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L'OSSERVATORE ROMANO

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DAL MONDO<br />

PAGINA<br />

2 .<br />

in primo piano<br />

<strong>L'OSSERVATORE</strong> <strong>ROMANO</strong> Domenica 23 Dicembre 2001<br />

MEDIO ORIENTE C'è scetticismo tra le autorità<br />

israeliane sull'annuncio di Hamas di interrompere<br />

gli attacchi con i mortai e gli attentati suicidi. Nel<br />

frattempo, il Presidente dell'Autorità palestinese<br />

Yasser Arafat ha imposto il coprifuoco nei territori.<br />

BULGARIA Una ressa prodottasi all'entrata di una<br />

discoteca nella capitale bulgara Sofia ha provocato<br />

una tragedia. Sette ragazzi di età compresa tra i dodici<br />

e i diciotto anni sono rimasti uccisi.<br />

MEDIO ORIENTE Nei Territori Arafat impone il cessate-il-fuoco con la forza<br />

Scetticismo di Israele<br />

sulla tregua palestinese<br />

TEL AVIV, 22.<br />

«Non scorgiamo ancora fra i dirigenti<br />

palestinesi la volontà di ripudiare l’arma<br />

del terrorismo e di tornare al tavolo dei<br />

negoziati». A poche ore dall'annuncio di<br />

Hamas di sospendere gli attacchi con i<br />

mortai e gli attentati suicidi in Israele, il<br />

Capo di stato maggiore, Shaul Mofaz,<br />

resta scettico sulla tenuta della tregua.<br />

Gli eventi sembra stiano prendendo il<br />

corso auspicato dal mediatore statunitense<br />

Anthony Zinni che, da Washington,<br />

attende di conoscere da Israele e<br />

Autorità Palestinese (Ap) se abbia senso<br />

per lui tornare nella regione per lavorare<br />

ad un cessate-il-fuoco duraturo. Negli<br />

ultimi tre giorni in Cisgiordania e a Gaza<br />

gli attacchi anti-israeliani sono molto<br />

diminuiti. Il Presidente dell'Ap, Yasser<br />

Arafat, dopo gli arresti di decine di<br />

estremisti e la chiusura di varie istituzioni<br />

radicali, ha ordinato alla sua polizia<br />

di sparare contro quanti non rispettino<br />

il cessate-il-fuoco.<br />

Ma Mofaz rimane pessimista. Secondo<br />

i servizi di intelligence israeliani Hamas<br />

starebbe progettando attentati di<br />

vasta portata. Da parte palestinese, ha<br />

detto ieri il Capo di stato maggiore in<br />

una conferenza a Tel Aviv, manca l’opera<br />

di prevenzione. Per Israele, l’annuncio<br />

di Hamas non significa la fine delle<br />

violenze. Gli islamici minacciano infatti<br />

di continuare la lotta nei Territori contro<br />

l’occupazione.<br />

La Casa Bianca insiste però perché gli<br />

attacchi si fermino «dovunque», e pur<br />

MARIO AGNES<br />

Direttore responsabile<br />

TIPOGRAFIA VATICANA<br />

EDITRICE<br />

«<strong>L'OSSERVATORE</strong> <strong>ROMANO</strong>»<br />

Redazione:<br />

via del Pellegrino<br />

00120 Città del Vaticano<br />

Segreteria di Redazione:<br />

Tel. 06.698.83461/06.698.84442<br />

Fax 06.698.83675<br />

Servizi fotografici<br />

de «L'Osservatore Romano»<br />

a cura di Arturo Mari<br />

Le foto dell'attività della Santa Sede<br />

sono del SERVIZIO FOTOGRAFICO<br />

de «L'Osservatore Romano»<br />

Tel. 06.698.84797 - Fax 06.698.84998<br />

E-mail: photo@ossrom.va<br />

.<br />

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Redazione<br />

de «<strong>L'OSSERVATORE</strong> <strong>ROMANO</strong>»<br />

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AZIENDE PROMOTRICI DELLA DIFFUSIONE DE <strong>L'OSSERVATORE</strong> <strong>ROMANO</strong><br />

ALITALIA – INTESABci – VOBIS – ADVENIA<br />

Pubblietica sta lavorando ad un progetto teso all'incremento della diffusione de<br />

