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L'OSSERVATORE ROMANO

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PAGINA<br />

6 .<br />

<strong>L'OSSERVATORE</strong> <strong>ROMANO</strong> Giovedì 6 Dicembre 2001<br />

MESSAGGIO Giovanni Paolo II ai volontari in occasione della conclusione dell'Anno a loro dedicato dalle Nazioni Unite<br />

«Cristo, che chiede di essere servito nei poveri<br />

parla al cuore di chi si pone al loro servizio»<br />

«Quanti volontari, nell'impegnarsi<br />

coraggiosamente per il prossimo, giungono<br />

a scoprire la fede! Cristo, che<br />

chiede di essere servito nei poveri, parla<br />

al cuore di chi si pone al loro servizio».<br />

Lo afferma Giovanni Paolo II nel<br />

Messaggio rivolto a tutti i volontari del<br />

mondo in occasione della conclusione<br />

dell'Anno che le Nazioni Unite hanno<br />

dedicato al Volontariato. Ecco il testo<br />

del Messaggio:<br />

Cari Volontari!<br />

1.Al termine di quest’anno,<br />

che le Nazioni Unite hanno<br />

dedicato al Volontariato,<br />

desidero esprimervi vivo e<br />

cordiale apprezzamento per<br />

la costante dedizione con cui,<br />

in ogni parte del mondo, andate<br />

incontro a quanti versano<br />

nell’indigenza. Sia che<br />

operiate come singoli oppure<br />

raggruppati in specifiche associazioni,<br />

voi rappresentate<br />

per bambini, anziani, ammalati,<br />

gente in difficoltà, rifu-<br />

giati e perseguitati un raggio<br />

di speranza, che squarcia le<br />

tenebre della solitudine e incoraggia<br />

a vincere la tentazione<br />

della violenza e dell’egoismo.<br />

Cosa spinge un volontario<br />

a dedicare la sua vita agli altri?<br />

Anzitutto quel moto innato<br />

del cuore, che stimola ogni<br />

essere umano ad aiutare il<br />

proprio simile. Si tratta quasi<br />

di una legge dell’esistenza. Il<br />

volontario avverte una gioia,<br />

che va ben oltre l’azione<br />

compiuta, quando riesce a<br />

dare qualcosa di sé agli altri<br />

gratuitamente.<br />

Proprio per questo, il Volontariato<br />

costituisce un fattore<br />

peculiare di umanizzazione:<br />

grazie alle svariate forme<br />

di solidarietà e di servizio che<br />

promuove e concretizza, rende<br />

la società più attenta alla<br />

dignità dell’uomo e alle sue<br />

molteplici aspettative. Attraverso<br />

l’attività che svolge, il<br />

Volontariato giunge a sperimentare<br />

che, solo se ama e si<br />

dona agli altri, la creatura<br />

umana realizza pienamente se<br />

stessa.<br />

2.Cristo, il Figlio di Dio<br />

fatto uomo, ci comunica la<br />

ragione profonda di questa<br />

universale esperienza umana.<br />

Manifestando il volto di Dio<br />

che è amore (cfr 1 Gv 4, 8),<br />

Egli rivela all’uomo l’amore<br />

come legge suprema del suo<br />

essere. Nella vita terrena Gesù<br />

ha reso visibile la divina<br />

tenerezza, spogliando «se<br />

stesso, assumendo la condizione<br />

di servo e divenendo simile<br />

agli uomini» (Fil 2, 7) e<br />

«ha dato se stesso per noi, offrendosi<br />

a Dio in sacrificio di<br />

soave odore» (Ef 5, 1). Condividendo<br />

sino ala morte la nostra<br />

vicenda terrena, ci ha insegnato<br />

a «camminare nella<br />

carità».<br />

Seguendo le sue orme, la<br />

Chiesa, in questi due millenni,<br />

non ha cessato di testimoniare<br />

quest’amore, scrivendo<br />

pagine edificanti grazie a santi<br />

e sante che hanno segnato<br />

la storia. Penso, tra i più recenti,<br />

a san Massimiliano Kolbe,<br />

che si è sacrificato per<br />

salvare un padre di famiglia,<br />

