N. 3 - 21 aprile 2001 - Giano Bifronte
N. 3 - 21 aprile 2001 - Giano Bifronte
N. 3 - 21 aprile 2001 - Giano Bifronte
You also want an ePaper? Increase the reach of your titles
YUMPU automatically turns print PDFs into web optimized ePapers that Google loves.
mercurio, discenda da V verso T, la quale è una adattissima<br />
rappresentazione della gravità."<br />
Con questa piccola modifica all'esperimento Leibniz intendeva<br />
dimostrare che anche in presenza di una tendenza contraria alle<br />
aspettative, in questo caso la spinta archimedea esercitata dal mercurio<br />
sul globo, si poteva comunque far tendere il globo verso il centro con<br />
una opportuna velocità di rotazione. Non è comunque difficile<br />
comprendere che, poiché tutte le particelle che costituiscono il sistema<br />
non hanno alcuna azione reciproca (newtoniana) di tipo gravitazionale,<br />
non vi sono tendenze contrarie da vincere, e la situazione che meglio<br />
rappresenta l'universo, così come Leibniz lo concepiva, è la prima.<br />
Ad ogni modo, nel passo successivo, finalmente Leibniz si sbilanciò e<br />
descrisse esplicitamente il meccanismo finora solo accennato. "La causa<br />
dunque del perché la forza centrifuga di questa materia recedente dal<br />
centro spinga verso il centro l'altra materia meno recedente, può essere<br />
spiegata distintamente così, che la materia B (mercurio), recedente dal<br />
centro T, si sforza di insinuarsi tra C (mercurio) ed il corpo 2G (globo),<br />
e poiché il mercurio C non può essere spinto più oltre, per<br />
l'impedimento del fondo V del tubo, respingerà il corpo 2G verso T, o a<br />
3G."<br />
Finalmente risulta chiaro di che tipo di meccanismo si tratta.<br />
Analizzando la cosa da un punto di vista moderno, questo appare essere<br />
un effetto del tutto analogo a quello del galleggiamento dei corpi nei<br />
liquidi. In questo ben conosciuto fenomeno fisico, le molecole del<br />
fluido, così come le particelle di un qualsiasi corpo solido immersovi,<br />
sono sottoposte alla azione del campo gravitazionale terrestre, che le<br />
spinge verso il basso. Quindi i corpi che hanno una densità più bassa<br />
del fluido subiranno una spinta minore dello stesso. Come conseguenza<br />
le molecole del fluido avranno la tendenza a disporsi più in basso<br />
rispetto a quelle del corpo, che viene così spinto verso l'alto. Da questo<br />
origina quella che si chiama la 'spinta archimedea'. Nel vortice<br />
leibniziano tutto succede in maniera analoga: il campo di forze che dota<br />
la materia di 'peso', che nel primo caso è la gravità terrestre, ora è il<br />
campo delle forze centrifughe dovute alla circolazione attorno al Sole.<br />
Di conseguenza le particelle di etere, più solide di quelle dei corpi<br />
celesti, tendono a sostituire le stesse verso il 'basso'. Ora però il basso<br />
non è più la superficie terrestre, ma l'esterno del vortice, mentre l'alto è<br />
157