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L'OSSERVATORE ROMANO

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.<br />

PAGINA<br />

È stata la visita pastorale numero trecento<br />

quella compiuta da Giovanni Paolo<br />

II alla parrocchia romana di santa<br />

Maria Josefa del Cuore di Gesù, nella<br />

mattina di domenica 16 dicembre. Nel<br />

corso della Concelebrazione Eucaristica<br />

presieduta nel nuovo complesso parrocchiale,<br />

il Santo Padre ha pronunciato<br />

l'omeliache pubblichiamoquidiseguito:<br />

1.«Si rallegrino il deserto<br />

e la terra arida, esulti e fiorisca<br />

la steppa» (Is 35, 1).<br />

Un insistente invito alla<br />

gioia caratterizza la liturgia<br />

di questa terza domenica di<br />

Avvento, chiamata domenica<br />

«Gaudete», perché proprio<br />

«Gaudete» è la prima parola<br />

dell’antifona di ingresso.<br />

«Gioite», «rallegratevi»! Accanto<br />

alla vigilanza, alla preghiera<br />

e alla carità, l’Avvento<br />

ci invita alla letizia e alla<br />

gioia, perché è ormai prossimo<br />

l’incontro con il Salvatore.<br />

Nella prima lettura, che<br />

abbiamo poc’anzi ascoltato,<br />

troviamo un vero e proprio<br />

inno alla gioia. Il profeta<br />

Isaia preannuncia i prodigi<br />

che il Signore compirà per il<br />

suo popolo, liberandolo dalla<br />

schiavitù e riconducendolo<br />

in patria. Con la sua venuta,<br />

si realizzerà come un nuovo<br />

e più importante esodo, che<br />

farà rivivere appieno l’esultanza<br />

della comunione con<br />

Dio.<br />

Per quanti sono scoraggiati<br />

e sfiduciati risuona la «buona<br />

novella» della salvezza:<br />

«Gioia e felicità seguiranno i<br />

riscattati dal Signore e fuggiranno<br />

tristezza e pianto» (cfr<br />

Is 35, 10).<br />

2.«Coraggio! Non temete;<br />

ecco il vostro Dio... Egli viene<br />

a salvarvi» (Is 35, 4).<br />

Quanta fiducia infonde questa<br />

profezia messianica, che<br />

lascia intravvedere la vera e<br />

definitiva liberazione, realizzata<br />

da Gesù Cristo. In effetti,<br />

nella pagina evangelica,<br />

che è stata proclamata nella<br />

nostra assemblea, Gesù, rispondendo<br />

alla domanda dei<br />

discepoli di Giovanni Battista,<br />

applica a se stesso quanto<br />

aveva affermato Isaia: è<br />

Lui il Messia atteso. «Andate<br />

— Egli dice — e riferite a<br />

Giovanni ciò che voi udite e<br />

vedete: i ciechi ricuperano la<br />

vista, gli storpi camminano, i<br />

lebbrosi sono guariti, i sordi<br />

riacquistano l’udito, i morti<br />

risuscitano, ai poveri è predicata<br />

la buona novella» (Mt<br />

11, 4-5).<br />

Sta qui la ragione profonda<br />

della nostra gioia: in Cristo<br />

si è compiuto il tempo<br />

dell’attesa. Dio ha finalmente<br />

realizzato la salvezza per<br />

ogni uomo e per tutta l’umanità.<br />

Con questa intima convinzione<br />

ci prepariamo a celebrare<br />

la festa del Santo Natale,<br />

evento straordinario che<br />

riaccende i nostri cuori di<br />

speranza e di spirituale letizia.<br />

3.Carissimi Fratelli e Sorelle<br />

della Parrocchia di santa<br />

Maria Josefa del Cuore di Gesù!<br />

La gioia di essere in mezzo<br />

a voi, oggi, assume un’intensità<br />

particolare. È la gioia<br />

di poter incontrare la trecentesima<br />

comunità parrocchiale<br />

dell’amata Chiesa di Roma.<br />

Fin dall’inizio del Ponti-<br />

4 .<br />

Le visite<br />

pastorali<br />

del Vescovo<br />

di Roma<br />

<strong>L'OSSERVATORE</strong> <strong>ROMANO</strong> Lunedì-Martedì 17-18 Dicembre 2001<br />

