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DAL MONDO<br />
MARIO AGNES<br />
Direttore responsabile<br />
PAGINA<br />
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EDITRICE<br />
«<strong>L'OSSERVATORE</strong> <strong>ROMANO</strong>»<br />
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L'Osservatore Romano in collaborazione con alcune primarie aziende italiane.<br />
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questo particolare momento storico, può infatti essere validamente sostenuto da quanti<br />
condividono i valori propugnati dalla Chiesa cattolica.<br />
Alcune aziende hanno scelto L'Osservatore Romano come mezzo privilegiato e qualificato<br />
per divulgare il loro messaggio pubblicitario. Saranno queste aziende —<br />
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mondo di riferimento (sedi, clienti, collaboratori), questo giornale, questi valori.<br />
<strong>L'OSSERVATORE</strong> <strong>ROMANO</strong> Lunedì-Martedì 10-11 Dicembre 2001<br />
AFGHANISTAN Apprezzamento per l’accordo sull’Afghanistan<br />
raggiunto la settimana scorsa a Bonn<br />
è stato espresso dal Cancelliere tedesco Schroeder,<br />
e dal Presidente russo Putin, i quali hanno altresì<br />
sottolineato che ora tocca all’Onu fare il resto.<br />
RAID AEREI Nel fine settimana sono proseguite<br />
le azioni militari nella zona di Tora Bora, in Afghanistan,<br />
mentre viene riferito che Osama bin Laden<br />
sta tuttora guidando in battaglia circa mille uomini.<br />
AFGHANISTAN Ora tocca all'Onu metterlo in pratica — Powell a Mosca<br />
Putin e Schroeder soddisfatti<br />
per l'accordo raggiunto a Bonn<br />
Ancora<br />
raid aerei<br />
sui monti<br />
di Tora Bora<br />
KABUL, 10.<br />
Due aerei americani «B-52»<br />
hanno compiuto nel corso della<br />
notte numerosi raid nella zona<br />
montagnosa di Tora Bora, nell’Est<br />
dell’Afghanistan, dove si ritiene<br />
trovino rifugio gli uomini di «Al<br />
Qaeda» ed il loro capo Osama bin<br />
Laden. I due aerei, secondo la testimonianza<br />
di un corrispondente<br />
dell’agenzia «Afp», hanno sorvolato<br />
Tora Bora e compiuto una serie<br />
di incursioni. In precedenza,<br />
nella stessa area, c’erano stati<br />
passaggi a bassa quota di due caccia<br />
Usa, un «F-14» e un «F-16».<br />
Gli Stati Uniti vogliono che il<br />
mullah Omar, il leader dei Taleban,<br />
e Osama bin Laden, il capo<br />
della rete terroristica «Al Qaeda»,<br />
siano loro consegnati, quando e<br />
se saranno presi vivi. Lo ha ribadito<br />
ieri, in un’intervista televisiva,<br />
il vice Presidente americano,<br />
Dick Cheney. «Abbiamo fatto sapere<br />
molto chiaramente che ci<br />
aspettiamo che bin Laden e il<br />
mullah Omar e i loro luogotenenti<br />
ci siano consegnati», ha detto<br />
Cheney alla televisione «Nbc».<br />
La campagna in Afghanistan<br />
non è finita, perché «i nemici battuti<br />
a metà sono pericolosi» ha<br />
detto ieri il vice Segretario alla difesa<br />
americano, Paul Wolfowitz.<br />
Con parole diverse, questi messaggi<br />
sono stati lanciati, oltre che<br />
da Wolfowitz, dal vice Presidente<br />
Dick Cheney e dal capo di stato<br />
maggiore generale Richard Myers,<br />
il quale ha ricordato che il conflitto<br />
potrebbe continuare a lungo e<br />
coinvolgere un numero maggiore<br />
di Forze speciali, anche se il regime<br />
dei Taleban è ormai rovesciato<br />
e se i terroristi di «Al Qaeda»<br />
sono circondati nei loro rifugi.<br />
Intanto, mentre Burhanuddin<br />
