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L'OSSERVATORE ROMANO

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PAGINA<br />

comunità ecclesiale di santa Caterina<br />

pregherà così: «Signore, mentre più<br />

drammatiche si fanno le sfide del nostro<br />

tempo, ti imploriamo di non farci venir<br />

meno la speranza di continuare a effondere<br />

su di noi lo Spirito Santo e di aiutarci<br />

a costruire la Pace» (Sr. M. Angela<br />

De Luca, Prato). (Roberto Romaldo)<br />

PERUGIA<br />

CITTÀDELLAPIEVE<br />

La giornata di digiuno indetta dal<br />

Papa, venerdì 14 dicembre, sarà vissuta<br />

anche dalla comunità cristiana peruginopievese<br />

come un grande gesto di vicinanza<br />

al mondo islamico e una profonda testimonianza<br />

del primato della fede nelle<br />

vicende dell'umanità. La Chiesa ricorda<br />

che «il digiuno è la preghiera del corpo,<br />

l'astinenza ed il raccoglimento spirituale<br />

purificato il cuore convertendolo».<br />

A Perugia, per invocare la pace ed essere<br />

solidali con i fratelli musulmani che<br />

si preparano a concludere il Ramadan, si<br />

terrà una veglia di preghiera, promossa<br />

dall'Arcivescovo Mons. Giuseppe Chiaretti,<br />

nella cattedrale di San Lorenzo,<br />

dalle ore 20 alle 21. Al termine ci sarà<br />

una colletta a favore di tutte le vittime<br />

della grave crisi internazionale causata<br />

dagli attacchi e dalla guerra in Afghanistan.<br />

La colletta rappresenta un momento<br />

di grande attenzione verso le situazioni<br />

di sofferenza materiale e umana e si<br />

realizza attraverso sia il dono del denaro,<br />

sia un sincero atteggiamento di condivisione<br />

che sappia farsi carico dell'altro.<br />

«L'invito a partecipare a questo incontro<br />

di preghiera nella chiesa cattedrale<br />

accanto al nostro Vescovo — dice Don<br />

Lucio Gatti, direttore della Caritas diocesana<br />

— è rivolto, in modo particolare, a<br />

tutte le Caritas parrocchiali della Diocesi,<br />

ai parroci e ai responsabili ed operatori<br />

laici. Richiamare l'attenzione delle comunità<br />

parrocchiali, iniziando da coloro<br />

che giorno per giorno aiutano i più bisognosi<br />

ed emarginati (tra questi molti sono<br />

di religione islamica) — spiega il sacerdote<br />

—, significa dare un chiaro segnale:<br />

tendere la mano ai fratelli musulmani».<br />

La presenza delle Caritas parrocchiali<br />

sta a ricordare anche l'impegno dell'intera<br />

comunità cristiana perugino-pievese<br />

nelle varie opere realizzate sia nei<br />

Paesi in via di Sviluppo (esempio il Malawi),siadovec'èstataunaguerra(esempio<br />

