05.06.2013 Views

L'OSSERVATORE ROMANO

L'OSSERVATORE ROMANO

L'OSSERVATORE ROMANO

SHOW MORE
SHOW LESS

Create successful ePaper yourself

Turn your PDF publications into a flip-book with our unique Google optimized e-Paper software.

DAL MONDO<br />

MARIO AGNES<br />

Direttore responsabile<br />

PAGINA<br />

TIPOGRAFIA VATICANA<br />

EDITRICE<br />

«<strong>L'OSSERVATORE</strong> <strong>ROMANO</strong>»<br />

Redazione:<br />

via del Pellegrino<br />

00120 Città del Vaticano<br />

Segreteria di Redazione:<br />

Tel. 06.698.83461/06.698.84442<br />

Fax 06.698.83675<br />

Servizi fotografici<br />

de «L'Osservatore Romano»<br />

a cura di Arturo Mari<br />

Le foto dell'attività della Santa Sede<br />

sono del SERVIZIO FOTOGRAFICO<br />

de «L'Osservatore Romano»<br />

Tel. 06.698.84797 - Fax 06.698.84998<br />

E-mail: photo@ossrom.va<br />

.<br />

2 .<br />

PUBBLICITÀ:<br />

PUBBLIETICA s.r.l.<br />

in primo piano<br />

20121 Milano - Piazza Cavour, 3<br />

Tel. 02.62.61.91 - Fax 02.29.00.89.24<br />

00193 Roma - Via G. G. Belli, 122<br />

Tel. 06.32.81.32.00 - Fax 06.32.81.32.01<br />

pubblietica@gruppore.it<br />

NECROLOGIE:<br />

Redazione<br />

de «<strong>L'OSSERVATORE</strong> <strong>ROMANO</strong>»<br />

Tel. 06.698.83461 - Fax 06.698.83675<br />

AZIENDE PROMOTRICI DELLA DIFFUSIONE DE <strong>L'OSSERVATORE</strong> <strong>ROMANO</strong><br />

ALITALIA – INTESABci – VOBIS – ADVENIA<br />

Pubblietica sta lavorando ad un progetto teso all'incremento della diffusione de<br />

L'Osservatore Romano in collaborazione con alcune primarie aziende italiane.<br />

Lo sforzo del quotidiano della Santa Sede per diffondere la parola del Papa, soprattutto in<br />

questo particolare momento storico, può infatti essere validamente sostenuto da quanti<br />

condividono i valori propugnati dalla Chiesa cattolica.<br />

Alcune aziende hanno scelto L'Osservatore Romano come mezzo privilegiato e qualificato<br />

per divulgare il loro messaggio pubblicitario. Saranno queste aziende —<br />

sottoscrittrici di numerosi abbonamenti — a diffondere all'interno del proprio<br />

mondo di riferimento (sedi, clienti, collaboratori), questo giornale, questi valori.<br />

<strong>L'OSSERVATORE</strong> <strong>ROMANO</strong> Lunedì-Martedì 10-11 Dicembre 2001<br />