Rabbani, il leader dell'Alleanza del<br />
Nord ancora riconosciuto dall'Onu<br />
come Presidente dell'Afghanistan,<br />
intende svolgere un ruolo<br />
nella fase di transizione, secondo<br />
quanto affermato ieri dal suo portavoce,<br />
il generale uzbeko, Rashid<br />
Dostum ha ribadito la sua contrarietà<br />
all'esito della conferenza interafghana<br />
di Bonn, ma si è impegnato<br />
a non ricorrere alla forza<br />
per ostacolare il Governo provvisorio.<br />
Gli Usa si sono detti certi<br />
che il generale uzbeko collaborerà<br />
con le nuove autorità di Kabul.<br />
Nel frattempo, Hamid Karzai è<br />
riuscito a trovare un accordo fra<br />
le fazioni in lotta per il controllo<br />
di Kandahar, abbandonata quattro<br />
giorni fa dai Taleban, ma lo<br />
stesso Capo del Governo provvisorio<br />
afghano ha ammesso che l'attuale<br />
instabilità «inevitabilmente»<br />
durerà ancora a lungo. La tregua<br />
è un'altra vittoria per l'ex mujaheddin<br />
diventato, con il sostegno<br />
americano, protagonista della<br />
politica afghana. Tutti i prigionieri<br />
politici, arrestati dai Taleban, saranno<br />
rilasciati in giornata.<br />
BERLINO, 10.<br />
Il Cancelliere tedesco, Gerhard<br />
Schroeder, e il Presidente russo, Vladimir<br />
Putin, nel loro incontro a Hannover,<br />
hanno espresso apprezzamento per<br />
l’accordo di Bonn sull’Afghanistan sottolineando<br />
che di più non si poteva raggiungere<br />
e che ora tocca all’Onu fare il<br />
resto con l’aiuto degli altri Paesi.<br />
In un colloquio di «quasi due ore»<br />
nell’abitazione privata di Schroeder ad<br />
Hannover, i due, a loro detta, hanno<br />
parlato di Afghanistan, Medio Oriente,<br />
Nato e relazioni bilaterali. In dichiarazioni<br />
ai giornalisti all’aeroporto prima<br />
della partenza dell’ospite, Schroeder e<br />
Putin hanno accennato ai temi discussi<br />
senza entrare in dettaglio. Sull’Afghanistan,<br />
Schroeder ha detto che si tratta<br />
ora di «mettere in pratica l’accordo di<br />
Bonn» su un Governo di transizione e<br />
che la parola tocca all’Onu «con l’aiuto<br />
di altri Paesi». È compito delle Nazioni<br />
Unite «creare le basi» per l’invio di truppe<br />
internazionali, ha detto rispondendo<br />
all’unica domanda accettata dopo le dichiarazioni<br />
congiunte. Putin si è congratulato<br />
con la Germania per il successo<br />
della conferenza di Bonn, e sull’accordo<br />
ha osservato che «non ci si poteva<br />
aspettare che facesse tutti felici al 100<br />
per cento». «Credo però — ha aggiunto<br />
il leader del Cremlino — che sia stato<br />
raggiunto il risultato migliore che ci si<br />
poteva aspettare». Sul Medio Oriente,<br />
Schroeder ha affermato che si sono detti<br />
«molto preoccupati» della situazione e<br />
hanno convenuto sulla necessità di<br />
«esercitare pressioni sulle due parti per<br />
fare diminuire la tensione» e rimettere<br />
in moto il processo di pace. Sulle relazioni<br />
bilaterali entrambi hanno sottolineato<br />
l’ottimo tenore e anche il rapporto<br />
di amicizia personale. Putin ha sottolineato<br />
che hanno parlato anche del rapporto<br />
fra Nato e Russia e di avere avuto<br />
il sostegno del Cancelliere Schroeder.<br />
Intanto, il Segretario di Stato americano,<br />
Colin Powell, è giunto ieri a Mosca<br />
per una visita di 48 ore sottolineando<br />
il «coordinamento degli sforzi» con la<br />
Russia per consentire l'attuazione degli<br />
accordi di Bonn sull'Afghanistan. Powell<br />