L'Osservatore Romano in collaborazione con alcune primarie aziende italiane.<br />

Lo sforzo del quotidiano della Santa Sede per diffondere la parola del Papa, soprattutto in<br />

questo particolare momento storico, può infatti essere validamente sostenuto da quanti<br />

condividono i valori propugnati dalla Chiesa cattolica.<br />

Alcune aziende hanno scelto L'Osservatore Romano come mezzo privilegiato e qualificato<br />

per divulgare il loro messaggio pubblicitario. Saranno queste aziende —<br />

sottoscrittrici di numerosi abbonamenti — a diffondere all'interno del proprio<br />

mondo di riferimento (sedi, clienti, collaboratori), questo giornale, questi valori.<br />

AFGHANISTAN Si è insediato a Kabul il nuovo<br />

Governo ad interim guidato da Hamid Karzai. Di tale<br />

Esecutivo fanno parte anche due donne, compresa<br />

la vice Premier Sima Samar. Durante la cerimonia<br />

di insediamento, l'inviato speciale delle Nazioni Unite<br />

Lakhdar Brahimi ha ribadito l'impegno della comunità<br />

internazionale per la ricostruzione. Nel frattempo,<br />

però, le operazioni militari sono tutt'altro che<br />

concluse e, anzi, dopo tre giorni di interruzione, sono<br />

ripresi i bombardamenti nelle regioni orientali.<br />

AFGHANISTAN L'inviato speciale delle Nazioni Unite ribadisce l'impegno della comunità internazionale per la ricostruzione<br />

Insediato a Kabul il nuovo Governo provvisorio<br />

Dell'Esecutivo guidato da Hamid Karzai fanno parte anche due donne tra le quali la vice Premier<br />

Ripresi i bombardamenti<br />

dopo tre giorni di sosta<br />

KABUL. 22.<br />

Sono ripresi ieri, dopo tre giorni di<br />

pausa, i bombardamenti sull’Afghanistan<br />

orientale mentre, sul terreno,<br />

prosegue la ricerca delle forze afghane<br />

con l’appoggio dei reparti speciali<br />

Usa nella rete di cunicoli e di cave<br />

sotterranee nella regione di Tora Bora.<br />

Frattanto dai covi dell’organizzazione<br />

terroristica di «Al Qaeda»<br />

emergono prove che sembrerebbero<br />

confermare l’obiettivo prioritario di<br />

Osama bin Laden: mettere le mani<br />

su qualche tipo di arma di distruzione<br />

di massa.<br />

Secondo fonti dell’amministrazione<br />

Bush, citate da agenzie di stampa,<br />

documenti, video e computer trovati<br />

in varie località dell’Afghanistan dalle<br />

forze speciali statunitensi dimostrano<br />

che bin Laden stava cercando di procurarsi<br />

armi nucleari, chimiche e<br />

batteriologiche. Il Presidente Usa,<br />

George W. Bush, ha ribadito ieri che<br />

«prima a poi troveremo bin Laden» e<br />

in un messaggio ha assicurato che gli<br />

Stati uniti «sono più sicuri oggi di<br />

quanto non fossero prima dell’11 settembre».<br />

Da parte sua, il Segretario<br />

alla difesa Donald Rumsfeld ha riportato<br />

l’attenzione dei suoi concittadini<br />

sul fronte dell’attività militare comu-<br />

riconoscendo che Arafat «ha compiuto<br />

passi positivi», sottolinea che il leader<br />

palestinese «deve fare di più». Il Premier<br />

israeliano, Ariel Sharon, sembra deciso<br />

a mantenere la pressione su Arafat, confinato<br />

nei Territori dopo il bombardamento<br />

del suo eliporto e dell'aeroporto<br />

di Gaza.<br />

Il Presidente dell'Ap sta comunque facendo<br />

rispettare la tregua dichiarata in<br />

un discorso televisivo. La decisione ha<br />

provocato sanguinosi scontri interpalestinesi<br />

tra radicali e agenti dell'Ap. Sei<br />

persone sono morte e oltre cinquanta<br />

Bulgaria: 7 giovani uccisi nella ressa<br />

in una discoteca nel centro di Sofia<br />

SOFIA, 22.<br />

Sette ragazzi di età compresa tra i dodici e i diciotto anni sono rimasti uccisi<br />