in Kosovo). Opere materiali ma soprattutto<br />

morali attraverso la presenza<br />

sul campo dimissionarie volontari,molti<br />

dei quali giovani, che contribuiscono con<br />

piccoli segni a costruire la pace e a promuovere<br />

la globalizzazione della carità.<br />

Senza i momenti di sensibilizzazione e<br />

la attività svolte dalle parrocchie, difficilmente<br />

oggi avremo il sostegno della<br />

Chiesa diocesana in Malawi, in Kosovo e<br />

in tante altre situazioni di emergenza che<br />

chiamano in aiuto anche la nostra comunità.<br />

Per questo si è ancor più convinti<br />

che la «Carità è Pace e riconciliazione» e<br />

venerdì 14 dicembre, in cattedrale, le Caritas<br />

parrocchiali daranno questa testimonianza.<br />

(Riccardo Liguori)<br />

CHIETI-VASTO<br />

Una concelebrazione di tutti i parroci<br />

della città teatina, presieduta dall’Arcivescovo,<br />

Mons. Edoardo Menichelli: è l’indicazione<br />

della Diocesi di Chieti-Vasto<br />

che, il 14 dicembre, si appresta a rispettare<br />

la giornata di digiuno proposta dal<br />

Santo Padre; un digiuno «serio, libero,<br />

generoso, caritatevole e purificante», ha<br />

ricordato l’Arcivescovo alla comunità nel<br />

sottolineare l’impegno della giornata. Ed<br />

ha spiegato: «Sono gesti, questi, che solo<br />

l’amore fa diventare autentici».<br />

Per questo, tutte le comunità sono invitate<br />

a rispettare uno stile di sobrietà e<br />

a raccogliere l’equivalente da offrire poi<br />

alla Caritas diocesana. Un segno «di luce»<br />

in questo periodo di Avvento, come<br />

ha ricordato anche Don Mario Di Cola,<br />

direttore del settimanale diocesano L’Amico<br />

del Popolo, che ha ribadito: «La vera<br />

luce, quella che è pace per gli uomini<br />

oltre che armonia nel creato, quella che<br />

svela il volto di Dio, ci viene ricordato<br />

che è frutto della preghiera e del digiuno.<br />

Sì, anche del digiuno che, per tutta<br />

la tradizione cristiana, significa penitenza,<br />

cioè segno da viversi nella carne provata<br />

fino alla fame, segno quindi di forte<br />

e autentica volontà di conversione». Ed<br />

ha aggiunto: «Ne faremo anche un gesto<br />

pubblico, davanti al mondo, proprio ad<br />

indicare che i cattolici si uniscono al digiuno<br />

di quanti, lo stesso venerdì, concludono<br />

il mese del ramadan. Dovrà finalmente<br />

risplendere la luce di una verità<br />

essenziale: Dio è di tutti, è padre universale».<br />

(Agnese Pellegrini)<br />

NAPOLI<br />

Il 14 dicembre, in occasione della speciale<br />

giornata di digiuno e di preghiera<br />

per la pace indetta dal Santo Padre, la<br />

Chiesa che è in Napoli si ritroverà in Cattedrale,<br />

alle 18, per una celebrazione<br />

presieduta dal Cardinale Arcivescovo,<br />

Michele Giordano. È stato lo stesso Pastore<br />

a ricordare l'appuntamento sabato<br />

scorso, 8 dicembre, durante la Santa<br />

Messa per la solennità dell'Immacolata,<br />

di fronte a migliaia di fedeli: «Ci ritroveremo<br />

— ha detto — rispondendo all'invito<br />

del Papa e in profonda comunione spirituale<br />

con lui, per invocare da Dio il dono<br />

della pace, della concordia, della riconciliazione».<br />

La preghiera per la pace non si è mai<br />

interrotta, in diocesi, dopo i drammatici<br />

avvenimenti dell'11 settembre. In tutte le<br />

celebrazioni eucaristiche i sacerdoti hanno<br />

rinnovato l'invocazione a Dio affinché<br />

il dialogo e la ragionevolezza prendesse-<br />

9 .<br />

ro il posto delle armi e della violenza; varie<br />

comunità hanno poi promosso delle<br />

veglie di preghiera specificamente dedicate<br />

a questo tema. «Quella del 14 dicembre<br />

sarà però una giornata speciale,<br />

di profonda comunione tra i credenti<br />

che, purificati dal digiuno, uniranno i<br />

cuori per rinnovare con ancora maggior<br />

forza spirituale la preghiera al Signore<br />

della pace», ha sottolineato il Card. Giordano.<br />

Per questo motivo in tutte le chiese<br />

napoletane si parteciperà, venerdì prossimo,<br />

alla grande preghiera chiesta da<br />

Giovanni Paolo II. I fedeli che non potranno<br />

recarsi alla celebrazione diocesana<br />

in Cattedrale si ritroveranno nelle<br />

proprie comunità; e in molte parrocchie<br />

è stato deciso di promuovere anche delle<br />

iniziative di solidarietà con i profughi afghani,<br />

partecipando con apposite raccolte<br />

di fondi ai programmi di intervento<br />

già varati dalla Caritas italiana. (Mariano<br />

Del Preite)<br />

SALERNO<br />

CAMPAGNA<br />

ACERNO<br />

Il 18 novembre scorso, alla fine dell'Angelus,<br />

Giovanni Paolo II ha chiesto al<br />