che è stato ricevuto questa mattina da<br />
Putin ha già discusso ieri sera con il Ministro<br />
degli esteri, Igor Ivanov, la campagna<br />
in Afghanistan ma anche le persistenti<br />
divergenze sulla stabilità strategica.<br />
Sul tappeto dei colloqui saranno anche<br />
l'avvicinamento della Russia alla Nato<br />
e la sempre più grave crisi in Medio<br />
Oriente, alla soluzione della quale sia<br />
Mosca che Washington sono fortemente<br />
impegnate. Powell ha iniziato la visita a<br />
Mosca rendendo omaggio alle vittime<br />
dell'attentato dell'8 agosto del 2000 che<br />
uccise 13 persone in un sottopassaggio<br />
al centro della capitale russa.<br />
Infine, il rappresentante dell'Onu per<br />
l'Afghanistan, Lakhdar Brahimi, al termine<br />
di un incontro a Roma con il Ministro<br />
degli esteri italiano, Renato Ruggiero,<br />
ha detto: «Contiamo moltissimo<br />
sull'Italia e sui suoi partner Ue». Ieri sera<br />
Brahimi ha incontrato anche l'ex Re<br />
Zahir Shah prima di partire per il Pakistan<br />
da dove raggiungerà Kabul.<br />
USA A tre mesi dall'attacco contro le Torri Gemelle<br />
Si scava ancora senza sosta<br />
nell'area del World Trade Center<br />
WASHINGTON, 10.<br />
Esce ancora fumo dai sotterranei di<br />
«Ground zero». A tre mesi dall'attacco<br />
terroristico agli Stati Uniti, nell'area dove<br />
sorgevano le Torri Gemelle — dominata<br />
ora dalla grande croce in acciaio<br />
formata da due traversine — resistono<br />
ancora focolai di incendi. Ma dalle macerie<br />
delle Twin Towers continuano ad<br />
essere recuperati cadaveri, quando ormai<br />
nessuno pensava di trovarne più.<br />
Negli ultimi due giorni, secondo fonti di<br />
stampa, sono stati trovati i corpi di non<br />
meno di 18 vigili del fuoco e di due dipendenti<br />
della «Port Authority», l’agenzia<br />
che gestiva il «World Trade Center».<br />
Nel corso di una perlustrazione sotto<br />
la massa di detriti, gli addetti alle operazioni<br />
di recupero avrebbero inoltre individuato<br />
un’area dove sono visibili un<br />
gran numero di cadaveri. I ritrovamenti<br />
sono i più consistenti dall’11 settembre.<br />
L’ultimo bilancio della tragedia di New<br />
York è di 3.057 vittime, con 486 corpi<br />
identificati e 1.983 certificati di morte<br />
emessi anche senza che siano stati individuati<br />
cadaveri. Altre 588 persone restano<br />
ufficialmente «disperse». Sotto le<br />
torri gemelle c’erano sei piani occupati<br />
da un centro commerciale e dalla metropolitana,<br />
dove adesso a bruciare sono<br />
soprattutto le riserve di gasolio. Video<br />
filmati nei sotterranei dagli addetti ai lavori<br />
mostrano macerie compatte in cui<br />
quelli che erano sette o otto piani dei<br />
grattacieli risultano compressi in blocchi<br />
non più alti di quattro metri. Rimuovere<br />
questa massa di metallo e detriti è il la-<br />
voro che impegnerà ancora per mesi<br />
operai e vigili del fuoco.<br />
Il Governo britannico ha nel frattempo<br />
reso noto che un «minuto di riflessione»,<br />
sarà osservato domani, contemporaneamente<br />
a una cerimonia analoga<br />
che si svolgerà negli Stati Uniti, a tre<br />
mesi esatti dagli attacchi terroristici dell’11<br />
settembre. Lo ha annunciato ieri<br />
Downing Street. Il Primo Ministro britannico<br />
Tony Blair e il Segretario di Stato<br />
Usa, Colin Powell, in visita in quel<br />
giorno a Londra — ha precisato un portavoce<br />
del Governo di Londra — parteciperanno<br />