e a Madre Teresa di Calcutta,<br />

che ha consacrato se stessa ai<br />

più poveri tra i poveri.<br />

Attraverso l’amore per Dio<br />

e l’amore per i fratelli, il cristianesimo<br />

sprigiona tutta la<br />

sua potenza liberante e salvifica.<br />

La carità rappresenta la<br />

Dopo i lavori di restauro che hanno interessato la porta bronzea<br />

e le statue di s. Bartolomeo, s. Gennaro e s. Barbato<br />

La Cattedrale di Benevento<br />

riscopre i suoi tesori di arte e di fede<br />

In età cristiana a Benevento,<br />

nell'area del Foro romano,<br />

è sorto il complesso<br />

della Cattedrale, dedicata<br />

alla «Regina del Cielo», e<br />

l'Episcopio ove sono ubicate<br />

le più significative realtà<br />

culturali: Museo Diocesano,<br />

Biblioteca Capitolare, Biblioteca<br />

Arcivescovile «Pacca»<br />

e Archivio Storico «Benedetto<br />

XIII». La Cattedrale,<br />

più volte ricostruita nel<br />

corso dei secoli, fu sede di<br />

Sinodi e di Concili presieduti<br />

anche da Sommi Pontefici<br />

e riguardanti la Chiesa<br />

universale.<br />

Il monumentale complesso,<br />

con tutte le sue preziose<br />

testimonianze storico-artistiche,<br />

venne distrutto dalle<br />

incursioni aree americane<br />

del 12 e del 14 settembre<br />

1943. Terminato il conflitto<br />

si provvide alla conservazione<br />

di quanto si era salvato<br />

e alla ricostruzione. Raccogliendo<br />

una difficile eredità,<br />

gli ultimi Arcivescovi hanno<br />

avviato un processo di riqualificazione<br />

punteggiato<br />

di momenti significativi.<br />

All'inizio dell'Anno Giubilare<br />

è stata inaugurata la<br />

plurisecolare «Janua Major»,<br />

la grande porta di<br />

bronzo bivalve, alta m 4,66<br />

e larga 3,40, capolavoro della scultura romanica<br />

risalente ai secoli XII-XIII,<br />

smembrata in decine di pezzi dalle bombe<br />

che si abbatterono sulla Cattedrale nel<br />

1943, restaurata con perizia e incastonata<br />

all'interno dell'atrio per motivi di conservazione.<br />

Dei 72 pannelli che compongono<br />

la «Janua Major», 43 raffigurano episodi<br />

della vita di Cristo — proclamatosi la<br />

Porta — articolati intorno all'infanzia, alla<br />

vita pubblica, alla Passione, alla Risurrezione,<br />

alla sua Ascensione al Cielo, altri<br />

25 raffigurano l'Arcivescovo metropolita<br />

di Benevento in trono, con il camauro,<br />

insegna propria del Pontefice, nell'atto di<br />

ricevere l'omaggio da un Vescovo neoconsacrato,<br />

e 24 Vescovi suffraganei della<br />

Provincia Ecclesiastica Beneventana, in<br />

ieratica successione, nell'identico gesto di<br />

benedire alla greca nel nome di Cristo. 4<br />

protomi, due teste di leone e due teste di<br />

grifo, sostengono, infine, nelle mascelle<br />

l'anello.<br />

Nel sacello è stato collocato un Monumento<br />

commemorativo dell'ordinazione<br />

sacerdotale del beato Padre Pio da Pietrelcina<br />

(nato a Pietrelcina il 25 maggio<br />

1887, morto a San Giovanni Rotondo il<br />

23 settembre 1968, proclamato beato da<br />

Giovanni Paolo II il 2 maggio 1999, è stato<br />

ordinato sacerdote proprio nella Cattedrale<br />

di Benevento il 10 maggio 1910 da<br />

Paolo Schinosi, Arcivescovo titolare di<br />

Marcianopoli, Ausiliare dell'Arcivescovo<br />

di Benevento). L'opera è stata realizzata<br />

dall'artista beneventano Giuseppe Di<br />

Marzo. Il gruppo bronzeo mostra il beato<br />

in atteggiamento umile e trasfigurato,<br />

mentre il Vescovo lo ordina sacerdote di<br />

Cristo mediante l'imposizione delle mani.<br />

Alla base un reliquario a forma di messale<br />