mondo cattolico una giornata di digiuno<br />

per pregare con fervore affinché Dio<br />

conceda al mondo una pace stabile, fondata<br />

sulla giustizia indicata dal Papa per<br />

il digiuno è quello di venerdì prossimo,<br />

14 dicembre.<br />

L'Arcivescovo Mons. Pierro, a nome<br />

della diocesi di Salerno-Campagna-Acerno<br />

ha aderito alle iniziative del Pontefice<br />

e ha attivato la Caritas diocesana, nella<br />

persona del suo direttore Mons. Franco<br />

Fedullo, perché coordinasse le varie iniziative<br />

tendenti a coinvolgere tutto il Popolo<br />

di Dio.<br />

Tutte le parrocchie si sono attivate per<br />

organizzare per il 14 p.v. incontri di preghiera,<br />

veglie, e raccolte di fondi da devolvere<br />

a favore di coloro che, vittime<br />

delle conseguenze del terrorismo e della<br />

guerra, passata la maggiore emergenza,<br />

rischiano di essere dimenticati.<br />

Tra le tante iniziative segnaliamo quelle<br />

organizzate dalla Consulta delle Aggregazioni<br />

Laicali che, d'intesa con le parrocchie<br />

del Centro Storico della Città,<br />

nella parrocchia di s. Agostino effettuerà<br />

turni di preghiera per tutta la giornata,<br />

dal canto loro i p. p. Domenicani, insieme<br />

con la FUCI, veglieranno per tutta la<br />

notte.<br />

Anche nel Seminario Metropolitano<br />

Giovanni Paolo II si susseguiranno momenti<br />

di preghiera individuali e comunitari,<br />

a cui sono stati invitati a partecipare<br />

tutte quelle persone che normalmente lo<br />

praticano a vario titolo.<br />

La speranza è che, quello che la preghiera<br />

chiede lo possa ottenere il digiuno:<br />

la Pace. (Claudio Raimondo)<br />

BARI-BITONTO<br />

Tutti i fedeli delle comunità religiose<br />

dell’Arcidiocesi di Bari-Bitonto, aderendo<br />

in pieno al messaggio del Santo Padre<br />

e alle parole espresse nelle sue omelie<br />

dall’Arcivescovo Mons. Francesco Cacucci,<br />

hanno accolto, con cuore aperto e<br />

sincero, l’invito a un digiuno da praticare<br />

il prossimo 14 dicembre.<br />

La scelta di questa giornata che coincide<br />

con la fine del Ramadan per i musulmani,<br />

segna anche un altissimo momento<br />

cristiano nel quale, riconosciuta<br />

la fragilità umana a porre fine ai drammatici<br />

guasti provocati dall’odio e dalle<br />

guerre, la coscienza, fortificata nell’azione<br />

e nel pensiero dalle ore di astinenza,<br />

offre a Dio i doni della preghiera e della<br />

riflessione affinché il Creatore sua volta<br />

faccia dono a tutta l’umanità della grazia<br />

della pace.<br />

In realtà questo atto di mortificazione<br />

e di penitenza, assai praticato nelle religioni<br />

antiche, si è da tempo attenuato<br />

dalla pratica cristiana. Il meraviglioso invito<br />

del Santo Padre a riprendere questo<br />

tempo di preghiera, di sacrificio e di elemosina<br />

verso i poveri, ripristina ora l’itinerario<br />

di conversione che apre, a tutti i<br />

puri di cuore, la conversione verso i<br />

grandi ed eterni valori cristiani.<br />

In Puglia, in questi giorni, la pratica<br />

del digiuno, specialmente nei giorni della<br />

vigilia dell’Immacolata, in occasione della<br />

festività di santa Lucia e della Vigilia<br />

di Natale, è pratica che ha ancora salde<br />

radici in queste sante giornate.<br />

Il messaggio di Giovanni Paolo II consacra<br />

ora un’altra giornata per l’avvio di<br />

un periodo di cammino e di pellegrinaggio<br />

in un più completo momento di conversione<br />

nel quale anche i poveri e gli<br />

anziani e i bambini e coloro che soffrono<br />

offriranno, in purezza di cuore, tutta la<br />

loro volontà al Dio creatore perché trionfino<br />

nel mondo le cause ella giustizia e<br />

della pace.<br />

In molte parrocchie si stanno altresì<br />

organizzando a che il giorno di digiuno<br />

si traduca anche in concrete opere in favore<br />

di coloro che hanno bisogno di una<br />

mano d’aiuto. Da parte dei parroci, nel<br />

corso dei riti liturgici, è stato ricordato<br />

che il giorno di digiuno è anche introduzione<br />

alla giornata del 24 gennaio 2002<br />

allorché in Assisi si svolgerà la grande<br />

preghiera interreligiosa per la pace. (Vito<br />

Maurogiovanni)<br />

FOGGIA-BOVINO<br />

Il 14 dicembre la Chiesa celebra la<br />

giornata di digiuno e preghiera per la pace.<br />

Una giornata voluta dal Papa che ha<br />

scelto questa data in concomitanza con<br />

la conclusione del Ramadan. L'Arcivescovo<br />

di Foggia-Bovino Domenico D'Ambrosio<br />

ha invitato tutta la comunità dio-<br />

<strong>L'OSSERVATORE</strong> <strong>ROMANO</strong> Mercoledì 12 Dicembre 2001<br />