assieme a questa cerimonia<br />
«semplice». Questo «momento di riflessione»<br />
sarà osservato alle 13.46 ora di<br />
Londra (le 14.46 in Italia, e le 8.46 sulla<br />
costa Est degli Usa), contemporaneamente<br />
a una cerimonia che il Presidente<br />
statunitense, George W. Bush, guiderà a<br />
New York nella stessa ora in cui, tre<br />
mesi fa, il primo aereo dei dirottatori si<br />
schiantò contro il World Trade Center.<br />
Secondo Downing Street, diversi Paesi<br />
aderenti alla campagna internazionale<br />
contro il terrorismo organizzeranno manifestazioni<br />
del genere. «Il tema della<br />
cerimonia è che non dobbiamo dimenticare,<br />
mai», ha dichiarato il portavoce<br />
britannico. «Non dobbiamo dimenticare<br />
le vittime, le loro famiglie, quelli che<br />
hanno cercato di salvare centinaia di<br />
persone e bisogna evidenziare la determinazione<br />
che ha unito la coalizione<br />
contro il terrorismo, affinché azioni del<br />
genere non si ripetano mai più», ha sottolineato<br />
il portavoce di Downing<br />
Street.<br />
Russia: le Forze federali<br />
preparano un'offensiva<br />
invernale in Cecenia<br />
MOSCA, 10.<br />
Le Forze armate russe si preparano<br />
ad un’offensiva invernale «antiterroristica»<br />
in Cecenia per tentare di giungere,<br />
anche sull’onda dei successi della campagna<br />
in Afghanistan, alla disfatta totale<br />
della guerriglia, secondo indicazioni di<br />
fonti ufficiali e ribelli. Dalla ripresa della<br />
guerra, nel 1999, il conflitto ha causato<br />
la morte di 11.000 mujaheddin e di<br />
3.500 soldati russi mentre 12.000 sono<br />
rimasti feriti. Migliaia i civili uccisi fra<br />
cui 350 bambini oltre a 1.000 minori feriti<br />
o invalidi. Gli sfollati sono oltre<br />
200.000 e i danni materiali enormi.<br />
Il Governo russo sostiene da tempo<br />
che la fase militare del conflitto è stata<br />
vinta e che quello che resta sono solo<br />
«formazioni terroristiche». Venerdì due<br />
Procuratori della Repubblica cecena sono<br />
rimasti uccisi in un attentato a Grozny.<br />
I due magistrati, secondo quanto ha<br />
riferito l'agenzia «Interfax», sono morti<br />
quando l'auto su cui si trovavano è saltata<br />
su una mina radiocomandata. È<br />
stato di nuovo annunciato per il prossimo<br />
anno il ritiro, già sospeso, delle<br />
«Forze non permanenti» cioè della maggior<br />
parte dei 50.000 uomini che ancora<br />
si trovano in Cecenia. Nell’inverno 2000<br />
all’epoca dell’ultima grande offensiva le<br />
truppe erano arrivate a oltre 90.000.<br />
USA Tre mesi dopo il tragico attacco dell'11 settembre,<br />
cerimonie commemorative delle vittime si<br />
sono tenute a New York e a Londra. Durante il fine<br />
settimana, tra le rovine delle Torri Gemelle a New<br />
York sono stati trovati altri corpi.<br />
PROFUGHI Un primo treno di aiuti per i civili afghani<br />
è transitato sul «ponte dell'amicizia», al confine<br />
tra Uzbekistan e Afghanistan. A Kabul ci sono<br />
tensioni per la mancata distribuzione di grano.<br />
MEDIO ORIENTE Nuovo attentato ad Haifa<br />
Israele rifiuta la tregua<br />
offerta dagli estremisti<br />
TEL AVIV, 10.<br />
I gruppi fondamentalisti islamici armati<br />
Hamas e Jihad islamica hanno offerto<br />
una tregua condizionata ad Israele<br />
in cambio della sospensione dei raid in<br />
Cisgiordania e nella Striscia di Gaza. Un<br />
alto responsabile della sicurezza di Tel<br />
Aviv ha però respinto la proposta annunciando<br />
