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N. 3 - 21 aprile 2001 - Giano Bifronte

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per la sua immensa estensione, fa esplicito riferimento all'Atlantide di<br />

Platone e alla profezia di Seneca ipotizzando una conoscenza già<br />

avvenuta di quella terra, risalente all'antichità. Si tratta di una scoperta<br />

sollecitazione di quell'eterno bisogno dell'uomo di figurarsi un mitico<br />

passato a sua volta specchio di un felice futuro, l'evocazione di un<br />

tempo diverso da quello presente tradotta nei termini più comprensibili<br />

e oggettivabili di uno spazio diverso realmente esistente. Il Nuovo<br />

Mondo si offriva ora come potenziale, concreto contenitore di tutti i<br />

sogni di rigenerazione e di libertà nutriti dall'uomo, mentre ai pensatori<br />

e ai filosofi non sarebbe restata ormai altra possibilità che di collocare<br />

le loro comunità ideali in un non-luogo, come l'Utopia di Thomas<br />

More, o in un luogo ancora al di là di quello recentemente scoperto,<br />

come La Nuova Atlantide di Bacone, posta ad ovest del Perù in una<br />

remota zona dell'Oceano Pacifico.<br />

Per i più, per tutti quelli coinvolti o da coinvolgere nell'impresa<br />

colonizzatrice, l'America, come luogo geografico ancora 'spoglio di<br />

conoscenza', diviene un prolungamento naturale dell'Europa destinato<br />

ad ospitarne tutte le idealità e ad esserne 'rivestito': ora visto come terra<br />

edenica, immagine concreta delle mitiche origini, ora come luogo di un<br />

possibile avvenire, secondo un procedimento solo in apparenza<br />

contraddittorio, perché sia nell'uso della dimensione temporale al<br />

passato, che in quella al futuro, il processo descrittivo e il progetto<br />

operativo sarebbero stati sempre accomunati dal meccanismo<br />

dell'immaginazione, mentre sarebbe risultata elusa la realtà effettiva<br />

attuale del nuovo continente. Una invenzione dunque che, cominciata<br />

nei discorsi e nelle opere di propaganda di chi era rimasto in patria,<br />

avvalorata e arricchita dai resoconti per lo più affabulatori dei<br />

viaggiatori, sarebbe continuata nelle cronache delle colonie e nell'opera<br />

di tutti coloro che, attraverso la scrittura, avrebbero ambìto imprimere la<br />

loro forma a quella realtà per trasmetterla nell'altro luogo dell'Europa e<br />

nell'altro tempo delle successive generazioni.<br />

A differenza della colonizzazione spagnola, che era nata come impresa<br />

di occupazione militare su commissione e per conto della Corona, la<br />

colonizzazione inglese del Nord America ebbe il carattere di impresa<br />

civile, finanziata con capitali privati da compagnie mercantili a cui lo<br />

stato concedeva delle patenti, cioè delle licenze che ne disciplinavano<br />

l'attività e, nel contempo, rappresentavano delle autorizzazioni a<br />

realizzare gli scopi societari 19 . Con la carta costituzionale nota con il<br />

nome di Virginia Charter, emanata nel 1606 da Giacomo I, il re<br />

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