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L'OSSERVATORE ROMANO

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IN ITALIA<br />

PAGINA<br />

13 .<br />

Inchieste<br />

e servizi<br />

<strong>L'OSSERVATORE</strong> <strong>ROMANO</strong> Sabato 8 Dicembre 2001<br />

CUNEO — Pievetta, una piccola comunità<br />

della diocesi di Mondovì, in provincia di<br />

Cuneo, sta offrendo concreta solidarietà<br />

per far nascere la speranza in duecento<br />

ragazzi dell’Angola. I monregalesi impegnati<br />

nel Terzo Mondo sono tanti e fra essi<br />

Emilio Bracco che, a partire dal 1997, è<br />

stato diverse volte a Huambo, in Angola,<br />

con la comunità delle Suore Trappiste, improvvisandosi<br />

infermiere per aiutarle nelle<br />

prime necessità.<br />

L’anno successivo è tornato a Huambo<br />

incontrando Josè e Costantin che, termi-<br />

SANITÀ Lo scopo è migliorare le funzioni del più importante presidio del Sud<br />

Ispettori al «Cardarelli» di Napoli<br />

per verificarne carenze e ritardi<br />

NAPOLI, dicembre.<br />

Sono cominciati a ottobre, suscitando<br />

grande clamore negli ambienti della sanità<br />

napoletana, una serie di controlli<br />

ispettivi nell'ospedale Cardarelli, il più<br />

grande complesso medico del Mezzogiorno<br />

d'Italia. Le ripetute segnalazioni<br />

di irregolarità e disfunzioni, grandi e<br />

piccole, in una struttura che dovrebbe<br />

costantemente garantire la massima efficienza,<br />

hanno spinto il ministro della<br />

Salute, Girolamo Sirchia, a scrivere all'assessore<br />

regionale Teresa Armato sollecitando<br />

l'invito di un gruppo di ispettori:<br />

l'assessore, competente in materia,<br />

ha accolto subito la richiesta dando inizio<br />

al lavoro degli esperti.<br />

Il quadro emerso dalla prima parte<br />

del lavoro degli ispettori non è incoraggiante.<br />

«È stata rilevata, ad esempio —<br />

spiega Lorenzo Labate, coordinatore<br />

della commissione — la mancanza assoluta<br />

di procedure da seguire per il pronto<br />

soccorso. Abbiamo controllato i vari<br />

ambulatori constatando la cattiva conservazione<br />

di alcuni presidî medici,<br />

mentre in otorinolaringoiatria c'erano<br />

farmaci scaduti».<br />

Ci sono poi le carenze strutturali, cominciando<br />

dall'esistenza di una sola accettazione<br />

dove confluiscono sia i casi di<br />

emergenza, sia i pazienti che giungono<br />

con la richiesta di accertamenti firmata<br />

dal medico di famiglia. Un «imbuto» che<br />

rallenta il lavoro e favorisce la confusione:<br />

a volte anche chi arriva in ospedale<br />

per analisi non particolarmente urgenti<br />

viene classificato e trattato come «paziente<br />

da pronto soccorso». «È scontato<br />

— commenta il dottor Labate — il riflesso<br />

che procedure del genere hanno<br />

sulla presenza di barelle nei corridoi e<br />

sull'impiego dei posti letto».<br />

Proprio il frequente sovraffollamento<br />

di alcuni reparti, con malati costretti a<br />

stazionare nei corridoi sopra le barelle,<br />

è uno dei fenomeni che suscitano le<br />

maggiori critiche nella gestione dell'ospedale.<br />

«L'accettazione unica — sottolinea<br />

Labate — rappresenta un problema<br />

serio. Mancano però anche protocolli<br />

per l'organizzazione, indispensabili per<br />

effettuare i necessari controlli e per evitare<br />

le carenze operative apparse molto<br />

intense». Il lavoro degli ispettori toccherà,<br />

nelle prossime settimane, tutti i reparti<br />

dell'ospedale: i vertici della struttura<br />

sono però già al corrente dei primi risultati,<br />

avendo ricevuto subito i verbali<br />

dei primi sopralluoghi eseguiti.<br />

Non sembra particolarmente allarmato<br />

il direttore generale dell'azienda ospedaliera,<br />

Enrico Iovino: «La Regione ha<br />

tutto il diritto di accertare che ci sono,<br />

accanto a quelle che funzionano, anche<br />

cose che possono essere migliorate. Attendiamo<br />

che il lavoro degli ispettori si<br />