l'intenzione di continuare ad<br />
«agire per autodifesa» finché l’Autorità<br />
Palestinese (Ap) non fermerà gli attentati<br />
terroristici. Il cessate-il-fuoco è cominciato<br />
alla mezzanotte di ieri, (le 23 in<br />
Italia), per restare in vigore sino alla fine<br />
del Ramadan, che si conclude nella<br />
notte tra giovedì e venerdì.<br />
L'offerta è giunta dopo un nuovo attentato<br />
suicida ad una fermata dell'autobus<br />
di Haifa, che ha provocato la morte<br />
del kamikaze e il ferimento di otto persone.<br />
Il terrorista ha azionato il detonatore<br />
che portava indosso mentre alcuni<br />
agenti tentavano di bloccarlo avendolo<br />
riconosciuto come sospetto. Solo una<br />
parte dell'ordigno è scoppiata, mentre<br />
una seconda bomba è stata disinnescata<br />
dagli artificieri dopo che il terrorista è<br />
stato ucciso dalla polizia.<br />
Sul fronte diplomatico l’inviato Usa,<br />
Anthony Zinni, ha minacciato di abbandonare<br />
la mediazione in assenza di progressi.<br />
Il Primo Ministro israeliano, Ariel<br />
Sharon, che ieri mattina ha convocato il<br />
Governo nella sede del comando militare<br />
per la Cisgiordania, ha però annunciato<br />
che dopo gli ultimi episodi Israele<br />
dovrà «intensificare» le sue «attività contro<br />
il terrorismo».<br />
Stamani si è avuta però una nuova<br />
Aperta in Uzbekistan<br />
una nuova via<br />
per far arrivare aiuti<br />
ai profughi afghani<br />
KABUL, 10.<br />
Nuovi aiuti ai profughi sono giunti nei<br />
giorni scorsi in Afghanistan dall’Uzbekistan.<br />
Al termine di settimane di negoziati<br />
il Governo uzbeko ha ceduto alle pressioni<br />
della Francia, degli Stati Uniti e<br />
delle organizzazioni umanitarie e ha<br />
concesso la riapertura dopo quattro anni<br />
del «Ponte dell’Amicizia», sulla strada<br />
da Termez a Mazar-i-Sharif. Il primo<br />
treno, con a bordo mille tonnellate di farina,<br />
ha già utilizzato la nuova via.<br />
La struttura, costruita dai sovietici all’inizio<br />
degli anni '80 per favorire l’occupazione<br />
dell’Afghanistan, è oggi un simbolo<br />
di speranza: i soccorsi in transito<br />
potrebbero rivelarsi essenziali per la sopravvivenza<br />
di migliaia di afghani minacciati<br />
dall'inverno alle porte. «Aiuto<br />
del popolo uzbeko al popolo fratello dell’Afghanistan»<br />
era scritto in russo sui<br />
quindici vagoni del primo treno partito<br />
da Termez.<br />
La riapertura del ponte si deve principalmente<br />
agli sforzi diplomatici del Segretario<br />
di Stato Usa, Colin Powell, che<br />
sabato scorso ha incontrato il Presidente<br />
uzbeko Islam Karimov.<br />
La nuova via di transito ha permesso<br />
anche alla Francia di lanciare la sua<br />
operazione umanitaria. A Parigi il Ministero<br />
degli esteri, Hubert Vedrine, ha<br />
annunciato che sabato da Termez sono<br />
partite alla volta di Mazar-i-Sharif 31<br />
tonnellate di viveri, farmaci e materiale<br />
logistico da tre settimane ferme in Uzbekistan.<br />
Questi aiuti saranno consegnati a<br />
Organizzazioni non governative (Ong)<br />
francesi che ne cureranno la distribuzione<br />
alla popolazione.<br />
Con il «Ponte dell’Amicizia» chiuso,<br />
l’Onu ha avuto finora enormi difficoltà<br />
nell'approvvigionamento dell’Afghanistan,<br />
dove si calcola che le persone a rischio<br />
di carestia siano circa sei milioni.<br />
Le organizzazioni umanitarie hanno avviato<br />
qualche giorno fa un trasporto di<br />
viveri a bordo di barche sul fiume che<br />