aperto, reca in una facciata la scritta:<br />

«Sacerdos alter Christus», nell'altra alcune<br />

reliquie donate dal barone Domenico<br />

Petruccelli di Baselice.<br />

Lo scorso 11 febbraio, nell'«Anno Bar-<br />

tolomeano del Discepolato»,<br />

la vetusta statua marmorea<br />

di San Bartolomeo, opera<br />

dell'artista trecentesco fra<br />

Nicola da Montefiore, seguace<br />

di Arnolfo di Cambio<br />

— già nell'antica Basilica<br />

dell'Apostolo Patrono, contigua<br />

alla Cattedrale, distrutta<br />

dai sismi del 1688 e<br />

del 1702 e ricostruita altrove<br />

— è stata intronizzata là<br />

dove era ubicata nella Cattedrale<br />

distrutta.<br />

L'11 ottobre, in occasione<br />

della giornata «pro-Episcopio»,<br />

si è ripetuto lo stesso<br />

rito per altre due statue<br />

marmoree che uscirono<br />

gravemente danneggiate e<br />

in parte frantumate dagli<br />

eventi bellici del 1943. Per<br />

decenni nessuno aveva osato<br />

sperare in un possibile<br />

recupero. Grazie alla sensibilità<br />

religiosa e alla perizia<br />

artistica di Giuseppe Di<br />

Marzo le statue dei santi<br />

Vescovi compatroni minori<br />

dell'Arcidiocesi di Benevento,<br />

san Gennaro (III sec.) e<br />

san Barbato (VIII sec.), sono<br />

anch'esse tornate negli<br />

spazi tradizionali, precisamente<br />

all'ingresso della<br />

Cappella del Santissimo Sacramento,<br />

in Cattedrale.<br />

Fu il Cardinale Serafino<br />

Cenci, romano, il cui cuore, per sua<br />

espressa volontà testamentaria, giace nella<br />

cripta della Cattedrale — egli fu Arcivescovo<br />

di Benevento dal 1773 al 1740 —<br />

a dotare il tempio sannita delle due pregevoli<br />

statue sottratte dalla furia della<br />

guerra. Dopo 58 anni dai rovinosi bombardamenti<br />

è toccato all'attuale Arcivescovo<br />

Metropolita, Mons. Serafino Sprovieri,<br />

restituirle al culto dei fedeli. Il gesto<br />

è stato accolto dall'esultanza della città<br />

e dal compiacimento di Mons. Pasquale<br />

Fusco, Rettore della Basilica Cattedrale.<br />

Sono iniziative destinate a dare decoro<br />

e prestigio al Duomo di Benevento ed a<br />

continuare nell'impegno di evangelizzazione<br />

che, passando attraverso il linguaggio<br />

della bellezza messo al servizio della<br />

fede, è capace di raggiungere il cuore degli<br />

uomini.<br />

PASQUALE MARIA MAINOLFI<br />

«Attraverso l'amore per Dio e l'amore<br />

per i fratelli, il cristianesimo sprigiona<br />

tutta la sua potenza liberante e salvifica.<br />

La carità rappresenta<br />

la forma più eloquente di evangelizzazione...<br />

Non si tratta di soddisfare unicamente<br />

i bisogni materiali del prossimo...<br />

ma di condurlo a sperimentare<br />

in modo personale la carità di Dio»<br />

forma più eloquente di evangelizzazione<br />

perché, rispondendo<br />

alle necessità corporali,<br />

rivela agli uomini l’amore<br />

di Dio, provvidente e padre,<br />

sempre sollecito per ciascuno.<br />

Non si tratta di soddisfare<br />

unicamente i bisogni materiali<br />

del prossimo, come la fame,<br />

la sete, la carenza di abitazioni,<br />

le cure mediche, ma<br />

di condurlo a sperimentare in<br />

modo personale la carità di<br />

Dio. Attraverso il Volontariato,<br />

il cristiano diviene testimone<br />

di questa divina carità;<br />

l’annuncia e la rende tangibile<br />

con interventi coraggiosi e<br />

profetici.<br />

3.Non basta venire incontro<br />

a chi si trova in difficoltà<br />

materiali; occorre al<br />

tempo stesso rispondere alla<br />

sua sete di valori e di risposte<br />