concluda per trarre un bilancio degli interventi<br />

da effettuare, ma intanto non<br />

vorrei che una lettura frettolosa dei primi<br />

verbali possa dare agli utenti l'impressione<br />

che nel Cardarelli regni il disordine<br />

più totale». Molte cartelle cliniche<br />

esaminate dagli ispettori sono risul-<br />

ECONOMIA Recessione e crisi internazionale<br />

Preoccupazione nel Torinese<br />

nonostante segnali di ripresa<br />

TORINO, dicembre.<br />

La crisi internazionale innescata dall'orrendo<br />

attacco agli Usa dell'11 settembre<br />

è costata, nei due mesi successivi,<br />

circa mille miliardi di lire al sistema produttivo<br />

torinese. La valutazione è avanzata<br />

dall’ ufficio studi dell’Unione industriale<br />

subalpina, che considera il rallentamento<br />

della domanda in seguito all’attentato<br />

come un aggravarsi della recessione<br />

comunque avviata. Già in agosto,<br />

infatti, gli ordini per nuove commesse<br />

risultavano in flessione dell’1,5%; il calo<br />

è concentrato nei settori dei beni di investimento<br />

(robotica, macchinari) e dei<br />

beni di consumo durevoli (automobili,<br />

elettrodomestici), che costituiscono l’ossatura<br />

del sistema produttivo nell’area<br />

torinese: la meccanica rappresenta il<br />

75% del comparto industriale e il 40%<br />

della forza lavoro occupata. In sostanza,<br />

il rallentamento nella vendita di auto significa<br />

una riduzione a cascata delle occasioni<br />

di lavoro per quasi tutti i settori,<br />

che all’indotto Fiat continuano ad essere<br />

collegati.<br />

Nelle piccole e medie aziende della<br />

cintura industriale si registrano ormai<br />

quotidianamente i ricorsi alla cassa integrazione<br />

e le dichiarazioni di crisi. Accade<br />

alla Maggiora (carrozzerie per automobili<br />

con due stabilimenti a Chivasso e<br />

di Moncalieri): 175 dipendenti, pari a oltre<br />

il 50% delle maestranze, sono in cassa<br />

integrazione ordinaria dalla metà di<br />

novembre, e vi resteranno probabilmente<br />

per un anno. Crisi anche a Venaria<br />

per la Ficomirrors (specchietti retrovisori):<br />

qui sono state aperte le procedure<br />

per la messa in mobilità di 211 lavoratori<br />

su un totale di 290.<br />

Anche nel Cuneese si respira aria di<br />

crisi: sindacati e lavoratori temono una<br />

pesante ristrutturazione per l’Alstom di<br />

Savigliano, ex Fiat Ferroviaria, mentre<br />

prosegue la protesta delle lavoratrici della<br />

Trucco Tessile: l’azienda ha avviato le<br />

procedure di mobilità per 83 lavoratori<br />

(46 occupati a Savigliano e 37 a Torino),<br />

su un totale di 180 occupati.<br />

Un altro settore «di punta» per l’industria<br />

torinese è rappresentato dall’aerospaziale,<br />

con i grandi insediamenti di<br />

Aleniaspazio e Fiat Avio, che hanno qui<br />

anche i propri centri di ricerca. Ma per<br />

entrambi i raggruppamenti i tempi non<br />

si presentano facili: ferma la collaborazione<br />

sullo «scudo spaziale» americano,<br />

incerta la partecipazione all’aereo da<br />

trasporto militare europeo, le prospettive<br />

sono di sviluppo ridotto: su scala nazionale<br />

le industrie aerospaziali prevedono<br />

3 mila posti di lavoro a rischio, perché<br />

soprattutto l’aereo europeo potrebbe<br />

far scattare una serie di produzioni<br />

incrociate e coordinate con altre grandi<br />

aziende del continente.<br />

Anche il settore turistico risente della<br />

crisi a livello nazionale. Uno dei maggiori<br />

operatori del settore, Alpitour, ha già<br />

proceduto a riduzioni del personale e<br />

degli stipendi, ma la situazione delle<br />

centinaia di piccole aziende torinesi è<br />

forse ancor più drammatica, anche perché<br />

la prospettiva è di un «blocco delle<br />

vendite» che si allunga anche sui prossimi<br />

sei mesi e dunque richiede alle aziende<br />

una «tenuta» finanziaria che la gran<br />

parte di esse non possiede.<br />

Un segnale di «riscossa» viene invece<br />

dall’iniziativa pubblica. Il Comune di<br />