AFGHANISTAN Apprezzamento per l’accordo sull’Afghanistan<br />

raggiunto la settimana scorsa a Bonn<br />

è stato espresso dal Cancelliere tedesco Schroeder,<br />

e dal Presidente russo Putin, i quali hanno altresì<br />

sottolineato che ora tocca all’Onu fare il resto.<br />

RAID AEREI Nel fine settimana sono proseguite<br />

le azioni militari nella zona di Tora Bora, in Afghanistan,<br />

mentre viene riferito che Osama bin Laden<br />

sta tuttora guidando in battaglia circa mille uomini.<br />

AFGHANISTAN Ora tocca all'Onu metterlo in pratica — Powell a Mosca<br />

Putin e Schroeder soddisfatti<br />

per l'accordo raggiunto a Bonn<br />

Ancora<br />

raid aerei<br />

sui monti<br />

di Tora Bora<br />

KABUL, 10.<br />

Due aerei americani «B-52»<br />

hanno compiuto nel corso della<br />

notte numerosi raid nella zona<br />

montagnosa di Tora Bora, nell’Est<br />

dell’Afghanistan, dove si ritiene<br />

trovino rifugio gli uomini di «Al<br />

Qaeda» ed il loro capo Osama bin<br />

Laden. I due aerei, secondo la testimonianza<br />

di un corrispondente<br />

dell’agenzia «Afp», hanno sorvolato<br />

Tora Bora e compiuto una serie<br />

di incursioni. In precedenza,<br />

nella stessa area, c’erano stati<br />

passaggi a bassa quota di due caccia<br />

Usa, un «F-14» e un «F-16».<br />

Gli Stati Uniti vogliono che il<br />

mullah Omar, il leader dei Taleban,<br />

e Osama bin Laden, il capo<br />

della rete terroristica «Al Qaeda»,<br />

siano loro consegnati, quando e<br />

se saranno presi vivi. Lo ha ribadito<br />

ieri, in un’intervista televisiva,<br />

il vice Presidente americano,<br />

Dick Cheney. «Abbiamo fatto sapere<br />

molto chiaramente che ci<br />

aspettiamo che bin Laden e il<br />

mullah Omar e i loro luogotenenti<br />

ci siano consegnati», ha detto<br />

Cheney alla televisione «Nbc».<br />

La campagna in Afghanistan<br />

non è finita, perché «i nemici battuti<br />

a metà sono pericolosi» ha<br />

detto ieri il vice Segretario alla difesa<br />

americano, Paul Wolfowitz.<br />

Con parole diverse, questi messaggi<br />

sono stati lanciati, oltre che<br />

da Wolfowitz, dal vice Presidente<br />

Dick Cheney e dal capo di stato<br />

maggiore generale Richard Myers,<br />

il quale ha ricordato che il conflitto<br />

potrebbe continuare a lungo e<br />

coinvolgere un numero maggiore<br />

di Forze speciali, anche se il regime<br />

dei Taleban è ormai rovesciato<br />

e se i terroristi di «Al Qaeda»<br />

sono circondati nei loro rifugi.<br />

Intanto, mentre Burhanuddin<br />

Rabbani, il leader dell'Alleanza del<br />

Nord ancora riconosciuto dall'Onu<br />

come Presidente dell'Afghanistan,<br />

intende svolgere un ruolo<br />

nella fase di transizione, secondo<br />

quanto affermato ieri dal suo portavoce,<br />

il generale uzbeko, Rashid<br />

Dostum ha ribadito la sua contrarietà<br />

all'esito della conferenza interafghana<br />

di Bonn, ma si è impegnato<br />

a non ricorrere alla forza<br />

per ostacolare il Governo provvisorio.<br />

Gli Usa si sono detti certi<br />

che il generale uzbeko collaborerà<br />

con le nuove autorità di Kabul.<br />

Nel frattempo, Hamid Karzai è<br />

riuscito a trovare un accordo fra<br />

le fazioni in lotta per il controllo<br />

di Kandahar, abbandonata quattro<br />

giorni fa dai Taleban, ma lo<br />

stesso Capo del Governo provvisorio<br />

afghano ha ammesso che l'attuale<br />

instabilità «inevitabilmente»<br />

durerà ancora a lungo. La tregua<br />

è un'altra vittoria per l'ex mujaheddin<br />

diventato, con il sostegno<br />

americano, protagonista della<br />

politica afghana. Tutti i prigionieri<br />

politici, arrestati dai Taleban, saranno<br />

rilasciati in giornata.<br />

BERLINO, 10.<br />

Il Cancelliere tedesco, Gerhard<br />

Schroeder, e il Presidente russo, Vladimir<br />

Putin, nel loro incontro a Hannover,<br />

hanno espresso apprezzamento per<br />