ieri nella ressa in una discoteca nel centro di Sofia. Secondo la ricostruzione<br />

fornita da fonti della polizia — e ripresa dall'agenzia «Associated Press»<br />

— le vittime sono scivolate su una scalinata ghiacciata all'ingresso della discoteca<br />

e sono state poi calpestate da altre centinaia di ragazzi che hanno comunque<br />

cercato di entrare nel locale. Dozzine di persone sono rimaste ferite,<br />

dieci delle quali in maniera considerata grave. Al momento non sembrano essere<br />

emerse responsabilità da parte dei titolari della discoteca, abituale metà<br />

di migliaia di giovani di Sofia. Le autorità hanno comunque disposto l'apertura<br />

di un'inchiesta. Il Presidente della Repubblica, Petar Stoyanov, si è recato<br />

sul luogo della tragedia. Inizialmente era stata diffusa una ricostruzione dell'accaduto,<br />

poi rivelatasi prova di fondamento, in base alle quale la sciagura<br />

era avvenuta per il crollo della scalinata di ingresso.<br />

nicando che «le operazioni militari<br />

americane in Afghanistan continuano<br />

senza soste».<br />

Rumsfeld ha anche detto che ieri è<br />

stato attaccato un convoglio: «abbiamo<br />

fatto molte vittime», ha detto. Il<br />

vice Capo di stato maggiore interarmi,<br />

generale Peter Pace, ha poi spiegato<br />

che il convoglio centrato dalle<br />

bombe era un convoglio nemico, secondo<br />

quanto gli hanno riferito fonti<br />

dell’intelligence. Poco prima, il sotto<br />

Segretario alla difesa, Edward Aldridge,<br />

aveva annunciato che gli Stati<br />

Uniti si apprestano a inviare in Afghanistan<br />

una nuova bomba «antitunnel»,<br />

che potrebbe essere utilizzata,<br />

se ce ne sarà ancora bisogno,<br />

contro i nascondigli della rete terroristica<br />

di «Al Qaeda». La nuova bomba<br />

«termobarica», a guida laser, recentemente<br />

sperimentata nel Nevada, è<br />

considerata «molto utile» in Afghanistan,<br />

ha detto Aldridge, ad esempio<br />

per snidare dai cunicoli di Tora Bora<br />

eventuali terroristi. Un segnale di<br />

moderazione è giunto frattanto dal<br />

Segretario di Stato, Colin Powell, che<br />

— come segnala l'«Ansa» — si è mostrato<br />

molto cauto sulla possibilità e<br />

sull’opportunità di aprire un secondo<br />

fronte della lotta contro il terrorismo<br />

internazionale.<br />

sono rimaste ferite nel campo profughi<br />

di Jabalya (Gaza). I disordini sono scoppiati<br />

dopo che un militante di Hamas<br />

era stato ucciso a Gaza mentre stava<br />

per tirare colpi di mortaio contro una<br />

scuola ebraica. Al termine delle preghiere<br />

del venerdì e dopo i funerali della vittima,<br />

militanti della Jihad islamica sono<br />

sfilati attraverso Jabalya. Simpatizzanti<br />

della Jihad, che ha prima annunciato e<br />

poi smentito la sospensione degli attentati<br />

suicidi, hanno anche cercato di dare<br />

l’assalto ad un caserma dove erano reclusi<br />

alcuni militanti del gruppo.<br />

KABUL, 22.<br />

La pace e la stabilità<br />

saranno raggiunte in Afghanistan<br />

solo se «saremo<br />

tutti uniti come un<br />

solo cuore». Lo ha oggi<br />

affermato il Primo Ministro,<br />

Hamid Karzai, nel<br />

discorso pronunciato durante<br />

la cerimonia di insediamento<br />

del nuovo<br />

Governo provvisorio.<br />

Il compito è arduo, ha<br />

detto Karzai che ha parlato<br />

in pashtun, ma<br />

«prometto che manterrò<br />

l’impegno» anche se è<br />

un «pesante fardello»<br />

che necessita dell’aiuto<br />

di tutta la comunità internazionale.<br />

Durante la<br />

cerimonia, svoltasi a Kabul<br />

nella sede del mini-<br />

stero della difesa, il nuo-<br />

vo Premier ha ribadito l’omaggio, in<br />

precedenza fatto dal Presidente uscente,<br />

Burhanuddin Rabbani, ai mujaheddin e<br />

al comandante Ahmed Shah Massud, il<br />

sacrificio dei quali «non può essere descritto».<br />

«Siamo felici che il sole sorga di<br />

nuovo sul nostro Paese e porti pace e<br />