Collegno, alle porte di Torino, ha deciso<br />

di scommettere sul rilancio industriale,<br />

dopo aver visto, in questi anni, l’abbandono<br />

del territorio da parte di quasi tutte<br />

le piccole aziende metalmeccaniche<br />

che ne avevano caratterizzato lo sviluppo<br />

nei decenni passati. Ma nei prossimi<br />

mesi dovrebbero insediarsi almeno una<br />

ventina di aziende (con fino a 4 mila dipendenti)<br />

nella nuova zona industriale di<br />

Savonera, che sarà pronta entro il prossimo<br />

anno.<br />

Ma complessivamente, al di là delle<br />

iniziative singole, il clima rimane preoccupante,<br />

e forse il «peggio» deve ancora<br />

venire, se si deve dar credito alle previsioni<br />

più nere, che indicano per la stessa<br />

Fiat Auto forti difficoltà all’inizio del<br />

prossimo anno. In questo caso la «paralisi»<br />

dell’automobile potrebbe avere<br />

conseguenze pesanti per l’intera area<br />

torinese.<br />

MARCO BONATTI<br />

tate incomplete, scritte a penna in modo<br />

poco leggibile; e sembra davvero grave<br />

che, nel 2001, un grande ospedale non<br />

sia ancora dotato di un sistema informatico<br />

per tenere sotto controllo l'intera<br />

gestione interna. «È una carenza che<br />

non si scopre adesso — risponde Iovino<br />

— ma ho costituito una apposita commissione<br />

per affrontare il problema».<br />

Il dubbio che il manager non chiarisce<br />

è come mai sia stato necessario inviare<br />

degli ispettori per far emergere carenze,<br />

molto spesso già note perché periodicamente<br />

denunciate da stampa e<br />

associazioni, che avrebbero richiesto interventi<br />

ben più tempestivi da parte dei<br />

responsabili dell'azienda ospedaliera.<br />

Torna così sotto accusa la gestione<br />

del Cardarelli, da sempre simbolo delle<br />

grandi potenzialità professionali dei medici<br />

napoletani ma anche delle gravi disfunzioni<br />

che spesso minano gli sforzi<br />

quotidiani degli operatori. In questo<br />

ospedale, che conta 1.277 posti letto, sono<br />

stati effettuati lo scorso anno 76.045<br />

ricoveri, 157.750 prestazioni di pronto<br />

soccorso e 16.318 interventi chirurgici.<br />

Cifre che danno l'idea delle dimensioni<br />

del lavoro della struttura, punto di riferimento<br />

per l'intera Campania ma anche<br />

per i pazienti di altre regioni del Sud:<br />

pazienti che si affidano con fiducia a<br />

questo ospedale, e che hanno tutto il diritto<br />

di esigere prestazioni — ma soprattutto<br />

una organizzazione interna — di<br />

elevata efficienza.<br />

MARIANO DEL PREITE<br />

Dalla diocesi di Mondovì concreta solidarietà all'infanzia angolana<br />

nati gli studi superiori, si sono dimostrati<br />

responsabili della cura verso i più piccoli.<br />

Così, nel '99, ha avuto inizio il doposcuola<br />

per una settantina di bambini con la consegna<br />

ad ognuno di un quaderno personale<br />

e di mezzo panino o cinque biscotti<br />

per colazione e pranzo. I bambini chiesero<br />

esplicitamente «explicaçao» (lezione)<br />

affezionandosi al doposcuola come saldo<br />

punto di riferimento.<br />

Nel 2000 è nata l’associazione «Angola<br />

in pace», con la presenza stabile di Fiorenza,<br />

una volontaria comasca, che si è<br />

fatta carico dell’iniziativa che ha visto 200<br />

bambini frequentare cinque giorni la settimana<br />

il doposcuola, guidati da cinque insegnanti,<br />

con distribuzione del cibo.<br />

Quest’anno i bambini sono 150, gli insegnanti<br />

nove con la copertura dei cinque<br />

giorni per il pranzo. È stata abbinata una<br />

scuola materna comprendente 270 bambini,<br />

si è aggiunta l’assistenza infermieristi-<br />

ca ed è stata attivata una mensa per 150<br />

anziani ed invalidi.<br />

Tutto ciò ha un costo ma lo scorso agosto<br />

gli amici di Pievetta, all’interno di una<br />

simpatica occasione di festa, hanno raccolto<br />

3 milioni e 250 mila lire a favore del<br />

gruppo «Amizade» presso la missione delle<br />

