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<strong>L'OSSERVATORE</strong><strong>ROMANO</strong><br />
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Anno CXLI - N. 291 (42.929) CITTÀ DEL VATICANO Giovedì 20 Dicembre 2001<br />
ALL'UDIENZA GENERALE NEI GIORNI DELLA NOVENA DI NATALE<br />
GIOVANNI PAOLO II ESORTA TUTTI I CRISTIANI AD «AFFRETTARE I PASSI VERSO BETLEMME»<br />
Dobbiamo convertirci alla pace<br />
«Dobbiamo convertirci alla pace; dobbiamo convertirci a Cristo,<br />
nostra pace, certi che il suo amore disarmante nel presepe vince<br />
ogni cupa minaccia e progetto di violenza». Lo ha sottolineato il Papa<br />
all'udienza generale svoltasi mercoledì mattina, 19 dicembre, nell'Aula<br />
Paolo VI. Ai numerosi fedeli presenti il Santo Padre ha anche<br />
ricordato la speciale giornata di digiuno e di preghiera dello scorso<br />
14 dicembre ed ha rivolto gli auguri per le imminenti festività natalizie.<br />
Questi sono i punti nodali della catechesi del Santo Padre:<br />
» «La nostra attesa si fa voce delle speranze dell’intera umanità e<br />
si esprime in una serie di suggestive invocazioni, che troviamo nella<br />
Celebrazione Eucaristica prima del Vangelo e nella recita dei Vespri<br />
prima del cantico del Magnificat. Sono le cosiddette antifone<br />
“O”, nelle quali la Chiesa si rivolge a Colui che sta per venire con<br />
titoli altamente poetici, che ben manifestano il bisogno di pace e di<br />
salvezza dei popoli, bisogno che solamente nel Dio fatto uomo trova<br />
appagamento pieno e definitivo»;<br />
» «In quest’itinerario di preparazione all’incontro con Cristo, che<br />
nel Natale viene incontro all’umanità, si è inserita la speciale giornata<br />
di digiuno e di preghiera che venerdì scorso abbiamo celebrato,<br />
al fine di chiedere a Dio il dono della riconciliazione e della pace.<br />
È stato un momento forte dell’Avvento, un’occasione per approfondire<br />
le cause della guerra e le ragioni della pace»;<br />
» Di fronte alle tensioni e alle violenze che, purtroppo, funestano<br />
anche in questi giorni varie parti della terra, compresa la Terra<br />
Santa, testimone singolare del mistero della Nascita di Gesù, occorre<br />
che noi cristiani facciamo risuonare ancora più forte il messaggio<br />
di pace che proviene dalla grotta di Betlemme»;<br />
» «Più intensa e corale si faccia in questa settimana la nostra preghiera.<br />
“Christus est pax nostra - Cristo è la nostra pace”. La sua<br />
pace rinnovi ogni ambito del nostro vivere quotidiano. Riempia i<br />
cuori, perché si aprano all’azione della sua grazia trasformante;<br />
permei le famiglie, perché davanti al presepe o raccolte attorno all’albero<br />
di Natale rinsaldino la loro fedele comunione; regni nelle<br />
città, nelle nazioni e nella comunità internazionale e si diffonda in<br />
ogni angolo del mondo».<br />
MEDIO ORIENTE Arafat chiude alcuni uffici di Hamas nella Striscia di Gaza<br />
Appello di Powell ad israeliani e palestinesi<br />
per una pronta ripresa del dialogo di pace<br />
WASHINGTON, 19.<br />
Il Segretario di Stato Usa, Colin Powell,<br />
ha lanciato un appello al Presidente<br />
dell'Autorità Palestinese (Ap), Yasser<br />
Arafat, e al Primo Ministro israeliano,<br />
Ariel Sharon, affinché si adoperino per<br />
la ripresa del dialogo. In colloqui telefonici<br />
avuti con i due leader, Powell ha<br />
sollecitato Arafat «a portare a termine le<br />
azioni positive avviate contro i terroristi»<br />
e Sharon a cominciare a «preparare<br />
una risposta positiva».<br />
Lo ha reso noto ieri il portavoce del<br />
Dipartimento di Stato, Richard Boucher,<br />