profonde. È importante il tipo<br />

di aiuto che si offre, ma ancor<br />

più lo è il cuore con cui<br />

esso è dispensato. Che si tratti<br />

di microprogetti o grandi<br />

realizzazioni, il Volontariato è<br />

chiamato ad essere in ogni<br />

caso scuola di vita soprattutto<br />

per i giovani, contribuendo a<br />

educarli ad una cultura di solidarietà<br />

e di accoglienza,<br />

aperta al dono gratuito di sé.<br />

Quanti volontari, nell’impegnarsi<br />

coraggiosamente per il<br />

prossimo, giungono a scoprire<br />

la fede! Cristo, che chiede<br />

di essere servito nei poveri,<br />

parla al cuore di chi si pone<br />

al loro servizio. Fa sperimentare<br />

la gioia dell’amore disinteressato,<br />

amore che è fonte<br />

della vera felicità.<br />

Auspico vivamente che<br />

l’Anno Internazionale del Volontariato,<br />

durante il quale si<br />

sono tenute numerose iniziative<br />

e manifestazioni, aiuti la<br />

società a valorizzare sempre<br />

più le tante forme di Volontariato,<br />

che rappresentano un<br />

fattore di crescita e di civiltà.<br />

Spesso i volontari suppliscono<br />

e anticipano gli interventi delle<br />

pubbliche istituzioni, alle<br />

quali spetta di riconoscere<br />

adeguatamente le opere nate<br />

grazie al loro coraggio e di favorirle<br />

senza spegnerne lo spirito<br />

originario.<br />

4.Cari Fratelli e Sorelle,<br />

che costituite quest’«esercito»<br />

di pace diffuso in ogni angolo<br />

della terra, voi siete un segno<br />

di speranza per i nostri tempi.<br />

Là dove emergono situazioni<br />

di disagio e di sofferenza,<br />

fate fruttificare le insospettabili<br />

risorse di dedizione,<br />

«Cari Fratelli e Sorelle,<br />

che costituite quest'“esercito” di pace diffuso<br />

in ogni angolo della terra, voi siete un segno<br />

di speranza per i nostri tempi...<br />

Facendomi voce dei poveri<br />

di tutto il mondo, voglio dirvi grazie<br />

per il vostro incessante impegno.<br />

Proseguite con coraggio nel vostro cammino;<br />

le difficoltà non vi fermino mai»<br />

I mesi di novembre e dicembre ricchi di celebrazioni<br />

particolarmente legate alla religiosità popolare<br />

La grande devozione<br />

mariana dei calabresi<br />

«Tota pulchra es Maria»: l'invocazione<br />

della famosa antifona mariana<br />

s'incrocia nell'odierna circostanza col<br />

sentimento filiale del nostro popolo.<br />

La Calabria si manifesta in primis<br />

terra mariana non solo perché qui<br />

Maria è venerata con ben ottantuno<br />

titoli, ma anche perché presso il popolo<br />

calabrese sono vive e attuali innumerevoli<br />

manifestazioni di fede e<br />

di devozione che tornano a lode della<br />

Madre del Redentore.<br />

Le donne più anziane, per esempio,<br />

nel giorno dell'Immacolata recitano<br />

il cosiddetto u lazzu, cioè il laccio<br />

celeste, con trecentosessantacinque<br />

grani dedicati alla Madonna perché<br />

Lei ogni giorno, ogni momento<br />

dell'anno voglia maternamente proteggere<br />

l'anima che diede il suo aiuto.<br />

Non c'è paese nella regione che<br />

non solennizzi l'8 dicembre con particolari<br />

forme di venerazione e di culto<br />

verso la Vergine Santissima: processioni,<br />

veglie di preghiera o fiaccolate<br />

tese ad onorare il mistero mariano<br />

già vivo nei primordi del Cristianesimo<br />

e che l'acume del Beato Pio IX<br />

ha proclamato dogma per la Chiesa<br />

universale nel 1854.<br />

Il privilegio dell'Immacolata Concezione<br />

non è soltanto la preservazione<br />

da ogni colpa, ma è un mistero di<br />