Suore Trappiste. Si tratta ora di continuare,<br />

con la solidarietà di molti, un’opera<br />

cominciata da poco ma che sta già<br />

dando i suoi frutti.<br />

MARCO CARAMAGNA<br />

LAVORO Su iniziativa del Comune e di varie associazioni anche sindacali<br />

Genova: un progetto per valorizzare<br />

le competenze degli extracomunitari<br />

GENOVA, dicembre.<br />

Per integrare nel mondo del lavoro<br />

cittadini extracomunitari con le loro<br />

particolari competenze, valorizzate al<br />

meglio, è nato a Genova il progetto «Ricostruire<br />

competenze». Iniziativa voluta<br />

dal Comune di Genova in collaborazione<br />

con la Fondazione Auxilium, la Federazione<br />

Regionale Solidarietà e Lavoro, il<br />

Job Center, e varie associazioni, anzitutto<br />

quelle sindacali.<br />

Il progetto ha come obiettivo primario<br />

un sistema di certificazione e «convalidazione»<br />

mirata ad aumentare la<br />

spendibilità dei titoli di studio e più ancora<br />

delle esperienze lavorative maturate<br />

dai cittadini stranieri all’estero nel<br />

mercato del lavoro; è loro preliminarmente<br />

richiesta una stabile situazione lavorativa<br />

e finanziaria, oltre a una buona<br />

conoscenza della lingua italiana.<br />

Si procede all’accompagnamento dei<br />

cittadini stranieri in un percorso di ricostruzione<br />

e rivalutazione delle proprie<br />

competenze derivanti da titoli di studio<br />

o specifiche capacità o abilità pregresse.<br />

Obiettivo specifico è fornire agli operatori<br />

coinvolti la necessaria formazione<br />

perché siano in grado di proporre ai cittadini<br />

stranieri percorsi di valorizzazione<br />

del loro patrimonio artigianale o professionale,<br />

da verificare in un breve ma<br />

congruo periodo con l’obiettivo finale di<br />

rilasciare una certificazione che faciliti<br />

l’accesso ai servizi proposti dal Job Center.<br />

DONAZIONI Unica in Italia con 57 collegamenti<br />

Veneto: una rete informatica<br />

per i trapianti di organi<br />

VENEZIA, dicembre.<br />

Una rete informatica in Veneto favorirà<br />

la gestione delle donazioni di organi e<br />

dei posti letto. Si è di fronte alla più capillare<br />

rete informatica specifica d’Italia<br />

e probabilmente d’Europa; 57 collegamenti<br />

coordinati da un Centro regionale;<br />

informazioni che corrono in tempo<br />

reale su una rete telematica.<br />

Qualche «clic» su un computer perché<br />

il dolore di una vita «perduta» possa tramutarsi<br />

nella gioia di una «ritrovata».<br />

È questo il senso del Sistema informatico<br />

regionale del Veneto per i Trapianti<br />

e le emergenze, ultimo passaggio della<br />

riorganizzazione complessiva del «Sistema<br />

Trapianti» del Veneto decisa a fine<br />

dicembre scorso dalla Giunta regionale,<br />

presentato nei giorni scorsi e attivato all’Azienda<br />

ospedaliera di Padova alla presenza<br />

dell’assessore alla sanità Fabio Gava,<br />

dei direttori dell’Azienda patavina<br />

Giampaolo Braga e dell’Asl 16 Adriano<br />

Una residenza inaugurata dall'Arcivescovo di Trento<br />

Al servizio degli anziani<br />

TRENTO, dicembre.<br />

L'Arcivescovo di Trento Luigi<br />

Bressan ha presenziato all'inaugurazione<br />

di «Villa Alpina», la Residenza<br />

Sanitaria Assistenziale gestita a Montagnaga<br />

di Pinè dalla cooperativa<br />

Spes (Servizi pastorali educativi sociali).<br />

La cerimonia ha richiamato i familiari<br />

degli ospiti, autorità provinciali e<br />

comunali, in un'atmosfera di autentica<br />

festa di comunità.<br />

«Villa Alpina» è stata per tanti anni<br />

casa per ferie e di accoglienza dell'Azione<br />

Cattolica diocesana; poi, dopo<br />

attenta valutazione, è stata destinata,<br />

come gli altri beni immobili dell'Azione<br />

Cattolica compresi nel patrimonio<br />

amministrativo della Spes, a funzioni<br />

di servizio sociale nel settore della<br />

terza età.<br />

Il vecchio edificio è stato abbattuto<br />

ed al suo posto è sorta una residenza<br />