A santa Maria Josefa del Cuore di Gesù la trecentesima<br />

visita pastorale di Giovanni Paolo II ad una parrocchia romana<br />

La gioia, il coraggio, la preghiera<br />

del Pastore dell'amata Chiesa di Roma<br />

L'omelia della Concelebrazione Eucaristica<br />

presieduta dal Santo Padre nella nuova chiesa parrocchiale<br />

ficato è stato per me importante<br />

esercitare il ministero<br />

di Vescovo di Roma, anche e<br />

forse soprattutto visitando le<br />

comunità parrocchiali della<br />

Diocesi.<br />

Uno speciale pensiero di<br />

gratitudine va al Cardinale<br />

Vicario che, insieme a Mons.<br />

Vicegerente e ai Vescovi Ausiliari,<br />

mi hanno accompagnato<br />

in questi incontri domenicali.<br />

Non posso non ricordare<br />

qui con grande affetto<br />

il compianto Cardinale<br />

Ugo Poletti, i Presuli che<br />

hanno prestato la loro valida<br />

collaborazione al servizio<br />

della Diocesi, i tanti Parroci<br />

e Cooperatori parrocchiali,<br />

come pure le migliaia di fedeli<br />

che ho incontrato in<br />

questo mio pellegrinare per i<br />

quartieri della nostra Metropoli.<br />

Questi sentimenti ho<br />

voluto affidare alla Lettera<br />

che, in questa occasione, ho<br />

indirizzato al Cardinale Vicario<br />

e, attraverso di lui, all’intera<br />

Comunità diocesana,<br />

per condividere con tutti e<br />

“<br />

Quanta ricchezza di bene, di fervore spirituale,<br />

di iniziative pastorali, apostoliche e caritative<br />

ho potuto incontrare in queste visite!<br />

Quanta ricchezza! Ciascuna di esse<br />

è stata per me un’occasione privilegiata<br />

per dare e ricevere coraggio.<br />

Mentre desidero continuare questa arricchente<br />

esperienza pastorale, recandomi<br />

nelle altre parrocchie che attendono ancora<br />

l’incontro con il loro Pastore, ringrazio Dio<br />

per la missione che mi ha affidato<br />

-<br />

ciascuno la gioia di un evento<br />

tanto singolare.<br />

Quanta ricchezza di bene,<br />

di fervore spirituale, di iniziative<br />

pastorali, apostoliche<br />

e caritative ho potuto incontrare<br />

in queste visite! Quanta<br />

ricchezza! Ciascuna di esse è<br />

stata per me un’occasione<br />

privilegiata per dare e ricevere<br />

coraggio. Mentre desidero<br />

continuare questa arricchen-<br />

”<br />

te esperienza pastorale, recandomi<br />

nelle altre parrocchie<br />

che attendono ancora<br />

l’incontro con il loro Pastore,<br />

ringrazio Dio per la missione<br />

che mi ha affidato. Egli mi<br />

ha chiamato ad essere Successore<br />

dell’apostolo Pietro,<br />

Vescovo della Chiesa di Roma,<br />

di questa Chiesa che<br />

presiede alla comunione universale<br />

della carità (cfr Igna-<br />

zio d’Antiochia, Lettera ai<br />

Romani, Intr.). Chiedo la vostra<br />

preghiera per saper corrispondere<br />

in modo adeguato<br />

a questo compito.<br />

4.Carissimi Fratelli e Sorelle<br />

di questa Parrocchia!<br />

Grazie per la vostra accoglienza.<br />

Vi saluto con grande<br />

affetto. Saluto il Parroco, Padre<br />

Angelo De Caro, e i Missionari<br />

Monfortani che collaborano<br />

con lui nella guida<br />

della comunità. Con particolare<br />

cordialità ringrazio coloro<br />

che, a vostro nome, mi<br />

hanno dato il benvenuto, all’inizio<br />

della celebrazione.<br />

Saluto i fedeli laici maggiormente<br />

impegnati nell’animazione<br />

della parrocchia, i giovani,<br />

le famiglie, gli ammalati,<br />

gli anziani e tutti i residenti<br />

in questa zona periferica<br />

della Città in costante<br />

espansione.<br />

Un saluto riconoscente rivolgo<br />

alla Congregazione delle<br />

Serve di Gesù della Carità<br />

che, con generoso e autentico<br />

senso ecclesiale, hanno reso<br />

Trecento visite pastorali, un unico pellegrinaggio<br />

di amore e di speranza nel cuore della città<br />

FRANCESCO M. VALIANTE<br />

Quel calice che Giovanni Paolo II ha<br />

alzato verso l'alto al momento della<br />

Consacrazione Eucaristica resterà per i<br />

fedeli di santa Maria Josefa del Cuore di<br />

Gesù molto più che un cimelio da conservare<br />

nello scaffale dei ricordi. Resterà<br />

la testimonianza concreta dell'affetto e<br />

della predilezione del Papa, che ha voluto<br />

lasciarlo alla comunità in ricordo della<br />

trecentesima visita pastorale compiuta<br />

in oltre 23 anni di Pontificato. Ma resterà<br />

soprattutto un costante, esplicito richiamo<br />

a farsi ogni giorno «calice» di<br />

speranza offerto a tutti gli uomini e le<br />

donne di questo lembo dell'estrema periferia<br />

orientale romana.<br />

E di speranza c'è davvero bisogno tra<br />

la gente di Ponte di Nona. Un fazzoletto<br />

di campagna sul quale si è abbattuta impietosa<br />