unità», ha aggiunto Karzai che ha ricordato<br />

la necessità di un esercito nazionale<br />

per la sicurezza nel Paese, l'importanza<br />

del ruolo delle donne e l'urgenza dell’educazione<br />

per la ricostruzione. Il Premier<br />

ha anche ribadito l’impegno nella<br />

la lotta al terrorismo. Dopo il giuramento<br />

collettivo della nuova compagine afghana,<br />

Karzai ha stretto le mani a tutti i<br />

Un convoglio di marines Usa diretti all'aeroporto di Kandahar<br />

29 componenti dell’Esecutivo, a cominciare<br />

dalla vice Premier, Sima Samar,<br />

una delle due donne entrate nel nuovo<br />

Governo provvisorio scaturito dagli accordi<br />

di Bonn. L’insediamento del nuovo<br />

Esecutivo è stato preceduto da un indirizzo<br />

di saluto del Presidente uscente,<br />

Burhanuddin Rabbani. «Dopo tanti morti<br />

e distruzioni siamo impegnati a costruire<br />

una nuova era di civiltà» in Afghanistan,<br />

ha detto Rabbani, il quale ha<br />

pure ribadito la volontà di cooperare<br />

con la comunità internazionale. La cerimonia,<br />

in una Kabul fredda e nuvolosa,<br />

è stata conclusa da un breve saluto del<br />

Ministro dell’interno, Yunus Qanuni,<br />

India-Pakistan: s'intensificano<br />

i movimenti di truppe alla frontiera<br />

ISLAMABAD, 23.<br />

Movimenti di truppe sempre più massicci<br />

vengono segnalati alla frontiera tra<br />

India e Pakistan lungo la cosiddetta «linea<br />

di controllo» in Kashmir. «Le truppe<br />

indiane sono avanzate dalle loro posizioni<br />

occupate in tempo di pace, verso<br />

postazioni avanzate lungo la linea di<br />

controllo e della frontiera internazionale<br />

tra i due Paesi», hanno dichiarato fonti<br />

militari pakistane citate anonimamente<br />

dalle agenzie di stampa internazionali,<br />

aggiungendo di aver da parte loro «rafforzate<br />

le linee di difesa». Già ieri, un<br />

comunicato del Ministero degli esteri del<br />

Pakistan aveva espresso «viva inquietudine»<br />

per i movimenti delle truppe indiane<br />

che fanno seguito a «comunicati provocatori<br />

e minacciosi» e aveva annunciato<br />

l’adozione di «contromisure adeguate».<br />

La tensione tra India e Pakistan si è<br />

inasprita dopo l’attentato suicida del 13<br />

dicembre contro il Parlamento di Nuova<br />

Delhi. Secondo il Governo indiano, responsabile<br />

dell'attacco, che ha prodotto<br />

12 morti compresi i cinque attentatori<br />

suicidi, è Lashkar-i-Taiba, un gruppo secessionista<br />

islamico del Kashmir con basi<br />

in Pakistan e sostenuto, sempre secondo<br />

le autorità di Nuova Delhi, dai<br />

servizi pakistani. Lashkar-i-Taiba è uno<br />

degli ultimi due indicati giovedì dal Governo<br />

di Washington nel novero di quelli<br />

terroristi, insieme all'organizzazione<br />

pakistana Ummah Tamir-i-Nau (Utn). Di<br />

quest'ultima, accusata di aver fornito informazioni<br />

per costruire ordigni nucleari<br />

ad «Al Qaeda», la struttura terrorista internazionale<br />

guidata da Osama bin Laden,<br />

proprio ieri il Governo del Pakistan<br />

ha annunciato il congelamento dei beni,<br />

adeguandosi all'analoga misura decisa<br />

dagli Usa. Nel comunicarlo, un portavoce<br />

governativo ha aggiunto che nessuna<br />

decisione è stata invece presa riguardo<br />

al Lashkar-i-Taiba, ma che ciò potrebbe<br />

accadere nelle prossime ore.<br />

Sempre ieri, intanto, Ehtishamuddin<br />

Haider, fratello del Ministro dell’interno<br />

pachistano Moinuddin Haider, è stato<br />

assassinato nella città meridionale di Karachi<br />

da uomini armati che gli hanno<br />

sparato da una moto. Fonti Secondo il<br />

vicecapo della polizia di Karachi, la vittima,<br />

che non aveva alcun incarico politico,<br />

«è stato preso di mira a causa di<br />

suo fratello». Fonti ministeriali, da parte<br />

loro, hanno precisato che l'assassinio<br />

sembra collegato alle recenti e molto<br />

dure dichiarazioni fatta dal Ministro sulle<br />

