N. 3 - 21 aprile 2001 - Giano Bifronte
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La sacra Giunone, essendo nata Minerva priva di madre,<br />
si dolse che Giove non avesse avuto bisogno di lei.<br />
E andava per lamentarsi con Oceano dell'azione dello sposo;<br />
affaticata dal cammino si fermò presso la nostra soglia.<br />
Appena la vidi, dissi: "O Saturnia, che cosa ti ha spinto fin qui?"<br />
Ella mi espone verso qual luogo si dirige,<br />
e aggiunge il motivo. Io cercavo di consolarla con parole amiche.<br />
"Il mio affanno", dice, "non si può consolare con parole.<br />
Se Giove è diventato padre senza congiungersi con la sposa,<br />
e da solo si è appropriato del nome dell'uno e dell'altra,<br />
perché io devo disperare di essere madre senza marito,<br />
e di partorire restando casta, senza virile contatto?<br />
Proverò tutte le misure esistenti sulla vasta terra,<br />
a costo di esplorare fin i mari e gli abissi del Tartaro."<br />
Ero sul punto di parlare; ma avevo il volto di chi esita.<br />
Mi disse: "Non so cosa, o ninfa, ma mi sembra che tu possa qualcosa".<br />
Tre volte volli prometterle aiuto, ma tre volte la lingua s'arrestò:<br />
l'ira di Giove era la grande ragione del mio timore.<br />
Disse: "Aiutami, ti prego: il soccorritore rimarrà segreto,<br />
e mi sarà testimone il dio della palude stigia".<br />
"Ciò che chiedi", risposi, "lo darà un fiore che mi giunge<br />
dai campi olenii; esso è unico nei miei giardini;<br />
chi me lo ha dato disse: "Se tocchi con esso una giovenca sterile,<br />
diverrà madre": la toccai e senza indugio diventò madre."<br />
Subito con il pollice colsi il fiore ben radicato; con esso<br />
tocco Giunone, ed ella nel grembo toccato concepisce."<br />
Alla luce di quanto precede, che cosa impedisce di riconoscere - nella<br />
donna al centro della composizione, che è in evidente stato di<br />
gravidanza - la dea Giunone, resa incinta di Marte ad opera di Flora? La<br />
fonte della sua identificazione con Venere è infatti Vasari, ed è soltanto<br />
a causa della sua autorità che - secondo me - nessuno l'ha mai messa in<br />
discussione nonostante i notevoli problemi che suscita. Occorre tuttavia<br />
osservare che Vasari, nella sua Vita di Botticelli, non è sempre<br />
attendibile: non solo attribuisce al pittore un quadro non suo ma lo dice<br />
"piagnone", ossia savonaroliano, e lo destina a una vecchiaia di<br />
infermità e di stenti: tutte affermazioni che sono state poi dimostrate<br />
false.<br />
Secondo me la dama in questione è Giunone, non Venere. Infatti Iuno<br />
era sempre rappresentata con un aspetto dignitoso e calmo, proprio