la scure dell'urbanizzazione, lasciando<br />

dietro di sé i mali e le storture<br />

di uno sviluppo che troppo spesso dimentica<br />

l'uomo. Case basse e uniformi<br />

costruite disordinatamente; larghe distese<br />

di terra lasciata incolta; strade irregolari<br />

e prive di adeguata illuminazione;<br />

assoluta mancanza di servizi e di centri<br />

aggregativi. Per la festa della trecentesi-<br />

ma parrocchia visitata da Giovanni Paolo<br />

II non si poteva scegliere un luogo<br />

più emblematico e significativo. Perché,<br />

in fondo, il lungo pellegrinaggio pastorale<br />

del Papa tra le comunità della sua<br />

Diocesi è stato proprio questo: portare<br />

la forza della speranza cristiana in mezzo<br />

alla gente condividendone i problemi,<br />

le ansie, le attese, le difficoltà. In questi<br />

23 anni il Vescovo di Roma ha attraversato<br />

strade e piazze dove neanche i<br />

mezzi pubblici arrivano. Ha percorso<br />

quartieri dove non esistono scuole, uffici<br />

postali, farmacie. Ha stretto le mani di<br />

gente che vive in alloggi privi dei servizi<br />

essenziali. Si è fatto povero tra i poveri,<br />

piccolo tra i piccoli, ultimo tra gli ultimi.<br />

Anche qui a Ponte di Nona, alzando<br />

quel calice dall'altare della nuova chiesa<br />

parrocchiale, il Papa ha visto dinanzi a<br />

sé una comunità assetata di speranza.<br />

Ha visto anziani ed ammalati seduti sulle<br />

carrozzelle. Papà e mamme con i figli<br />

tra le braccia. Giovani e ragazzi avvolti<br />

nei loro pesanti giubbotti. Su quei volti<br />

ha letto una gioia ed un calore che da<br />

queste parti non è facile incontrare. E la<br />

CONTINUA A PAGINA 5<br />

possibile la costruzione di<br />

questa nuova chiesa, consacrata<br />

il 27 gennaio scorso, e<br />

dedicata alla loro fondatrice,<br />

santa Maria Josefa del Cuore<br />

di Gesù.<br />

L’esempio di questa Santa,<br />

che visse animata da intenso<br />

amore per l’Eucaristia e per<br />

i fratelli in difficoltà, sia di<br />

stimolo per voi, care Sorelle,<br />

a crescere nella devozione all’Eucaristia<br />

e nell’accoglienza<br />

dei fratelli anziani, infermi<br />

e bisognosi.<br />

Sia di incoraggiamento altresì<br />

per voi, cari parrocchiani,<br />

ad operare senza stancarvi<br />

per fare del vostro quartiere<br />

un ambiente veramente<br />

umano, così che vengano ridotti<br />

i rischi di deviazione e<br />

di emarginazione, che purtroppo<br />

sono ancora diffusi<br />

specialmente nelle grandi Città.<br />

6.La Diocesi di Roma ricorda<br />

oggi l’impegno per la<br />

costruzione delle nuove chiese,<br />

e qui possiamo toccare<br />

con mano i benefici che può<br />

apportare a tutta la zona un<br />

organico complesso parrocchiale.<br />

Nel vostro quartiere,<br />

infatti, la vostra chiesa costituisce<br />

un provvidenziale centro<br />

aggregativo, dove ci si<br />

forma all’ascolto di Dio e al<br />

servizio del prossimo; qui si<br />

coltiva un generoso slancio<br />

missionario e vocazionale,<br />

che coinvolge in primo luogo<br />

i giovani, con una costante<br />

attenzione alle esigenze locali<br />

e alle sfide mondiali. Possa il<br />

lodevole sforzo, che il Vicariato<br />

compie per dotare ogni<br />

quartiere d’un attrezzato<br />

centro pastorale, trovare generosa<br />

solidarietà da parte di<br />

ciascuna Parrocchia, specialmente<br />

di quelle che dispongono<br />

di maggiori risorse, come<br />

pure da parte di Congregazioni<br />

e Istituti religiosi, di<br />

Istituzioni pubbliche e private.<br />

7.«Siate pazienti fino alla<br />

venutadel Signore» (Gc 5, 7).<br />

L’Avvento ci invita alla<br />

gioia ma, al tempo stesso, ci<br />

esorta ad attendere con pazienza<br />

la venuta ormai prossima<br />

del Salvatore. Esorta a<br />

non scoraggiarsi, resistendo<br />

a ogni tipo di avversità, certi<br />

che il Signore non tarderà a<br />

venire.<br />

Questa vigile pazienza, come<br />

sottolinea l’apostolo Giacomo<br />

nella seconda Lettura,<br />

favorisce il consolidarsi di<br />

sentimenti fraterni nella Comunità<br />

cristiana. Riconoscendosi<br />

piccoli, poveri e bisognosi<br />

dell’aiuto di Dio, i<br />

credenti si stringono insieme<br />

per accogliere il loro Messia<br />

che sta per venire. Egli verrà<br />

nel silenzio, nell’umiltà e<br />

nella povertà del Presepe, e<br />

recherà a chi gli apre il cuore<br />

la sua gioia.<br />

Avanziamo, pertanto, con<br />

animo lieto e generoso verso<br />

il Natale. Facciamo nostri i<br />

sentimenti di Maria, che ha<br />

atteso orante e silenziosa il<br />

Redentore e ne ha preparato<br />

con cura la nascita a Betlemme.<br />

Buon Natale!

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