l’accordo di Bonn sull’Afghanistan sottolineando<br />

che di più non si poteva raggiungere<br />

e che ora tocca all’Onu fare il<br />

resto con l’aiuto degli altri Paesi.<br />

In un colloquio di «quasi due ore»<br />

nell’abitazione privata di Schroeder ad<br />

Hannover, i due, a loro detta, hanno<br />

parlato di Afghanistan, Medio Oriente,<br />

Nato e relazioni bilaterali. In dichiarazioni<br />

ai giornalisti all’aeroporto prima<br />

della partenza dell’ospite, Schroeder e<br />

Putin hanno accennato ai temi discussi<br />

senza entrare in dettaglio. Sull’Afghanistan,<br />

Schroeder ha detto che si tratta<br />

ora di «mettere in pratica l’accordo di<br />

Bonn» su un Governo di transizione e<br />

che la parola tocca all’Onu «con l’aiuto<br />

di altri Paesi». È compito delle Nazioni<br />

Unite «creare le basi» per l’invio di truppe<br />

internazionali, ha detto rispondendo<br />

all’unica domanda accettata dopo le dichiarazioni<br />

congiunte. Putin si è congratulato<br />

con la Germania per il successo<br />

della conferenza di Bonn, e sull’accordo<br />

ha osservato che «non ci si poteva<br />

aspettare che facesse tutti felici al 100<br />

per cento». «Credo però — ha aggiunto<br />

il leader del Cremlino — che sia stato<br />

raggiunto il risultato migliore che ci si<br />

poteva aspettare». Sul Medio Oriente,<br />

Schroeder ha affermato che si sono detti<br />

«molto preoccupati» della situazione e<br />

hanno convenuto sulla necessità di<br />

«esercitare pressioni sulle due parti per<br />

fare diminuire la tensione» e rimettere<br />

in moto il processo di pace. Sulle relazioni<br />

bilaterali entrambi hanno sottolineato<br />

l’ottimo tenore e anche il rapporto<br />

di amicizia personale. Putin ha sottolineato<br />

che hanno parlato anche del rapporto<br />

fra Nato e Russia e di avere avuto<br />

il sostegno del Cancelliere Schroeder.<br />

Intanto, il Segretario di Stato americano,<br />

Colin Powell, è giunto ieri a Mosca<br />

per una visita di 48 ore sottolineando<br />

il «coordinamento degli sforzi» con la<br />

Russia per consentire l'attuazione degli<br />

accordi di Bonn sull'Afghanistan. Powell<br />

che è stato ricevuto questa mattina da<br />

Putin ha già discusso ieri sera con il Ministro<br />

degli esteri, Igor Ivanov, la campagna<br />

in Afghanistan ma anche le persistenti<br />

divergenze sulla stabilità strategica.<br />

Sul tappeto dei colloqui saranno anche<br />

l'avvicinamento della Russia alla Nato<br />

e la sempre più grave crisi in Medio<br />

Oriente, alla soluzione della quale sia<br />

Mosca che Washington sono fortemente<br />

impegnate. Powell ha iniziato la visita a<br />

Mosca rendendo omaggio alle vittime<br />

dell'attentato dell'8 agosto del 2000 che<br />

uccise 13 persone in un sottopassaggio<br />

al centro della capitale russa.<br />

Infine, il rappresentante dell'Onu per<br />

l'Afghanistan, Lakhdar Brahimi, al termine<br />

di un incontro a Roma con il Ministro<br />

degli esteri italiano, Renato Ruggiero,<br />

ha detto: «Contiamo moltissimo<br />

sull'Italia e sui suoi partner Ue». Ieri sera<br />

Brahimi ha incontrato anche l'ex Re<br />

Zahir Shah prima di partire per il Pakistan<br />

da dove raggiungerà Kabul.<br />

USA A tre mesi dall'attacco contro le Torri Gemelle<br />

Si scava ancora senza sosta<br />

nell'area del World Trade Center<br />

WASHINGTON, 10.<br />

Esce ancora fumo dai sotterranei di<br />

«Ground zero». A tre mesi dall'attacco<br />

terroristico agli Stati Uniti, nell'area dove<br />

sorgevano le Torri Gemelle — dominata<br />

ora dalla grande croce in acciaio<br />

formata da due traversine — resistono<br />

ancora focolai di incendi. Ma dalle macerie<br />

delle Twin Towers continuano ad<br />

essere recuperati cadaveri, quando ormai<br />

nessuno pensava di trovarne più.<br />

Negli ultimi due giorni, secondo fonti di<br />

stampa, sono stati trovati i corpi di non<br />