precisando che Powell ha chiesto<br />
al Presidente dell'Ap di «agire con maggiore<br />
determinazione per porre fine alla<br />
violenza». Da parte sua, ha aggiunto<br />
Boucher, «Israele deve essere pronto a<br />
fare la sua parte per creare un ambiente<br />
in cui i palestinesi possano sostenersi».<br />
In questo senso, ha continuato, «è importante<br />
che gli israeliani allentino le<br />
pressioni sul popolo palestinese, soprattutto<br />
le restrizioni che provocano gravi<br />
disagi».<br />
I primi risultati dell'iniziativa del Dipartimento<br />
di Stato si sono registrati in<br />
mattinata, quando Sharon ha autorizzato<br />
Avi Richter, il capo del servizio segreto<br />
interno Shin Bet, ad avviare colloqui<br />
con i capi della sicurezza palestinese allo<br />
scopo di prevenire nuovi attacchi terroristici<br />
contro i civili. Il Governo israeliano<br />
aveva deciso il 13 dicembre scorso<br />
di rompere ogni rapporto con Arafat,<br />
definendolo «fuori gioco» dopo l’ennesimo<br />
attentato che aveva provocato la<br />
morte di dieci israeliani il giorno prima<br />
in Cisgiordania. Gli ultimi sviluppi, e le<br />
forti pressioni statunitensi, potrebbero<br />
convincere Sharon a ritornare sulla decisione,<br />
criticata dal suo stesso Capo della<br />
diplomazia Shimon Peres.<br />
Al tempo stesso, però, il Ministro<br />
israeliano del turismo, Benyamin Elon,<br />
ha minacciato di espellere i palestinesi<br />
dai Territori. «Un popolo che ci dichiara<br />
guerra deve capire che se perderà dovrà<br />
pagare, e il prezzo sarà l’espulsione», ha<br />
detto Elon, aggiungendo che «l’irrilevante»<br />
Arafat sta portando il suo popolo alla<br />
catastrofe. L'ufficio di Sharon non ha<br />
Atlante geopolitico<br />
Atlante geopolitico<br />
Médecins<br />
Sans Frontières:<br />
30 anni di aiuti<br />
nel mondo<br />
di GIUSEPPE M. PETRONE<br />
Pagina 2<br />
Pagine 4 e 5<br />
voluto commentare le dichiarazioni del<br />
Ministro, leader del partito di estrema<br />
destra «Moledet» (Madrepatria).<br />
Intanto Powell ha ricevuto ieri il primo<br />
aggiornamento telefonico sulla situazione<br />
da parte dell'inviato americano in<br />
Medio Oriente, Anthony Zinni. Il generale<br />
dei marine in pensione è tornato<br />
negli Usa domenica scorsa dopo due settimane<br />
di infruttuosi sforzi per mediare<br />
una tregua nella regione. Zinni, che si<br />
recato nella sua casa di Williamsburg, in<br />
Virginia, dovrebbe arrivare alla Casa<br />
Bianca nelle prossime ore per riferire di<br />
persona a Powell e al Presidente George<br />
W. Bush.<br />
Intanto è giunta a Washington una<br />
delegazione dell’Unione Europea (Ue) di<br />
alto livello per discutere i termini della<br />
crisi con Powell e con il Consigliere per<br />
la sicurezza nazionale, Condoleezza Rice.<br />
Anche Zinni potrebbe partecipare ai<br />
colloqui. Della delegazione fanno parte<br />
il Primo Ministro belga, Guy Verhofstadt<br />
Presidente di turno dell’Unione<br />
Europea (Ue), e l'Alto Commissario dei<br />
Quindici per la politica estera e per la sicurezza,<br />
Javier Solana. I due sono arrivati<br />
negli Usa da Ottawa, dove nel corso<br />
Gabon: focolaio<br />
di virus Ebola<br />
nel Nord-Est<br />
LIBREVILLE, 19.<br />
Sedici casi di Ebola, dodici dei quali<br />
con esito mortale, sono stati accertati<br />
nel Nord-Est del Gabon al confine con<br />
la Repubblica del Congo (Brazzaville),<br />
dove si sono registrati tre casi di contagio.<br />
L'epidemia è scoppiata alla fine di<br />
novembre in una zona remota nel cuore<br />
della foresta equatoriale e per ora non si<br />