connivenze delle quali il terrorismo<br />

gode in Pakistan.<br />

Gran Bretagna e Russia<br />

rafforzano la cooperazione<br />

contro il terrorismo<br />

INDIA-PAKISTAN C'è tensione sempre crescente<br />

tra India e Pakistan. Il Governo di Islamabad denuncia<br />

movimenti di truppe indiane sempre più massicci<br />

lungo la cosiddetta «linea di controllo» in Kashmir,<br />

alla frontiera tra i due Paesi, e annuncia<br />

«contromisure adeguate».<br />

TERRORISMO Gran Bretagna e Russia hanno<br />

creato un gruppo di lavoro per rafforzare la cooperazione<br />

bilaterale nella lotta contro il terrorismo.<br />

Intervento della Delegazione della Santa Sede al II Congresso Mondiale<br />

contro lo sfruttamento sessuale commerciale dei bambini<br />

I bambini, speranza e futuro della società<br />

In occasione del Congresso mondiale<br />

contro lo sfruttamento sessuale commerciale<br />

dei bambini, svoltosi a Yokohama<br />

(Giappone), dal 17 al 21 dicembre<br />

2001, la Sig.ra Janne Haaland Matlary,<br />

Capo della Delegazione della Santa Sede,<br />

ha pronunciato l'intervento che pubblichiamo<br />

qui di seguito. La Delegazione<br />

della Santa Sede era integrata dal<br />

Rev.mo Mons. Dominique Rézeau, Consigliere<br />

di Nunziatura in servizio presso<br />

la Sezione per i rapporti con gli Stati<br />

della Segreteria di Stato; dal Rev.do<br />

Mons. Andrew Thanya-Anan Vissanu,<br />

Segretario della Nunziatura Apostolica<br />

in Giappone e dalla Rev.da Suor Jiemjit<br />

Thamphicai, Direttrice del Fountain of<br />

Life Center di Chonbui (Thailandia).<br />

Mr Chairman,<br />

Children have a right to an innocent<br />

childhood. Children are by nature lovely,<br />

innocent, and trusting of adults, yet<br />

some of them are today increasingly<br />

robbed of their very childhood. They<br />

are preyed upon by media, market<br />

forces, and people who exploit them<br />

sexually. But children are the very<br />

hope and future of society, and must<br />

be protected and helped in every respect.<br />

Sexual exploitation of children is a<br />

crime so heinous that one is at a loss<br />

to express his or her reactions and feelings.<br />

Both trafficking in women and<br />

children, sex tourism, and child<br />

pornography on the internet have increased<br />

enormously since the first conference<br />

on the commercial exploitation<br />

of children in Stockholm in 1996. The<br />

combination of an amoral free market<br />

and sexual decadence, and poverty and<br />

weak family structures explain this<br />

shocking truth.<br />

Mr. Chairman, in the view of the<br />

Holy See, there can be no tolerance of<br />

commercial exploitation of children, either<br />

in the name of free expression or<br />

free choice. Children are never consenting<br />

sexual partners; they are always<br />

victims. The Convention on the Rights<br />

of the Child underlines this fact: the<br />

best interest of the child is always the<br />

key. We must be attentive to any attempt<br />

to relativize the crimes here committed.<br />

Sexual abuse is evil, a criminal<br />

act, and punishable. We must gather<br />

much more political will to combat<br />

these crimes against our weakest, and<br />

we must strengthen both international<br />

law, instruments of extradition and extra-territoriality.<br />

As a mother of four children between<br />

ten and sixteen I am daily concerned<br />

about the threats posed by media, internet,<br />

and the general sexual decadence<br />

of our society. The ’sexualization’<br />

of childhood, driven by market<br />

forces, contributes to robbing children<br />

of their natural innocence. The presentation<br />

of sex as something normal at<br />

an ever earlier age, also leads to a ‘sexualization’<br />

of childhood which in turn<br />

invites abusers and may even allow<br />

them to seek ‘normalization’ and legitimacy<br />

