quindi, la seguente constatazione. Ritenere che la<br />

natura sia semplice è bello e facile, porta a spiegazioni di minimo sforzo<br />

di comprensione e conseguentemente con maggiori possibilità di<br />

soddisfare il principio di pigrizia e quello di estetica.Alla maggioranza<br />

piace ciò che è facile e lo chiama semplicità della natura ottemperando<br />

al principio di pigrizia ed essa realizza così l'unione del principo<br />

estetico con quello democratico: il rasoio.<br />

Il rasoio taglia la possibilità che la natura sia complicata, ma non lo può<br />

escludere. Quindi si passa ad esprimere le leggi fisiche e le leggi di<br />

natura per approssimazioni successive, ovvero per successive illusioni<br />

di semplicità o meglio per rasoi successivi: le teorie fisiche. La<br />

conoscenza apparentemente sarebbe una successione di colpi di rasoio,<br />

ma prima o poi giunge il momento di cambiar rasoio. La scelta d<br />

Lorentz, usando una analogia storica relativa alla teoria della relatività,<br />

è il momento in cui si deve cambiar rasoio, il precedente avendo la lama<br />

consunta incapace di tagliare le nuove evidenze sperimentali.<br />

Nella costruzione di una teoria fisica una domanda sorge spontanea,<br />

perché mai non si accetta la possibilità che la natura possa essere<br />

apparentemente semplice oppure apparentemente complicata, e<br />

considerare equanimemente le due possibilità senza sottostare al<br />

"principio di pigrizia". Questa disposizione paziente alla complicatezza<br />

della natura aiuta a ridurre il contributo di soggettività della logica<br />

umana per aumentare la considerazione oggettiva della logica della<br />

natura.

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