che, rispetto alle case di riposo di un<br />

tempo, si presenta con fattezze e stili<br />

ben diversi. È una costruzione moderna,<br />

dove l'estetica e la funzionalità<br />

sono abbinate per garantire agli<br />

anziani un servizio di prim'ordine.<br />

Il concetto di residenza sanitaria<br />

assistenziale qui si materializza in<br />

modo esemplare: agli anziani, per la<br />

stragrande maggioranza non autosufficienti,<br />

è garantita l'accoglienza alberghiera<br />

e contemporaneamente anche<br />

un'assistenza sanitaria adeguata,<br />

con le tecnologie ed i supporti più<br />

moderni.<br />

I posti disponibili sono 64, rispondendo<br />

così alla domanda che viene<br />

dall'altopiano di Pinè ed anche dalle<br />

altre località del Trentino. Sindaci ed<br />

assessori provinciali hanno messo in<br />

luce queste caratteristiche, mentre<br />

l'Arcivescovo ha posto l'accento sull'aspetto<br />

umano del servizio offerto.<br />

«Villa Alpina», ora, si affianca a<br />

pieno titolo alle strutture più moderne<br />

ed efficienti che già operano sul<br />

territorio trentino in favore di una<br />

terza età quanto mai affollata e ricca<br />

di esigenze. Al tempo stesso, viene<br />

ad incrementare le capacità di un sodalizio<br />

che qualifica la propria attività<br />

con un'offerta già comprensiva di<br />

Villa Belfonte di Villazzano, 74 ospiti,<br />

di Casa Famiglia di via Borsieri a<br />

Trento, 56 ospiti, e dell'ex Casa di<br />

Riposo Charitas di via Vittorio Veneto<br />

a Trento, attualmente in fase di ristrutturazione,<br />

da pochi mesi affidata<br />

alla Spes dalla Provincia autonoma.<br />

Quest'ultima RSA, a restauri ultimati,<br />

potrà accogliere 72 ospiti e a<br />

quel punto, complessivamente, saranno<br />

circa 260 gli anziani seguiti<br />

dalla cooperativa che, inoltre, collabora<br />

con altri enti nella gestione dell'innovata<br />

RSA presso l'ospedale di<br />

Tione.<br />

La Spes, quest'anno, compie 26<br />

anni di vita; la sua fondazione, avvenuta<br />

nell'ambito dell'Azione Cattolica<br />

diocesana, fu conseguenza di due<br />

ben precise esigenze: dare nuove finalità<br />

al patrimonio immobiliare dell'AC,<br />

viste le ridimensionate necessità<br />

associative, ed adeguarne l'amministrazione<br />

alle nuove leggi in campo<br />

tributario.<br />

Quel patrimonio immobiliare, costituito<br />

faticosamente dal volontariato<br />

per fronteggiare i bisogni formativi<br />

e pastorali dei rami dell'Azione Cattolica,<br />

ha alle proprie spalle una tradizione<br />

consolidata di servizio nello<br />

spirito cristiano di solidarietà e di comunione.<br />

Il fatto che oggi esso venga utilizzato<br />

in favore della terza età, degli<br />

anziani per lo più non autosufficienti,<br />

risponde appieno agli ideali di chi,<br />

con sacrificio, lo realizzò.<br />

MAURIZIO MELLARINI<br />

Cestrone, del coordinatore del Centro<br />

Regionale Trapianti Giampietro Rupolo<br />

e dei responsabili delle decine di strutture<br />

che entrano nella rete.<br />

La situazione dei trapianti, fotografata<br />

a tutto il 15 ottobre 2001, pone il Veneto<br />

all’avanguardia nazionale: 90 donatori<br />

(dieci in più rispetto al 2000), 72 dei<br />

quali hanno donato più organi, rendendo<br />

possibili 163 trapianti di rene, 6 di<br />

doppio rene, 6 di rene-pancreas, 57 di<br />

fegato, 38 di cuore, 11 di polmone.<br />

Il rapporto donatori-popolazione è nel<br />

Veneto di 24 per milione, contro il 17,7<br />

della media nazionale, che pure colloca<br />

l’Italia al secondo posto in Europa dietro<br />

la Spagna.<br />

«Si tratta — sottolinea l'assessore alla<br />

Sanità Gava — dell’ossatura portante<br />

della nuova organizzazione, che la squadra<br />

del dottor Rupolo ha saputo realizzare<br />

con una straordinaria tempestività.<br />

In questa struttura, a differenza che<br />

in molte altre, non ci sono periferie: tutti<br />

i protagonisti — continua l'assessore<br />

— collegati in rete si sentono e sono al<br />