of their crimes.<br />

Mr. Chairman, the combination of<br />

esponente dell'Alleanza<br />

del Nord. Prima del giuramento<br />

avevano parlato<br />

anche l'inviato speciale<br />

dell’Onu per l'Afghanistan,<br />

Lakhdar Brahimi,<br />

il Ministro degli esteri<br />

iraniano, Karrazi, e il<br />

Ministro degli esteri belga<br />

Louis Michel, in rappresentanza<br />

della presidenza<br />

dell’Unione Europea,<br />

dal quale era giunto<br />

un appello all’«unità» di<br />

tutti i popoli dell’Afghanistan<br />

per «ridare prosperità»<br />

al Paese. Brahimi,<br />

al cui inteso sforzo<br />

diplomatico si devono gli<br />

accordi di Bonn, ha ribadito<br />

l’impegno internazionale<br />

per la costruzione<br />

della pace e della<br />

stabilità in Afghanistan.<br />

«Faremo tutto il possibile per garantire<br />

l’applicazione dell’accordo e sostenere il<br />

Governo», ha affermato. «Ogni afghano<br />

è stato toccato dalla tragedia della guerra<br />

— ha dichiarato l'inviato speciale delle<br />

Nazioni Unite — . Le preghiere del<br />

popolo afghano si levano da ogni vallata<br />

e montagna per la pace in questo antico<br />

Paese». Brahimi ha ricordato i milioni di<br />

morti, di donne private dei loro diritti, e<br />

di profughi. La sicurezza è stata garantita,<br />

tra gli altri, da 250 marines britannici<br />

che costituiscono l'avanguardia del contingente<br />

di pace che verrà preso inviato<br />

nel Paese dopo aver ottenuto l'avvallo<br />

del Consiglio di sicurezza dell'Onu.<br />

LONDRA, 22.<br />

Gran Bretagna e Russia hanno creato<br />

un gruppo di lavoro per combattere il<br />

terrorismo che sarà attivato «prima possibile».<br />

Lo ha comunicato ieri sera il Primo<br />

Ministro britannico Tony Blair dopo<br />

un incontro in una base aerea vicino a<br />

Londra con il Presidente russo Vladimir<br />

Putin, arrivato ieri per due giorni di colloqui<br />

informali con lo stesso Blair. Putin<br />

e sua moglie Lyudmila sono ospiti del<br />

Primo Ministro britannico e di sua moglie<br />

ai Chequers, nella residenza di campagna<br />

di Blair ad Ovest di Londra.<br />

Secondo Blair, la formazione del<br />

gruppo di lavoro riflette l’ottimo stato<br />

delle relazioni fra i due Paesi e permetterà<br />

loro di migliorare ulteriormente<br />

l'attuale cooperazione, già a livelli «senza<br />

precedenti» nella lotta per sconfiggere<br />

«l’attacco contro il mondo civilizzato».<br />

Putin, da parte sua, ha detto che<br />

«non solo abbiamo capito la minaccia<br />

comune che il terrorismo rappresenta<br />

per noi tutti, ma abbiamo anche compreso<br />

che dobbiamo combatterla insieme».<br />

I due leader, al nono incontro in<br />

meno di due anni, hanno discusso inoltre<br />

di questioni bilaterali, della situazione<br />

in Afghanistan e delle relazioni della<br />

Russia con la Nato.<br />

poverty and weak family relations often<br />

explains why children are involved in<br />

‘sex tourism’ or become the victims of<br />

trafficking. Poverty must and can be<br />

combatted through more development<br />

aid. Here both international organizations<br />

and local communities must have<br />

a say. The shameful sex tourism in<br />

many developing countries must be<br />

combatted on the supply side as well as<br />

on the demand side. The poor family in<br />

the developing world can and must be<br />

helped, and the clients-exploiters can<br />

and must be detected and punished effectively<br />

through international legal cooperation.<br />

Here promising developments<br />

involving extra-territorial legality<br />

are important. Both sex tourism and<br />

internet child pornography are global<br />

phenomena, and must be combatted<br />

with truly global political weapons.<br />

But above all the main strategy to<br />

fight commercial sex abuse of children<br />

is to strengthen the family. As Pope<br />

John Paul II recently underlined, “the<br />