pienezza e di grazia con cui Dio l'ha<br />

rivestita.<br />

«Maria e Chiesa» è la riflessione<br />

teologica proposta nel Duomo cittadino<br />

dal parroco Mons. Francesco Laruffa<br />

che accanto a momenti di riflessione<br />

per i ragazzi e i giovani ha<br />

voluto proporre la recita del Santo<br />

Rosario nelle famiglie e tra i portatori<br />

dell'artistica e pregevole statua lignea<br />

dell'Immacolata perché più vivo<br />

ed autentico sia il segno di spiritualità<br />

mariana che deve lasciare la festa<br />

nell'animo di tutti.<br />

Anche a Palmi la festa riveste un<br />

carattere più spiccatamente spirituale:<br />

intorno alla vetusta statua che ripete<br />

le fattezze della più celebre opera<br />

del Murillo si sono avvicendati fedeli<br />

e cittadini di ogni età pronti e<br />

docili nell'ascoltare la parola del nuovo<br />

rettore, p. Antonio Andrello, che<br />

nel corso di un solenne novenario ha<br />

evidenziato «come dobbiamo lodare<br />

il Signore per avercela data come<br />

santuario della sua Incarnazione per<br />

cui la Chiesa trova in Lei un esempio<br />

eccellentissimo di santità».<br />

Oggi noi meditiamo il fatto che<br />

Maria offre la sua carne immacolata<br />

al mistero del Verbo Redentore. La<br />

divina maternità è mistero nel quale<br />

Dio si compiace perché trova la completa<br />

disponibilità della Madonna.<br />

Questa maternità conosce e vive la<br />

gestazione, il parto, l'allattamento<br />

tant'è che la carne di Cristo formatasi<br />

nel suo seno è quella stessa del Figlio<br />

di Dio che si offre al Padre per<br />

la redenzione del mondo.<br />

Con questi accenti Mons. Giuseppe<br />

Falleti ha voluto ricordare ai suoi<br />

parrocchiani di Polistena il significato<br />

della gloriosa e santissima Immacolata<br />

Concezione della Beata Vergine.<br />

Suggestiva è poi la fede degli abitanti<br />

della Marina di Nicotra, in provincia<br />

di Vibo Valentia, i quali al termine<br />

della funzione religiosa in chiesa<br />

portano verso mezzogiorno a piedi<br />

scalzi lungo la battigia del litorale il<br />

meraviglioso simulacro dell'Immacolata<br />

inneggiando a Maria sia con canti<br />

presi dalla tradizione ecclesiastica<br />

che con canti patrimonio della cultura<br />

popolare.<br />

È proprio vero quanto afferma Luca<br />

I, 26-38 e che il nostro Vescovo e<br />

Pastore Mons. Luciano Bux acutamente<br />

riprende. Non si può rimanere<br />

impassibili davanti a tanto mistero:<br />

«Maria dopo avere ascoltato l'annuncio<br />

dell'angelo dice l'essenziale: “Eccomi<br />

sono la serva del Signore, avvenga<br />

di me quello che hai detto” e<br />

l'angelo partì da lei. E Giuseppe? È<br />

Maria che deve trovare in sé la soluzione<br />

ai problemi che, per aver risposto<br />

sì, si presenteranno».<br />

La festa dell'Immacolata ci insegna<br />

ad avere più fede e la fede è come<br />

l'aria che respiriamo e non possiamo<br />

essere tranquilli per il fatto che l'abbiamo<br />

ricevuta nel Battesimo.<br />

La devozione a Maria si esprime<br />

anche in diverse altre forme in numerose<br />

celebrazioni che si svolgono<br />

nel mese di novembre mese che la<br />

pietà cristiana dedica ai defunti ma<br />

che in Calabria è dedicato altresì alla<br />

Madonna che tra i suoi innumerevoli<br />

titoli è sentita qui e altrove «Madre<br />

del Suffragio».<br />

La Beata Vergine Maria infatti annovera<br />

tra le sue prerogative di elezione<br />

presso il popolo cristiano anche<br />

i titoli di Nostra Signora del<br />

Monte Carmelo e Nostra Signora della<br />