centro di un’azione tempestiva e coordinata,<br />

capace di ridurre al minimo i tempo<br />

perché una donazione possa davvero<br />

essere utile a un ricevente, e al tempo<br />

stesso di migliorare la gestione complessiva<br />

delle emergenze, perché con la rete<br />

è possibile avere costantemente aggiornata<br />

in tempo reale situazione e disponibilità<br />

di letti in tutte le rianimazioni del<br />

Veneto.<br />

È un esempio — conclude l'assessore<br />

Gava — di medicina del futuro, sempre<br />

più supportata dall’informatica».<br />

La Rete vede interconnessi 34 Centri<br />

di Terapia Intensiva, 12 Centro Trapianto,<br />

la Banca dei Tessuti del Veneto imperniata<br />

sulle sedi di Treviso e Verona,<br />

la Fondazione Banca degli Occhi di Mestre<br />

e del Veneto, la Fondazione per<br />

l’Incremento dei Trapianti d’Organo (Fito),<br />

e le 7 Centrali operative del 118.<br />

La nuova organizzazione consentirà ai<br />

centri connessi di gestire in tempo reale<br />

tutte le informazioni che riguardano le<br />

attività di donazione e trapianto di organi<br />

e tessuti; raccoglierà le informazioni<br />

per costituire una database regionale;<br />

renderà possibile per i Servizi di Urgenza<br />

ed Emergenza di individuare con immediatezza<br />

la disponibilità dei letti nelle<br />

terapie intensive dove far affluire i pazienti<br />

con ambulanze o elicotteri.<br />

La Rete è già dotata di particolari modalità<br />

di espansione che permetteranno<br />

di connettere tutti i centri veneti al Centro<br />

Interregionale del Nord Italia «Transplant»<br />

ed al Centro Nazionale Trapianti<br />

del Ministero della Salute.<br />

Già oggi sono attivi i collegamenti con<br />

le rianimazioni di tutte le Aziende sanitarie<br />

locali del capoluogo, con la Fito,<br />

con la Banca dei Tessuti e con la Banca<br />

degli Occhi di Mestre.<br />

Entro il prossimo 15 dicembre entreranno<br />

in rete i 12 Centri trapianti operanti<br />

nelle Aziende sanitarie locali di Vicenza,<br />

Treviso, Verona e Padova.<br />

Per gennaio 2002 saranno attivi anche<br />

i collegamenti con le altre Rianimazioni<br />

del Veneto e con le centrali provinciali<br />

del 118.<br />

CLAUDIO ZERBETTO<br />

Durante il periodo febbraio-agosto<br />

2001 hanno usufruito del progetto 48<br />

cittadini stranieri e ne sono stati registrati<br />

92. Nello stesso lasso di tempo, a<br />

seconda delle rispettive esigenze, altri 30<br />

sono stati indirizzati ad altri servizi del<br />

Job Center o ad altri Uffici territoriali.<br />

Sono quaranta i candidati al percorso<br />

previsto, più della metà di loro — esattamente<br />

22 — lo hanno portato efficacemente<br />

a termine e alcuni di questi sono<br />

stati già inseriti in aziende.<br />

«Il Percorso di valorizzazione delle<br />

competenze rivolto a cittadini stranieri<br />

sta terminando la prevista sperimentazione<br />

biennale», commenta Giusi Galifi,<br />

operatrice della Fondazione Auxilium.<br />

«Come succede a tutti i percorsi innovativi<br />

— continua — si è speso molto<br />

tempo per formare la rete, per definire<br />

il target e per costruire il modello di intervento.<br />

Questo lungo lavoro ci ha consentito<br />

di svolgere una sperimentazione<br />

ben calibrata che ha fornito interessanti<br />

risultati; dallo svolgimento delle borse<br />

lavoro, infatti, si sono evidenziati alcuni<br />

aspetti: le aziende hanno valutato molto<br />

positivamente l’operato svolto e hanno<br />

riscontrato quasi sempre la completa<br />

professionalità auto-dichiarata nel contratto<br />

iniziale di presentazione (solo in<br />

un caso il livello di approfondimento è<br />

risultato inferiore a quello dichiarato).<br />

Le stesse aziende si sono mostrate interessate<br />

a «tenere conto» delle persone<br />

«sperimentate sul campo»; non possia-<br />

mo ancora avere dati sulla concretizzazione<br />

di tali interessi ma, certamente, il<br />

periodo di borsa — se ben speso — è<br />

un’utilissima carta di presentazione.<br />