è diffusa in altre aree.<br />
Le autorità sanitarie dei due Paesi —<br />
riferisce l'agenzia di stampa «Ansa» —<br />
affermano che la situazione è «sotto<br />
controllo». Della stessa opinione rassicurante<br />
è il rappresentante in Gabon dell'Organizzazione<br />
mondiale della sanità<br />
(Oms), Alain Brun.<br />
L'ultima vittima è una fanciulla di 14<br />
anni deceduta a Mekambo, circa 600<br />
chilometri ad Est della capitale gabonese<br />
Libreville. Era figlia di una infermiera<br />
del posto morta per le febbri emorragiche<br />
dopo essere stata in contatto con alcuni<br />
malati di Ebola.<br />
In una conferenza stampa tenuta ieri<br />
a Libreville, il Ministro della sanità gabonese,<br />
Faustin Boukoubi, ha confermato<br />
le cifre di dodici morti su sedici casi<br />
accertati.<br />
L'incoraggiamento del Papa all'amata Nazione Argentina<br />
Parole di incoraggiamento e di<br />
speranza per l'«amata Nazione Argentina»<br />
sono state affidate da Giovanni<br />
Paolo II ai numerosi pellegrini<br />
giunti dal Paese latinoamericano e<br />
presenti all'udienza generale. «Per<br />
intercessione della Santissima Vergine<br />
di Luján — ha detto il Santo<br />
del vertice tra Canada e Ue le parti hanno<br />
concordato di esercitare pressioni su<br />
Israele e sull’Autorità Palestinese affinché<br />
pongano fine alla violenza e tornino<br />
al tavolo dei negoziati.<br />
La situazione sul terreno è però ancora<br />
molto tesa. L’Ap ha annunciato che<br />
eserciterà la massima fermezza contro i<br />
gruppi che «minacciano gli interessi nazionali»,<br />
anche se questo significherà arrivare<br />
allo scontro con i gruppi fondamentalisti<br />
islamici che non intendono<br />
sospendere la lotta armata contro Israele.<br />
«Il discorso del Presidente Yasser<br />
Arafat è stato chiaro: abbiamo una sola<br />
Autorità e i palestinesi devono capire<br />
che la distruzione dell’Ap è proprio ciò<br />
che Israele si propone», ha detto ieri il<br />
capo della sicurezza palestinese in Cisgiordania,<br />
Jibril Rajub. A rafforzare il<br />
senso di queste parole è giunta la chiusura<br />
a Gaza di sei uffici del movimento<br />
fondamentalista islamico Hamas, che assieme<br />
alla Jihad islamica ha annunciato<br />
nuovi attentati suicidi. Tra le sedi confiscate<br />
figurano una stamperia dove si<br />
producevano volantini ostili a Arafat,<br />
magazzini, e un ufficio del comitato<br />
femminile dell'organizzazione.<br />
INDIA-PAKISTAN Tensione sempre più aspra<br />
Sparatoria alla frontiera<br />
fra truppe dei due Paesi<br />
NUOVA DELHI, 19.<br />
Minaccia di esplodere sanguinosamente<br />
e con conseguenze difficilmente prevedibili<br />
la tensione di nuovo crescente<br />
tra India e Pakistan, dopo che il Governo<br />
di Nuova Delhi ha accusato quello di<br />
Islamabad di proteggere i secessionisti<br />
islamici armati del Kashmir responsabili<br />
dell'attacco suicida condotto giovedì<br />
scorso contro il Parlamento indiano.<br />
Questa mattina, un portavoce militare<br />
indiano, citato dalle agenzie di stampa<br />
internazionali, ha riferito che in nottata<br />
c'è stata alla frontiera una sparatoria fra<br />
le truppe dei due Paesi.<br />
Da parte sua, il Primo Ministro indiano<br />
Atal Behari Vajpayee ha detto oggi,<br />
durante un dibattito parlamentare sulla<br />
risposta da dare dopo l’attacco di giovedì,<br />
che «tutte le opzioni sono aperte»,<br />
anche se ha specificato che «l’India privilegia<br />
le azioni diplomatiche e non cerca<br />
la guerra con il Pakistan». In precedenza,<br />
tuttavia, il generale Padnabhan,<br />
capo di stato maggiore dell’esercito indiano,<br />