In comunione con il Santo Padre le diocesi italiane si preparano<br />

a celebrare il 14 dicembre la giornata di digiuno e di preghiera<br />

«... Nubi oscure si addensano all’orizzonte<br />

del mondo. L’umanità, che ha salutato<br />

con speranza l’aurora del terzo millennio,<br />

sente ora incombere su di sé la minaccia<br />

di nuovi, sconvolgenti conflitti.<br />

È a rischio la pace nel mondo.<br />

Proprio per questo noi veniamo a Te,<br />

Vergine Immacolata, per chiederti<br />

di ottenere, quale Madre comprensiva<br />

e forte, che gli animi, liberati dai fumi<br />

dell’odio, si aprano al perdono reciproco,<br />

alla solidarietà costruttiva e alla pace...»<br />

(Giovanni Paolo II, preghiera all'Immacolata, 8 Dicembre)<br />

cesana ad accogliere la proposta di preghiera<br />

e di digiuno per venerdì 14 dicembre.<br />

Una veglia di preghiera si celebrerà,<br />

venerdì 14 dicembre, alle ore 21 in tutti i<br />

Comuni dell'Arcidiocesi. A Foggia sarà<br />

l'Arcivescovo a presiedere la veglia che si<br />

terrà in Cattedrale. Un analogo momento<br />

di preghiera e digiuno si terrà a Bovino<br />

(Basilica Concattedrale), ad Accadia<br />

(Parrocchia Santi Pietro e Paolo), a Castelluccio<br />

dei Sauri (Parrocchia Ss.mo<br />

Salvatore) a Monteleone (Parrocchia s.<br />

Giovanni Battista), a Panni (Parrocchia<br />

Santa Maria Assunta), a Sant'Agata di<br />

Puglia (Parrocchia san Nicola), a San<br />

Marco in Lamis (Parrocchia Santissima<br />

Annunziata). È espressa la volontà del<br />

Papa che il digiuno sia seguito dall'elemosina.<br />

Le offerte raccolte durante le veglie<br />

che si terranno a Foggia e negli altri<br />

Comuni della diocesi verranno quindi inviate<br />

al Papa per essere destinate nel<br />

giorno di Natale a coloro che «vittime<br />

delle conseguenze del terrorismo e della<br />

guerra — ha affermato l'Arcivescovo<br />

D'Ambrosio—passatala maggiore emergenza,<br />

rischiano di esser dimenticati».<br />

«L'urgenza e l'indifferibilità della pace<br />

— ha affermato Mons. D'Ambrosio —,<br />

della fine delle tensioni che fanno crescere<br />

il senso dell'angoscia e della paura e ci<br />

impediscono di guardare con speranza al<br />

futuro chiedono a noi credenti gesti significativi<br />

di conversione, di apertura all'incontro,<br />

dell'ostinazione nel dialogo,<br />

della condivisione nelle sofferenze di chi<br />

vive le conseguenze del terrore, dell'odio,<br />

della violenza e della morte». (U.S.)<br />

TARANTO<br />

La giornata di digiuno e preghiera per<br />

la pace, indetta dal Santo Padre, rappresenterà<br />

anche per le parrocchie dell’Arcidiocesi<br />

di Taranto un’occasione a disposizione<br />

dei credenti, per agire concretamente<br />

«perché l’amore prevalga sull’odio».<br />

La sollecitazione di Giovanni Paolo<br />

II è stata fatta propria dalla Chiesa di Taranto,<br />

cui è giunta, tempestiva, la sollecitazione<br />

da parte dell’Arcivescovo Benigno<br />

Luigi Papa, che ha invitato tutti i<br />

parroci a sensibilizzare le comunità. E<br />

così in questa giornata, scelta simbolicamente<br />

per unire idealmente i cristiani<br />

con i musulmani, perché si facciano proprio<br />

il convincimento che «la religione<br />

non deve mai diventare motivo di conflitto,<br />

di odio e di violenza» e che terrori-<br />

smo e violenza rappresentano «una falsa<br />

religione», un po’ in tutte le chiese della<br />

diocesi si svolgeranno veglie e momenti<br />

di preghiera per la pace.<br />

Sarà l’occasione per dare all’Avvento,<br />

ha inteso sottolineare Mons. Benigno Papa,<br />

la sua dimensione di «tempo dell’attesa<br />

che ci interpella direttamente in rapporto<br />

ad un uso cristiano del tempo, nel<br />

