N. 3 - 21 aprile 2001 - Giano Bifronte
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propria campagna di pubblica vendita di titoli azionari: chi accettava di<br />
partire personalmente come colono avrebbe ottenuto una o più azioni a<br />
seconda del suo 'valore'; ad ogni azione sarebbero stati corrisposti 100<br />
acri di terra al momento della divisione degli utili tra gli azionisti.<br />
Vennero coinvolti, a supporto promozionale di tale campagna, non solo<br />
intellettuali, uomini di stato, e mercanti, come Robert Johnson, ma<br />
anche i pastori di anime, come Robert Gray, William Symonds ed altri<br />
che dal pulpito potevano più facilmente raggiungere tutti gli strati della<br />
popolazione.<br />
Il naufragio alle Bermude di una nave che in quello stesso anno partì<br />
per portare aiuti a Jamestown (l'episodio fornì a Shakespeare<br />
l'ispirazione per The Tempest, mentre il resoconto dei fatti, scritto nel<br />
1610 da William Strachey, non venne pubblicato che quindici anni<br />
dopo perché giudicato controproducente) fece volgere l'interesse<br />
dell'Inghilterra anche verso quelle isole che si erano in fondo rivelate<br />
abbastanza accoglienti da far sopravvivere i naufraghi e che, in seguito,<br />
avrebbero costituito il primo passo verso l'occupazione dei Caraibi: nel<br />
1612 le Bermude vennero colonizzate e nel 1620, grazie alle<br />
piantagioni di tabacco, vi vivevano abbastanza tranquillamente circa<br />
1500 persone contro le 867 presenti a Jamestown. In Virginia, infatti,<br />
malgrado vi fossero ormai emigrate circa 4.000 persone, la situazione<br />
non accennava a migliorare. Nella smania di commerciare tabacco, la<br />
cui coltivazione intensiva aveva mostrato di fornire i primi guadagni, i<br />
coloni trascuravano di curare il grano ed altri prodotti commestibili.<br />
Così, mentre i pochi proprietari di servi che potevano far lavorare il<br />
tabacco moltiplicavano i loro profitti, gli altri morivano di stenti e di<br />
malattie.<br />
Il 1620 può considerarsi un turning point nel processo di<br />
colonizzazione perché segnò l'inizio di un tipo diverso di immigrazione,<br />
questa volta del tutto spontanea, frutto di divergenze ideologiche. Un<br />
piccolo nucleo di perseguitati religiosi, seguaci, come i Puritani, delle<br />
teorie di Calvino, ma che consideravano la Chiesa d'Inghilterra troppo<br />
corrotta e troppo coinvolta in questioni politiche per poter essere<br />
riformata dal di dentro ed erano detti perciò Separatisti, si era rifugiato<br />
in Olanda, a Leida, fin dal 1609 per professare liberamente il proprio<br />
culto. Temendo, però, di essere fagocitati dall'ambiente e dalla cultura<br />
olandese, decisero di emigrare in America dove, agli estremi confini del<br />
mondo inglese, pensavano di poter essere liberi di conservare integro il<br />
loro programma di vita comunitaria religiosa, pur rimanendo sotto la<br />
protezione della Corona. La patente reale loro concessa, dietro il<br />
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