aveva dichiarato che il Pakistan<br />
sta ammassando truppe lungo la frontiera<br />
e che l’India sta reagendo in modo<br />
«appropriato». «Dall’altra parte stanno<br />
HAITI L'opposizione denuncia ritorsioni dei governativi<br />
Disordini dopo il fallito golpe<br />
PORT-AU-PRINCE, 19.<br />
È ancora molto tesa la situazione ad<br />
Haiti, dopo il tentativo di colpo di Stato<br />
messo in atto lunedì da un commando<br />
di sconosciuti. Secondo le prime ricostruzioni,<br />
i ribelli hanno tentato di fare<br />
irruzione nel Palazzo presidenziale, ma<br />
sono stati respinti dalla guardia presidenziale.<br />
Fonti ufficiali hanno reso noto oggi<br />
che i golpisti sarebbero stati agli ordini<br />
di un ex comandante della polizia haitiana,<br />
degradato ed espulso lo scorso anno<br />
insieme con altri sei commilitoni in<br />
quanto sospettato di volere rovesciare il<br />
Governo con la forza. Un componente<br />
del gruppo ribelle, ha riferito un portavoce<br />
del Presidente Jean Bertrand Aristide,<br />
è stato ucciso durante gli scontri che<br />
sono seguiti all'attacco al Palazzo. Altri<br />
componenti del commando, ha aggiunto,<br />
«hanno probabilmente oltrepassato la<br />
frontiera della Repubblica Dominicana»,<br />
dove l'esercito si è schierato a difesa<br />
della rappresentanza diplomatica haitiana<br />
a Santo Domingo e dei Consolati di<br />
Barahona e Dajabon.<br />
Intanto nella capitale Port-au-Prince e<br />
nel resto del Paese la situazione rimane<br />
ancora molto confusa. Episodi di violen-<br />
Padre — chiedo al Signore che gli<br />
argentini dotati di magnanimità e<br />
generosità trovino, in questi momenti<br />
di difficoltà, cammini di riconciliazione<br />
e di mutua comprensione per<br />
costruire, con l'aiuto di Dio e con la<br />
collaborazione e il contributo di tutti,<br />
un futuro di pace e prosperità».<br />
za si sono registrati in molte zone. Sette<br />
persone sono morte in circostanze ancora<br />
in corso di accertamento nei violenti<br />
disordini che sono seguiti al tentativo di<br />
colpo di Stato.<br />
Fonti dell’opposizione hanno denunciato<br />
pesanti ritorsioni da parte di bande<br />
di filogovernative armate. La popolazione<br />
haitiana, continuano, sta vivendo in<br />
condizioni di «totale insicurezza». Secondo<br />
Jermine Asselme, il portavoce<br />
della coalizione che raggruppa i quattro<br />
principali partiti che si contrappongono<br />
al Presidente Aristide, alcune bande armate<br />
«stanno distruggendo i locali» dei<br />
partiti di opposizione. Se non vi sarà un<br />
intervento internazionale temiamo il<br />
peggio», ha aggiunto Asselme in un’intervista<br />
rilasciata ieri alla radio statale<br />
dominicana.<br />
La notte scorsa Aristide ha rivolto un<br />
messaggio di ringraziamento ai propri<br />
sostenitori «per aver saputo respingere il<br />
tentativo di golpe» e li ha invitati «ad organizzare<br />
una vigilanza patriottica per<br />
proteggere la pace». Fonti presidenziali<br />
hanno aggiunto che il Capo di Stato non<br />
si è mai trovato in pericolo in quanto al<br />
momento dell'assalto era nella sua residenza<br />
privata.<br />
‘‘<br />
‘‘<br />
‘‘<br />
‘‘<br />
In quest’itinerario di preparazione<br />
all’incontro con Cristo, che nel Natale<br />
viene incontro all’umanità, si è inserita<br />
la speciale giornata di digiuno e di preghiera<br />
che venerdì scorso abbiamo celebrato,<br />
al fine di chiedere a Dio<br />
il dono della riconciliazione e della pace.<br />
È stato un momento forte dell’Avvento,<br />
un’occasione per approfondire<br />