presente e nel futuro, e ci sollecita anche<br />

a saper trasformare in segno di speranza<br />

per l’umanità la propria fede, essendo<br />

segno visibile e operoso di cambiamento<br />

e di fiducia nella strategia divina».<br />

Ma sarà anche l’occasione per riconsiderare<br />

il valore del digiuno come impegno<br />

significativo e pratico a manifestare<br />

la propria fede in un sacrificio dall’alto<br />

significato simbolico.<br />

Ogni parrocchia, così sollecitata, ha<br />

organizzato un proprio itinerario di preghiera<br />

in occasione del 14 dicembre. In<br />

qualche caso si svolgeranno delle fiaccolate<br />

per le vie della parrocchia. Ma sicuramente<br />

densa di significato è l’iniziativa<br />

assunta dalla Parrocchia intitolata a Maria<br />

«Regina Pacis», nel popoloso quartiere<br />

periferico di Lama. Una parrocchia<br />

che alla cultura della pace è particolarmente<br />

votata, in ossequio anche alla sua<br />

intitolazione, e che ha attuato, nelle<br />

scorse settimane, varie manifestazioni di<br />

carattere socio-culturale e religioso sui<br />

problemi della non violenza, del ripudio<br />

della guerra e del dialogo interreligioso e<br />

internazionale. Qui, venerdì sera, si svolgerà<br />

una manifestazione dal forte intento<br />

simbolico che coinvolgerà tutta la comunità,<br />

ma in particolare le famiglie e i<br />

bambini, che saranno gli artefici di un loro<br />

«sacrificio» tutto particolare.<br />

Al termine della veglia di preghiera, la<br />

comunità parrocchiale farà una fiaccolata<br />

all’esterno della Chiesa, quindi tutti i<br />

bambini porteranno le loro armi giocattolo<br />

e le deporranno al centro della piazza<br />

perché vengano «distrutte». È un modo,<br />

quello scelto dalla comunità guidata<br />

dal parroco Don Mimino Damasi, di rappresentare<br />

il ripudio non solo di ogni forma<br />

di violenza e di guerra, ma anche di<br />

ogni cultura, persino ludica, che perpetri<br />

l’immagine della guerra. Ogni bambino<br />

che rinuncerà alla sua arma giocattolo<br />

sarà ricompensato con un semplice palloncino.<br />

«Non si tratta — spiega — di<br />

uno scambio alla pari, evidentemente,<br />

ma di una vera e propria rinuncia che<br />

vuole avere una importante valenza educativa,<br />

e che soprattutto finisce col tran-<br />

Come è noto, il Santo Padre ha indetto una raccolta di offerte in<br />

occasione della giornata di digiuno del 14 dicembre. Esse verranno<br />

destinate dal Papa nel giorno di Natale a coloro che, vittime delle<br />

conseguenze del terrorismo e della guerra, passata la maggiore<br />

emergenza, rischiano di essere dimenticati.<br />

La Santa Sede ha aperto un conto corrente straordinario gestito<br />

dal Pontificio Consiglio COR UNUM, presso la<br />

BANCA DI ROMA C/C N. 101010 «PRO DIGIUNO 14 DICEMBRE»<br />

ABI 3002 CAB 5008 (dall’estero SWIFT: BROMIT)<br />

e un conto corrente presso le Poste Italiane C/C N. 603035.<br />

sitare sulle famiglie. Sono proprio queste,<br />

infatti, a dover spiegare ai figlioli che<br />

la guerra e la violenza non sono scenari<br />

possibili, ma sono momenti negativi che<br />

l’umanità attraversa nel corso della sua<br />

storia, e come tali vanno ripudiati». E<br />

che la scelta di un giocattolo che uccida<br />

anche per gioco non è forse la più felice.<br />

Insomma: uno sforzo per portare la<br />

cultura della pace alle radici del nostro<br />

modo di vivere, nel quale la violenza è<br />

costantemente presente, anche come<br />

gioco, troppo spesso come spettacolo.<br />

(Silvano Trevisani)<br />

ALTAMURA<br />

GRAVINA<br />

ACQUAVIVA<br />

DELLE FONTI<br />

«Fratelli e Sorelle, in risposta all'accorato<br />

appello del Santo Padre di rendere il<br />