family is under threat from widespread<br />

offences against human dignity, such as<br />

the sexual exploitation of women and<br />

children” (17th November 2001). Although<br />

sexual abuse of children sadly<br />

also happens in the family context, as<br />

a main rule it is in the family that the<br />

child is taught what a natural motherfather-child<br />

relationship is. Only in the<br />

family can the child have the necessary<br />

protection against a predatory society<br />

that does not have the best interest of<br />

the child in mind. We must now face<br />

up to the fact that not only are poor<br />

children from failed or poor nations<br />

abused, but also children from the very<br />

heart of Western society, with its affluence<br />

and consumer richness. There is a<br />

major moral crisis at hand. The regional<br />

meetings at Rabat and Bangkok have<br />

clearly pointed out, in their final statements,<br />

that child sexual exploitation is<br />

also due to «the decline in values».<br />

Family break-down and weakening<br />

happens, while society becomes more<br />

predatory in the area of sexuality. As<br />

research shows, child abusers are not<br />

only paedophiles, but also adolescents<br />

and adults who have a thwarted view<br />

of sexuality. The combination of sex<br />

and violence in media, entertainment,<br />

and the normalization of sexual experimentation<br />

easily lead to perversions<br />

that involve abuse not only of women,<br />

but of children.<br />

Once we see human beings as objects,<br />

once we forget that they have<br />

been created by God with an unalienable<br />

dignity, they can simply be used<br />

and abused. Sexual abuse of children<br />

is the logical extreme of such a view of<br />

the human being. Therefore, we must<br />

analyse the root causes of this crime<br />

while at the same time we must fight<br />

its occurrence in all the various ways<br />

suggested in the draft plan of action.<br />

We must do so with more vigour and<br />

greater political will.<br />

Mr. Chairman, my delegation welcomes<br />

the great effort made to bring<br />

this work forward by the combined effort<br />

of UNICEF, the government of<br />

Japan, and all the parties present at<br />

this conference. The Holy See will do<br />

its part, according to its specific nature<br />

and competence, to combat the evil of<br />

commercial sexual abuse of children, a<br />

crime that must never be compromised<br />

with or excused. We must look deeply<br />

in our own societies, confronting the<br />

lack of sound sexual behaviour, the<br />

dominance of a consumerist culture<br />

that sees human beings as objects, and<br />

the licentiousness of some media which<br />

speculate in violence and sexual perversions.<br />

We must react as citizens, and<br />

as politicians to ensure moral standards<br />

in our states and in international<br />

society. We must foster, as stated in<br />

Dhaka, “the reinforcement of positive<br />

cultural, religious and moral values and<br />

practices, which protect and promote<br />

the rights and the dignity of both girls<br />

and boys”.<br />

Finally, Mr. Chairman, allow me to<br />

make mine the verses of the wellknown<br />

poet Khalil Gibran: “Your children<br />

are not your children, they are the<br />

sons and daughters of life’s longing for<br />

itself; they come through you but not<br />

from you, and tough they are with you<br />

yet they belong not to you”.<br />

.<br />

W<br />

È tornato alla Casa del Padre, dopo<br />

lunga malattia accettata con edificante e<br />

cristiana rassegnazione<br />

SANTINO GEMMITI<br />

Lo annunciano il fratello, MONS. VI-<br />

TO GEMMITI, la MOGLIE e i FIGLI.<br />

Le esequie avranno luogo nella Parrocchia<br />

dei Santi Marco e Pio X, via Casal<br />

Selce 277 (Pantan Monastero), lunedì 24<br />

alle ore 11.<br />

.

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