le cause della guerra e le ragioni della pace.<br />
Di fronte alle tensioni<br />
e alle violenze che, purtroppo, funestano<br />
anche in questi giorni varie parti della terra,<br />
compresa la Terra Santa, testimone singolare<br />
del mistero della Nascita di Gesù,<br />
occorre che noi cristiani facciamo risuonare<br />
ancora più forte il messaggio di pace<br />
che proviene dalla grotta di Betlemme<br />
(Giovanni Paolo II, Udienza generale del 19 dicembre)<br />
ammassando truppe. Certe truppe che<br />
avrebbero dovuto arretrare non lo hanno<br />
fatto», ha detto il generale, che alla<br />
domanda se anche l’India stesse spostando<br />
truppe ha risposto: «ho agito nel<br />
modo per me più consono». «Abbiamo<br />
un esercito molto affidabile — ha aggiunto<br />
il generale —. Conosciamo la nostra<br />
forza e i nostri obiettivi. Sappiamo<br />
con esattezza cosa vogliamo fare e siamo<br />
perfettamente in grado di assolvere<br />
a tutti questi compiti».<br />
Alle dichiarazioni del generale Padnabhan<br />
ha dato smentita il Governo del<br />
Pakistan, che ha negato di stare ammassando<br />
truppe alla frontiera, così come<br />
nei giorni scorsi aveva negato ogni coinvolgimento<br />
nell'attacco di giovedì al Parlamento<br />
indiano. Come noto, in tale attacco<br />
morirono dodici persone, sei guardie,<br />
un giardiniere e i cinque assalitori. I<br />
secessionisti islamici, anche in questo<br />
caso secondo l'India protetti dal Pakistan,<br />
erano stati responsabili anche dell'attacco<br />
(ancora più cruento dato che<br />
provocò 38 morti) condotto all'inizio di<br />
ottobre contro il Parlamento statale di<br />
Srinagar, la capitale estiva dello Jammu<br />
e Kashmir, l'unico Stato indiano di popolazione<br />
in maggioranza musulmana.<br />
NOSTRE<br />
INFORMAZIONI<br />
Il Santo Padre ha ricevuto oggi,<br />
19 dicembre, insieme con Sua<br />
Eminenza Reverendissima il Signor<br />
Cardinale Camillo Ruini,<br />
suo Vicario Generale per la Diocesi<br />
di Roma: i Reverendi Monsignori<br />
Enzo Leuzzi, Direttore dell'Ufficio<br />
per la Pastorale Universitaria<br />
del Vicariato di Roma, e<br />
Sergio Lanza, Preside dell'Istituto<br />
Pastorale «Redemptor Hominis»<br />
della Pontificia Università Lateranense;<br />
i Reverendi Don Massimiliano<br />
Palombella, SDB, Direttore<br />
del Coro Interuniversitario; Don<br />
Francesco Pesce, Coordinatore<br />
della Pastorale Universitaria, nel<br />
Settore Sud della Diocesi di Roma;<br />
Padre Giangiacomo Rotelli,<br />
S.I., Cappellano dell'Università di<br />
Roma «La Sapienza»; e Don Victor<br />
Tambone, Cappellano della<br />
Libera Università «Campus Biomedico».<br />
’’<br />
’’<br />
’’<br />
Monografie<br />
La Vergine di Guadalupe<br />
del Messico<br />
e l'indio Juan Diego:<br />
mito, simbolo o storia<br />
di FIDEL<br />
GONZÁLEZ-FERNÁNDEZ, mccj<br />
Pagine 6 e 7<br />
Provviste di Chiese<br />
Il Santo Padre ha nominato<br />
Vescovo di Governador Valadares<br />
(Brasile) Sua Eccellenza Reverendissima<br />
Monsignor Werner<br />
Franz Siebenbrock, S.V.D., finora<br />
Vescovo di Nova Iguaçu.<br />
. .<br />
Il Santo Padre ha nominato<br />
Ausiliare della Diocesi di Santo<br />
André (Brasile) il Reverendo Sacerdote<br />
Airton José dos Santos,<br />
Parroco della Cattedrale di Santo<br />
André, assegnandogli la sede titolare<br />
vescovile di Felbes.<br />
. .<br />
Nomina<br />
di Vescovo Coadiutore<br />
Il Santo Padre ha nominato<br />
Vescovo Coadiutore di Paranavaí<br />
(Brasile) il Reverendo Sacerdote<br />
Elizeu de Morais Pimentel, Rettore<br />
e Professore del Seminario<br />
maggiore della Diocesi di Jacarezinho.