meno di 18 vigili del fuoco e di due dipendenti<br />

della «Port Authority», l’agenzia<br />

che gestiva il «World Trade Center».<br />

Nel corso di una perlustrazione sotto<br />

la massa di detriti, gli addetti alle operazioni<br />

di recupero avrebbero inoltre individuato<br />

un’area dove sono visibili un<br />

gran numero di cadaveri. I ritrovamenti<br />

sono i più consistenti dall’11 settembre.<br />

L’ultimo bilancio della tragedia di New<br />

York è di 3.057 vittime, con 486 corpi<br />

identificati e 1.983 certificati di morte<br />

emessi anche senza che siano stati individuati<br />

cadaveri. Altre 588 persone restano<br />

ufficialmente «disperse». Sotto le<br />

torri gemelle c’erano sei piani occupati<br />

da un centro commerciale e dalla metropolitana,<br />

dove adesso a bruciare sono<br />

soprattutto le riserve di gasolio. Video<br />

filmati nei sotterranei dagli addetti ai lavori<br />

mostrano macerie compatte in cui<br />

quelli che erano sette o otto piani dei<br />

grattacieli risultano compressi in blocchi<br />

non più alti di quattro metri. Rimuovere<br />

questa massa di metallo e detriti è il la-<br />

voro che impegnerà ancora per mesi<br />

operai e vigili del fuoco.<br />

Il Governo britannico ha nel frattempo<br />

reso noto che un «minuto di riflessione»,<br />

sarà osservato domani, contemporaneamente<br />

a una cerimonia analoga<br />

che si svolgerà negli Stati Uniti, a tre<br />

mesi esatti dagli attacchi terroristici dell’11<br />

settembre. Lo ha annunciato ieri<br />

Downing Street. Il Primo Ministro britannico<br />

Tony Blair e il Segretario di Stato<br />

Usa, Colin Powell, in visita in quel<br />

giorno a Londra — ha precisato un portavoce<br />

del Governo di Londra — parteciperanno<br />

assieme a questa cerimonia<br />

«semplice». Questo «momento di riflessione»<br />

sarà osservato alle 13.46 ora di<br />

Londra (le 14.46 in Italia, e le 8.46 sulla<br />

costa Est degli Usa), contemporaneamente<br />

a una cerimonia che il Presidente<br />

statunitense, George W. Bush, guiderà a<br />

New York nella stessa ora in cui, tre<br />

mesi fa, il primo aereo dei dirottatori si<br />

schiantò contro il World Trade Center.<br />

Secondo Downing Street, diversi Paesi<br />

aderenti alla campagna internazionale<br />

contro il terrorismo organizzeranno manifestazioni<br />

del genere. «Il tema della<br />

cerimonia è che non dobbiamo dimenticare,<br />

mai», ha dichiarato il portavoce<br />

britannico. «Non dobbiamo dimenticare<br />

le vittime, le loro famiglie, quelli che<br />

hanno cercato di salvare centinaia di<br />

persone e bisogna evidenziare la determinazione<br />

che ha unito la coalizione<br />

contro il terrorismo, affinché azioni del<br />

genere non si ripetano mai più», ha sottolineato<br />

il portavoce di Downing<br />

Street.<br />

Russia: le Forze federali<br />

preparano un'offensiva<br />

invernale in Cecenia<br />

MOSCA, 10.<br />

Le Forze armate russe si preparano<br />

ad un’offensiva invernale «antiterroristica»<br />

in Cecenia per tentare di giungere,<br />

anche sull’onda dei successi della campagna<br />

in Afghanistan, alla disfatta totale<br />

della guerriglia, secondo indicazioni di<br />

fonti ufficiali e ribelli. Dalla ripresa della<br />

guerra, nel 1999, il conflitto ha causato<br />

la morte di 11.000 mujaheddin e di<br />

3.500 soldati russi mentre 12.000 sono<br />

rimasti feriti. Migliaia i civili uccisi fra<br />

cui 350 bambini oltre a 1.000 minori feriti<br />

o invalidi. Gli sfollati sono oltre<br />

200.000 e i danni materiali enormi.<br />

Il Governo russo sostiene da tempo<br />

che la fase militare del conflitto è stata<br />

vinta e che quello che resta sono solo<br />

«formazioni terroristiche». Venerdì due<br />

Procuratori della Repubblica cecena sono<br />

rimasti uccisi in un attentato a Grozny.<br />

I due magistrati, secondo quanto ha<br />