14 dicembre 2001 giorno di preghiera, di<br />

digiuno e di carità, per implorare da Dio<br />

una pace stabile, e offrire il frutto del digiuno<br />

per le vittime del terrorismo e della<br />

guerra, invito tutti, giovani, genitori,<br />

sacerdoti, religiose, associazioni, movimenti,<br />

gruppi, a un incontro di preghiera,<br />

digiuno e solidarietà, dalle 13.30 alle<br />

14.30». Lo scrive il Vescovo di Altamura-<br />

Gravina-Acquaviva delle Fonti, Mons.<br />

Mario Paciello, in un Messaggio indirizzato<br />

ai fedeli della diocesi per la giornata<br />

del 14 dicembre.<br />

«Ci ritroveremo alla stessa ora — aggiunge<br />

— nella Cattedrale di Altamura;<br />

Cattedrale di Gravina; Parrocchia san<br />

Francesco di Acquaviva; chiesa Madre di<br />

Santeramo; Parrocchia M. SS. Annunziata<br />

di Spinazzola; chiesa parrocchiale di<br />

Poggiorsini, per implorare dal Principe<br />

della Pace — come invocato da Giovanni<br />

Paolo II — “adeguate soluzioni ai molti<br />

conflitti che travagliano il mondo”».<br />

Il Presule si rivolge soprattutto alle<br />

nuove generazioni. «Giovani — scrive —,<br />

ho una proposta da farvi e un dono da<br />

chiedervi: sono sicuro che non rifiuterete<br />

l'invito e accetterete la richiesta, perché<br />

vi so sensibili e capaci di gesti forti. Vi<br />

invito a un party speciale, in un luogo<br />

che non immaginate, in un'ora del tutto<br />

inconsueta. Il look deve essere rigorosamente<br />

feriale, da lavoro. Si prevedono<br />

musiche inedite, portate mai gustate,<br />

prezzi stracciatissimi. Bastano 1.000 lire;<br />

e chi non ce le ha, venga lo stesso. Il ricavato<br />

morale e materiale sarà totalmente<br />

devoluto per le vittime del terrorismo<br />

e della guerra. Sarà con noi un Invitato<br />

di eccezione, ma ognuno deve scoprirlo.<br />

L'idea geniale è del Giovane più amato<br />

dai giovani di tutta la terra, il Papa Giovanni<br />

Paolo II. L'appuntamento dalle<br />

13.30 alle 14.30 del 14 dicembre 2001, è<br />

del Vostro amico Don Mario».<br />

«Sono sicuro — continua il Presule —<br />

che non mancherete, perché aspettavate<br />

solo l'occasione per dimostrare che le<br />

grandi tragedie dell'umanità vi appartengono<br />

e vi interessano. Sono sicuro che<br />

non ci penserete due volte a mettere nelle<br />

mani della Carità l'equivalente di una<br />

serata al cinema, al pub, in pizzeria o in<br />

discoteca.<br />

«È bello e nobile — sottolinea Mons.<br />

Paciello — saltare un pasto per sentirsi<br />

solidale con chi non ha frigo, perché non<br />

ha casa, né tenda, né tasche, né un immondezzaio<br />

in cui trovare qualcosa. È<br />

doveroso pregare, riflettere e interpellarsi,<br />

perché a tutti siano dati cibo, casa,<br />

vestito, dignità, rispetto, pace, giustizia».<br />

Per i giovani l'appuntamento è: in Cattedrale<br />

ad Altamura; in Cattedrale a Gravina;<br />

in San Francesco ad Acquaviva; in<br />

chiesa Madre a Santeramo; nell'Annunziata<br />

a Spinazzola; nella chiesa parrocchiale<br />

di Poggiorsini.<br />

Un'ultima raccomandazione: «È d'obbligo<br />

non venire da soli, ma portarsi dietro<br />

chi non ne ha voglia. Vi abbraccio e<br />

sin d'ora mi metto in attesa dell'incontro».<br />

«Se questo invito non ti interessa —<br />

conclude Mons. Paciello —, non strapparlo:<br />

passalo... Ma quando vai a casa,<br />

non guardarti allo specchio, ti troveresti<br />

di fronte a un egoista, che vuole essere<br />

talmente in da vivere fuori dal mondo».<br />

(V.P.)<br />

CONVERSANO<br />

MONOPOLI<br />

Tra le iniziative organizzate dalla diocesi<br />

di Conversano-Monopoli per la giornata<br />

del 14 dicembre si inserisce a buon<br />

diritto la tradizionale rassegna «Natale<br />

