N. 3 - 21 aprile 2001 - Giano Bifronte
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presentava privo di contenuti dottrinari, fatto salvo il riferimento ad<br />
esso, per via di metafora, da parte del linguaggio teologico o poetico<br />
(nello specifico il rif. è soprattutto alla Bucoliche di Virgilio). Non ha<br />
quindi senso - come scrive giustamente il Baldini - pensare, in questo<br />
caso, ad un processo di trasformazione analogo a quello massonico.<br />
Il problema, posto invece dal Baldini, del transfert di un "qualcosa" di<br />
nascosto - una custodia insomma - dalla maschera delle pastorellerie a<br />
quella muratoria, non si pone, per la semplice ragione che l'universo<br />
allegorico (non simbolico) del mondo arcadico non solo è diverso da<br />
richiami edificatori ma è di tipo totalmente letterario mentre questa<br />
dimensione manca totalmente nella Massoneria ancorché molti letterati<br />
possano averne fatto parte.<br />
C'è poi da aggiungere che la Massoneria è "inglese" (in gran parte ma<br />
non totalmente) soltanto in virtù della sua veste moderna e speculativa<br />
mentre, con le sue organizzazioni operative, era presente, in tutta la<br />
Cristianità ed "ab immemorabili": sarebbe a dire, dalla cristianizzazione<br />
dell'Impero con la fusione di tre "correnti"; una "salomonica", una<br />
egizio-ellenistico-ermetica e l'altra classica, quella dei Collegia<br />
Fabrorum. Nel '600 m'anche nel secolo successivo, accanto alle<br />
Accademie arcadiche, permaneva la Massoneria operativa,<br />
"trasformatasi" negli Antients (definitisi anch'essi Gran Loggia nel<br />
1751) fino alla fondazione della United Grand Lodge of England (1813)<br />
dove confluirono tutti.<br />
Sembra opportuno aggiungere che, mentre l'aspetto esoterico della<br />
Massoneria è sempre stato presente e noto - determinando anche<br />
l'irriducibile ostilità di spiriti timorosi - la forma ludica e manieristica<br />
dell'Arcadia mai ha lasciato anche soltanto intravedere quest'ordine di<br />
interessi. Tant'è che, purtroppo misconosciuto, nel difficile 1943 (18<br />
Août), su una rivista accademica francese (CAHIERS GUILLAUME<br />
BAUDÉ) apparve, quale vera rivelazione, uno studio (Paul Maury, LE<br />
SECRET DE VIRGILE ET L'ARCHITECTURE DES BUCOLIQUES)<br />
sul senso nascosto delle Bucoliche, la cui arcana architettura, è lì, con<br />
grande abilità, portata alla luce, rendendo così, infine, chiare le ragioni<br />
del perché Dante possa aver scelto Virgilio qual guida pel suo viaggio<br />
iniziatico. Ma tali contenuti non sembrano proprio aver assillato gli<br />
arcadi, tutti presi dai trastulli del bello scrivere e dagli snobismi<br />
villerecci dei tanti disutili ed inoperosi di quegli anni lontani.<br />
Fermo quindi restando come questi due fenomeni della civiltà europea<br />
non siano assimilabili in un'impossibile successione dall'uno all'altro,<br />
deve dirsi che, essi possono però aver avuto un importante punto di