bagna Termez, ma si tratta di un’impresa<br />
lenta e insufficiente rispetto agli urgenti,<br />
drammatici problemi di sopravvivenza<br />
all’interno del Paese.<br />
Tensione e confusione regnano però<br />
ancora a Kabul, dove ieri intorno a centri<br />
di distribuzione di derrate alimentari<br />
migliaia di persone hanno atteso invano<br />
di ricevere grano. Alcuni giornalisti sono<br />
stati bersagliati con lanci di pietre mentre<br />
cresceva l’esasperazione della folla<br />
contro il Programma alimentare mondiale<br />
delle Nazioni Unite (Pam) che non<br />
stava distribuendo i viveri promessi.<br />
A Kolola Pouchta, quartiere Nord-occidentale<br />
della capitale afghana, circa<br />
5.000 uomini, donne e bambini aspettavano<br />
che una Organizzazione non governativa<br />
britannica, l'«Islamic relief<br />
Uk», distribuisse a ciascuno 50 chilogrammi<br />
di grano fornito dal Pam. In assenza<br />
di rappresentanti del Programma<br />
alimentare mondiale, nessuno era in<br />
grado di spiegare perché la distribuzione<br />
non cominciasse. Un dirigente della Ong<br />
si è limitato a menzionare problemi di<br />
sicurezza. Una portavoce dell’Onu, Wivina<br />
Belmonte, ha poi spiegato che «la<br />
distribuzione è stata sospesa» e sarebbe<br />
ripresa quando «sarà più sicuro».<br />
prova dell'intenzione israeliana di continuare<br />
ad attaccare i Territori. Elicotteri<br />
militari hanno lanciato due missili contro<br />
un’auto a Hebron uccidendo un<br />
adolescente e un bambino di sette anni<br />
e ferendo numerose persone. L’obiettivo<br />
del raid potrebbe essere stato un militante<br />
di Hamas, ma i velivoli avrebbero<br />
centrato per errore un'altra vettura.<br />
Intanto ieri a Gerusalemme, il nuovo<br />
incontro tra responsabili per la sicurezza<br />
delle due parti, il secondo in tre giorni,<br />
si è trasformato in un ennesimo e violento<br />
scambio di accuse. Zinni ha poi<br />
imposto un ultimatum ai capi dei servizi<br />
di sicurezza israeliani e palestinesi. «Mi<br />
aspetto risultati concreti entro 48 ore,<br />
altrimenti lascerò la regione», ha detto il<br />
generale dei marines in pensione.<br />
Le posizioni delle parti appaiono però<br />
ancora molto lontane: Israele giudica<br />
«insufficiente» l’ondata di arresti avviata<br />
dall’Ap tra i fondamentalisti di Hamas e<br />
della Jihad islamica, mentre i palestinesi<br />
accusano Sharon di ostacolare il compito<br />
degli agenti dell'Ap con i raid.<br />
Si attende intanto un segnale positivo<br />
oggi da Bruxelles, dove sono presenti il<br />
Capo della diplomazia israeliana, Shimon<br />
Peres, e l'esponente dell'Ap, Nabil<br />
Shaat. A margine della riunione dei Ministri<br />
degli esteri dell'Unione Europea, i<br />
due hanno avuto colloqui separati con il<br />
Premier belga, Guy Verhostadt, che regge<br />
la presidenza di turno dell'Unione<br />
Europea (Ue), in vista della missione in<br />
Medio Oriente che domani sarà avviata<br />
dall’Alto rappresentante della politica<br />
estera e di sicurezza, Javier Solana<br />
Irlanda: morti soffocati<br />
8 immigrati clandestini<br />
DUBLINO — Un nuovo dramma<br />
dell'immigrazione clandestina ha<br />
funestato l'Europa. Otto infelici, tra<br />
i quali due bambini, sono stati trovati<br />
sabato morti soffocati in un<br />
container zeppo di mobili per ufficio<br />
di fabbricazione italiana arrivato<br />
in Irlanda dopo un lungo viaggio<br />
prima in treno e poi in nave. Altri<br />