Ancora, come previsto, il lavoro in<br />

azienda ha evidenziato, per alcuni, la<br />

necessità di parziali formazioni o l’opportunità<br />

di inquadrare professionalità<br />

possedute all’interno di titoli di studio<br />

formali. In virtù di questi suggerimenti<br />

alcune persone hanno intrapreso con<br />

più convinzione e impegno il percorso<br />

per l’equipollenza dei titoli di studio,<br />

che risulta un cammino lungo e molto<br />

oneroso.<br />

Il bilancio finale di questo percorso è<br />

incoraggiante e ci spinge a progettare la<br />

messa a sistema di questo servizio che<br />

riguarda una fascia «medio-alta» di immigrati.<br />

Ciò nonostante si è evidenziato come<br />

sia vissuto in maniera negativa un lavoro<br />

precario da parte di persone che dispongono<br />

di ben altre risorse. Il non intervento<br />

in questo segmento corrisponderebbe<br />

ad ignorare le dinamiche in<br />

corso nell’attuale fase migratoria».<br />

I risultati positivi dell’esperimento,<br />

pur parziale, indicano una strada da<br />

percorrere, ampliandola e adeguandola<br />

alle reali capacità offerte dai cittadini<br />

stranieri, in vista di una loro integrazione<br />

personale e familiare di grande rilievo<br />

e ricaduta sociale.<br />

GRAZIELLA MERLATTI<br />

ASSISTENZA Progetto per umanizzarne la qualità<br />

Per un ospedale sempre più<br />

a misura di bambino<br />

ROMA, dicembre.<br />

«Incontri per l'umanizzazione e la<br />

qualità dell'assistenza sanitaria in età<br />

evolutiva»: questo il titolo del convegno<br />

socio-sanitario, promosso dal Progetto<br />

Andrea e dall'AGE (Associazione Genitori),<br />

che si terrà il 12 e il 13 dicembre<br />

prossimi presso la Domus Mariae. Le tematiche<br />

più rilevanti sono state presentate<br />

nei giorni scorsi nel corso di una tavola<br />

rotonda presso l'ospedale Santo<br />

Spirito.<br />

Iniziamo col raccontare che cos'è il<br />

Progetto Andrea (dal significato etimologico<br />

greco: uomo) dicendo cioè che nasce<br />

nel 1995 col desiderio di realizzare<br />

all'interno delle strutture ospedaliere degli<br />

spazi a misura di bambino. Solo fino<br />

a un ventennio fa, era impensabile che<br />

un ragazzo potesse avere l'assistenza o<br />

la presenza costante della madre nella<br />

stanza della degenza.<br />

Oggi, che ciò è stato reso possibile, il<br />

Progetto Andrea ha scelto di andare an-<br />

Università Cattolica:<br />

a Piacenza<br />

la prima cattedra<br />

di Diritto delle migrazioni<br />

PIACENZA, dicembre.<br />

L'Università Cattolica del Sacro<br />

Cuore ha attivato presso la Facoltà<br />

di Giurisprudenza della sede di<br />

Piacenza, l'insegnamento di Diritto<br />

delle Migrazioni, che rappresenta<br />

una novità assoluta in ambito<br />

accademico. Questa scelta coniuga<br />

l'attenzione ai contenuti etici<br />

con un'offerta formativa all'avanguardia<br />

ed in linea con le esigenze<br />

della società: di fatto il fenomeno<br />

migratorio ha innescato<br />

dinamiche che rendono centrale<br />

la questione del diritto come strumento<br />

per avviare il cammino dell'integrazione<br />

nel segno della legalità<br />

e nel rispetto delle persone in<br />

movimento. Il corso si propone<br />

dunque di fornire agli studenti gli<br />

strumenti dottrinari e giurisprudenziali<br />

necessari per il divenire<br />

di una società multietnica.<br />

L'insegnamento è affidato alla<br />

professoressa Paola Scevi, membro<br />

della Consulta per i problemi<br />

degli stranieri immigrati e delle loro<br />

famiglie presso la Presidenza<br />

del Consiglio dei Ministri, nonché<br />

responsabile e docente di Diritto<br />

delle Migrazioni del Coordinamento<br />

Giuridico Migrantes voluto dalla<br />

Conferenza Episcopale dell'Emilia-Romagna.<br />

L'attivazione della cattedra di<br />

DirittodelleMigrazioni nella facoltà<br />

di Giurisprudenza di Piacenza<br />

assume un pregnante significato<br />

simbolico. Dalla città di Piacenza,<br />