riferito l'agenzia «Interfax», sono morti<br />

quando l'auto su cui si trovavano è saltata<br />

su una mina radiocomandata. È<br />

stato di nuovo annunciato per il prossimo<br />

anno il ritiro, già sospeso, delle<br />

«Forze non permanenti» cioè della maggior<br />

parte dei 50.000 uomini che ancora<br />

si trovano in Cecenia. Nell’inverno 2000<br />

all’epoca dell’ultima grande offensiva le<br />

truppe erano arrivate a oltre 90.000.<br />

USA Tre mesi dopo il tragico attacco dell'11 settembre,<br />

cerimonie commemorative delle vittime si<br />

sono tenute a New York e a Londra. Durante il fine<br />

settimana, tra le rovine delle Torri Gemelle a New<br />

York sono stati trovati altri corpi.<br />

PROFUGHI Un primo treno di aiuti per i civili afghani<br />

è transitato sul «ponte dell'amicizia», al confine<br />

tra Uzbekistan e Afghanistan. A Kabul ci sono<br />

tensioni per la mancata distribuzione di grano.<br />

MEDIO ORIENTE Nuovo attentato ad Haifa<br />

Israele rifiuta la tregua<br />

offerta dagli estremisti<br />

TEL AVIV, 10.<br />

I gruppi fondamentalisti islamici armati<br />

Hamas e Jihad islamica hanno offerto<br />

una tregua condizionata ad Israele<br />

in cambio della sospensione dei raid in<br />

Cisgiordania e nella Striscia di Gaza. Un<br />

alto responsabile della sicurezza di Tel<br />

Aviv ha però respinto la proposta annunciando<br />

l'intenzione di continuare ad<br />

«agire per autodifesa» finché l’Autorità<br />

Palestinese (Ap) non fermerà gli attentati<br />

terroristici. Il cessate-il-fuoco è cominciato<br />

alla mezzanotte di ieri, (le 23 in<br />

Italia), per restare in vigore sino alla fine<br />

del Ramadan, che si conclude nella<br />

notte tra giovedì e venerdì.<br />

L'offerta è giunta dopo un nuovo attentato<br />

suicida ad una fermata dell'autobus<br />

di Haifa, che ha provocato la morte<br />

del kamikaze e il ferimento di otto persone.<br />

Il terrorista ha azionato il detonatore<br />

che portava indosso mentre alcuni<br />

agenti tentavano di bloccarlo avendolo<br />

riconosciuto come sospetto. Solo una<br />

parte dell'ordigno è scoppiata, mentre<br />

una seconda bomba è stata disinnescata<br />

dagli artificieri dopo che il terrorista è<br />

stato ucciso dalla polizia.<br />

Sul fronte diplomatico l’inviato Usa,<br />

Anthony Zinni, ha minacciato di abbandonare<br />

la mediazione in assenza di progressi.<br />

Il Primo Ministro israeliano, Ariel<br />

Sharon, che ieri mattina ha convocato il<br />

Governo nella sede del comando militare<br />

per la Cisgiordania, ha però annunciato<br />

che dopo gli ultimi episodi Israele<br />

dovrà «intensificare» le sue «attività contro<br />

il terrorismo».<br />

Stamani si è avuta però una nuova<br />

Aperta in Uzbekistan<br />

una nuova via<br />

per far arrivare aiuti<br />

ai profughi afghani<br />

KABUL, 10.<br />

Nuovi aiuti ai profughi sono giunti nei<br />

giorni scorsi in Afghanistan dall’Uzbekistan.<br />

Al termine di settimane di negoziati<br />

il Governo uzbeko ha ceduto alle pressioni<br />

della Francia, degli Stati Uniti e<br />

delle organizzazioni umanitarie e ha<br />

concesso la riapertura dopo quattro anni<br />

del «Ponte dell’Amicizia», sulla strada<br />

da Termez a Mazar-i-Sharif. Il primo<br />

treno, con a bordo mille tonnellate di farina,<br />

ha già utilizzato la nuova via.<br />

La struttura, costruita dai sovietici all’inizio<br />

degli anni '80 per favorire l’occupazione<br />

dell’Afghanistan, è oggi un simbolo<br />

di speranza: i soccorsi in transito<br />

potrebbero rivelarsi essenziali per la sopravvivenza<br />

di migliaia di afghani minacciati<br />

dall'inverno alle porte. «Aiuto<br />

del popolo uzbeko al popolo fratello dell’Afghanistan»<br />

era scritto in russo sui<br />

quindici vagoni del primo treno partito<br />

da Termez.<br />

La riapertura del ponte si deve principalmente<br />

