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N. 3 - 21 aprile 2001 - Giano Bifronte

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244<br />

La sacra Giunone, essendo nata Minerva priva di madre,<br />

si dolse che Giove non avesse avuto bisogno di lei.<br />

E andava per lamentarsi con Oceano dell'azione dello sposo;<br />

affaticata dal cammino si fermò presso la nostra soglia.<br />

Appena la vidi, dissi: "O Saturnia, che cosa ti ha spinto fin qui?"<br />

Ella mi espone verso qual luogo si dirige,<br />

e aggiunge il motivo. Io cercavo di consolarla con parole amiche.<br />

"Il mio affanno", dice, "non si può consolare con parole.<br />

Se Giove è diventato padre senza congiungersi con la sposa,<br />

e da solo si è appropriato del nome dell'uno e dell'altra,<br />

perché io devo disperare di essere madre senza marito,<br />

e di partorire restando casta, senza virile contatto?<br />

Proverò tutte le misure esistenti sulla vasta terra,<br />

a costo di esplorare fin i mari e gli abissi del Tartaro."<br />

Ero sul punto di parlare; ma avevo il volto di chi esita.<br />

Mi disse: "Non so cosa, o ninfa, ma mi sembra che tu possa qualcosa".<br />

Tre volte volli prometterle aiuto, ma tre volte la lingua s'arrestò:<br />

l'ira di Giove era la grande ragione del mio timore.<br />

Disse: "Aiutami, ti prego: il soccorritore rimarrà segreto,<br />

e mi sarà testimone il dio della palude stigia".<br />

"Ciò che chiedi", risposi, "lo darà un fiore che mi giunge<br />

dai campi olenii; esso è unico nei miei giardini;<br />

chi me lo ha dato disse: "Se tocchi con esso una giovenca sterile,<br />

diverrà madre": la toccai e senza indugio diventò madre."<br />

Subito con il pollice colsi il fiore ben radicato; con esso<br />

tocco Giunone, ed ella nel grembo toccato concepisce."<br />

Alla luce di quanto precede, che cosa impedisce di riconoscere - nella<br />

donna al centro della composizione, che è in evidente stato di<br />

gravidanza - la dea Giunone, resa incinta di Marte ad opera di Flora? La<br />

fonte della sua identificazione con Venere è infatti Vasari, ed è soltanto<br />

a causa della sua autorità che - secondo me - nessuno l'ha mai messa in<br />

discussione nonostante i notevoli problemi che suscita. Occorre tuttavia<br />

osservare che Vasari, nella sua Vita di Botticelli, non è sempre<br />

attendibile: non solo attribuisce al pittore un quadro non suo ma lo dice<br />

"piagnone", ossia savonaroliano, e lo destina a una vecchiaia di<br />

infermità e di stenti: tutte affermazioni che sono state poi dimostrate<br />

false.<br />

Secondo me la dama in questione è Giunone, non Venere. Infatti Iuno<br />

era sempre rappresentata con un aspetto dignitoso e calmo, proprio

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