infatti, con il Vescovo Giovanni<br />

BattistaScalabrini, proclamato Padre<br />

dei migranti dal Papa, ha avutoinizio<br />

nel 1887 l'azione sociale a<br />

favore dei migranti con iniziative<br />

ecclesiali e laicali. Questa città ed<br />

il suo territorio sono quindi storicamentelegatial<br />

tema migratorio.<br />

cora oltre: camere con pareti colorate,<br />

camici dai colori allegri e vivaci indossati<br />

da medici e infermieri, possibilità di<br />

portare giocattoli, spazi per ricevere<br />

amici e familiari, animatori, addirittura<br />

clown. Rendere sostanziale cioè un diritto,<br />

quello elementare del bambino di<br />

avere uno spazio adatto alle sue esigenze,<br />

che spesso rimane solo formale.<br />

Che un bambino abbia una realtà differente<br />

da quella dell'adulto è un fatto<br />

notorio. Che spesso i bambini siano costretti<br />

a vivere situazioni promiscue più<br />

grandi di loro è fatto che spesso passa<br />

in secondo piano. «È colpa dell'indifferenza<br />

— chiarisce Roberta Rocchi, pediatra<br />

e coordinatrice della tavola rotonda<br />

— della scarsa empatia che coinvolge<br />

troppe persone». E, d'accordo con lei, si<br />

pronunciano i relatori presenti. Franco<br />

Condò, direttore generale dell'Asl Rm E,<br />

sottolinea come sia importante formare,<br />

oltre agli spazi idonei per i bambini, anche<br />

personale esperto in una materia<br />

semplice, ma delicata e straordinariamente<br />

di rilievo quanto quella relativa<br />

all'infanzia.<br />

Don Sergio Pintor, direttore dell'Ufficio<br />

Pastorale Sanità della CEI, pone l'accento<br />

sull'umanizzazione come concetto<br />

pleonastico eppure paradossalmente urgente<br />

negli ospedali e nella società in genere.<br />

Sottolinea inoltre come sia indispensabile<br />

il lavoro di squadra per crescere<br />

con la comunicazione che non<br />

può non tenere conto dell'altro, come<br />

individuo e componente sociale.<br />

Ed è proprio in favore del lavoro di<br />

équipe che è nato il «network» «gli ospedali<br />

di Andrea», che il progetto omonimo<br />

ha realizzato in collaborazione con<br />

l'AGE e con la CEI. Il progetto Andrea<br />

ha oggi infatti un'estensione che comprende<br />

32 ospedali a misura di bambino.<br />

In Italia le presenze infantili al pronto<br />

soccorso e al ricovero aumentano costantemente,<br />

eppure il rapporto tra medicina<br />

pediatrica e quella adulta è pari a<br />

12 su 100.<br />

Il «network» finalizza la sua attività<br />

ad equilibrare questo rapporto, con la<br />

consapevolezza che non si dovrà puntare<br />

solo sulla quantità delle strutture e<br />

del personale pediatrico, ma soprattutto<br />

sulla qualità. Il Presidente della SIP (Società<br />

Italiana Pedriatri), Francesco Tancredi,<br />

fa presente come sia importante,<br />

principalmente per la guarigione del<br />

bambino, un ambiente più accogliente e<br />

più sereno, perché il calore umano ha<br />

un potere infinito che forse si usa poco,<br />

in generale, e non sempre si usa bene.<br />

Ci sono potenzialità da usare che non<br />

costano nulla in termini economici. Si<br />

tratta dell'amore, della pazienza, della<br />

comprensione, del dialogo, della cooperazione,<br />

della speranza. Concetti elementari<br />

sulla carta, difficili a volte da<br />

realizzarsi nella vita quotidiana.<br />

Giuseppe Di Chio, direttore sanitario<br />

dell'Asl di Latina, punta a fare conoscere<br />

i diritti sanitari al paziente, diritti<br />

spesso sconosciuti e quindi inutilizzati.<br />

Egli auspica un'educazione sanitaria più<br />

concreta dove protagonista sia lo stesso<br />

paziente. Claudio Pantano, direttore<br />

U.O. Pediatria di Latina, evidenzia la<br />

difficoltà nel realizzare una più accentuata<br />

umanizzazione, mentre Alberto<br />

Raponi, coordinatore del «Network», ne<br />

vede l'ostacolo maggiore nella solitudine<br />

che porta alla chiusura.<br />

LAURA PICCINELLI

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