agli sforzi diplomatici del Segretario<br />

di Stato Usa, Colin Powell, che<br />

sabato scorso ha incontrato il Presidente<br />

uzbeko Islam Karimov.<br />

La nuova via di transito ha permesso<br />

anche alla Francia di lanciare la sua<br />

operazione umanitaria. A Parigi il Ministero<br />

degli esteri, Hubert Vedrine, ha<br />

annunciato che sabato da Termez sono<br />

partite alla volta di Mazar-i-Sharif 31<br />

tonnellate di viveri, farmaci e materiale<br />

logistico da tre settimane ferme in Uzbekistan.<br />

Questi aiuti saranno consegnati a<br />

Organizzazioni non governative (Ong)<br />

francesi che ne cureranno la distribuzione<br />

alla popolazione.<br />

Con il «Ponte dell’Amicizia» chiuso,<br />

l’Onu ha avuto finora enormi difficoltà<br />

nell'approvvigionamento dell’Afghanistan,<br />

dove si calcola che le persone a rischio<br />

di carestia siano circa sei milioni.<br />

Le organizzazioni umanitarie hanno avviato<br />

qualche giorno fa un trasporto di<br />

viveri a bordo di barche sul fiume che<br />

bagna Termez, ma si tratta di un’impresa<br />

lenta e insufficiente rispetto agli urgenti,<br />

drammatici problemi di sopravvivenza<br />

all’interno del Paese.<br />

Tensione e confusione regnano però<br />

ancora a Kabul, dove ieri intorno a centri<br />

di distribuzione di derrate alimentari<br />

migliaia di persone hanno atteso invano<br />

di ricevere grano. Alcuni giornalisti sono<br />

stati bersagliati con lanci di pietre mentre<br />

cresceva l’esasperazione della folla<br />

contro il Programma alimentare mondiale<br />

delle Nazioni Unite (Pam) che non<br />

stava distribuendo i viveri promessi.<br />

A Kolola Pouchta, quartiere Nord-occidentale<br />

della capitale afghana, circa<br />

5.000 uomini, donne e bambini aspettavano<br />

che una Organizzazione non governativa<br />

britannica, l'«Islamic relief<br />

Uk», distribuisse a ciascuno 50 chilogrammi<br />

di grano fornito dal Pam. In assenza<br />

di rappresentanti del Programma<br />

alimentare mondiale, nessuno era in<br />

grado di spiegare perché la distribuzione<br />

non cominciasse. Un dirigente della Ong<br />

si è limitato a menzionare problemi di<br />

sicurezza. Una portavoce dell’Onu, Wivina<br />

Belmonte, ha poi spiegato che «la<br />

distribuzione è stata sospesa» e sarebbe<br />

ripresa quando «sarà più sicuro».<br />

prova dell'intenzione israeliana di continuare<br />

ad attaccare i Territori. Elicotteri<br />

militari hanno lanciato due missili contro<br />

un’auto a Hebron uccidendo un<br />

adolescente e un bambino di sette anni<br />

e ferendo numerose persone. L’obiettivo<br />

del raid potrebbe essere stato un militante<br />

di Hamas, ma i velivoli avrebbero<br />

centrato per errore un'altra vettura.<br />

Intanto ieri a Gerusalemme, il nuovo<br />

incontro tra responsabili per la sicurezza<br />

delle due parti, il secondo in tre giorni,<br />

si è trasformato in un ennesimo e violento<br />

scambio di accuse. Zinni ha poi<br />

imposto un ultimatum ai capi dei servizi<br />

di sicurezza israeliani e palestinesi. «Mi<br />

aspetto risultati concreti entro 48 ore,<br />

altrimenti lascerò la regione», ha detto il<br />

generale dei marines in pensione.<br />

Le posizioni delle parti appaiono però<br />

ancora molto lontane: Israele giudica<br />

«insufficiente» l’ondata di arresti avviata<br />

dall’Ap tra i fondamentalisti di Hamas e<br />

della Jihad islamica, mentre i palestinesi<br />

accusano Sharon di ostacolare il compito<br />

degli agenti dell'Ap con i raid.<br />

Si attende intanto un segnale positivo<br />

oggi da Bruxelles, dove sono presenti il<br />

Capo della diplomazia israeliana, Shimon<br />

Peres, e l'esponente dell'Ap, Nabil<br />

Shaat. A margine della riunione dei Ministri<br />

degli esteri dell'Unione Europea, i<br />

due hanno avuto colloqui separati con il<br />

Premier belga, Guy Verhostadt, che regge<br />