Consolazione per mezzo dei quali i<br />

fedeli a Lei si rivolgono vuoi con sup-<br />

di bontà e persino di eroismo,<br />

che sono nel cuore dell’uomo.<br />

Facendomi voce dei poveri<br />

di tutto il mondo, voglio dirvi<br />

grazie per il vostro incessante<br />

impegno. Proseguite con coraggio<br />

nel vostro cammino; le<br />

difficoltà non vi fermino mai.<br />

Cristo, il Buon Samaritano<br />

(cfr Lc 10, 30-37), sia l’eccelso<br />

modello di riferimento di<br />

ogni volontario.<br />

Imitate pure Maria che, recandosi<br />

«in fretta» a soccorrere<br />

la cugina Elisabetta, diventa<br />

messaggera di gioia e di<br />

salvezza (cfr Lc 1, 39-45). Ella<br />

vi insegni lo stile della carità<br />

umile e fattiva e vi ottenga<br />

dal Signore la grazia di riconoscerlo<br />

nei poveri e nei sofferenti.<br />

Con tali voti, imparto di<br />

cuore a voi tutti ed a quanti<br />

incontrate ogni giorno sulle<br />

strade del servizio all’uomo<br />

una speciale Benedizione<br />

Apostolica.<br />

Dal Vaticano, 5 Dicembre<br />

2001<br />

pliche e preghiere vuoi anche con<br />

manifestazioni esterne.<br />

A Palmi in provincia di Reggio Calabria<br />

il 16 novembre si rievoca l'intervento<br />

prodigioso che proprio la<br />

Madonna del Carmelo operò in favore<br />

di tutti i suoi figli nel 1894 allorché<br />

l'intervento mariano placò gli effetti<br />

nefasti di un terribile sisma che<br />

pur radendo al suolo interamente la<br />

città ne salvò tutti gli abitanti. Il popolo<br />

palmese ha dimostrato ancora<br />

una volta il fedele attaccamento alla<br />

sua Madonna allorquando all'Orologio<br />

Mons. Silvio Mesiti, arcidiacono<br />

della città, ha rievocato per tutti le<br />

tragiche fasi del terremoto del 1894 e<br />

l'atteggiamento di profonda fede quale<br />

«Signora della vita» e producendo<br />

sentimenti di resipiscenza e condivisione<br />

in quanti con fede a lei si rivolgono<br />

intende avvalorare la vetustà di<br />

un culto che risale al lontano 1777<br />

quando fu costituita la vecchia Arciconfraternita<br />

oggi presieduta con lodevoli<br />

intenti dal signor Domenico<br />

Iacopo.<br />

Gioia Tauro, poi, ha inteso venerare<br />

la sua Celeste protettrice con la<br />

dedicazione del nuovo e imponente<br />

«Tempio del Golfo» alla B.V. di Portosalvo.<br />

La Madonna che tradizionalmente<br />

è invocata dalla gente di mare<br />

ha posto qui il suo trono di misericordia<br />

e di grazia e come ha sapienzialmente<br />

fatto notare il Vescovo diocesano<br />

Mons. Luciano Bux nella suggestiva<br />

cerimonia consacratoria «Dio<br />

stesso attraverso la presenza della<br />

Santa Vergine Maria ha posto qui la<br />

sua dimora in mezzo a noi».<br />

La città di Reggio Calabria consacra<br />

l'ultima domenica novembrina alla<br />

processione di ritorno della prodigiosa<br />

Effigie di Nostra Signora della<br />

Consolazione dalla Cattedrale all'Eremo.<br />

L'itineranza del quadro mariano<br />

riveste per gli esperti di mariologia<br />

un fondamento biblico ed è da collegarsi<br />

col viaggio che fece Maria<br />

quando andò a trovare la cugina Elisabetta<br />

incinta del Battista.<br />

Da tutto ciò emerge quanto profonda<br />

sia la fede della gente di Calabria<br />

verso la Madonna tanto chè anche<br />

nel mese di novembre quest'attaccamento<br />

filiale si ripete e si riassume<br />

nelle manifestazioni della pietà<br />

popolare che trovano appunto nella<br />

Madre del Redentore il fulcro e il veicolo<br />

più sentito.<br />

FILIPPO MARINO

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