cinque clandestini, tutti adulti, sono<br />
sopravvissuti, ma uno di loro è<br />
in condizioni gravi. Non è stata ancora<br />
accertata la nazionalità dei<br />
clandestini, che sembrano comunque<br />
slavi.<br />
Kenya: cruento esito<br />
di scontri tribali<br />
NAIROBI — Si fa sempre più pesante<br />
il bilancio degli scontri tribali<br />
nell’Est del Kenya, nell’area del<br />
fiume Tana. Secondo le fonti ufficiali,<br />
i morti sono stati 14 tra sabato<br />
e domenica e almeno 52 nell’ultima<br />
settimana Si tratta di una faida<br />
che dura da almeno un decennio,<br />
e che contrappone i Pokomo,<br />
contadini, agli Orma, pastori, per i<br />
controllo dei terreni della zona.<br />
Georgia: ucciso<br />
funzionario dell'Ue<br />
TBILISI — Un funzionario tedesco<br />
della Commissione esecutiva dell'Unione<br />
Europea, Gunther Boyhel,<br />
è stato ucciso nella notte tra domenica<br />
e lunedì a Tbilisi. All’origine<br />
del crimine potrebbe esserci un<br />
tentativo di furto.<br />
La morte<br />
dell'Arcivescovo<br />
Giuseppe Mees<br />
Nunzio Apostolico<br />
È giunta la dolorosa notizia della<br />
pia morte di Sua Eccellenza Reverendissima<br />
Monsignor Giuseppe<br />
Mees, Arcivescovo titolare di Ieper,<br />
Nunzio Apostolico, avvenuta a Roma<br />
domenica 9 dicembre.<br />
Il compianto Presule era nato in<br />
Bornem, Arcidiocesi di Mechelem-<br />
Brussel (Belgio), il 18 aprile 1923 ed<br />
era stato ordinato sacerdote il 4<br />
aprile 1948. Era stato professore di<br />
Liceo a Bruxelles ed Assistente Ecclesiastico<br />
ASCI a Roma. Entrato<br />
nel servizio diplomatico il 1° novembre<br />
del 1952, aveva prestato la<br />
sua opera nelle Nunziature di Asuncion<br />
(1955), Rio de Janeiro (1958) e<br />
Ottawa (1964), il 18 settembre 1967<br />
era rientrato in Segreteria di Stato.<br />
Il 14 giugno 1969 era stato eletto<br />
alla Sede titolare arcivescovile di<br />
Ieper e nello stesso tempo era stato<br />
nominato Pro-Nunzio Apostolico in<br />
Indonesia. Il 30 giugno dello stesso<br />
anno riceveva l'ordinazione episcopale.<br />
Il 10 luglio 1973 era stato<br />
nominato Nunzio Apostolico in Paraguay.<br />
Il 19 gennaio 1985 era stato<br />
nominato Delegato Apostolico in<br />
Africa Meridionale e Pro-Nunzio<br />
Apostolico in Lesotho.<br />
Il 1° novembre 1987 aveva concluso<br />
il servizio diplomatico.<br />
Le esequie di Mons. Mees si celebrano<br />
martedì mattina, ore 10.30,<br />
nella parrocchia romana di Santa<br />
Maria «Mater Ecclesiae».<br />
MEDIO ORIENTE I gruppi fondamentalisti islamici<br />
armati palestinesi Hamas e Jihad hanno offerto una<br />
tregua condizionata. I Ministri degli esteri israeliano<br />
e palestinese, Peres e Shaat, sono a Bruxelles per<br />
partecipare al Consiglio dei Ministri dell'Ue.<br />
SUD AFRICA Il missionario italiano padre Michele<br />
D’Annucci, superiore dei padri stimmatini del Sudafrica,<br />
Botswana e Tanzania, è stato ucciso sabato<br />
per rapina a Pretoria.<br />
.<br />
Sud Africa:<br />
missionario<br />
assassinato<br />
per rapina<br />
CITTÀ DEL CAPO, 10.<br />
Un missionario italiano, il padre<br />
Michele D'Annucci originario di<br />
Atella (Potenza), è stato assassinato<br />
sabato sera a colpi d'arma da<br />
fuoco in Sud Africa. L'aggressione,<br />
avvenuta nei dintorni di Pretoria,<br />
ha avuto scopo di rapina: gli<br />
assassini, non identificati, si sono<br />
infatti impadroniti dell'auto e del<br />
telefono cellulare del religioso.<br />