per i poveri», promossa dalla Basilica<br />

Cattedrale di Monopoli. Il tema di quest'anno<br />

— «Gloria a Dio nell'alto dei cieli<br />

e pace in terra agli uomini di buona volontà»<br />

— è stato infatti scelto in considerazione<br />

del particolare clima internazionale.<br />

Ad una finalità di pace saranno destinati<br />

anche gli aiuti in denaro che sono<br />

stati raccolti nel corso della serata, svoltasi<br />

domenica 9 dicembre. In questa maniera<br />

gli organizzatori hanno voluto aderire<br />

all'appello del Papa che ha invitato a<br />

digiunare e a pregare per la pace.<br />

Alla serata musicale hanno partecipato<br />

15 cori, dando vita nella Basilica Cattedrale<br />

di Monopoli alla XVI edizione di<br />

questa manifestazione. La rassegna fu<br />

ideata nel 1985 e da allora ha visto crescere<br />

il proprio prestigio, arrivando a coprire<br />

un ambito territoriale sempre più<br />

ampio. I 15 cori, per un totale di oltre<br />

300 cantori, provenivano infatti da diversi<br />

centri della Provincia di Bari: Monopoli,<br />

Polignano a Mare, Rutigliano e Putignano.<br />

Particolarmente interessante è la<br />

presenza, quest'anno, di 4 cori di altrettante<br />

scuole: la scuola media «V. Sofo»<br />

di Monopoli, la scuola media «G. Parini»<br />

di Putignano, la scuola elementare «G.<br />

Modugno» di Monopoli e la scuola elementare<br />

«M. Jones» sempre di Monopoli.<br />

Come gli altri cori di estrazione parrocchiale,<br />

hanno eseguito brani natalizi.<br />

«Aprite le porte a Cristo — è stato il canto<br />

finale — l'eterno diventa storia. Il Verbo<br />

si è fatto carne, a lui onore e gloria».<br />

(C.M.)<br />

PALERMO<br />

Sarà una Veglia solenne a riunire la<br />

sera del 14 dicembre in Cattedrale la comunità<br />

ecclesiale di Palermo, a conclusione<br />

della giornata di preghiera e di digiuno<br />

per la pace: si tratterà dell’ultimo<br />

passo di un cammino iniziato nell’Arcidiocesi<br />

del capoluogo siciliano già da<br />

tempo, con l’esortazione dell’Arcivescovo,<br />

il Cardinale Salvatore De Giorgi, ad<br />

accogliere l’invito del Santo Padre: «Vivremo<br />

il 14 dicembre come un giorno di<br />

digiuno durante il quale pregare con fervore<br />

Dio perché conceda al mondo una<br />

pace stabile, fondata sulla giustizia, e<br />

perché faccia si che possano essere trovate<br />

adeguate soluzioni ai molti conflitti<br />

che travagliano il mondo. Ciò di cui ci si<br />

priverà nel digiuno potrà essere messo a<br />

disposizione dei poveri, in particolare di<br />

chi in questo momento soffre le conseguenze<br />

del terrorismo e della guerra. Per<br />

noi cristiani — ha sottolineato il Cardinale<br />

De Giorgi durante le celebrazioni dell’Immacolata<br />

— il dono della pace va invocato<br />

con la preghiera e accolto innanzitutto<br />

nella nostra vita personale, familiare,<br />

ecclesiale e sociale con viva gratitudine,<br />

ma anche con profondo senso di<br />

responsabilità, perché tutti, come cristiani<br />

e quindi come seguaci del “Principe<br />

della Pace”, siamo chiamati ad essere annunziatori<br />

ed operatori di concordia, di<br />

amore e di pace».<br />

La Chiesa palermitana in questi primi<br />

giorni del nuovo Anno Liturgico ha più<br />

volte rimarcato il significato della scelta<br />

del Pontefice di indire questa giornata di<br />

digiuno nel cuore dell’Avvento cristiano<br />

e in coincidenza con la conclusione del<br />

Ramadan, e lo ha fatto ponendo particolare<br />

attenzione alla variegata realtà dell’Islam<br />

presente in città: Palermo è sempre<br />

stata e continua ad essere, infatti,<br />

luogo di incontro fraterno tra le diverse<br />

religioni. «Per la stessa ragione — ha<br />