la presidenza di turno dell'Unione<br />

Europea (Ue), in vista della missione in<br />

Medio Oriente che domani sarà avviata<br />

dall’Alto rappresentante della politica<br />

estera e di sicurezza, Javier Solana<br />

Irlanda: morti soffocati<br />

8 immigrati clandestini<br />

DUBLINO — Un nuovo dramma<br />

dell'immigrazione clandestina ha<br />

funestato l'Europa. Otto infelici, tra<br />

i quali due bambini, sono stati trovati<br />

sabato morti soffocati in un<br />

container zeppo di mobili per ufficio<br />

di fabbricazione italiana arrivato<br />

in Irlanda dopo un lungo viaggio<br />

prima in treno e poi in nave. Altri<br />

cinque clandestini, tutti adulti, sono<br />

sopravvissuti, ma uno di loro è<br />

in condizioni gravi. Non è stata ancora<br />

accertata la nazionalità dei<br />

clandestini, che sembrano comunque<br />

slavi.<br />

Kenya: cruento esito<br />

di scontri tribali<br />

NAIROBI — Si fa sempre più pesante<br />

il bilancio degli scontri tribali<br />

nell’Est del Kenya, nell’area del<br />

fiume Tana. Secondo le fonti ufficiali,<br />

i morti sono stati 14 tra sabato<br />

e domenica e almeno 52 nell’ultima<br />

settimana Si tratta di una faida<br />

che dura da almeno un decennio,<br />

e che contrappone i Pokomo,<br />

contadini, agli Orma, pastori, per i<br />

controllo dei terreni della zona.<br />

Georgia: ucciso<br />

funzionario dell'Ue<br />

TBILISI — Un funzionario tedesco<br />

della Commissione esecutiva dell'Unione<br />

Europea, Gunther Boyhel,<br />

è stato ucciso nella notte tra domenica<br />

e lunedì a Tbilisi. All’origine<br />

del crimine potrebbe esserci un<br />

tentativo di furto.<br />

La morte<br />

dell'Arcivescovo<br />

Giuseppe Mees<br />

Nunzio Apostolico<br />

È giunta la dolorosa notizia della<br />

pia morte di Sua Eccellenza Reverendissima<br />

Monsignor Giuseppe<br />

Mees, Arcivescovo titolare di Ieper,<br />

Nunzio Apostolico, avvenuta a Roma<br />

domenica 9 dicembre.<br />

Il compianto Presule era nato in<br />

Bornem, Arcidiocesi di Mechelem-<br />

Brussel (Belgio), il 18 aprile 1923 ed<br />

era stato ordinato sacerdote il 4<br />

aprile 1948. Era stato professore di<br />

Liceo a Bruxelles ed Assistente Ecclesiastico<br />

ASCI a Roma. Entrato<br />

nel servizio diplomatico il 1° novembre<br />

del 1952, aveva prestato la<br />

sua opera nelle Nunziature di Asuncion<br />

(1955), Rio de Janeiro (1958) e<br />

Ottawa (1964), il 18 settembre 1967<br />

era rientrato in Segreteria di Stato.<br />

Il 14 giugno 1969 era stato eletto<br />

alla Sede titolare arcivescovile di<br />

Ieper e nello stesso tempo era stato<br />

nominato Pro-Nunzio Apostolico in<br />

Indonesia. Il 30 giugno dello stesso<br />

anno riceveva l'ordinazione episcopale.<br />

Il 10 luglio 1973 era stato<br />

nominato Nunzio Apostolico in Paraguay.<br />

Il 19 gennaio 1985 era stato<br />

nominato Delegato Apostolico in<br />

Africa Meridionale e Pro-Nunzio<br />

Apostolico in Lesotho.<br />

Il 1° novembre 1987 aveva concluso<br />

il servizio diplomatico.<br />

Le esequie di Mons. Mees si celebrano<br />

martedì mattina, ore 10.30,<br />

nella parrocchia romana di Santa<br />

Maria «Mater Ecclesiae».<br />

MEDIO ORIENTE I gruppi fondamentalisti islamici<br />

armati palestinesi Hamas e Jihad hanno offerto una<br />

tregua condizionata. I Ministri degli esteri israeliano<br />

e palestinese, Peres e Shaat, sono a Bruxelles per<br />

partecipare al Consiglio dei Ministri dell'Ue.<br />

SUD AFRICA Il missionario italiano padre Michele<br />

D’Annucci, superiore dei padri stimmatini del Sudafrica,<br />

Botswana e Tanzania, è stato ucciso sabato<br />

per rapina a Pretoria.<br />

.<br />

Sud Africa:<br />

missionario<br />

assassinato<br />

per rapina<br />

CITTÀ DEL CAPO, 10.<br />

Un missionario italiano, il padre<br />

Michele D'Annucci originario di<br />

Atella (Potenza), è stato assassinato<br />