Padre D'Annucci, 60 anni dei<br />
quali più della metà trascorsi in<br />
Sud Africa, ricopriva attualmente<br />
l'incarico di superiore dei padri<br />
Stimmatini del Sud Africa, del<br />
Botswana e della Tanzania.<br />
Sacerdote dinamico ed entusiasta<br />
— così lo definisce la Misna<br />
(Agenzia internazionale delle congregazioni<br />
missionarie) — aveva<br />
saputo coniugare l'evangelizzazione<br />
con la promozione umana attraverso<br />
la costruzione di chiese e<br />
la realizzazione di opere di carità.<br />
Vero amico del Sud Africa e della<br />
sua gente, con speciale predilezione<br />
per i poveri, negli anni bui dell'apartheid<br />
era riuscito a stabilire<br />
un clima di fratellanza e di cooperazione<br />
tra comunità di neri e di<br />
bianchi. Per la sua benefica attività,<br />
padre D'Annucci si era guadagnato<br />
la stima e i riconoscimenti<br />
dell'ex Presidente sudafricano Nelson<br />
Mandela e del sindaco di Pretoria,<br />
Smangaliso Mikhatshwa.<br />
Lutto<br />
nell'Episcopato<br />
È giunta la dolorosa notizia della<br />
pia morte di Sua Eccellenza<br />
Reverendissima Monsignor Antonio<br />
Mauro, Arcivescovo titolare<br />
di Tagaste, Amministratore Pontificio<br />
emerito della Patriarcale Basilica<br />
di San Paolo fuori le Mura;<br />
Delegato Pontificio emerito per la<br />
Basilica di Sant'Antonio in Padova,<br />
avvenuta domenica 9 dicembre<br />
nella clinica romana<br />
«PioXI».<br />
Il compianto Presule era nato<br />
in Gallina, Arcidiocesi di Reggio<br />
Calabria-Bova, il 30 giugno 1914<br />
ed era stato ordinato sacerdote il<br />
9 luglio 1939. Il 4 luglio 1967 era<br />
stato eletto alla Sede titolare arcivescovile<br />
di Tagaste e nello stesso<br />
tempo era stato nominato Segretario<br />
della Sacra Congregazione<br />
per i religiosi e gli Istituti secolari.<br />
Il 16 luglio del medesimo anno<br />
aveva ricevuto l'ordinazione episcopale.<br />
Dopo due anni di intenso lavoro,<br />
nell'aprile 1969 veniva nominato<br />
Vice Presidente del Segretariato<br />
per i non Credenti. Avute in<br />
cura, nel 1975, la Pontificia Amministrazione<br />
della Patriarcale Basilica<br />
di San Paolo fuori le Mura e<br />
la Delegazione Pontificia per la<br />
Basilica di Sant'Antonio in Padova,<br />
vi aveva rinunciato il 10 dicembre<br />
1990.<br />
Mons. Mauro è stato a lungo<br />
apprezzato collaboratore del nostro<br />
giornale. Il suo ultimo articolo<br />
risale al 27 maggio 1999 ed era<br />
dedicato al servo di Dio Enrico<br />
Montalbetti, «evangelizzatore della<br />
nostra epoca, moderno apostolo<br />
dei giovani»<br />
Le esequie del compianto Presule<br />
saranno celebrate nella Cattedrale<br />
di Reggio Calabria alle ore<br />
16 di mercoledì 12 dicembre.<br />
W<br />
L'AMMINISTRATORE PONTIFICIO<br />
della PATRIARCALE BASILICA di SAN<br />
PAOLO e DELEGATO PONTIFICIO per<br />
la BASILICA di S. ANTONIO di PA-<br />
DOVA, insieme a S.E. Mons. MARCEL-<br />
LO COSTALUNGA, agli OFFICIALI e al<br />
PERSONALE, partecipano al dolore per<br />
la morte di<br />
S.E. Monsignor<br />
ANTONIO MAURO<br />
Arcivescovo titolare di Tagaste<br />
L'Amministrazione e la Delegazione<br />
Pontificia invitano alla preghiera per la<br />
sua anima, ricordando con viva gratitudine<br />
il generoso servizio da lui offerto<br />
in qualità di Amministratore Pontificio<br />
nella Patriarcale Basilica di San Paolo e<br />
Delegato Pontificio per la Basilica di S.<br />
Antonio di Padova.<br />
.