concluso l’Arcivescovo — la nostra Arcidiocesi<br />

fa suo l’impegno di tutta la Chiesa<br />

contro la violenza per una convivenza<br />

pacifica, un impegno che verrà ulteriormente<br />

rinnovato nell’incontro dei rappresentanti<br />

delle grandi religioni convocato<br />

dal Santo Padre ad Assisi per il 24<br />

gennaio del 2002». (Luigi Perollo)<br />

MESSINA-LIPARI<br />

SANTA LUCIA<br />

DEL MELA<br />

L’Arcidiocesi di Messina-Lipari-Santa<br />

Lucia del Mela ha accolto con viva partecipazione<br />

l’invito del Santo Padre per<br />

una giornata di preghiera e di digiuno<br />

per la pace il 14 dicembre. Anzi per quel<br />

misterioso filo con il quale lo Spirito opera<br />

già le prime tappe del programma pastorale<br />

diocesano si sono realizzate in<br />

piena sintonia con i desideri di Giovanni<br />

Paolo II e quasi come una preparazione<br />

alla giornata del 14, gli operatori pastorali<br />

di tutte le comunità parrocchiali, dopo<br />

essersi incontrati più volte per riflettere<br />

insieme sul tema dell’iniziazione alla vita<br />

cristiana con quattro incontri comuni e<br />

due specifici su catechesi, liturgia e carità,<br />

concluderanno tale prima fase in modo<br />

comunitario, nelle diverse zone della<br />

vasta Diocesi, con una esperienza Cenacolo<br />

che si concluderà in Cattedrale, proprio<br />

il giorno 14 per un grande momento<br />

di preghiera comunitaria per la pace.<br />

L’Arcivescovo Giovanni Marra, quasi<br />

come preludio alla giornata del 14, sabato<br />

1° dicembre nella Basilica Cattedrale<br />

aveva presieduto la tradizionale Veglia di<br />

Avvento. Nella lettera di convocazione il<br />

Presule così scriveva: «Nel particolare<br />

momento storico che stiamo vivendo, la<br />

Chiesa messinese dedicherà questo incontro<br />

alla riflessione e alla Preghiera<br />

per la pace». La veglia che ha visto, tra<br />

l’altro una numerosa partecipazione di<br />

giovani e di fedeli di tutte le età, è stata<br />

animata dalla Pastorale Giovanile Diocesana,<br />

con la partecipazione delle realtà<br />

ecclesiali della città, parrocchie, comunità<br />

religiose, associazioni, gruppi, movimenti,<br />

confraternite e pii sodalizi. In tale<br />

occasione l’Arcivescovo ha mandato un<br />

forte segnale perché tutta la Chiesa messinese<br />

preghi costantemente per la pace.<br />

Una pace che non sia «mera mancanza<br />

di guerra», ma una pace voluta e costruita<br />

momento per momento ed a tutti i livelli<br />

che ha senso solo se strettamente legata<br />

alla ricerca ed alla realizzazione della<br />

giustizia.<br />

L’esperienza Cenacolo del 14 dicembre,<br />

così come quelle svolte il 12 Dicembre<br />

per gli operatori pastorali della zona<br />

tirrenica, ed il 13 dicembre per quelli della<br />

zona jonica, si svolge in comunione<br />

con il Papa e per quella giornata l’Arcivescovo<br />

ha raccomandato di osservare il<br />

più ampiamente possibile il digiuno tendente<br />

ad ottenere dal Signore la pace, intesa<br />

anche come comprensione e fratellanza<br />

tra tutte le religioni e particolarmente<br />

fra le grandi religioni monoteiste<br />

e come bene indispensabile per tutta l’umanità.<br />

L’Azione Cattolica Diocesana ha invitato<br />

tutti i propri soci a partecipare numerosi<br />

ed accogliere l’invito del Papa al<br />

digiuno ed alla preghiera per la pace.<br />

Infine per il 19 l’Arcivescovo incontrerà<br />

le autorità e la stampa per i tradizionali<br />

auguri di Natale ed in quella occasione<br />

diramerà il tradizionale messaggio<br />

natalizio che sarà incentrato sul tema:<br />

«Giustizia e Pace». (Eugenio Arena)

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