sabato sera a colpi d'arma da<br />

fuoco in Sud Africa. L'aggressione,<br />

avvenuta nei dintorni di Pretoria,<br />

ha avuto scopo di rapina: gli<br />

assassini, non identificati, si sono<br />

infatti impadroniti dell'auto e del<br />

telefono cellulare del religioso.<br />

Padre D'Annucci, 60 anni dei<br />

quali più della metà trascorsi in<br />

Sud Africa, ricopriva attualmente<br />

l'incarico di superiore dei padri<br />

Stimmatini del Sud Africa, del<br />

Botswana e della Tanzania.<br />

Sacerdote dinamico ed entusiasta<br />

— così lo definisce la Misna<br />

(Agenzia internazionale delle congregazioni<br />

missionarie) — aveva<br />

saputo coniugare l'evangelizzazione<br />

con la promozione umana attraverso<br />

la costruzione di chiese e<br />

la realizzazione di opere di carità.<br />

Vero amico del Sud Africa e della<br />

sua gente, con speciale predilezione<br />

per i poveri, negli anni bui dell'apartheid<br />

era riuscito a stabilire<br />

un clima di fratellanza e di cooperazione<br />

tra comunità di neri e di<br />

bianchi. Per la sua benefica attività,<br />

padre D'Annucci si era guadagnato<br />

la stima e i riconoscimenti<br />

dell'ex Presidente sudafricano Nelson<br />

Mandela e del sindaco di Pretoria,<br />

Smangaliso Mikhatshwa.<br />

Lutto<br />

nell'Episcopato<br />

È giunta la dolorosa notizia della<br />

pia morte di Sua Eccellenza<br />

Reverendissima Monsignor Antonio<br />

Mauro, Arcivescovo titolare<br />

di Tagaste, Amministratore Pontificio<br />

emerito della Patriarcale Basilica<br />

di San Paolo fuori le Mura;<br />

Delegato Pontificio emerito per la<br />

Basilica di Sant'Antonio in Padova,<br />

avvenuta domenica 9 dicembre<br />

nella clinica romana<br />

«PioXI».<br />

Il compianto Presule era nato<br />

in Gallina, Arcidiocesi di Reggio<br />

Calabria-Bova, il 30 giugno 1914<br />

ed era stato ordinato sacerdote il<br />

9 luglio 1939. Il 4 luglio 1967 era<br />

stato eletto alla Sede titolare arcivescovile<br />

di Tagaste e nello stesso<br />

tempo era stato nominato Segretario<br />

della Sacra Congregazione<br />

per i religiosi e gli Istituti secolari.<br />

Il 16 luglio del medesimo anno<br />

aveva ricevuto l'ordinazione episcopale.<br />

Dopo due anni di intenso lavoro,<br />

nell'aprile 1969 veniva nominato<br />

Vice Presidente del Segretariato<br />

per i non Credenti. Avute in<br />

cura, nel 1975, la Pontificia Amministrazione<br />

della Patriarcale Basilica<br />

di San Paolo fuori le Mura e<br />

la Delegazione Pontificia per la<br />

Basilica di Sant'Antonio in Padova,<br />

vi aveva rinunciato il 10 dicembre<br />

1990.<br />

Mons. Mauro è stato a lungo<br />

apprezzato collaboratore del nostro<br />

giornale. Il suo ultimo articolo<br />

risale al 27 maggio 1999 ed era<br />

dedicato al servo di Dio Enrico<br />

Montalbetti, «evangelizzatore della<br />

nostra epoca, moderno apostolo<br />

dei giovani»<br />

Le esequie del compianto Presule<br />

saranno celebrate nella Cattedrale<br />

di Reggio Calabria alle ore<br />

16 di mercoledì 12 dicembre.<br />

W<br />

L'AMMINISTRATORE PONTIFICIO<br />

della PATRIARCALE BASILICA di SAN<br />

PAOLO e DELEGATO PONTIFICIO per<br />

la BASILICA di S. ANTONIO di PA-<br />

DOVA, insieme a S.E. Mons. MARCEL-<br />

LO COSTALUNGA, agli OFFICIALI e al<br />

PERSONALE, partecipano al dolore per<br />

la morte di<br />

S.E. Monsignor<br />

ANTONIO MAURO<br />

Arcivescovo titolare di Tagaste<br />

L'Amministrazione e la Delegazione<br />

Pontificia invitano alla preghiera per la<br />

sua anima, ricordando con viva gratitudine<br />

il generoso servizio da lui offerto<br />

in qualità di Amministratore Pontificio<br />

nella Patriarcale Basilica di San Paolo e<br />

Delegato Pontificio per la Basilica di S.<br />

Antonio di Padova.<br />

.

Hooray! Your file is uploaded and ready to be published.

Saved successfully!

Ooh no, something went wrong!